“Ritorno”, di _Felix_Felicis_
Grammatica e stile: 6.5/10
Originalità: 6/10
IC: 7/10
Trama: 6/10
Uso della traccia: 3/5
Uso dei prompt: 2.5/5
Giudizio personale: 3.5/5
Totale: 34.5/55
Commento di Yume_no_Namida
E’ una storia molto dolce. Ci sono delle frasi e dei momenti che mi hanno stretto il cuore, di tenerezza e commozione, ma le riporterò più avanti, quando verrà il momento di esporre il giudizio personale. Inizio invece col passare in rassegna gli altri parametri della griglia di valutazione, nell’intento di fornirti anche una spiegazione dei relativi punteggi, oltre che uno spunto per riflettere sui tuoi punti di forza e di debolezza: lo stile è crudo, un po’ acerbo. Non eccessivamente secco e stringato, come in altri casi mi è capitato di rilevare, e tuttavia ancora troppo schematico e non abbastanza personale. Vengono utilizzati parecchi termini generici (dire, fare, andare et cetera), le frasi sono brevissime e in numerosi casi introdotte da avverbi che rendono la narrazione spezzettata, danno l’impressione che questa proceda a singhiozzi. E’ il tuo primo contest e si nota, ma hai fatto benissimo a partecipare! Bisogna pur cominciare, da qualche parte ;)
Sul fronte grammatica ho notato alcune elisioni del soggetto nel passaggio da un periodo all’altro (“E finalmente eccola lì, mentre tentava di mettersi in punta di piedi: Hinata era lì per lui, come aveva sempre fatto, e lui non vedeva l’ora di andare da lei. Vide il suo leggero sorriso gentile e si rese conto di quanto le era mancato in quei due mesi e di quanto avesse provato a cercarlo inutilmente nei volti delle persone che aveva incontrato o nella folla che ora li separava”, in rosso gli errori/le stonature. Stavi parlando di Naruto e... improvvisamente passi a Hinata! Come fa il lettore a rendersene conto prima che i suoi occhi vaghino freneticamente su quanto segue, alla disperata ricerca di un punto di contatto tra il prima e il dopo?), una concordanza impropria tra soggetto, pronome e participio (“una folla, infatti, stava attendendo con ansia il ritorno del loro Hokage, preoccupati per la sua lunga assenza.”), un repentino mutamento, dall’imperfetto al passato remoto, in chiusura di racconto e - questo afferisce soprattutto a impaginazione e resa grafica del testo - alcuni pensieri interiori di Hinata che sarebbe stato preferibile isolare dal testo precedente e rendere in corsivo (“-S-Sono incinta- ripeté diventando rossa. Era per caso arrabbiato?”).
La trama è concisa, ma non molto ben articolata, non è ben chiaro quale degli elementi della fanfiction tu consideri (e voglia far considerare) centrale, il filo conduttore dell’intera vicenda: il sorriso in mezzo alla folla previsto dalla traccia, il calore dell’ambiente familiare e quindi la descrizione di un momento di vita quotidiana, oppure il lieto annuncio della prossima nascita. Motivo per cui le potenzialità della traccia non risultano sfruttate appieno e i prompt fanno entrambi capolino all’interno della storia senza risultare fluidamente amalgamati; è come ascoltare una bella canzone incisa su un vinile un po’ malandato, percepisci che la canzone vale l’ascolto ma a tratti il grammofono si inceppa, stride. L’IC dei due protagonisti è presente (quello di Shikamaru meno), anche se a tratti risulta rigido, privo di sfaccettature, forse a causa della vaga frettolosità che permea il testo intero, mentre l’originalità... come ho avuto modo di scrivere altrove, non conta tanto lo scrivere di scene ultra abusate, quanto di scriverne in maniera propria, con i propri occhi, e il proprio stomaco, e il proprio cuore e le proprie mani. Qui occhi, stomaco, cuore e mani li ho intravisti in maniera nitida esclusivamente a spezzoni, in alcune frasi o scene che poi sono quelle che ho apprezzato di più e che mi hanno lasciato una sensazione gradevole a fine lettura...
“Naruto sapeva amarla con la semplicità e la sincerità di un bambino, ma talmente tanto da toglierle il fiato.”
O ancora:
“Naruto aveva imparato ad amare i silenzi di Hinata quando si guardavano, tanto che erano diventati i suoi suoni preferiti. Ogni tanto cercava anche di capire le parole che sussurravano, perché lui lo sapeva che erano speciali, così carichi di amore da fargli quasi male.”
Belle.
Belle, belle, belle!
Davvero.
Tenerissima e romantica anche l’idea dello scatolone colmo di presente, passato e... futuro.
Il finale giunge improvviso, quasi brusco, fa storcere leggermente il naso; ma si riesce comunque a sentirsi, a livello interiore, appagati.
Mi auguro di ritrovarti in una prossima edizione del contest, più matura e consapevole ma con la stessa identica energia!
|