Ehy gifrina! Qui è quel pazzoide rinchiuso per sua volontà in un monastero a parlare.
Questa cosa introspettiva al principio mi ha un po' spaventato, ma continuando a leggere ho capito la genialata. Bisogna essere pazzi quanto San Francesco per concepire una cosa del genere e sapergli anche dare un lieto fine.
Dato che i migliori sono matti... complimenti!

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"Non ero più un ingenuo pesce grezzo, no. Adesso ero filetto, ero adulto."

Premettendo che trovo i pesci del banco pescheria particolarmente comici, devo ammettere che (come l'utente sotto di me ha scritto) questo racconto abbia un che di drammatico. L'evoluzione forzata, la crescita, la maturazione accettata come dogma naturale e sofferto. Ovviamente non dal sushi, ma dall'uomo. Vabbé, poco importa, tanto qui c'è chi si sente veramente sushi. Bazzicherò più spesso su TripAdvisor. Lasciamo perdere.
...
Che stile epico che hai, sei favolosa! Il racconto trasuda eleganza, ed è questo che lo rende comico. Sei riuscita ad innalzare il vile pesce morto e il grezzo riso ad organismo pensante, a cellula che si sdoppia, che si volve e che si lascia creare! Ma poi usi la punteggiatura come se fosse acquerello, con le dovute sfumature, con cura. E' raro trovare simili pezzi su EFP. Mi sento quasi turbata.
Scusa la recensione priva di senso, la mia intera esistenza non ne ha. Voglio dire, ho un gatto che insegue la propria coda e non posso avvicinarmi ad una pescheria che mi prende la ridarella compulsiva. 

Bravissima, tra i preferiti!

Juls

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Inizio col farti i miei complimenti per il tuo stile: scorrevole e piacevole. Sei riuscita a farmi apprezzare l'utilizzo della prima persona, considerato che io detesto quando viene utilizzata per raccontare qualcosa di scritto ;)
Aggiungo anche che ho trovato le descrizioni deliziosamente evocative. Complimenti.

Per chiudere la recensione (sono certo uscirà qualcosa di lungo!) ti esprimo le mie impressioni, forse un tantino indotte dal brano pseudo malinconico che sto ascoltando in questo momento:
Ho trovato questo racconto tutt'altro che comico, eccetto in alcune precise espressioni. Ora sembrerò un pazzo nel dirlo, ma ci ho visto tutta una situazione drammatica dietro, come una sorta di metafora dell'essere umano.
A partire dall'accettazione del proprio destino, dell'essere un semplice oggetto che può essere modellato, nonostante il proprio volere. Ci vedo dietro l'ideologia di chi si lascia trasformare dalla società per apparire "perfetto", pronto per essere esposto. Insomma, intendo che sembra quasi che parli di tutte quelle persone che, prive della propria personalità, si lasciano indirizzare dalla massa, modellare un fantomatico burattinaio (sushi-Chef in questo caso) che decide quello che dovranno essere, sino a convincerli di aver raggiunto l'apice della loro esistenza.
La parte finale poi, mi ha trasmesso una sensazione terribile addosso. Rappresenta la convinzione dello stesso individuo di aver raggiunto ciò che voleva essere, dimenticando le libertà e la naturalezza che aveva in passato. Dimentica di essere qualcosa di artefatto, di innaturale, di deviato. Ha scordato ciò che era, per divenire unicamente un prodotto come tanti altri.
Ora che sono sembrato totalmente fuori di testa con questa riflessione, ti ringrazio ancora per l'emozione che sei risucita a "sushitare" in me ;) (è brutta, lo so, ma non ho resistito alla tentazione!)

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Idilliaco XD mai mangiato sushi ( e dubito che lo farò mai ) ma almeno con questo one shot hai dato senso alla sua esistenza :D mai pensato che trip advisor potesse dare di queste ispirazioni, mi sa che bazzicherò di più le sue recensioni, d'ora in poi :-D

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Non ho mai assaggiato il sushi (pianifico di farlo al più presto) e leggendo questa storiella mi è persino venuta fame, ma devo dire che Google Traduttore tira fuori certe boiate atomiche a volte... xD
Molto probabilmente questo anonimo utente di TripAdvisor voleva dire in inglese che quel posto è adatto a quando si sente in vena di mangiare sushi, porello chissà se saprà mai che roba gli ha tirato fuori il traduttore... x°°°°D
Complimenti!

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adesso io mi lambiccherò il cervello pensando cosa voleva dire "come il sushi". Farò ingegneria inversa col traduttore di goooooooogle per cercare espressioni di senso compiuto in altre lingue.
lo so, sarà una sfida inutilissima.
eppure no, non smetterò di mangiare sushi! che poi quella giapponese è l'unica (o quasi) cucina straniera che mi piaccia senza se e senza ma.
Nel frattempo ti dico che è scritto molto bene e fa sorridere per l'assurdità del sentimento di "sentirsi sushi"

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