Probabilmente per chi non ha letto 'Come Home' e non ha seguito l'intera serie che stai mettendo su, questa storia racconterà solamente di un bel risveglio dopo, magari, un periodo di separazione. Tutto sommato è quello che si intuisce: Sherlock che torna a casa e John che è talmente abituato a stare solo, che appena sveglio nemmeno si ricorda cos'è successo. Ma per chi ha letto 'Come Home' è tutto diverso... perché sappiamo cosa c'è stato prima. E non mi riferisco soltanto a questa dannata missione che lo ha tenuto lontano, ma anche al partire e poi al ritornare pieno di ferite, e poi anche la sofferenza di Sherlock per quella dannata confessione, il dolore per il rifiuto... per non parlare di tutto quello che è successo a John, Mary, la bambina, il non capirsi e non comprendere il proprio amore per Sherlock. Due modi di affrontare il dolore diversissimi e che tu hai mostrato in maniera differente a seconda del personaggio, ma senz'altro simili per intensità. Essendo soltanto il 2019, sappiamo che non è la fine e che c'è ancora da scavare per arrivare al finale del 2021, ma questo passaggio è un passaggio fondamentale nella relazione tra John e Sherlock e sono contenta che tu abbia deciso di descrivere proprio questa scena. Molto dolce e molto carina, in un modo che non mi ha dato per niente fastidio e a me che sono riluttante alle dolcezze.

Koa
(Recensione modificata il 13/04/2015 - 01:41 pm)

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Ho appena finito di recensirti a proposito di un'altra tua storia e già mi "spari" anche questa e la curiosità mi spinge a leggerti subito, anche perché so come sai scrivere...Qui siamo a "casa", proprio nell'atmosfera accogliente non tanto di quattro mura ma dello sviluppo che un sentimento unico ha avuto nei confronti di quei due. La vera "casa" è, infatti, la loro coppia, così particolare ed assortita nelle umanità personali così differenti ma assolutamente complementari l'una all'altra. "..Sono a casa, John...": non è una frase, è una carezza.

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