Recensione premio per il contest "L'amore è uno stato d'animo"
Ciao!
Scusami se ho impiegato tutto questo tempo, sono una brutta persona... :(
Ora, so che dovrei passare alla recensione senza aggiungere altro - men che mai delle scuse -, ma faccio fatica a trovare le lettere della tastiera: sto piangendo senza ritegno, sappilo! TT.TT
Prima di iniziare la vera recensione, ti segnalo un paio di sviste, così dopo posso lasciarmi andare all'emotività:
- "...si alzò dalla sgabello..." = errore di distrazione, hai messo il femminile al posto del maschile (dallo sgabello);
- "...non abbai mai dimenticato..." = errore di battitura, hai scambiato la "a" con la "i" (abbia).
A parte queste due piccolezze, il testo è assolutamente perfetto, bravissima! Anche lo stile è a dir poco encomiabile, hai strutturato meticolosamente ogni frase in modo da impartire un ritmo di lettura adatto alla vicenda: il lessico è semplice ma non banale, perfettamente in linea con i personaggi, e la punteggiatura è appropriata, così da permettere al lettore di immedesimarsi e di emozionarsi.
Ora, sebbene l'argomento in sé non sia originalissimo, credo che la tua storia spicchi tra il gran numero di precedenti per carica emotiva e brillante caratterizzazione: essendo un tema inflazionato, molti non riescono ad arrivare al cuore del lettore, a differenza tua. Hai sviscerato tutta la mostruosa persecuzione con una tale precisione da centrare il mio cuore, riaccendendo il fervore che l'argomento inevitabilmente suscita in me. Hai rappresentato una storia d'amore dolcissima eppure destinata al fallimento, dato il contesto storico: qui non si parla "semplicemente" dell'assudità della guerra, ma si accentua la mostruosità delle persecuzioni. Non ci sarà mai un motivo tanto nobile da giustificare uno sterminio disgustoso come questo, per quante scuse si possano trovare: il rispetto per la vita umana vale molto più di qualunque "motivazione".
Meglio se tengo a freno la lingua, altrimenti la recensione si trasforma in una filippica: chiudo con la caratterizzazione, prima di perdere il filo del discorso.
Mi ha colpito molto la caratterizzazione dei protagonisti, o forse sarebbe più opportuno dire del sentimento che li unisce. Non ci sono molti elementi che implicano una particolare individualità, a parte il momento la tenacia con cui Valer si aggrappa alla sua umanità per cercare di sopravvivere o la schietta rivelazione di Bertolt, eppure credo che sia molto più efficace così: in fondo l'amore esalta pregi e difetti di ogni persona, proprio come si evince da questo testo. Lo spirito di sacrificio di Valer, che si consegna senza opporre resistenza per proteggere il suo amato, o la devastazione di Bertolt nel comprendere che ormai l'uomo che ama è morto, sono tutti segni emblematici della loro personalità, pur non essendo scindibili dal loro rapporto: ecco perché la caratterizzazione funziona così bene, perché mette in risalto l'indissolubile legame tra cuore e ragione, come tu stessa peraltro hai mostrato all'inizio nel dire "Il cuore di pesare".
Insomma, questa storia è davvero splendida: è profonda, dolce, tristissima e fa riflettere, non si può chiedere di più! *^*
Alla prossima e ancora tantissimi complimenti! ;)
Bacioni,
Chloe <3 |