Recensioni per
Quella sensazione che si può definire solo in francese
di Fabi_
Mi sono sempre chiesta se, dopo aver iniziato questa sorta di 'nuova vita', Donna potesse essere (almeno un filino) ossessionata da ciò che era stata, nel profondo della sua mente. Come un mormorio che non ti abbandona mai, in sottofondo, la voce interiore che sussurra: “È lui, è lui!”, ogni volta che davanti a te cammina qualcuno che ti pare familiare. Lui chi? Non ne hai idea. Non sai assolutamente cosa insista a scatenare questa sensazione bizzarra, quella che, appunto, può essere definita solo in francese: déjà-vu. Hai centrato in pieno, in una manciata di parole, lo stato d'animo di Donna nella sua condizione attuale di 'after Doctor'. Devo dire che non ho granché condiviso la decisione di cancellarle la memoria, con un po' d'attenzione si gestiva piuttosto bene senza privarla dei bei momenti trascorsi col dottore. Ahimè, Moffat è sempre un bastardo, caro lui. [Recensione partecipante all'iniziativa "Babbo Natale Segreto 5.0" del gruppo facebook 'HPeace&Love] |
Ciao compagna di pacchetto! Detta così è orribile, lo so, ma avevamo lo stesso personaggio e tutto quanto quindi ero curiosa di leggerti. |