Recensioni per
La riserva naturale
di Gatto1967

Questa storia ha ottenuto 2 recensioni.
Positive : 2
Neutre o critiche: 0


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Recensore Veterano
08/04/15, ore 22:35

Buonasera, Gatto! Che piacevole sorpresa!
Era da un po' che attendevo una tua nuova storia e sappi che questa non mi ha per niente delusa, anzi, posso sincerarti di trovarla molto bella, oltre al fatto che ritengo sia quella scritta meglio tra le tante che hai presentato, almeno a mio avviso.
L'analisi delle caratteristiche che la compongono sarà come sempre minuziosa e, ebbene sì, barbosa per certi versi, ma credo sia necessaria, ivi per cui iniziamo immediatamente.
Per quanto riguarda gli aspetti negativi, sappi che sono pochi; inoltre, non credo siano rilevanti, né penso di dovermi pronunciare più di tanto e sindacare.
Quando hai utilizzato i caratteri maiuscoli, talvolta hai inserito molti punti esclamativi. Ciò è errato, dal momento che la grammatica italiana prevede l'uso di un solo punto esclamativo, non solo per una questione d'estetica, ma anche di stile. Inoltre, non credo sia gradevole il fatto che tu abbia allungato vocali come la o durante il grido di disperazione di Marco, perché deforma la pagina e disturba il lettore solo con l'impatto visivo. Ti invito a modificare. Circa i generi, aggiungerei "Thriller" e "Dark" poiché sei stato in grado di generare un clima ansiogeno e un'atmosfera tetra, sfruttando in modo ottimo il fattore suspence.
Spero di non essere stata supponente in qualche modo, né pignola o fastidiosa. Chiaramente, accetto molto volentieri opinioni contrastanti alle mie, non farti scrupoli, tranquillo.

Parlando degli aspetti positivi, inizio col dire che circa lo stile di scrittura sei incredibilmente migliorato. Se prima era pulito e conciso, ora che è stato perfezionato, lo apprezzo anche di più. Meriti i miei più vivi complimenti, mi fa molto piacere constatare che tu abbia seguito i miei consigli e quelli di altri autori, i risultati si fanno vedere.
Il tuo vocabolario alterna termini di uso quotidiano e semplici ad espressioni più eleganti, il cui accostamento appare, almeno a parer mio, molto piacevole, per giunta non scorretto dal punto di vista morfologico. Le scelte stilistiche creano dunque una buona mescolanza, uno dei tanti punti che testimoniano i tuoi progressi notevoli. Ho notato solo poche ripetizioni, ma la punteggiatura è impeccabile e non hai commesso alcun errore inerente alla sfera grammaticale. Ti suggerisco comunque di rileggere quanto hai scritto, così da scongiurare il rischio della presenza di imprecisioni che devono essermi sfuggite o che abbia scordato o non abbia notato.
La narrazione procede senza intoppi, ho adorato la suddivisione in sequenze del testo. Oltre al fatto che aggiunge raffinatezza all'impaginazione, non stanca il lettore e funge da ottimo espediente per alternare l'analessi alla narrazione anteriore. Ottimo.
La forma è prettamente corretta e il testo fluido e scorrevole. I miei più sentiti complimenti.
Le descrizioni mi sono piaciute abbastanza. Non le reputo scarne, ma nemmeno eccessivamente abbondanti. Secondo me, tuttavia, sarebbe stato meglio se avessi approfondito maggiormente aspetti come la fisionomia di Marco o del bamboccio oppure se avessi agghindato di dettagli la panoramica generale che si profilava, come ad esempio il paesaggio e il bosco, il quale -davvero- è un ottimo espediente della letteratura horror, che conserva fascino ed è caratterizzato da un alone di mistero, che hai gestito egregiamente qui.
Per quanto riguarda la caratterizzazione del personaggio principale, non potrei dire con esattezza qualcosa in merito. Non è un punto che hai accentuato, ma forse è meglio così. Se non altro, i sentimenti di Marco sono stati trasmessi molto bene al lettore.

Ammetto di non apprezzare molto ambientazioni italiane, ma nelle storie horror è un altro paio di maniche. Hai gestito con cura il contesto, davvero. Trovo molto innovativo anche questa cosa, poi.
Nella parte iniziale si profila una scena di vita quotidiana, in cui non vige un clima di armonia, ma vi è comunque qualche accenno alla tranquillità che viene avidamente sottratta al giovane in seguito. Ecco come, infatti, un imprevisto qualsiasi possa squarciare un'apparente pace.
La scena in cui il dolore fisico di Marco emerge è stesa e strutturata molto bene. Una sofferenza che successivamente si trasforma in una vera e propria agonia logorante, qusndo egli stessa s'accorge di vivere in una società ipocrita ed arrogante, ma soprattutto dopo che il suo stato peggiora.
Il tutto diviene una miscela di urla agghiaccianti e tinte macabre che adoro, garantite dai morsi di una violenta creatura che sbrana la gamba di Marco, permettendole di spruzzare sangue. Mi intriga anche il fatto che tu non abbia propriamente specificato chi fosse questa creatura orribile.
Cioè, ehy, sì, potrebbe essere stata quella volpe, ma io credo che ci sia anche lo zampino di uno zombie.
Trovo cupa l'atmosfera, guarnita da inquietanti aspetti che apprezzo. Il personaggio si mobilita in una maniera perfettamente coerente al contesto da te creato, per poi venire avvolto dal freddo abbraccio della morte.
Complimenti, mi è piaciuto molto. Aspetto altri tuoi lavori e per ora ti saluto.
Baci macabri

Recensore Junior
07/04/15, ore 22:24

Ciao Gatto1967! Non ricordo se ho già letto qualcosa di tuo, in ogni caso mi pare che meriti qualche impressione.

Dunque: innanzitutto complimenti per la scelta - purtroppo poco di moda, parebbe - dell'ambientazione italiana. Mi piacciono molto le storie che cercano di dare un sapore "realistico" tramite un'ambientazione vicina alla realtà del lettore, in cui lui possa immedesimarsi; senza voler scimmiottare a tutti i costi i film americani o gli anime giapponesi, il che poi spesso dà origine a cose demenziali... Qui invece abbiamo una riserva della campagna laziale, descritta con semplice chiarezza, e uno sfortunato vittima di un banale incidente. Viene da pensare "potrebbe capitare anche a me", anzi, il fascino di questi "horror-thriller" (forse più thriller che horror? Non saprei, ma poco importa) credo sia proprio nel domandarsi "ma se capitasse a me, io che farei?"

Ai primi segnali della presenza si intuisce subito che le cose si stiano mettendo male per Marco; e ammetto che mi sarei aspettata qualcosa di più soprannaturale, o quantomeno di minaccioso, rispetto a una piccola, elegante volpina, anche se il contrasto tra l'aspetto grazioso dell'animale e la scoperta di quello che ha fatto va a segno. Non bastasse, ci si mette anche una vipera: ottimo esempio di come anche la natura più bella possa nascondere un'anima inquietante. Hai saputo rendere piuttosto bene i sentimenti sempre più convulsi del protagonista, solo il finale, a mio avviso, risulta un po' poco adeguato al resto; nel senso che la frase di chiusura lascia la conclusione della vicenda aperta, sì, ma anche un po' troppo sospesa, dando una vaga impressione di tirato via.

A parte questo, lo stile è scorrevole, e l'insieme piuttosto apprezzabile. Bandierina verde, e buon proseguimento!