Recensioni per
Diamond of Darkness
di Almea Huancaina
E con questa sono in pari uu/ purtroppo temo che questa recensione non si scosterà di molto da quella precedente, perché caso vuole che sia ancora dedicata in gran parte a Miyuki, e io non apprezzo molto ripetermi su certi concetti - non è vero, io amo farlo, ma ogni tanto mi piace anche fare la sostenuta. |
Non so se definire anche questo come un capitolo di passaggio o meno, rimane un po' incastrato lì nelle definizioni,perché ha molto e non racconta di straordinarie rivoluzioni - non almeno fino alle ultime righe, mannaggia a te. Però, si può dire che è un capitolo dedicato a Miyuki, e alla esvidente differenza tra lui e Chris. |
Si potrebbe dire che questo è quasi un capitolo di passaggio - togliendo il quasi, io direi. C'è una specie di stasi piùpermanente che negli altri capitoli, il chè è tutto dire. Con il tuo stile e la velocità delle descrizione, o meglio da definirsi il ritmo della narrazione, sembra quasi che tu voglia ricalcare il ritmo dell'immensità dell'eterna giovinezza elfica, non so se mi spiego. Rimane tutto così /lento/, da un certo punto di vista, così disteso, così pacatamente paziente, e questo non è che lo priva delle proprie emozioni, tutt'altro - ti ho già detto che l'amore della MariMoglianza è qualcosa che rasenta l'assoluto - ma soltanto pare toccare una dimensione che non è umana. Giustamente, dico io, dal momento che i protagonisti sono degli Elfi. |
Capitolo dedicato totalmente alla MariMoglianza. Qui temo che la mia recensione sarà più corta dellealtre,perché obiettivamente non so cosa dire, a lungo, se non ribadire l'ovvio. |
Il problema per me ora, come ben tu sai, è rileggermi questi primi capitoli sapendo perfettamente quello che accadrà poi. Ma funziona un po' come i libri preferiti, no? La prima volta li leggi per passione, piuttosto preso da te stesso e immergendoti fino alla punta dei capelli nella storia; la seconda volta, invece, quando il tuo cuore è già pieno di tutto - che sia sofferenza o felicità, e nel tuo caso più la prima che la seconda - allora anche la mente riesce a diventare vigile e a cogliere particolari che magari, prima, non per distrazione ma per passione, non ha potuto cogliere. |
Continuo a chiedermi da quale famiglia di geni tu sia nata, in questi momenti. Non è possibile che esista qualcuno al mondo capace di farmi emozionare con ogni singolo capitolo di una storia prettamente fantasy, che riesca al contempo a rimanere nell'IC dei personaggi quasi come se lei rappresentasse loro stessi; hai delle capacità non indifferenti e questa storia non fa altro che incuriosirmi ancora di più. Fra le righe ho letto molto di più e tanto ancora e ci sono sentimenti che non possono essere espressi a parole. L'amore di Tetsu, la sua fedeltà e la cura con cui accudisce e ama il suo principe. La descrizione del paesaggio che sembra abbracciarli ad ogni spazio interamente loro, perché si appartengono e fanno parte di un disegnl completamente loro, un universo a sé che nessuno può sfiorare. Il risveglio... È stato traumatico e improvviso, non riuscivo a credere a ciò che leggevo. Sai? Il mio bambino dovrà affrontare altre peripezie, superare ciò che ha visto... In quella grotta, per lunghi cinque anni. Il grido di dolore e le lacrime che scorrevano sul suo volto, lo strazio di un animo puro che non si è fatto contaminare ma porta un peso grande, forse troppo per lui. Ho avuto questa sensazione, ho il timore che si celi molto di più e ancora non è l'inizio... Inizio ad avere timore, non so cosa aspettarmi. Dov'è finito Eijun? Cosa ha visto Jun? Come si sentirà con la consapevolezza in cuore di aver lasciato andare un elfo piccolo e ingenuo a fare qualcosa che non avrebbe dovuto? Ho i brividi solo al pensiero. L'entrata di Kazuya al finale è stata tragi-comica. Non attendeva altro che Jun si svegliasse... Ma non è ancora pronto, è troppo distrutto e dovrà trovare forza e coraggio per parlare. Ma soprattutto forza forza e forza. E il sovrano sovrano è preoccupato per la testa calda, Chris in egual modo... Ne vedremo delle belle. E ho la sensazione che piangerò ancora di più, fino a prosciugarmi. Non riesco a caapire cosa ci sia nella tua mente, ma non posso fare a meno di continuare a dirti che non riesco a trovare neanche un difetto, quando scorro le "pagine". Ed io sono romposcatole, anche se non eccello nel campo e mi piacciono le cose fatte bene. Continua ad usare questo stile meraviglioso e ricco di suoni, fai amare Isashiki perché non deve mollare e ha bisogno del suo cavaliere. Cerca di aggiornare appena puoi, questo capitolo ha solo accresciuto la mia ansia. Un abbraccio. |
Ci sono momenti in cui mi pongo domande dal dubbio esistenziale e sono crudeli, perché non lasciano spazio all'immaginazione e rinchiudono la curiosità in una gabbia d'oro e acciaio. Questo stato confusionale è frutto del terzo capitolo di ciò che sembra un libro, per quanto è scritto bene e curato nei minimi dettagli. |
Questo capitolo ti lascia con un certo magone dentro. |
E io questo capitolo l'ho riletto stamattina alle cinque perché una zanzara mi ha svegliata e quindi niente, ciao. Sono un po' sclerata ma mi è davvero difficile essere altrimenti. |
Innanzi tutto, i miei complimenti per esserti avventurata in questa sezione ... che sembra quasi più un campo minato ^^ Spero che non sarò l'unica ad apprezzare quanto hai scritto. Perché è davvero ben scritto. Da amante di Tolkien e amante di Diamond no Ace, beh, hai fatto doppio centro. L'ambientazione del maestro la riscopriamo nella descrizione iniziale. Non sono così nerd da conoscere esattamente tutte le ere, ma ho ritrovato nei paesaggi, le immagini che vedevo durante la lettura de "Il Signore degli Anelli". Fra l'altro, ti ho apprezzata di più, perché qui, almeno, si passa più in fretta all'azione. Il amestro è bravo ma è pesantuccio parlare di fronde, foglie e terriccio per circa 5 pagine di fila, quando hai gli orchi alle calcagna e vorresti sapere quando mai si incroceranno le spade >.< |
Io sono assolutamente, completamente, intimamente esterrefatta. Ammetto che /mai/ avrei pensato a una Au del genere, sono rimasta a dir poco di stucco. |