Recensioni per
Still In Love
di Leoithne

Questa storia ha ottenuto 4 recensioni.
Positive : 4
Neutre o critiche: 0


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Recensore Master
26/02/15, ore 14:12

Sono qui perché Koa consiglia e io eseguo... perché lei ha occhio per scovare le perle interessanti.
Ed ha ragione, questa flash lo è. Ha tutto quello che adoro leggere in storie di questa lunghezza: è diretta e - allo stesso tempo - onirica, introspettiva, "confusa" nel accezione migliore che questo termine può avere. L'ho letta e l'ho riletta. Perché è come una scena che necessità di più visioni per smettere di essere sfuocata. E ala fine si sente proprio male, ci si lascia affogare nell'angst e io adoro quando accade, quando una storia ha la capacità di ferirmi, perché - in fondo - se si legge è perché ci si vuole emozionare, ci si vuole sentire vivi.
Quindi hai fatto un ottimo lavoro. Esperimento riuscito!
Ora vado a piangere in un angolino...

Recensore Master
26/02/15, ore 13:29

Bellissima e difficile. Un binomio che è in grado di farmi andare in brodo di giuggiole. E parlo sul serio. Ho dovuto leggere questa flash più volte prima di lasciare una recensione, perché prima di commentare e dare le proprie impressioni bisogna capire. Questo, quello che ci hai fornito, è un puzzle intricato, un po' alla Conan Doyle anche se ispirato da una canzone. Molto emozionale, ma affatto chiaro. Chi è morto? Ci si domanda al termine della prima lettura, ma invece che essere infastidita dal mio non capire, ho deciso di leggere una seconda volta (perché avevo la sensazione che dalle parole e dalle tue frasi mi fosse sfuggito qualcosa di importante) e poi l'ho fatto anche una terza. E mi piace quello che hai ideato perché il lettore si scopre disattento, è un po' come se cogliessi in fallo tutti coloro che la leggono perché al termine ci si rende conto che non si è capito poi tanto. Ma non per una tua mancanza, non è confusione narrativa o incapacità scrittoria, anzi è tutto l'opposto. La mancanza, è quella del lettore. Ero disattenta la prima volta, lo confesso, ma lo ero un po' di più la seconda, e via via... La prima cosa che mi ha colpita è la narrazione, alla seconda persona che personalmente è un tipo di scrittura che mi piace tanto perché la trovo molto adatta all'introspezione, è un tipo di scrittura che limita di meno rispetto alla prima persona, ma che ne ha tutte le caratteristiche perché aiuta a sviscerare bene le emozioni e la psiche dei personaggi. Tu l'hai usata benissimo perché la flash è emozionante, tiene col fiato sospeso, ma è anche dolorosa e trasmetti benissimo la confusione del protagonista. Già, ma chi è? La risposta è nascosta tutta in tanti e piccoli dettagli, che di principio sfuggono, ma che poi risultano essere molto chiari e palesi. Ora della fine è evidentissimo chi è ad essere morto e chi è, di conseguenza, a narrare la storia. Quindi noi ci ritroviamo a tu per tu con uno Sherlock morto che racconta di sé e di John e che descrive uno Watson stordito e che ancora, forse, non riesce a realizzare quanto accaduto. Non sappiamo niente, cosa sia accaduto (anche se si intuisce che si sia suicidato) ma non sappiamo il perché. Quello che però resta alla fine è la consapevolezza che non importa come Sherlock è morto, ma il fatto che lo sia e basta. Il che andrebbe in contro tendenza rispetto ai racconti dello stesso Doyle o, perché no, a molte fic, dove si cercano modalità e colpevoli. Dove si va di logica e raziocinio. Quello che resta alla fine di questa storia è un turbinio di sentimenti, di amore e di conseguenza anche un dolore molto vivo e che non ti scivola addosso. Ma che resta e fa molto male.

A mio avviso un esperimento, perché ha tutta l'aria di esserlo, molto ben riuscito e una flash stupenda. Particolare, certo. Difficile da capire, ma stupenda.
Complimenti.
Koa

Recensore Master
25/02/15, ore 09:16

Io non lo so. Non so che dire, sono in balia di qualcosa che ho afferrato e poi gettato via, perché faceva troppo male, bruciava, mi ha terrorizzata.
Ho letto la flash velocemente, ho chiuso tutto e ho detto NO. NO. NO NO. Ma non ho più smesso di pensarci; l'ho odiata, amata, poi odiata ancora, poi ho dovuto rileggerla e alla fine ho ingoiato il nodo di sofferenza e negazione che suscitava e mi è rimasto l'amore.
Solo quello.
Non penso che Sherlock farebbe mai una cosa del genere, ma hai scritto una poesia sul tragico epilogo di un amore impossibile che nemmeno la morte può uccidere. Perché quell'amore rimane. Nel dolore della perdita, nei rimpianti, nel tremore di una mano e nel sorriso stanco di chi si sente in colpa, ma colpa non ha. Perché amare rende fragili e scoperti e Sherlock odia la sensazione.
Per cui niente, ti ringrazio per averla condivisa.
Baci

Recensore Master
25/02/15, ore 00:13

Sinceramente i momenti di lettura sono stati più di uno: il primo a capire chi fosse morto, il secondo a scoprire se Sh era stato ucciso da John e l'ultimo per rinforzare la mia ipotesi definitiva (ma non necessariamente quella vera) sul suicidio di Sh, il cui cadavere è stato rinvenuto da Watson. O forse il consulting è stato ammazzato per disperazione dallo stesso John...Ma ti confesso che non ritengo rilevante avere chiaro il quadro degli avvenimenti, quella che è contata, per me, è l'emozione che hai suscitato nonostante il tempo ci allontani sempre più dalla serie BBC e la speranza di goderci qualche altra puntata si fa via via più flebile. Non angoscia ma una triste rassegnazione sull'inevitabile conclusione di un'impossibile storia d'amore. Impossibile per chi ha visto la Season 3, oppure l'ha vista ma ha scovato altre soluzioni alternative per fare in modo che i due si ritrovino senza complicazioni tra loro. "..Non preoccuparti. Ti amo ancora...": credimi, per me, sono tra le più belle parole, ovvie, ma non banali, che rischiarano questo quadro tragico e mi consolano con la certezza che un sentimento così forte non morirà mai...