Recensioni per
Ansia
di benzodiazepunk

Questa storia ha ottenuto 6 recensioni.
Positive : 6
Neutre o critiche: 0


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Recensore Master
11/06/15, ore 12:30
Cap. 1:

Ma lo sai che adoro il tuo stile?
Mi hai fatto dimenticare alcune cose mentre mi sono immersa nella lettura di codesta One Shot, soprattutto per i modi impeccabili di riuscire a farci comprendere quanto le persone attorno a noi, anche semplicemente compagni di classe o compagni di banco, non si accorgano di niente. Di quello che noi proviamo, sentiamo, capiamo nei loro confronti o semplicemente nei confronti di altri ma sempre parte della loro esistenza e non della nostra.
La ragazza è la tipica persona che si ossessiona per un ragazzo che non si accorge, preso dai suoi di problemi, preso da qualcun altro in questo caso il fratello ma molto spesso da coloro che si amano.
Alessandro e Federico, fratelli, noi non capiamo quanto si siano aspettati, quanto l'uno abbia sofferto per l'altro, quanto tempo hanno aspettato l'uno senza l'altro, perché ne siamo ossessionati senza capire ciò che potrebbe essere capitato, dopotutto siamo noi ad esserne presi.
Semplicemente, il bruco che è in noi, ci distrugge e quindi ci fa sembrare di riuscire in qualche modo a potercela fare ma invece non è così.
E mi hai fatto ricordare ciò che è capitato anni prima quando ancora andavo a scuola io, alle superiori, riguardo una ragazza che ha fatto quel che ha fatto per farsi notare.
Ma non per quello bisogna arrivare fino a quel punto ed in un certo senso, siamo noi a farci del male.
Perché nell'altro caso, non ce n'era il senso... la ragazza era stata notata.


Ottima introspezione, complimenti.
Au revoir

Recensore Veterano
06/06/15, ore 15:34
Cap. 1:

Ottava classificata al contest "L'amore è uno stato d'animo"
 

Ansia – Rox_Malfoy
 
 

Stile e lessico: 9,65/10
Il tuo stile è incredibilmente armonioso, capace di far fluire le emozioni dalle parole al cuore del lettore, rendendole vivide e intense; i periodi sono perfettamente bilanciati, lunghi ma sapientemente strutturati in modo da accendere l’attenzione del lettore. Anche la punteggiatura contribuisce a dare questo effetto, grazie agli inserimenti puntuali di ogni segno d’interpunzione: sono una scelta mi ha lasciato perplessa, precisamente nella frase “Sapevi di essere al limite dell’ossessione, ma quel ragazzo ti era entrato sottopelle come nessuno mai, senza che tu potessi farci niente, e nonostante fossi quasi spaventata da quella fissazione che aveva stregato la tua mente ormai non potevi far altro che continuare a riempirti gli occhi di lui, o l’ansia che ti stringeva il cuore ti avrebbe distrutta, inghiottita, uccisa.”, dove avrei inserito un’ulteriore virgola dopo “mente” per non alterare il ritmo che avevi impartito (la tua mente, ormai non potevi).
Per quanto riguarda il registro linguistico, mi ha colpito molto la scelta di termini relativamente comuni ma non per questo banali, perfettamente in linea con il contesto: spesso si punta sull’aulico creando personaggi sterili ed eccessivamente pomposi, invece tu hai accuratamente evitato questo “sfarzo stilistico” puntando sulla credibilità e sulla realisticità dei protagonisti, decisione a mio avviso azzeccata. Anche il lessico si adatta a questo scopo, risultando fresco, puntuale e quasi avulso dalle ripetizioni sterili (l’unica espressione che avrei evitato è “mossi dal movimento”, ma si tratta di un suggerimento). Insomma, sei stata praticamente perfetta: ottimo lavoro!
 
Originalità: 9,5/10
La storia in sé non brilla per originalità, dato che hai scelto un argomento abbastanza comune: una ragazza timida che s’infatua di un compagno di classe e che trova il coraggio di dichiararsi quando è ormai troppo tardi, obiettivamente è una trama già vista. Nonostante questi presupposti apparentemente nefasti, credo che la realizzazione abbia drasticamente ribaltato le sorti di questo parametro: quella che avrebbe dovuto essere la protagonista, in realtà si trasforma in una narratrice esterna, mentre il vero protagonista guadagna gradualmente il centro dell’attenzione finché, alla fine, non rimane da solo con suo fratello, altro personaggio principale. Sei stata talmente abile nel creare questo “gioco” tra personaggi da meritare un punteggio alto pure in questa parte: bravissima!
 
