Recensioni per
Non ingannarmi (come fanno i miei sensi)
di skippingstone

Questa storia ha ottenuto 9 recensioni.
Positive : 9
Neutre o critiche: 0


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Recensore Junior
31/03/15, ore 14:11

Anche questo capitolo molto bello e significativo. Il rapporto fra i due comincia a consolidarsi (anzi, andiamo per gradi, a costruirsi) in maniera originale, e questo mi piace. Non ricordo se te l'ho già detto o meno, ma trovo davvero ben caratterizzato il personaggio di Flavio, perchè non è un supereroe e sa di non esserlo, vi è in lui più che una punta di amarezza per la condizione che gli è preclusa, ma nonostante questo possiede la sua dose di sano cinismo, la sua reazione al mondo, forse. Anche Sara mi piace, e credo che anche lei (come tutti, del resto) abbia i suoi scheletri nell'armadio, qualcosa di sé che non vuole o non può rivelare.
Alla prossima!

Recensore Junior
31/03/15, ore 01:29

La maggior parte delle cose che vorrei scrivere in questo commento sono tutte condizionate dal sapere già come questa storia andrà a finire. Quindi, per il momento, non scriverò nulla (anche perché non voglio assolutamente scrivere un commento spoiler) e, se me ne ricorderò, aggiungerò tutto al commento dell’ultimo capitolo. Partendo già da questo presupposto, puoi immaginare che commento pieno di cavolate e bizzarri punti di vista ti aspetterà a fine storia. Ehi, io ti ho avvisato!
 
In questo secondo capitolo troviamo Flavio alle prese con il suo silenzio visivo. Un silenzio che non ha scelto, ma bensì che una creatura subdola e meschina chiamata fato gli ha imposto. La sua condizione gli ha precluso di vedere il mondo: a stento ricorda le tonalità dei colori, tutte troppo simili al colore nero che ormai da troppo tempo gli annebbia la vista. Io non mangio nessuno. Ha perso la capacità di vedere. Capacità essenziale per conoscere e approcciarsi con il mondo esterno, capacità essenziale per non venire escluso. Forse uno dei sensi ritenuti più importanti. Sin da questo capitolo notiamo quanto tutto questo influisca (negativamente) sulla sua vita. Lui non mangia nessuno, eppure prova odio nei confronti del medico che continua ad illuderlo di poter trovare una cura che gli permetterà di tornare a vedere. Prova risentimento nei confronti del fato: perché non gli ha portato via un senso più… inutile? Prova invidia nei confronti delle persone che, seppur non avendo colpa, vedono ciò che lui non potrà più vedere. Odia il televisore, perché è a colori e lui nemmeno li ricorda. Lo ha ammesso. Tra sé e sé ha ammesso di essere arrabbiato col mondo, ma c’è una grande differenza tra il capirlo e l’ammetterlo ad alta voce. Sembra quasi che si nasconda dietro alla sua condizione. La maggior parte di quello che lo riguarda o gli succede è legato al suo non vedere. Lui non conosce perché non vede. Ma la conoscenza non si basa mica e solo sulla vista. Questo non è affatto un buon motivo. Tuttavia sin da questo capitolo iniziamo ad intravedere quanto l’arrivo della dottoressa Grandi sia stato positivo per lui. Ha finalmente compreso che seppur non può vedere con la vista, può vedere attraverso gli altri sensi; in questo caso, l’olfatto. Grazie proprio a quest’ultimo può riconoscere il suo odore di More e può vedere, sì, esatto, dico bene ‘vedere’ quando lei è nella stanza o nelle vicinanze. Il ragazzo comincia a capire. Il fato non gli ha portato via l’olfatto, uno dei sensi secondo lui più inutile, proprio per questo. Adoro troppo le chiacchierate tra Flavio e la dottoressa Grandi. Praticamente sono gli opposti: uno deluso e ferito dalla vita (e forse proprio per questo con i piedi ben piantati per terra) e l’altra sognatrice e piena di speranze. E seppure io conosca già quale sia il finale, non posso non shippare, anche questa volta, i Flara ;P L'ho già detto in passato, e non posso fare a meno che ripeterlo anche adesso: i personaggi che riesci a creare sono tutti ben caratterizzati, dalle così tanto discusse ‘mille sfaccettature’. Davvero, complimenti per questo. Pochi sono in grado di riuscirci. Ora metto fine a questa recensione. Doveva essere piccina, ma… non so come, non so perché, ma ho finito per scrivere un papiro. Ah, quasi dimenticavo: la storia è perfetta così come è quindi... potresti lasciarla tranquillamente al suo stato originale. Al prossimo capitolo (: