Recensioni per
Se io potessi scrivere tutto, farei stupire il mondo
di Adeia Di Elferas

Questa storia ha ottenuto 1192 recensioni.
Positive : 1192
Neutre o critiche: 0


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Recensore Master
05/03/21, ore 23:53

Così cominciamo a conoscere subito Caterina, che fin da piccola dimostra di possedere un carattere forte e determinato, nonché una propensione per l'azione e per la vita all'aria aperta, a contatto con la natura aspra e con i suoi pericoli, così lontana da quelle città a cui, almeno per adesso, non si sente di appartenere.

Galeazzo Maria è senza dubbio un maestro duro e severo, ma evidentemente sa di dover impartire alla figlia delle lezioni difficili e dolorose, per insegnarle a vivere e sopravvivere in un mondo pieno di insidie, in cui il solo appartenere alla loro famiglia - gli Sforza - può attirare nemici pronti a tutto.

Un saluto e a presto!

Recensore Master
01/03/19, ore 01:08

Eccomi anche qui. Che scena terribile, pur descritta magistralmente. Ho sofferto le pene dell'inferno per il cucciolo di daino (odio la caccia, pur rendendomi conto che questa considerazione non ha nulla a che vedere con la realtà storica. ..). In breve, assistiamo qui all'iniziazione della giovane Caterina da parte del padre: un padre che evidentemente prova un piacere speciale nell'insegnare alla figlia a uccidere e nell'assistere all'intera scena. Si intuisce nei suoi occhi una scintilla di perversione, di follia. E Caterina impara qualcosa che metterà a frutto più tardi... Quando avrà definitivamente superato ogni scrupolo.
Molto realistica la scena in cui la bambina si volta per scoprire che effetto fa vedere i due corpi da lontano.... Sì, è una curiosità tipicamente infantile, e rende il personaggio di Caterina così vivo....

Recensore Junior
02/12/18, ore 00:14

Ciao!

Ti ringrazio intanto per il messaggio che mi hai madato quando ho inserito la storia tra le seguite, non ti ho risposto perchè ho preferito scriverti direttamente qui, parlando anche della storia ;)

La prima cosa che mi ha colpita è stata proprio il titolo e devo farti assolutamente i complimenti per questa scelta perchè intanto non si trovano spesso storie che hanno come titolo una citazione del protagonista e poi perchè la trovo una cosa molto originale che porta fin da subito il lettore nel mondo del protagonista oltre ad incuriosire e invogliare a leggere, e in questo caso ancora di più perchè una frase così già fa capire che sarà una storia ricca di avvenimenti interessanti.
Un altro complimento è per la scelta del personaggio. Ammetto di conoscere poco Caterina Sforza e quindi trovare un racconto su di lei, con un titolo così particolare e anche un numero tanto elevato di capitoli mi ha incuriosito davvero tantissimo! Amo leggere di personaggi storici famosi e appartenenti ad importanti dinastie, fin ora mi sono concentrata particolarmente sugli stranieri, sui quali si trova parecchio sia in fatto di libri che di film e serie TV, tu invece hai scelto di parlare di un personaggio Italiano, molto importante ma comunque ancora poco conosciuto dal grande pubblico, e questo rende il tuo lavoro ancora più particolare e apprezzabile.

Riguardo a questo primo capitolo, invece, non è molto lungo ma è perfetto per delineare subito le caratteristiche principali dei protagonisti e il contesto in cui tutto si svolge.
Adoro come hai descritto Caterina, è ancora soltanto una bambina ma già dimostra di avere un carattere forte, è sicura di sè, coraggiosa, le piace mettersi alla prova e ci tiene a non deludere le aspettative del padre.
Per quanto riguarda Galeazzo, invece, si vede che è un uomo forte che conosce bene il mondo in cui vive e le sue insidie, è anche molto legato alla figlia e proprio per l'amore che prova nei suoi confronti vuole insegnarle fin da subito ad essere forte e a non lasciarsi impietosire in modo che all'occorrenza sia pronta a difendersi, anche uccidendo se fosse necessario. Proprio attraverso le sue parole sei riuscita a delineare perfettamente il contesto storico e l'ambiente in cui tutto si svolge, si tratta di una realtà in cui essere potenti significa anche avere tanti nemici e per sopravvivere bisogna essere pronti a tutto.
Mi piace che comunque, nonostante tutto, ci sia anche una certa tenerezza tra padre e figlia, che non è una cosa scontata se consideriamo che all'epoca, soprattutto nelle famiglie nobili, i rapporti tra genitori e figli erano molto freddi.