Stato d’animo: 5/5
Ansia, ansia e ancora ansia. Non solo il titolo lascia presagire il dominio di questa emozione, ma anche i personaggi in scena appaiono come vittime di un sentimento tanto potente quanto indomabile. La protagonista/narratrice viene paralizzata dall’ansia, al punto da liberarsi dal suo “controllo” solo quando sente di aver perduto la sua occasione, ammesso che ne avesse una; allo stesso modo, i due fratelli combattono contro questa emozione, cercandosi ovunque fino al fatidico istante in cui possono riabbracciarsi. Che dire: chapeau!
 
Gradimento personale: 14,5/15
Semplice ma intensa, la tua storia mi ha colpito moltissimo: sei stata capace di raccontare una vicenda già vista in modo tutto tuo, accentuando i sentimenti dei personaggi con un “gioco di ruoli” particolare ed intrigante. Ognuno di loro ha una sua dimensione all’interno della trama, prima fra tutti la narratrice, la cui timidezza riesce a colpire il lettore e ad intenerirlo. Ciò che più emoziona però è il rapporto tra i fratelli, talmente forte da trasformarli in persone completamente diverse a seconda della loro vicinanza: basti pensare ad Alessandro, un tempo allegro e spensierato, che da quando il fratello è partito si è trasformato nell’ombra di sé stesso. Sei stata davvero in gamba, aiutata da uno stile efficace e da un’introspezione ben curata: complimenti!
 
Totale: 38,65 – 0,25 = 38,4
La penalità è dovuta a un piccolissimo errore di distrazione nell’espressione “che quel giorno si”, in cui manca l’accento sulla “i” (sì = avverbio di affermazione; si = pronome riflessivo).
 
Vincitrice del premio speciale “Miglior Introspezione”
Mi ha colpito molto il lavoro di caratterizzazione dei personaggi, specialmente per quanto riguarda il legame fraterno, così intenso da sciogliere il cuore: ottimo lavoro!
 

Recensore Junior
02/06/15, ore 21:36
Cap. 1:

Ciao sono qui per lo scambio.
MERAVIGLIOSO.
Questo testo è meraviglioso, non credevo che mi sarebbe piaciuto tanto.
Scrivi bene a me sembrava d'essere lì di osservare Alessandro...
Non mi era mai successo leggendo.
Ti faccio i miei più vivi complimenti...
Se la continuassi non sarebbe un peccato...
Bacioni.

Recensore Veterano
01/06/15, ore 22:05
Cap. 1:

Ciao complimenti per la storia!! mi è piaciuta molto, descrivi fin troppo bene cosa si prova quando conosci una persona e piano piano diventa la tua ossessione, e rimani li a guardare ogni piccolo suo movimento nella speranza che si accorga di te. a me è capitata una cosa molto simile, solo che lui era il mio professore hahaha!
lo stile della scrittura è molto dettagliato, trasmette emozioni, e il finale poi! ero convinta che quei due stessero insieme ahahaha, mannaggia poverina finalmente aveva trovato il coraggio e proprio in quel momento arriva il fratello,che destino crudele!! ci starebbe bene un seguito secondo me ;-)

Recensore Junior
01/06/15, ore 12:37
Cap. 1:

Ciao sono qui per lo scambio recensioni efp.
Devo dire che per essere il primo capitolo è davvero ben scritto. Cioè qualche svista c'è e sicuramente ci sarà sempre ma questo capita a tutti, anche a me.
Per il resto il capitolo è scorrevole, piacevole e leggero da leggere.
A presto.
Mr_Mrs_Mellark

Recensore Master
30/05/15, ore 10:54
Cap. 1:

Ciao! Ma che bella!
Aspetta, partiamo per gradi.
Scrivi davvero bene. Mi piace moltissimo il tuo stile, così semplice e limpido, ma con delle similitudini ricercatissime. Complimenti.
Mi piace il modo in cui ti muovi nella sintassi, davvero.
In queste parole, in questo racconto, ci sono sia speranza che malinconia, tristezza, disperazione.
Sono chiarissime le descrizioni che vuoi far emergere, mi piacciono davvero tanto.
Adoro quando dici: "impiangi di non aver trovato un banco più laterale ora, ciò che ti piace maggiormente osservare sono i suoi occhi, chiari nell’iride, ma resi pozzi neri su una carnagione troppo pallida dal pesante trucco che li contorna. Ti sei chiesta molte volte a cosa sia dovuto quell’insolito e impeccabile make-up; forse alla necessità di nascondere ciò che i suoi occhi trasmetterebbero altrimenti? Forse a quella di esprimere invece uno sprazzo dell’oscurità che si porta dentro? Magari faceva semplicemente parte di una band metal, o punk?"

Mi piace il modo in cui te lo domandi, senza avere pregiudizi, ma con solo interrogativi. Brava!
Un abbraccio,
Juliet