Recensioni per
Crossed paths.
di Role
Ed eccomi arrivata all'ultimo capitolo postato di questa raccolta che mi ha presa davvero tanto e che ieri sera ho letteralmente divorato. Una storia appassionante e scritta davvero molto bene. L'ho già detto e quindi non mi ripeto, ma e credo che quest'ultimo capitolo ne sia la prova, ci hai regalato tante emozioni diverse. Qui c'è angst. Con John che corre in ospedale e trova un Mycroft che gli dà la notizia peggiore ovvero che non è detto che Sherlock si risvegli. John qui l'ho trovato fenomenale. Guarda Mycroft e come prima cosa rimane stupito dalla somiglianza, tanto che per un attimo quasi si emoziona. Forse non è nemmeno il momento adatto, con Sherlock in un letto mezzo morto, eppure lui si ferma un attimo a fissare quello sconosciuto e a rendersi conto che probabilmente gli piace come gli è piaciuto Sherlock fin da subito. |
"Il moro non capiva come, una semplice parola di cinque lettere, fosse stata capace di tale prodigio." Amico o Amore? Me lo sono chiesta mentre leggevo e sinceramente, dal modo in cui si sta comportando Sherlock, qui si parla di amore. Cioè, nel momento in cui dici che non fa che riviversi il momento con Moriarty (magari anche per altre ragioni) e che non riesce a dimenticare la risata di John Watson... beh, quello che prova mi pare abbastanza chiaro. Io lo trovo molto dolce. Sherlock qui è molto giovane e inesperto e io lo trovo davvero tenero. |
A me la madre di John sta simpatica. Hai pensato ad un bel personaggio, forse lievemente logorroica, ma è adorabile e soprattutto nel modo in cui dopo a cena parla di Sherlock. Non credo che li shippi, questo no o che abbia capito quel qualcosa a cui neanche loro sono arrivati, ma penso che Sherlock abbia fatto colpo su mamma Watson. Magari però è soltanto l'idea che John abbia un amico, da come lo hai descritto fino a questo capitolo, non sembra un ragazzo sociale, questa mi sa di prima volta che porta un amico a casa. E poi beh, Sherlock Holmes non è un tipo qualsiasi. |
"Come aveva fatto quel ragazzo, fin troppo ordinario, a superare la barriera di pregiudizio in cui la società lo aveva relegato?" Credo che questo sia il perno di tutto. Che sia la domanda attorno alla quale ruota l'interesse di Sherlock nei confronti di John. In un capitolo incentrato su Sherlock e su questo nuovo amico che è entrato nella sua vita praticamente d'improvviso ed anche se questa parola gli è sconosciuta, è questo che John è: un amico e insomma in un capitolo di questo genere non poteva mancare questa domanda. Qui Sherlock si interroga profondamente su ciò che è sempre stato in vita sua e su quello che è adesso che conosce John, su come si senta diverso. Si conoscono da poco tempo e sono già migliori amici. Ma non è tanto una questione di parole, non è un: siamo strani tutti e due e quindi per questo siamo compatibili, ma è la familiarità a sconvolgere Sherlock. Arriva anche a chi legge, te lo posso assicurare. John si rapporta con lui in un modo che mai nessuno è riuscito a fare, forse perché Sherlock non lo ha permesso davvero o forse perché John ha qualcosa che gli altri non hanno e che lo interessa. Fai uscire anche quel pizzico di mistero, quel: c'è qualcosa tra questi due che assomiglia ad un colpo di fulmine, ma non si capisce bene di cosa si tratti. Io credo che sia stato questo, che sia scoccato qualcosa e che sia un serio principio di innamoramento quello in cui si sono ritrovati. C'è chimica fra di loro, nel modo di fare e parlare, persino come si prendono in giro o nel modo in cui John ribatte sagacemente alle battute saccenti di Sherlock che non fa che metterlo alla prova. |
