Ehm, ammetto di cominciare a trovare qualche difficoltà nell’elaborare nuovi modi per fangirlare sulle tue storie.
Perché sono tutte bellissime, tutte straordinariamente approfondite e brillanti nella trattazione dei personaggi, e io temo di cominciare a diventare ripetitiva. Ma anche qui, come in ogni altra singola storia tua che io abbia letto, mostri una conoscenza completa della psicologia umana, riuscendo a rielaborare in modo perfettamente coerente ogni singolo personaggio. Non esistono due personaggi, nelle tue storie, che si esprimano e muovano allo stesso modo. Ci sono i legami, ci sono le somiglianze, ma ciascuno ha la propria voce, perfettamente definita. Ciascuno è unico, in modo del tutto privo di cliché stereotipi: per ogni personaggi carattere, interazioni e storia sono sviluppate in modo coerente e accurato. Non sbagli mai, e considerando la quantità di personaggi che gestisci questo risulta ancora più incredibile. Dimostri di avere ben presente ogni singolo aspetto di ciascun personaggio, senza mai fare “sbavature”.
E qui, per questo, il contrasto fra Vick e Haymitch risulta perfettamente riuscito e azzeccato. Haymitch, con il suo modo di esprimersi così burbero e diretto, si contrappone benissimo alla tranquillità di Vick. Vick che è gentile e altruista, ma per una volta si chiude nel suo dolore perché non può che sentirsi così infinitamente solo, usando la certezza che Gale non tornerà quasi come uno scudo, come se, se invece si aspettasse il suo ritorno e poi questo non accadesse, tutto crollerebbe. E il fatto che chieda conferma proprio a Haymitch, forse per caso, dimostra il suo conflitto interiore, diviso fra il bisogno di sapere e il desiderio di essere rassicurato, così simile a ciò che aveva fatto il fratello di Haymitch. E il fatto che quest’analogia si completi con la consapevolezza, silenziosa, che Vick sia un po’ come suo fratello, chiude il cerchio. E rende evidente l’opposizione fra i due momenti, mostrando come Haymitch sia cambiato negli anni: lui che aveva detto a suo fratello di non aspettarsi il suo ritorno ora, a modo suo, convince Vick a non abbattersi, a non lasciare le speranze. Forse perché, anche lui, ha cominciato un po’ a sperare. A sperare in Katniss, a sperare in un mondo migliore. Lui che, dopo aver perso la sua famiglia, dovrebbe essere più cinico che mai; e lo è, ma non in quel momento, forse perché anche lui ha bisogno di convincersi.
Mi piace moltissimo anche il paragone che viene fatto fra i tre fratelli Hawthorne: il fatto che si possa trovare qualcosa dell’uno nell’altro è molto dolce, e dimostra il legame e la compattezza della famiglia. Ho apprezzato moltissimo anche le considerazioni iniziali di Haymitch su Vick: mi piace il fatto che proprio Haymitch, così scontroso, apprezzi la calma e la gentilezza del piccolo Hawthorne. E il fatto che non gli piacciano tanti gli altri due mi ha fatto sorridere, perché dopotutto Haymitch non è meno burbero di Gale: è tipicamente umano, insomma, il fatto che Haymitch preferisca l’Hawthorne più diverso da se stesso e che prenda quasi sul personale la sua “trasformazione”, non comprendendo fino in fondo il suo stato d’animo proprio per questa diversità. E anche la delicatezza che dimostra di non avere è IC fino in fondo. Tipicamente Haymitch XD
Hai caratterizzato entrambi in modo eccellente, e il momento narrato è emozionante e perfettamente descritto. Si percepiscono le emozioni di tutti i protagonisti, la tensione, l’attesa. |