Per quanto riguarda l'aspetto narrativo di questo primo capitolo la parte principale è senza dubbio il momento dell'uccisione dei daini. Credimi, quella scena è davvero da brividi, una di quelle scene che quando le leggi ti stringono lo stomaco. È un'immagine molto cruda e infatti, essendo io molto sensibile verso gli animali, ho fatto fatica a leggerla, peró superato il fastidio iniziale che puó provocare, ti lascia dentro molto, perchè racciude tanti significati e tanti aspetti che caratterizzeranno successivamente il resto della storia e il personaggio di Caterina. Trovo che sia una scena perfetta da inserire in un primo capitolo, inquanto mostra la protagonista in una situazione quotidiana e tutto sommato tranquilla, ma che racchiude dentro di sè quello che caratterizzerà il suo futuro, cioè il dover essere pronta a tutto, senza lasciarsi impietosire e senza farsi spaventare dalla violenza e dal sangue.

Dal punto di vista grammaticale e dello stile, ho trovato la tua storia davvero perfetta! Prima di tutto non ci sono errori (e questo è fondamentale), è scorrevole e semplice da comprendere e seguire, ma allo stesso tempo ha uno stile ricercato che ben si adatta agli argomenti trattati. I dialoghi sono scorrevoli e inseriti perfettamente nella narrazione, mentre le descrizioni sono essenziali ma molto evocative, con poche parole riesci a creare delle immagini molto definite che sembra di guardare un film.

Davvero ancora tantissimi complimenti per tutto e non vedo l'ora di continuare a leggere gli altri capitoli!

Un'ultima cosa, spero non ti offenderai, ma non credo che riusciró a recensire ogni capitolo, probabilmente lasceró un commento in quelli che mi sembreranno i momenti più significativi ;)

A presto! :)

Recensore Master
26/11/17, ore 18:34

Rieccomi qua!
Beh... wow.
Già a otto anni, Caterina dimostra di sapere il fatto suo, e suo padre sembra essersi già reso conto di che stoffa è fatta, tanto da portarla a caccia con sé.
È crudo, in un certo senso, il finale, che fa da contraltare alla scena iniziale, di quiete e sogni infantili, ma al tempo stesso carico di significato... Galeazzo si aspetta molto dalla figlia, e per Caterina è finita l'età dell'innocenza: deve imparare a uccidere, e diventare una nobildonna rispettata, in Italia e fuori dall'Italia. Un destino predeterminato...
Io ho un debole per questo tipo di personaggi femminili, quindi mi sa che su questo siamo sulla stessa lunghezza d'onda... Seguirò con immenso piacere questa vicenda - con un po' (troppo) ritardo, ma come si suol dire, meglio tardi che mai!
Complimenti anche qui. Tornerò presto :)

Nuovo recensore
23/05/17, ore 10:34

L'inizio è stupendo e invoglia il lettore a continuare la storia, ti fa entrare subito nella testa di Caterina e ti fa affezionare a quella bambina di otto anni costretta a crescere un po' in fretta. Anche le descrizioni sono ottime, mi sono immaginata tutto l'ambiente circostante e ho apprezzato molto il fatto che hai usato anche sensi come il tatto per creare un'immagine, e non solo la vista!
Poi amo i romanzi storici, ma qui sono di parte io!:)

