5 - “Il peggiore” di hp_in_my_heart.
Totale: 41.5/50.
1) Grammatica e ortografia: 8.5/10.
“Lui mi guarda tranquillo, come se sapesse che non gli avrei fatto del male”: il tempo verbale è sbagliato, per come è narrata la storia dovrebbe essere “Lui mi guarda tranquillo, come se sapesse che non gli farò del male” oppure “Lui mi guarda tranquillo, come se avesse sempre saputo che non gli avrei fatto del male” (- 1).
“Faccio un profondo sospiro di sollievo, immaginando che sia proprio Piton ad ucciderlo”: costruita così la frase non è chiara né corretta in senso logico, il verbo “immaginare” è fuorviante, sarebbe meglio in questa maniera “Faccio un profondo sospiro di sollievo, immaginando che sarà proprio Piton ad ucciderlo” (- 0.50).
2) Stile (lessico, figure retoriche, uso di aggettivi e avverbi): 7/10.
Il tuo stile in linea di massima non mi dispiace, anche se sai che lo trovo troppo semplice e che non mi fa letteralmente perdere la testa. Di solito, comunque, non vi riscontro grandi pecche: non mi entusiasma, ma sostanzialmente è ok.
Stavolta, invece, ho trovato la descrizione di tutta la vicenda troppo fredda e razionale. Hai fatto bene ad analizzare i sentimenti del personaggio, era quello che chiedevo che l’introspezione fosse accurata, ma Draco mi è sembrato troppo lucido. Pare quasi che faccia un’analisi clinica di se stesso, mancano del tutto l’urgenza, l’agitazione e l’isterismo che la situazione certamente richiedevano. Oltretutto, avendo tu scelto la prima persona, il tutto risulta ancora più evidente ed esasperato: la vicenda, per come è descritta, non ha presa emotiva, e questo ha influito anche in altri parametri.
3) Titolo: 4/5.
Non posso dire che il titolo non sia adatto per la storia, ma è di una tale banalità che mi chiedo come potrà mai incuriosire i lettori. Potevi scegliere qualunque altro aggettivo e avresti fatto un lavoro migliore: un titolo deve essere incisivo, appassionante, intrigante, non qualcosa di così esplicito da non dire assolutamente niente.
4) Caratterizzazione dei personaggi e sviluppo del tema proposto: 9/10.
Direi che la te sei cavata piuttosto bene. Hai scelto un bel momento e hai realizzato bene l’introspezione del personaggio, sei riuscita a inquadrare come si sentisse.
Anche i personaggi ‘di comparsa’ mi sono sembrati IC, non c’erano note stonate.
Il punto in meno l’hai perso per la questione che ti spiegavo anche nello stile: Draco è troppo lucido. Non è realistico che, in un momento come quello, un ragazzino terrorizzato di sedici anni faccia un’analisi così accurata di tutto ciò che prova. È anche tutto troppo ‘esplicito’; mi spiego meglio: tendenzialmente, una persona non tende a parlare né a pensare in maniera diretta alle vicende che lo gettano nel panico. C’è sempre una sorta di ritrosia, di negazione, frasi come: “Mi sento il peggiore del mondo: sto per uccidere un vecchio che non ha alcuna intenzione di difendersi, solo perché a ordinarmelo è stato un mago pazzoide” ci stanno, ma non riescono a convincermi perché 1) non penso che in quel momento una persona abbia tempo da perdere a biasimarsi (“Mi sento il peggiore del mondo”, sì, certo che lo sei, ma in una situazione del genere non lo realizzi, sei un misto di angoscia e ansia e disgusto che riflettono inconsciamente questo pensiero inespresso), 2) è così terrorizzato da Voldemort che anche pensarci dovrebbe riempirlo di terrore, non può liquidarlo come ‘mago pazzoide’, 3) la visione è troppo nitida, sembra descritto da un osservatore esterno.
In sintesi, la storia non è male, e hai certamente chiari i punti dell’introspezione, ma devi trovare una maniera meno ‘psicologicamente rozza’ di rappresentarli: più ombre, più sottintesi.
5) Originalità della trama e dei contenuti: 5/5.
Sinceramente, non avrei scelto questo come momento peggiore di Draco e questo è un punto a tuo favore, perché mi hai stupito! Sì, l’ho trovata una scelta particolare, ma anche molto giusta e anche coerente con l’IC del personaggio e con ciò che viene detto in tutto il sesto libro di Draco, ovvero che si stava consumando, anche fisicamente, a causa dello stress e della preoccupazione.
6) Gradimento personale: 8/10.
La storia non è male, è originale e, tutto sommato, non ho grande critiche da farti, ma non posso dire che mi abbia fatto impazzire. Credo che sarebbe risultata molto migliore con uno stile più emotivo e meno lucido, è troppo ‘analitica’ come descrizione del momento peggiore della vita del personaggio, soprattutto perché hai scelto la prima persona. |