SESTA CLASSIFICATA
A soul for sale di Nimel
Grammatica + lessico e stile 4,5/5 + 13,5/15 Ho sempre pensato che la narrazione in prima persona fosse più difficile rispetto a quella in terza, comunque il tuo stile mi piace molto, scorre molto bene ed è leggero, ma non banale, forse anche complice il fatto di usare il tempo presente per la narrazione, piuttosto che il passato.
Non ho trovato quasi nessun errore, a parte qualcuno di battitura, ma davvero pochissimi e trascurabili.
Originalità: 7/10 Vendere l'anima per ottenere qualcosa non è di certo la più originale delle idee, ma il fatto che sia proprio una sacerdotessa a cedere a un demone perché svuotata di ogni speranza è un bel concetto. Sotto questo aspetto, tutto nella storia è stato sviluppato su questa base, a parte il finale, in cui la protagonista vive questa sorta di dannazione eterna e che, complice il pacchetto, è molto più originale, perché è quasi astratto; non c'è solo sofferenza fisica ma anche il tormento mentale. Questa parte in particolare mi ha colpito.
Inoltre la narrazione in prima persona rende tutto meno banale, in questo modo mi è stato più facile impersonarmi nella protagonista, e la storia mi è piaciuta molto di più, rispetto alla stessa cosa che sarebbe potuta essere narrata in terza persona. Credo che questa cosa abbia reso più particolare questa storia, più intensa.
Caratterizzazione personaggi/o (principali e secondari): 10/15 La sacerdotessa ha davvero una bella personalità, mi è piaciuto molto il suo atteggiamento nei confronti della sua situazione. I personaggi come il suo sono sempre un po' difficili da decifrare, il suo cedere all'offerta del demone mi suggerisce quasi di osservarla sotto un'altra luce, quando invece è proprio perché non ha più nulla da perdere e nessun'altra alternativa se non quella di morire, quindi alla fine è un personaggio che rimane coerente con se stesso, che funziona alla perfezione.
Il demone mi è parso un po' stereotipato, forse non tanto come personaggio ma il modo in cui si mostra; si manifesta nel momento in cui la sacerdotessa sta per crollare, offrendole la vendetta in cambio dell'anima ed è, secondo me, fin troppo onesto, mi aspettavo un atteggiamento più meschino, magari qualche fregatura dietro al patto, e invece no, è filato tutto liscio. Capisco che l'intento della storia fosse proprio quello di far ottenere la vendetta alla protagonista, ma qualche intreccio e complicazione in avrebbe reso questa storia ancora più interessante.
Utilizzo (e interpretazione) dell'immagine/i scelta/e: 9/10 Le immagini sembrano cozzare un po' tra di loro, una quasi 'copre' una parte dell'altra, ma mi piace il modo in cui le hai 'assemblate', mostrando il dettaglio del demone. Alla fine funzionano bene insieme, io adoro la cura per i dettagli e ti assicuro che ho apprezzato molto il modo originale in cui hai usato le immagini.
Utilizzo dei pacchetti e sviluppo della trama: 5/5 + 7/10 Il modo in cui hai usato il pacchetto mi ha davvero colpito, l'hai preso e l'hai fatto tuo, approfondendolo alla perfezione, anche il fatto che tu sui riuscita a trasformarlo in una narrazione in prima persona mantenendolo chiaro mi ha colpito molto.
La trama mi è parsa un po' povera e lineare che (per quanto ben sviluppata) non da molto spazio agli avvenimenti secondari se non la vendetta. Si accenna agli affetti familiari della Sacerdotessa, al suo credo, senza però mai scendere nel dettaglio.
Gradimento personale: 8/10 Difficilmente le storie narrate in prima persona mi piacciono, la tua è una delle poche eccezioni, forse è stato proprio il fatto di usare questo stile di narrazione ad aver reso ancora più suggestiva la storia.
Nell'ultima parte la protagonista descrive questa dannazione apparentemente eterna, prendendo splendidamente spunto dal pacchetto. Il modo in cui lo fa, però, sembra un po' freddo, ci sarebbe potuto essere qualche approfondimento riguardo alla sua angoscia, al terrore magari (calcando proprio la mano su questi aspetti), piuttosto che limitarsi alla descrizione di ciò che le accade, che tuttavia è scritta davvero molto bene, il mio unico appunto è questo.
Inoltre io adoro quando le storie non hanno il tipico happy ending, ma quello giusto, che si addice alla storia perché la completa nel modo giusto.
Altro (titolo, impaginazione, come è presentata 'graficamente' la storia): 2/3 L'unico appunto che ti faccio è forse quello del carattere, che secondo me è un po' piccolo e, alla lunga, fastidioso da leggere.
Totale 66/83 È una storia che funziona e che, con i giusti approfondimenti, potrebbe diventare davvero una storia con i fiocchi.
“Il generale dietro di lei l'aveva afferrata per la spalla nuda e allora infranse uno dei comandamenti più tassativi del mio ordine: lo uccisi, prima che potesse farle del male.
Corsi loro incontro e lo spinsi oltre la balaustra prima che potesse reagire, i suoi occhi spaventati fissi nella mia memoria ancora adesso.” |