Recensore Veterano
18/09/16, ore 19:42

Caterina ha tutte le basi per diventare una grande donna: un'ascendenza di prim'ordine, un padre potente, una forza d'animo incredibile e una spiccata intelligenza per essere una bambina di soli otto anni. E' molto coraggiosa e prudente, e malgrado la sua giovane età ha visto tanto sangue, forse troppo. Questo è solo l'inizio di una Storia magnifica.
Alla prossima,
AmiensTraveller

Recensore Junior
15/06/16, ore 12:07

Notevole. Scena di forte impatto motivo che comincia a forgiare un'animo possente e determinato, al pari della celebre Lucrezia Borgia, solo che questa agisce dietro le quinte e non si getta nella mischia come invece suppongo farà la nostra beniamina. Il padre, figlio del suo tempo, dà consigli diretti, senza giri di parole, non è né un'oratore né uno scrittore: è un soldato. L'antitesi finale tra rugiada e sangue è una trovata artistica di non poco conto. Spero il racconto continui su questa linea oppure compia anche un salto di qualità, cosa possibile vedendo il terreno fertile su cui stai costruendo.

Recensore Junior
14/03/16, ore 20:43

Buonasera, sono qui per il gioco dell'oca!
Ammetto di non aver mai sentito nominare Caterina Sforza, ma da come è accennato il personaggio in questo prologo, tenterò al più presto di colmare questa mia lacuna (mi vergogno della mia ignoranza).
Chiusa la parentesi sulla mia incultura, direi di passare alla storia.
Il giovane frate mi è parso sinceramente curioso della storia di Caterina e della frase da lei pronunciata in un'occasione che deduco fosse di guerra, coraggiosa e al tempo stesso tremenda. Non riesco a concepire l'idea dei figli come un qualcosa di sostituibile.
"Se io potessi scrivere tutto, farei stupire il mondo", direi che al giorno d'oggi è una frase che vale per chiunque, perché ognuno ha vissuto esperienze ed emozioni uniche, in grado di sbalordire chiunque, ma probablimente a quei tempi la vita doveva risultare quasi monotona o predestinata, come quella del giovane frate.
È scritta in modo impeccabile, mi complimento.
Baci baci
- Natalie

Recensore Veterano
13/03/16, ore 18:26

Ehilà! 
Sono qui per il gioco dell'Oca EFPiana. 


Allora, devo ammettere due cose: primo, non avevo mai letto prima una storia a tema storico; secondo, a un certo punto ho dovuto interrompere per un attimo la lettura, perché la scena dell'uccisione dei due animali mi ha fatto venire la nausea (soprattutto quella del cucciolo). 
Ora, riguardo il secondo punto, sarà che io sono particolarmente sensibile per quanto riguarda l'argomento animali, ma devo anche dire che la tua descrizione ci ha messo del suo, perciò sinceramente parlando ti faccio anche i complimenti per l'efficacia della tua scrittura, perché non tutti sarebbero stati capaci di trasmettere - almeno a me - determinate cose nonostante la scena rappresentata, o almeno non in modo così forte. 
Cooomunque, non ho trovato errori e il tutto è piuttosto scorrevole, a parte qualche punto di troppo che a volte avresti potuto sostituire con i due punti o con la virgola, per rendere la lettura ancora più fluida. 
Ti faccio notare una svista, così magari puoi correggerla: “Questo ti renderà forte.” per il resto non ho notato altro. 
Ripeto, questo non è molto (direi proprio per niente) il mio campo, ma, perché no, probabilmente approfitterò del gioco per continuare a leggere quando ce ne sarà l'occasione, perciò magari potresti ritrovarmi in futuro con qualche altro commento. 

Alla prossima, 

Lawlietismine

Recensore Master
08/03/16, ore 23:12

Ciao!
Lo ammetto: avevo letto questa storia tempo e tempo fa, ma per una qualche ragione a me ignota ero rimasta ferma a questo punto.
Adesso, approfittando del tempo libero, ho deciso di riprenderla e mi è piaciuto molto farlo proprio nel giorno dell'otto Marzo.

