Recensioni per
Why...?
di Danail

Questa storia ha ottenuto 2 recensioni.
Positive : 2
Neutre o critiche: 0


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Recensore Veterano
12/11/16, ore 14:12
Cap. 1:

Ciao!
Prima di tutto, buon compleanno! :D
Che dire, questa storia sicuramente è stata una sorpresa, sia perché non mi aspettavo di leggere una storia su questo romanzo, sia perché mi è sinceramente piaciuta. Sei riuscita a concentrare i pensieri di Renzo in poche righe, senza risultare pesante. Carina anche l'idea di inserire le immagini.
Brava, e ancora buon compleanno!

Gaia

Recensore Master
06/08/16, ore 12:45
Cap. 1:

Buongiorno!
Rimpiango un po' gli anni di seconda liceo dove leggevo questo romanzo per forza di cose e quindi, avendo notato la presenza di una storia nella categoria, mi sono precipitato all'avventura e alla conseguente recensione.
Essendo un romanzo storico che vede in campo gente umile della classe contadina con concezioni religiose e fortemente spirituali, creare what-if e dei cambi rispetto a delle visioni ferree da parte dell'autore sarebbe stato rischioso.
Dico questo perché leggendo buona parte dell'inizio avevo un po' paura di questo e ho aperto la porta a questa evenienza ma fortunatamente non è stato così ed era un buon preambolo per l'introspezione di Renzo arrivato a quel punto così critico e difficile.
Ho potuto comunque denotare un linguaggio semplice e d'impatto, molto vicino alla condizione stessa di Renzo che, essendo un protagonista abbastanza zoticone (diciamolo senza paura) ha bisogno di fare ragionamenti complessivamente immediati per lui (ed ovviamente anche per il lettore) ma comunque non per questo incoerenti e pressocchè fuorvianti.
Questo è senza dubbio da apprezzare, dal punto di vista della scelta stilistica perché permette di avvicinarsi a quello che ha messo in campo Manzoni e farlo proprio in contesti del genere.
Renzo è un uomo e come tale prova sensazioni di odio e disgusto verso Don Rodrigo, l'autore di tutte quelle scorribande e peripezie che ha dovuto affrontare da solo per un sentimento d'un signorotto portato ad oggetto di scommessa per gioco, per vincere ed incrementare potere ed ego.
Tuttavia, tutti quei capitoli e periodi sulla Provvidenza ci fanno capire quanto questi personaggi abbiano bisogno di sentire qualcosa dentro di loro che possa redimerli e renderli caritatevoli, delle persone migliori ascoltando qualcosa che va oltre la vita, che possa salvarli e far credere loro nel bene, che arriverà se bene si donerà in certi casi.
Un qualcosa molto distante dalla visione antropocentrica di molte persone di oggi, non trovi?
Ho apprezzato l'idea perché è un approfondimento di quella scena e del cambiamento necessario di Renzo per poter diventare un uomo piuttosto che un ragazzo ribelle e iracondo, quindi il paragone con Fra Cristoforo e il suo passato ci sta assolutamente per far capire meglio a Renzo di quello che non deve fare per incappare nello stesso errore, per fare in modo che Lucia non si spaventi o provi imbarazzo nel suo modo aggressivo, troppo per il suo essere genuina e pura.
Per quanto riguarda la grammatica e la stesura, le frasi sono generalmente corrette e di facile comprensione, il che è un bene considerando quello che ho detto in precedenza.
Tuttavia, vorrei farti presente di qualche errorino ortografico che si può facilmente correggere utilizzando il correttore (anche i "perchè" che ho trovato scritti così fanno parte di questo gruppo) e la parlata di Renzo nei confronti di Fra Cristoforo non sempre uniforme.
Infatti a volte è usato il "voi" per questo monologo interiore ma spesse volte si usa un "tu" che secondo me svilisce tantissimo, anche perché non risulta molto carino da parte del promesso sposo e non era consentita rivolgersi così liberamente ai tempi.
Sappiamo con certezza quanto sia grezzo Tramaglino in generale ma forse così si esagera!
Infine, l'ultima parte non l'ho sentita come una completa riflessione di Renzo ma più vicina ad una sorta di confessione/discorso del narratore o al massimo più da parte di Fra Cristoforo; credo che sia dovuto all'impostazione del linguaggio e della schiettezza più marcata e neutra rispetto al resto della one-shot ma è una mia opinione ed è quello che ho percepito con la lettura, quindi qualcosa di profondamente soggettivo.
A parte questi appunti doverosi, ci tengo a dirti che la storia è giustamente introspettiva, portando Renzo a capire perfettamente perché deve perdonare Don Rodrigo che gli permette di stare in pace con se stesso e con il mondo, diventando un grande credente ed un cittadino capace di seguire un percorso degnamente spirituale ed equilibrato.
Mi è piaciuta per il rispetto di alcune qualità dello stile manzoniano e insomma, non è cosa da poco per una fic che vuole far ragionare ed approfondire dei concetti un po' passati in sordina o forse poco chiari per lettori più frettolosi e disattenti.

Un abbraccio e buon fine settimana,

Watashiwa