PRIMO POSTO
La sposa di Ade
con “Il Re del Grande Mare ”
Punteggio: 41,5/50
Grammatica, ortografia e punteggiatura: 7/10
Stile, lessico ed espressività: 8/10
Sviluppo della trama e originalità: 9/10
Caratterizzazione dei personaggi: 8/10
Attinenza al tema posto: 9,5/10
In linea generale direi che la tua grammatica è piuttosto solida. Ho riscontrato, infatti, solo due errori di una certa gravità relativa ai tempi verbali.
Ita sapeva benissimo che se glielo avrebbero permesso => avessero permesso
Il movimento dell'acqua l'accompagna dolcemente e, nel momento in cui i suoi sensi tornarono, […] => l’accompagnava, dal momento che tutto il testo è scritto al passato.
L’ortografia anche si mantiene corretta per gran parte del testo, fatta eccezione per qualche svista: La figura di agitò al posto di ‘si agitò’.
Ti faccio anche un'aòtra precisazione: fino a puntare un occhio cupo e profondo -finalmente definito- verso di lei.
Il trattino da usare per gli incisi è quello medio spaziato e non quello breve; lo trovi nella simbologia di word. Inoltre, va lasciato uno spazio anche a seguire del trattino. Corretto: fino a puntare un occhio cupo e profondo – finalmente definito – verso di lei.
Le incertezze maggiori le ho riscontrate per ciò che concerne la punteggiatura: spesso fai un uso smodato di virgole, quando sarebbe più opportuno mettere un punto e virgola o addirittura dei punti; oppure, metti dei punti e virgola quando sarebbe preferibile e più corretto fare uso dei due punti. Ti riporto di seguito alcune frasi estrapolate dal testo per farti capire meglio quel che intendo:
Cercando di non pensare alla possibilità che quelle stanze, quel tempio in cui ormai aveva speso la sua vita sarebbero potuti essere la sua tomba.
In questo caso, dopo vita va inserita una virgola per isolare l’inciso, altrimenti separi tramite una virgola il soggetto dal suo predicato.
Nimue stava crollando, era ancora giovane, aveva vissuto anni felici nelle profondità del mare, mai avrebbe immaginato uno scenario del genere; finire intrappolata nella sua stessa casa,[…]
All’inizio ci sono una serie di frasi principali, separate da semplici virgole, che danno al testo una pausa troppo breve; personalmente metterei almeno dei punti e virgola. Dopo ‘scenario del genere’, invece, al posto del punto e virgola, sarebbe più corretto inserire i due punti, in quanto esplicano l’affermazione precedente.
Ita la vide scoppiare a piangere, coprirsi il volto con le mani tremanti mentre le sue spalle venivano scosse dai singhiozzi, un moto di compassione le strinse lo stomaco.
Dopo ‘singhiozzi’ metterei un punto fermo: la virgola è una pausa brevissima per separare due frasi che descrivono due momenti ben diversi, il primo la reazione di Nimue, il secondo ciò che prova Ita.
Non le ci volle molto a capire che si trattavano delle spire di Jormungand; che la stavano strascinando lontano dal suo santuario.
In questo caso basta una virgola per separare la principale dalla relativa; il punto e virgola denota una pausa troppo forte.
Vide il volto dell'ancella sbiancare, ciò che stava per accadere era un rituale molto delicato e terribilmente rischioso. E quello era un addio.
Vide la Prima Sacerdotessa entrare nella cella e chiudersi dolcemente le porte alle spalle. Per un istante temette di non rivederla mai più, poi si fece forza e iniziò a sigillare la porta.
In queste frasi vi è un continuo cambio di soggetto ma, non venendo esplicato, si fa fatica a capire chi è che fa le diverse azioni. Se vi è un cambio di soggetto è sembre meglio renderlo noto, altrimenti le frasi diventano poco chiare.
Complessivamente direi che hai un buono stile: fai un uso variegato delle parole, creando degli scenari molto belli. Le descrizioni, infatti, sia dello stato d’animo dei personaggi che dell’ambienta in cui essi si muovono, non mancano e questo rende il testo piuttosto espressivo. Sai calibrare bene introspezione e azione, le frasi sono lineari e chiare, mai pesanti. Tutto ciò fa sì che la tua scrittura non annoia e risulta coinvolgente e godibile.