Caterina mi affascina, è un personaggio a tutto tondo. "Se io potessi scrivere tutto, farei stupire il mondo." Direi che è bastata anche solo questa frase per conquistarmi.
Il prologo non solo mi ha incuriosita, ma ha portato con sé uno strano gusto nel palato... è come se avessi avvertito l'anima di Caterina, la sua forza, il suo vissuto... CATERINA.
Non so spiegartelo con precisione, ma il prologo sembrava racchiudere tutta l'essenza della protagonista.

Dire che amo il genere storico è un eufemismo; leggendo il secondo capitolo ho sentito il gusto della storia nel palato. Sarà stato per la caccia, sarà stato per la tua scrittura o per ciò che il prologo mi ha lasciato... non saprei proprio dirtelo.
Galeazzo è un personaggio che mi incuriosisce, che mi sa proprio di storia, ma che ahimè mi ha fatto storcere il naso più e più volte. Per carità, mi intriga come personaggio ma sai... non riesco a provare simpatia per lui.
La scena della caccia, dell'uccisione del povero daino... mi ha lasciato molto. Era decisamente cruda, ma tu hai saputo renderla perfettamente, descrivendo il giusto e bene.

Lo stile è pulito, il registro linguistico abbastanza forbito. Non ho nulla da ridirti, se non segnalarti un piccolo errore di distrazione nel prologo:
- “Vi avevo domandato se davvero avere detto una cosa simile quando hanno minacciato di uccidere i vostri figli...”

Credo che continuerò sicuramente a seguire questa storia.
Bandierina verde, of course.
Alla prossima!

Recensore Master
19/12/15, ore 17:28

Ciao!
Scrivi bene, indubbiamente bene e correttamente. È raro non trovare errori almeno quanto è raro non commetterne per distrazione, ma di questo posso solo che compiacermi! Ammetto di aver adocchiato questa storia da un po’: m’incuriosiva e allo stesso tempo continuava ad allontanarmi. Ti spiego il motivo, però, e bada bene che non intendo offenderti, anzi! Il titolo è la prima cosa che spicca in una storia e anche quello che un lettore comune (tra cui anche me, mio malgrado) nota per primo: può piacere come no, può affascinare o repellere, può invogliare o allontanare; il tuo caso è a sé. Premesso che sono consapevole che si tratti di una citazione molto importante, c’è da dire che appaia per primo e che superi l’introduzione, la spiegazione. È molto altisonante – legittimo, considerando la fonte – e per chi non è così storicamente preparato può sembrare pretenzioso. Dal canto mio ammetto di essermi chiesta “In che senso?” e aver letto consecutivamente l’introduzione, ma non è detto che lo facciano tutti, perché non è detto che tutti si pongano il mio stesso quesito. Nel caso in cui non lo facessero, quindi, passerebbe in secondo piano l’intera storia – e sarebbe successo anche con me se non avessi letto l’introduzione, non vedo perché negarlo o mentire. Lo trovo particolarmente lungo, poco azzeccato per attirare l’attenzione in modo positivo. Ma considera che stiamo parlando di una mera opinione, magari terzi lo vedono diversamente!
Per quanto riguarda il capitolo, turno a dire che è molto corretto e soprattutto intenso. Voglio concentrarmi su di esso, adesso, perciò ti dirò ciò che penso e senza peli sulla lingua – come per il titolo.
La narrazione non è stata velocissima, ma questo anche per via del tempo e del luogo in cui la storia si contestualizza. Azzeccata, quindi, la scelta delle parole e la costruzione delle frasi. Non è un punto a sfavore, bensì a favore – certo è che sarebbe stato epico poter leggere con immediatezza un contesto a me estraneo, un tempo da me mai vissuto, ma è anche vero che si tratta di qualcosa di difficilissimo e pertanto non preteso dalla me lettrice.
In un secondo momento, poi, il ritmo è stato più incalzante e ci siamo avvicinati a ciò che, tra virgolette, definisco epico, perciò complimenti di nuovo. La scena della caccia inoltrata dopo il risveglio di Caterina è stata particolarmente convincente, piena e densa. Anche agghiacciante, sì, ma plausibile a livello storico e soprattutto se consideriamo il nome degli Sforza.
Trovo che aprire una storia con un estratto simile sia davvero una buona idea: non invadente, ma calamitante. Descrizioni misurate e dialoghi pertinenti. L’unica cosa che mi sono chiesta – forse erroneamente, di sicuro sei più preparata di me sul tema – è al riguardo del “voi”. Non erano soliti darsi del “voi” anche tra padre e figlio all’epoca?
Alla prossima,
xoxo