"Attese pazientemente per venti minuti, prima di vederlo arrivare. Camminava spedito, quasi speranzoso di non essere notato. La camicia un tantino troppo stretta e i capelli scompigliati. Sembrava un poeta maledetto." Credo che questa sia una delle più belle descrizioni che abbia mai letto di Sherlock Holmes, in una fan fiction. E sarebbe già bella soltanto per i piccoli dettagli che hai inserito come il passo spedito, i capelli spettinati, la camicia portata stretta... ma è l'accostamento di quell'immagine ad un poeta maledetto che mi ha stesa. Perfetto. L'immagine che ci dai richiama Sherlock in tutto e per tutto, dai di lui la visione che ne hai tu ed è tanto giusta e corretta da perderci la testa su sta recensione senza capo, né coda che ti sto lasciando!! XD Hai colto quel lato da Drama Queen che lui ha. Lo stesso che gli fa sollevare il bavero del cappotto per accentuare gli zigomi o che gli fa vorticare il cappotto perché "fa figo". Quello Sherlock Holmes insomma, che si mette in mostra e che vuole fare colpo anche riguardo l'aspetto oltre che per l'intelligenza. Sherlock si mette in mostra di continuo, lo fa con le parole e la genialità e da quando ha attorno John lo fa anche nei modi di fare. Qui ne è l'esempio migliore, in questa scena descrivi perfino il modo in cui John ne è rapito senza darlo però troppo a vedere e di come Sherlock si compiaccia nel suscitare interesse in qualcuno di così curioso. E poi c'è ovviamente la deduzione del telefono di Harrieth. Scena riadattata con piccoli dettagli che sottolineano la tua bravura e attenzione ai particolari. Specie riguardo il discorso sugli strass che ho trovato credibile, insomma te lo aspetti da una ragazzina che li abbia sul telefono (o che John li levi perché li detesta). Ma a parte questo, la scena in cui deduce è magnifica. Sherlock ama suscitare stupore, ama sentirsi apprezzato e capisce che John (strano ma vero) non è infastidito nel vederlo snocciolare informazioni riguardo la sua vita. Insomma, sono sempre più affascinata da questa storia. Brava davvero. |
Inizio questa recensione dalla seconda parte invece che dalla prima, perché credo che quello che pensa qui Sherlock meriti più parole. Il fatto che si interroghi su John, ma prima di tutto su sé stesso e su quello che sta succedendo, mi fa ritrovare molto lo Sherlock Holmes che mi figuro io. Sherlock è un uomo molto cerebrale e trovo corretto il fatto che tenti di razionalizzare le emozioni perché è tipico di lui il tentare di sopprimere i sentimenti di modo da non permettere che questi escano. Ritornano le parole di Mycroft "Caring is not an advantage" e la paura di Sherlock di soffrire, al quale rimbalza subito dopo l'idea di dover seppellire tutto quanto. Perché John lo incuriosisce davvero, lo stupisce l'interesse che questi ha per lui e forse lo stuzzica persino l'intelligenza che mostra e che lo fa venir fuori da tutti gli altri, quelli che per Sherlock sono niente più che idioti. |
Questo capitolo l'ho trovato quasi divertente. Non so se erano i tuoi intenti, ma quella scena in cui John viene scoperto a spiare dal buco della serratura, è stata addirittura spassosa XD Cioè, è un classico che strappa sempre un sorriso. |