Ci sono solo due pecche: la punteggiatura che, se errata, ha la capacità di non rendere al meglio le tue frasi, e le numerosissime ripetizioni disseminate nel testo. Nonostante tu presenti un lessico vario, ho riscontrato davvero tante ripetizioni che mi hanno rovinato un po’ la lettura. È un peccato, perché un paio di riletture avrebbero forse potuto limitare questo difetto. Ti faccio un esempio con una frase:
Sarebbe stata disposta a qualsiasi cosa, avrebbe anche donato la sua vita, avrebbe rinunciato a qualsiasi cosa pur di salvarli.
“Qualsiasi cosa.”
Oltre alle ripetizioni del vocabolo ‘qualsiasi cosa’, vi è proprio una ripetizione anche a livello concettuale, nel senso che basta dire una volta che la protagonista è disposta a fare di tutto per salvare il suo Popolo; rimarcare il fatto rende solo il tutto un po’ troppo ridondante.
A parte questa precisazione, null’altro da eccepire. Ho apprezzato soprattutto la tua buona capacità descrittiva.
La trama in sé mi è davvero piaciuta! Hai sfruttato al meglio la tua fantasia e di questo ne sono stata enormemente contenta. La storia, nella sua brevità, è ben strutturata. È semplice, ma sei riuscita a darle un tocco di originalità: infatti, mai mi sarei aspettata che il Dio, che avrebbe in teoria dovuto salvare il popolo marino, si rivoltasse contro tutti. Questo colpo di scena ha dato un tocco in più a tutta la vicenda. Mi sono piaciute le frasi riflessive messe verso la fine del racconto, dove affermi che non vi è differenza tra gli abitanti della terra e quelli del mare. A quanto pare l’uomo, in qualsiasi modo e mondo viva, è capace di fare solo una cosa: distruggere.
Visto la tematica del contest mi sarei aspettata un numero maggiore di storie fantasy e invece la tua è l’unica che mi è pervenuta. Io amo questo genere e ho notato che tu sai ben destreggiarti con esso, arricchendo una trama di per sé lineare con delle belle descrizioni. Sono infatti le descrizioni che rendono più piena e avvincente la tua storia che di base, altrimenti, risulterebbe estremamente semplice. Su questo parametro mi sento di premiare la tua fantasia e la tua ottima capacità espressiva.
Devo dire che tutto sommato, nonostante la brevità della storia, tu sia riuscita a creare dei personaggi di una certa tridimensionalità. Sei stata in grado, con poche ma efficaci parole, a far emergere la disperazione e la lealtà di Nimue, il desiderio di protezione nei confronti del proprio popolo di Ita e l’indifferenza e la crudeltà del Dio.
Ammetto che, tra tutti, il personaggio più riuscito è quello di Jörmungandr. Agisce proprio come un Dio pensando solo a sé stesso; di lui mi sono anche piaciute le descrizioni che ne fai: si vede che su questo punto tu hai prestato una cura in più. Mi è piaciuto assai anche il piccolo dettaglio dell'uso del plurale quando il Dio dialoga con Ita.
I personaggi forse non sono sviscerati appieno, ma sei riuscita a destreggiarti comunque bene e a dare, a ognuno di essi, una peculiarità che li contraddistingua.
Il segno zodiacale c’è ed è stato utilizzato in maniera non convenzionale, cosa che ho apprezzato molto. Devo ammettere che all’inizio, dalle descrizioni, mi sembrava che ci fosse più una presenza dell’Acquario rispetto ai Pesci, ma poi, con l’introduzione del Dio del Grande Mare, vi è un riequilibrio tra i due segni. Diciamo che, vista l’ambientazione generale, vi è una miscela dei due, ma alla fine l’ambiente marino è più che presente e quindi allegoricamente il segno è stato pienamente espresso. Penso che tra tutte le storie la tua abbia quel pizzico di originalità e di fantasia in più che ti fa guadagnare un punteggio molto alto. Brava.
Concludendo, direi che in linea generale la storia mi è piaciuta; le descrizioni sono sicuramente il tuo punto forte, insieme alla tua grande inventiva. Ti consiglio solo di prestare un po’ più di attenzione alla punteggiatura e alle ripetizioni; sistemando quelle la storia ne trarrà ancora più giovamento. Il primo posto è senz’altro meritato. |