Quinta Classificata al contest "For this one last time"
Grammatica e sintassi: 19,6/20
Stile e lessico: 14,8/15
Attinenza al tema/utilizzo della citazione: 10/10
Sviluppo della trama/originalità/gradimento personale: 10/10
Approfondimento dei personaggi/IC: 10/10
Bonus: -
Totale: 64,4/65
Grammatica e sintassi
La grammatica e la sintassi sono eccellenti: si percepisce alla prima lettura che sai destreggiarti molto bene in entrambi i campi e che la storia è curata e davvero ben scritta dal punto di vista tecnico. Anche la punteggiatura è molto, molto buona: le frasi sono “sinuose” al momento giusto e “brutali” quando devono esserlo, si alternano in modo scorrevole grazie a un uso davvero ottimo della punteggiatura.
L’unica cosa non del tutto precisa è la gestione della punteggiatura alla fine dei dialoghi: se il dialogo non è seguito da una didascalia riferita alla battuta, prima di chiudere le virgolette dovrebbe esserci un punto fermo, e la frase successiva iniziare con la maiuscola (ad esempio, qui: “«Prepariamoci al contrattacco», sei un comandante – combatti” la frase che segue le virgolette è riferita alla battuta dal punto di vista del concetto ma non “descrive” il modo in cui questa è pronunciata, e per questo dovrebbe essere separata dal punto fermo. Lo stesso vale per le due battute di dialogo iniziali).
Stile e lessico
Lo stile è drammatico, conciso, perfettamente adatto per trasmettere tutta la potenza emotiva della storia. Le frasi sono breve ed incisive, costruite con abilità. Risultano scorrevoli, spontanee e molto piacevoli da leggere. Lo stile, poi, è vario e ben gestito nei cambi di atmosfera.
Anche il lessico è eccellente: ricco, vario, di un registro adatto all’atmosfera. Non è mai eccessivo, mai troppo pesante o poco curato. Scegli la parola giusta al momento giusto, riuscendo a ricreare le immagini, soprattutto nella seconda parte, con una crudezza che è inevitabile per il momento narrato ma che non è mai troppa, non disturba, perché espressa in modo assolutamente diretto ed efficace.
Attinenza al tema/utilizzo della citazione
Il concetto di “ultima volta” è trattato con una profondità disarmante e in modo totalmente coinvolgente. Quella frase pronunciata da Costia, così innocente, così spensierata, così giocosa contrasta in modo devastante con la considerazione che chiude il paragrafo. Un’ultima volta che diventa l’ultima in assoluto, un’ultima volta che significava “restiamo ancora insieme” e che diventa un “non saranno mai più insieme”. E il non sapere di entrambe, l’illusione che dopo “quell’ultima volta” ce ne saranno altre è tremendo, perché assolutamente realistico; perché in quella non consapevolezza c’è tutta la crudeltà della vita, tutta la brutalità delle cose che succedono all’improvviso e ci si ritrova incompleti, e si scopre che quelle era “un’ultima volta” e non ce ne si è accorti.
E poi il passaggio, brusco e straziante: le braccia di Costia non la accoglieranno più, e all’improvviso l’unico abbraccio che desidera è quello della morte, che porta sollievo. Perché Lexa ha osato amare, e il prezzo dell’amore è una sofferenza peggiore della morte. È vedere la persona che ama lasciarla indietro, andarsene senza di lei.
Sviluppo della trama/originalità/gradimento personale
Mi piace moltissimo l’impostazione della storia, divisa in due momenti che sono inseparabili ma così rradicalmente diversi. L’ultimo momento di spensieratezza e il primo momento di tragedia, l’ultimo istante d’amore e il primo istante di freddezza. Lexa che perde se stessa nello spazio di pochissime righe, perde tutto ciò che di umano e debole era rimasto di lei. E la divisione fra i momenti mette magnificamente in evidenza questa perdita. Prima Lexa ama, crede di potersi permettere di amare. E poi la realtà devastante, tremenda. Perde tutto ciò che la rendeva viva, vera. Mi sono piaciuti moltissimo anche i dialoghi, realistici e davvero ben gestiti, che completano la storia.
Approfondimento dei personaggi/IC
La caratterizzazione è davvero ottima: riesci a mettere perfettamente in risalto come la morte di Costia abbia cambiato Lexa, riempiendo un “buco” della serie che è assolutamente fondamentale per capire il personaggio. Tutto ciò che Lexa diventa può essere percepito, visto, compreso benissimo qui. È “giustificata”, nel senso che riesci a dare un approfondimento coerente e molto ben sviluppato della sua storia con Costia e del modo terribile in cui l’ha persa, appena accennato nella serie. In questo modo, il personaggio di Lexa acquista uno spessore ancora maggiore. E l’approfondimento è coerente, maturo, molto ben approfondito. Mi piace moltissimo, perché vediamo Lexa come la ragazzina che è, fedele al suo popolo e al suo dovere ma innamorata, e Lexa come la persona che diventa, fredda e forte. Meno debole, ma anche un po’ meno umana.
E quella frase finale dice tutto di lei. Riassume tutto quello che abbiamo visto di lei, tutto quanto. Le sue contraddizioni interiori, quella sua ossessione di non essere debole mai più, perché amare è e lei non ce la fa. E allora forse non è l’amore a essere una debolezza, è lei ad essere debole perché non riesce a sopportare il dolore.
|