Ma salve Nodi! Mi ricordo di te, mi recensisti una OS allora forse mi chiamavo ancora Capricornus, idk e quindi salterei subito i convenevoli per recensire questa storia molto carina!
Ho aperto questa storia essenzialmente per l'intro, che poi non è una cosa assai strana, insomma lo si fa per tutte le storie, ma questa mi ha davvero colpito. Un po' perché in questo periodo sono davvero fissata con Pokémon Ranger - ed infatti mi sa che andrò a rubarlo alla mia adorata sorellina - ed un po' perché la filosofia Ranger mi ha sempre ispirato davvero tanto ho deciso anche di recensirla. In realtà avrei voluto essere la prima, ma anche arrivare seconda, in un caso come questo, non è così male. Insomma, i Ranger rischiano la pellaccia ogni giorno e questa prova, da quel che ho capito, dovrebbe essere una sorta di assaggio di ciò che potrebbe succedere nella vita vera, in quel posto non ben definito che si chiama là fuori.
E per Diana, ci sei riuscito e pure bene. All'inizio ci presenti questa Accademia che sembra tanto magica, una Hogwarts appunto, ma poi arriva la parte nera della medaglia e la prova. Insomma, lì non si scherza, si rischia la pelle. Come si dice "Hai voluto la bicicletta? E allora pedala." Cosa giusta, poiché i Ranger non stanno mica tutto il giorno a strullazzarsi bevendo Mohito sulle spiagge di Almia, o Oblivia. Insomma, non è che se la passano bene. In più io ho sempre avuto problemi a ricordarmi i grafemi, non so come facciano loro. E pensa che quando volevo chiamare Suicune mi usciva fuori il grafema di Bidoof, non esattamente l'ideale, ecco no.
Poi un'altra cosa che mi è piaciuta: la crudeltà. Non ci fai false illusioni, non ci dici "Sì, Garchomp è un Pokémon alquanto scazzato, ma confidiamo nel suo essere Pokémon e nella sua bontà" perché Garchomp è un fottutissimo squalo che nuota nella terra e non è di certo il più simpatico Pokémon che esista al mondo. E già mi dicesti che questa era la tua ottica e io, sai, la condivido appieno. Non sono tutti Rattata, i Pokémon. E ci scommetto che pure i Rattata di danni ne fanno abbastanza.
I superstiti sono tre, quindici morti. Mica male, però. I professori sembrano senza anima, ma credo che, in fondo, questo fosse il tuo obiettivo: la vita da Ranger è dura, fatevene una ragione. Adorabile, poi, il rapporto di fratellanza fra i due protagonisti. E dopotutto è proprio per questo che sono riusciti a sopravvivere!
Errori:
- Il problema è che quel ragazzo, o almeno quello che ne rimaneva, giaceva in una pozza di sangue.
Siccome parli al passato di consiglierei di cambiare la frase in: " Il problema era che quel ragazzo, o almeno quello che ne rimaneva, giaceva in una pozza di sangue."
Altri errori del genere non ne ho notati, ma ho visto che delle volte separi i segni di interpunzione dalle parole. Lo spazio si mette dopo il segno, attaccandolo alla parola precedente. Insomma, come sto facendo io, lol.
E niente, ho finito con gli errori e questa storia mi è piaciuta assai, quindi complimenti!
Un inchino,
Cy.
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