Molto semplice ma altrettanto efficace. Trovo che per analizzare in modo esaustivo il personaggio di Ulquiorra non basterebbe il numero di pagine della bibbia, perciò il trucchetto sta nel ribaltare la situazione e riuscire a darne un ritratto abbozzato in poche, incisive parole.
L'immagine del deserto è azzeccatissima. Non solo perchè appartiene al paesaggio di Las Noches senza andare tanto in cerca di esotismi, ma perchè è proprio di Ulquiorra. Non c'è nostalgia o felicità nello scoprirsi umano. C'è solo amarezza.
Il prossimo capitolo non lo leggo, ho visto nell'intro che si parla di Vizard perciò ho il terrore che sia spoiler. Zorry! ^^

E' splendida. Ulquiorra è il mio secondo Espada preferito (il primo essendo Starky), e hai reso perfettamente il dolore ed il senso di solitudine che deve provare un essere che deve confrontarsi continuamente con un vuoto incolmabile. Bella anche l'immagine delle "voci" nella testa. Aspetto i prossimi con ansia.

Ah! Questa breve storia è come un cioccolatino dolcissimo!*w*; Davvero ben scritta: mentre leggevo, mi sembrava di essere accanto ad Ulquiorra e leggere i suoi pensieri. Continua così, ti prego!