Shakespearian quotations contest - II Edizione
11° classificato
“Davanti alla bottega di Madame Desìr” – Starishadow
Grammatica: 9,25/10
Il testo non presenta troppi errori. Elenco quelli che ho trovato:
“E ora invece tutto quel che le restava era quel marciapiede sporco sotto di lei e il cielo plumbeo che la guardava, e [che] ben presto le riversò le sue lacrime addosso” = confesso che non so se la presenza del che sia realmente necessaria, ma sicuramente la frase suonerebbe meglio. (-0,15)
“i palmi premevano di più sui corpi dei due amanti.,” = o la virgola o il punto fermo. (-0,15)
“E mentre il primo si spegneva sotto il dolore di averla persa, il rimpianto di non averla saputa far restare, il secondo continuava a fare di lei ciò che voleva. Non fingeva più, non indossava più la sua maschera di fascino tenebroso.
C’era solo buio in lui, buio e pericolo.
Aveva creduto di ottenere il meglio, invece aveva solo rinunciato al bene” = mi scuso per aver copincollato l'intero paragrafo, ma mi è utile per farti capire che non si capisce chi sia il soggetto della frase evidenziata. In quella immediatamente precedente parli di Philippe, quindi ho assunto che il soggetto continuasse a essere lui. Invece è Marie; avresti dovuto esplicitare. (-0,15)
“Aveva gli occhi azzurri come il cielo e i capelli color ambra, mentre il suo visetto pallido e spruzzato di lentiggini si illuminava quando sorrideva” = non capisco l'uso della congiunzione mentre: può avere valore avversativo (lo stesso di per contro, in realtà, invece) oppure temporale (intanto che, fino al momento in cui). Entrambi i valori non hanno senso all'interno della frase. (-0,2)
“Non le ci volle molto per sentirsi attratta da lui, era un forestiero, aveva belle storie da raccontare, era affascinante…” = in questo caso, ritengo più adatto l'uso dei due punti, perché vai a spiegare perché a Marie non serve molto per sentirsi attratta da Philippe. (-0,1)
Stile e lessico: 8,65/12 (6,05/7 + 2,6/5)
Ho da segnalarti qualche costruzione che mi pare stilisticamente brutta:
“Marie crebbe, diventando una giovane fanciulla affascinante che ricevette molte e varie proposte di matrimonio dai più svariati uomini” = non riesco a trovare una fonte univoca che mi confermi che la frase è sbagliata, ma stilisticamente non mi suona. Penso che potresti migliorarla in due modi: 1) Marie crebbe diventando una giovane fanciulla affascinante e ricevette molte proposte; 2) Marie crebbe, diventando una giovane fanciulla che riceveva molte proposte. (-0,25)
“Aveva gli occhi azzurri come il cielo e i capelli color ambra, mentre il suo visetto pallido e spruzzato di lentiggini si illuminava quando sorrideva, e - quando lo faceva - otteneva qualsiasi cosa desiderasse” = anche questa frase, benché comprensibile, mi sembra infelice. Si potrebbe costruire in modo più chiaro. (0,25)
“il rimpianto di non averla saputa far restare” = vale qui lo stesso discorso: avresti potuto scrivere, più comodamente, il rimpianto di non aver saputo farla restare (non mi piace troppo lo stesso, ma è meglio di prima). (-0,25)
“E quando Marie - sfuggita per miracolo alla rabbia che Philippe aveva riversato su di lei dopo l’ennesimo litigio - si presentò a casa sua, sola e spaventata, ciò che ottenne fu un rifiuto e una porta in faccia.
E lei si ritrovò a piangere su un vecchio marciapiede affollato, proprio sotto una vecchia bottega di giocattoli” = mi scuso nuovamente per aver copincollato due frasi, ma mi serve per farti capire che quel lei non serve: ripete il soggetto della frase precedente, diventa ridondante. La considero una ripetizione “di concetto”. (-0,2)
In molti casi sono rimasta perplessa dalle scelte di andare a capo/continuare di seguito.
“Marie rimase incantata a fissare quell’oggetto con il capo inclinato e le manine adagiate sul cristallo della vetrina, i suoi occhi che si riflettevano nello sguardo vitreo della bambina di porcellana davanti a lei, poi lentamente si aprì in un sorriso entusiasta, lasciando la presa sulla manina ruvida della bambola […] Ora immaginava già la manina fresca e liscia” = passino vetrina e vitreo, che comunque si richiamano, e concentriamoci su tutte queste manine. (-0,2; 0,2)
“Quanto alla vecchia bambola di pezza, quella rimase a terra - proprio sotto la vetrina - ad osservare con i suoi occhi fatti di bottoni azzurri quella bambina […] E ora invece tutto quel che le restava era quelmarciapiede sporco sotto di lei e il cielo plumbeo che la guardava[...] Marie aveva adorato quella bambola, ma adesso aveva di meglio.
Più tempo passava, più la bambina capiva che la nuova bambola era troppo fragile e delicata per giocarci: [...] pelle fredda e fragile della bambola si scheggiava, […] Marie si annoiava a giocare con quella bambola, [...] che avevano avuto dentro quella vetrina e il suo vestito non era più perfetto e curato come prima. Lentamente lasciò la bambola su uno scaffale, poi in una credenza, protetta da una vetrinetta. Ma la verità è che Marie, quella bambola, la detestava.
Dentro di sé cominciava a sentire la mancanza di quella vecchia bambola di stoffa” = mi scuso per l'enorme paragrafo copincollato, ma volevo che ti rendessi conto dell'entità di ripetizioni di cui stiamo parlando. Capisci bene che, se le contassi tutte – e ce ne sono anche altre, nel testo – dovrei toglierti un punteggio enorme. Quindi mi limito a toglierti due punti. (-2)
Voglio farti notare che usi davvero tanto i dimostrativi quel/quella/quelle/quello. Va bene usarli di tanto in tanto, ma tu li usi spessissimo e trovo che appesantiscano davvero molto la lettura.
Caratterizzazione dei personaggi: 7/10
La personalità della protagonista viene vagamente accennata, ma avrei preferito che, specialmente nella parte finale della storia – quando il karma colpisce inesorabilmente – ci fosse più introspezione (l'animo angst pretende, perdonami). Avrei gradito molto che ti soffermassi un po' di più anche su Antoine e Philippe.
Uso della quotation: 3,5/5
Come ho già detto a qualcun altro, mi piace che tu abbia scelto una citazione e ci abbia costruito intorno una storia dedicata. Anche in questo caso, la vicenda non mi pare particolarmente originale, ma sicuramente è adatta e riuscita.
Gradimento personale: 12/15
Ho già detto che non ritengo la vicenda particolarmente originale, ma mi è piaciuto molto il parallelo fra Marie, che si ritrova abbandonata, e la bambola che proprio lei ha abbandonato in quello stesso luogo. Ho apprezzato molto anche la suggestiva Bottega (anche se hai scritto in due modi diversi il nome della signora che la possiede). Mi sembra che questi due elementi diano alla storia le caratteristiche di una filastrocca, o di una ballata medievale. Sarebbe stato interessante leggerne la prima versione, il famoso prosimetro xD
Per un totale di: 40,4/52 |