Decido di commentare iniziando proprio da qui. Molto bella. Forte e costruita in maniera eccellente. Il messaggio si delinea nei suoi contorni spaventosi in maniera quasi naturale, come se fosse un albero che cresce, dapprima radice, dapprima piantina, dapprima tenero corpicino, e poi robusta quercia. Spero di aver reso l'idea con una metafora così contorta. In effetti non c'è del personale, nelle tue storie, e questo stile è molto interessante, almeno per me. Il colpo di grazia, più che il finale davvero spettacolare che ho comunque apprezzato, me lo ha dato il pezzo sui sorrisi falsi e costruiti, la metafora del ponte e la speranza che la bambina ripone(?) in se stessa e che gli altri, egoisticamente, ripongono nell'indagarla. Il concetto è arrivato. E ha centrato il bersaglio. Complimenti! P.S.: potresti trovare delle lettere ad inizio frase che sono minuscole anzichè maiuscole... è perchè alla mia tastiera se ne è partito lo Shift... XD Come al solito alla fine dovevo dire almeno un'insensatezza...

L'ho letta tre ore fa, ma mi sono presa una pausa per pensare a cosa scrivere. Perchè giuro, che sul momento non mi era venuta neanche mezza parola per descrivere quello che desideravo. Non dico di avere ora quelle giuste, di parole, e di poterti dire quello che ho provato, perchè non è stata neanche una sensazione precisa, solo una scossa, un formicolio lungo le dita... che non so definire in un'emozione precisa. Potrei dirti qualcosa di tecnico, e parlare di stile, di scelta di parole... ma credo che la profondità con cui hai scritto superi tutto il resto.

"E dire che di cose da dire ne avrei da dire, se solo sapessi dire quello che voglio dire, se solo potessi pensare quello a cui sto pensando di pensare e di dire..." Bellissima. Non so dire altro. Bellissima, magnifica, divina, perfetta. Perfetta la descrizione dei pennarelli che non rispondono agli ordini, dei sorrisi delle persone che frugano in cerca di quel qualcosa, non definito ma più che mai evidente, perfette le frasi del "Cantico dei drogati"... Ti chiedo scusa per la mia evidente incapacità di commentare. Complimenti.

Perdonami; Roma mi ha rubato il tempo e le possibilità di seguirti come facevo prima del mio trasferimento. Perdonami, per non aver letto questa meraviglia che fila tra le mie preferite immediatamente perchè vale tutta la pena di averla letta e di fare in modo che altri possano farlo. E' un pezzo soffice e delicato, una patata morbida fuori ma cruda dentro. Non si può mangiare senza che un senso di nausea ci sfiori la faccia, consci di avere la fortuna più grande dell'universo: possiamo vivere.

...
Sono senza parole... Perdonami.

Bella. Bella e basta. Qualsiasi banalità che potrei scrivere non riuscirebbe in nessun caso ad esprimere quello che questa storia trasmette. Complimenti davvero.