Ehilà, rieccomi a recensire il terzo capitolo. Una parte incentrata quasi esclusivamente su John che, più leggo e più mi convince. Credo che sia un personaggio strano da caratterizzare, molto spesso lo vedo OOC, e soprattutto nelle school!Au in cui ci si ritrova con un personaggio privo di quell'esperienza da medico militare che lo ha segnato pesantemente nell'ultima parte della sua vita, prima che incontrasse Sherlock. Decisamente non è questo il caso. Nonostante qui John non abbia paturnie o handicap fisici e mentali, trovo che sia assolutamente IC. Perché sottolinei perfettamente e in maniera approfondita, altri aspetti del suo carattere come la curiosità e il rigore dato dall'auto-disciplina (un'auto-disciplina che si impone per motivi "nobili" come lo studio). John è un uomo severo e disciplinato, con sé stesso più che con gli altri, non quindi fatico ad immaginarmelo come primo della classe perché sa che dovrà avere voti alti per ottenere una borsa di studio per medicina. E allo stesso tempo lo vedo anche molto curioso. In questo caso di Sherlock... o meglio, di questo tizio che gli scrive e che si "permette" addirittura di correggere il libro di testo. Insomma, hai delineato un John molto credibile e forte di una caratterizzazione in cui rivedo l'originale. |
Ciao, ammetto di essermi persa questa storia per strada, nonostante mi fossi prefissata di seguirla. Mi ero dimenticata di inserirla tra le seguite, ma ieri sera mi è ricapitata in mano e ho deciso di recuperare tutti i capitoli che avevo perso, che erano tutti per l'appunto... ^.^'' |
"...Perché Sherlock?..": sembra che tu abbia gettato un ponte nelle varie dimensioni temporali e, di colpo, ci troviamo in un'altra "grande" angoscia che è sempre quella di John di fronte alla preziosa vita di Sh messa in pericolo. La stessa reazione, prima di sbalordito smarrimento, poi, tipicamente sua, di energica esplosione di rifiuto di quanto accade: "..La sua voce vibrava di rabbia...". Le frasi sono come proiettili che riceviamo e, anche se speriamo che tutto si risolva, nella stessa disperazione di Watson ci sentiamo coinvolti anche noi. Bello il ritratto del giovane Mycroft, con il fedelissimo ombrello, e l'elegante distacco con cui si muove anche nelle situazioni più critiche ("..lo osservava attentamente..."). Chiudi il capitolo con un pugno allo stomaco, fai sentire la mancanza d'aria anche a noi, tanto il tuo stile non indulge in inutili ghirigori, è così, secco e lucido, come la notizia che John riceve. |
Ho corso insieme a John, ho pregato insieme a John, ho preso fiato insieme a John. Gran bel capitolo! Veramente bello. Tutta la storia è molto bella. I personaggi sono convincenti e trasmettono molto. È originale e ti prende dal primo momento. |
wow... Tutto Quello che mi viene in mente è questo "Ti prego! Non farlo morire! Non voglio vedero morire! C'e già Moffat a farlo! Ti pregò non lo fare!" ma per il testo e davvero molto intesto e sono felice di vedere Mcy. Complimenti |
"...risata cristallina...dolce melodia......Sherlock stava bene...": ci introduci in un'atmosfera positiva, logico sviluppo di quell'apertura che Sh aveva provato alla reazione che John ha avuto nei confronti di Moriarty. C'è la speranza, da parte di Holmes, di guarire dalle sue incertezze, sentimento forse non consapevole, ma sicuramente portatore di benessere e di una serenità immaginata e tanto desiderata da sembrare già oggetto di conquista da parte sua. Ma....introduci un inatteso colpo di scena ("..qualcosa non andava...") che ci lascia sbalorditi e privi, di colpo, della sensazione di positività dell'inizio. E non è scontato ciò che succede, con Jim di mezzo, ci si aspetterebbe qualcosa di eclatante, invece è un incidente d'auto. Casuale? Stai andando avanti in modo avvincente e, come al solito, ben scritto, senza sbavature ovvie e noiose. Bene. |
No, no... nooooo! Sherlock non morire! Non adesso ti prego!! :( Bellissimo capitolo! Davvero! Non vedo l'ora di leggerlo! Ma ti prego, non far morrire nessuno! :( |
Oh mio Salazar!!! NO!! NO!! Sherlock!!! |