Recensore Master
01/11/15, ore 22:56

Una mattina d'estate, una bimba di pochi anni che però ha una sorprendente consapevolezza di sé. La caccia è un gioco che appassiona e consente alla giovane Caterina di mettersi alla prova. Seguire il padre che ama in questa attività da adulti la gratifica ma lei è solo una bimba che vuol sembrare adulta. Non c'è posto nel mondo degli adulti per la meraviglia dei bambini e Caterina se ne rende conto quando l'amatissimo padre la costringe ad uccidere un daino, piccolo ed innocente quanto lei. E' una lezione quella che Galeazzo Maria Sforza vuole impartire alla figlia: uccidere fa parte della vita che l'attende e non c'è posto, in quella vita, per la pietà né per bestie né per uomini.
Davvero piacevole la lettura ed il linguaggio che usi ben si adatta a narrare una storia d'altri tempi.
Complimenti all'autore!

Recensore Master
06/05/15, ore 17:18

Ciao!
Ho appena finito di leggere questo capitolo e, per quanto possa non dire troppo dopo aver letto così poco, posso dire che la storia mi piace.
Hai uno stile impeccabile, è scorrevole ma impegnativo allo stesso tempo, mi piace. Non ho mai letto storie nella sezione storico quindi non sono molto esperta, ma già dalla trama sembra promettere bene, parlare di una donna guerriera deve essere bello, mi ispira un sacco!
Certo che se da bambina ha vissuta una simile esperienza con il padre, sicuramente crescerà in maniera molto forte, anche se deve essere una cosa abbastanza traumatica!
Un giudizio positivo quindi nel complesso, alla prossima!
Nana

Recensore Veterano
22/03/15, ore 12:51

Sono un'appassionata di storia e non ho potuto non leggere questa perla.
Adoro le donne di carattere e di polso e soprattutto quelle di fama storica.
Caterina Sforza è una di queste. Molto bella è di buon gusto la caratterizzazione della giovane, anzi bambina.
E anche molto bello il rapporto col padre, che gli insegna a cacciare.
Le fa uccidere una daina perché poi possa essere pronta a uccidere un uomo - in caso di necessità.
Davvero molto brava, complimenti!

ML.

Recensore Master
16/03/15, ore 16:48

ciao sono una delle ragazze che partecipano allo scambio recensioni su fb.
la tua storia mi ha colpito molto fin dall'introduzione perché hai sceto un soggettoforte, deciso che ha sicuramente vuto una vita intensa su cui molto può essere detto.
la scena della caccia l'ho trovata molto cruda ma anche molto adatta. per la sensibilità moderna che un bambina uccida un cuccioo di animale è una vera mostruosità ma all'epoca era tutto completamente diverso e Galeazzo Maria non ha fatto altro che il suo dovere di genitore insegnando alla figlia una preziosa lezione. 
tutte le descrizioni erano molto belle, complimenti.
onestamente non ho molto da dirti: ho trovato tutto molto calante e pertinente; lalettura scorrevole, nessun errore. sei stata davvero brava.
spero di leggere altri capitoli in futuro.
a presto Aris.

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