E' diverso tempo che non leggo e recensisco qualcosa, per cui forse questa recensione potrebbe risultare piena di ruggine, in un certo qual senso.
Non mi sento di darti un'opinione interamente critica né, tanto meno, un parere del tutto positivo.
Ho notato alcuni fastidiosi errori grammaticali, errori che credo potrebbero essere facilmente spazzati via da una rilettura attenta pre-pubblicazione.
Molte "H" dove non dovevano essercene, molte "e" private del caratteristico accento che le "nobilita" rendendole voci del verbo essere, talvolta capita ma è bene badarci un poco poiché molti potrebbero inarcare un sopracciglio e chiudere la pagina senza nemmeno arrivare alla fine. Come dicevo prima è sufficiente rileggere per ovviare questo problema, grave sì, ma non irrimediabile.
Andiamo ora a dare uno sguardo alla stesura ed al "layout" se così vogliamo definirlo, l'intera narrazione è costellata di frasi brevi e piuttosto semplici, non ho alcun problema con uno stile "minimalista", se così si può definire, però in questo caso manca di qualcosa. Principalmente ciò dipende dal fatto che il lettore (a meno che non abbia ancora messo le mani su Inquisition), sa perfettamente di cosa tu stai parlando senza neanche leggere riga per riga, eccezion fatta per le battute finali l'intero testo riprende di pari passo quello che potremmo definire il prologo di Inquisition, senza abbellimenti o personalizzazioni.
Non c'è niente di male nel voler dare avvio alla narrazione ricalcando i passi dell'opera originale, ma è parso poco meno di un riassunto o un elenco degli avvenimenti che il giocatore è obbligato ad affrontare, come se tu invece di una fanfiction stessi scrivendo come procedere al pari di una guida, questa però è una fanfiction ed il lettore non vuole una perfetta descrizione di quello che vede già da sé accendendo la console o avviando il gioco al pc, vuole qualcosa in più, vuole sentirsi dentro la storia in un modo tutto nuovo, vuole ancora una volta essere coinvolto da quel mondo che tanto l'ha affascinato mentre stava giocando da portarlo a cercare altro a riguardo.
Insomma, quel che voglio dire è che avresti potuto e sicuramente dovuto approfondire di più, come si sente Talya mentre viene sballottata da una parte all'altra da Cassandra? Cosa pensa dei suoi compagni di sventura e di quello che si sta consumando attorno a lei e la coinvolge personalmente senza una apparente ragione? Come dicevo in precedenza, va benissimo riprendere la storia, ma devi anche renderla un po' più tua, un po' più "intima" in un certo senso e riuscire a trasmettere la stessa tua emozione, provata nel gioco, ai tuoi lettori, devi tenerli incollati, fargli dire "wow, adoro Talya" o anche "ehi non avevo mai considerato questo punto di vista riguardo la questione, accidenti se è interessante!".
Per quanto riguarda il contenuto ho trovato poi interessante l'idea finale, l'elemento sorpresa della lettera e la breve conversazione con Leliana, credo però che anche qui avresti dovuto spendere molto più tempo a descrivere e rendere centrale questa "conclusione-non conclusione", posso solo immaginare quale sia il peso emotivo che quella lettera possa avere per la nostra Capospia ma è avvenuto tutto parecchio in fretta quando di per sé quel momento poteva essere non soltanto la ciliegina sulla torta dell'intera oneshot ma la torta stessa. Non so se mi spiego, con il giusto numero di parole e la dovuta attenzione al carico emotivo questa sorprendente parentesi poteva reggersi da sola ed essere una vera perla.
Concludendo, buona l'idea della lettera, ma mi raccomando, molta ma molta più attenzione in fase di stesura.
Spero di non essere stata cattiva e di esserti stata d'aiuto in qualche modo. |
