Contest - Storie nei dipinti
Terza Classificata - Chloe R Pendragon con Descent into hell
Valutazione:
Gli unici errori che ho riscontrato sono per di più tecnici e sottilissimi: non hai messo lo spazio tra i puntini di sospensione e la parola successiva, e hai scritto il “be'” con l'H. Basta. La punteggiatura mi è parsa ottima, perché il testo risulta scorrevole, senza intoppi di sorta. Ecco, magari ho notato un uso abbondante degli avverbi di modo... Intendiamoci, è un'accortezza che mi hanno spesso rimproverato, quindi mi pare doveroso segnalarlo anche a te. Delle volte gli avverbi di modo stonano, quando magari la frase potrebbe essere riscritta in altri termini; per di più risultano come delle ripetizioni e non va bene. Sei d'accordo con me? Comunque sì, gli avverbi sono un problema per l'intera umanità. Per il resto, dal mio punto di vista c'è poco da segnalare, forse ci sono alcune frasi imprecise, come per esempio questa (cito): “Nel vedere quel nome e quella foto, gli occhi del ragazzo erano stati attraversati da un lampo indescrivibile, tuttavia quando aveva risposto la sua voce era rimasta calda.” - Cioè? Il termine calda non si addice alla situazione. Oppure volevi scrivere calma? Dubbio atroce... Poi, davvero, la realizzazione del testo in termini di punteggiatura mi aggrada. La lettura è veloce, diretta, senza troppi fronzoli. Il tuo stile mi pare buono, ma si può sempre migliorare.
Sull'originalità devo dire diverse cose: intanto complimenti per essere uscita fuori dagli schemi immaginando un'ambientazione Urban fantasy. Lei è una dei miei soggetti preferiti e devo ammettere che la donna calza a pennello nei panni di una sterminatrice di demoni... ma di questo parleremo nel parametro successivo. Qui volevo concentrarmi sull'idea di fondo. Non so se conosci e/o hai mai letto i libri di L. K. Hamilton (se no ti esorto a iniziare da primo volume “Nodo di Sangue” perché ti piacerà sicuro!). Per l'appunto il genere è Urban fantasy, e al posto dei demoni ci sono i vampiri&co, ti giuro che me l'hai ricordato tantissimo. Stessa impostazione, stesso gusto. Diciamo che la tua idea risulta quasi un classico che apparentemente non ha nulla di originale. Però, ricordiamoci che la tua storia partecipa anche all'altro contest, dove la richiesta era chiara, dovevi rispettare le condizioni, giusto? Quindi posso comprendere e sorvolare. Devo dire che comunque lo sviluppo di quella trama è ben riuscito, c'è tutto e rispetta i canoni; non si può pretendere altro. Immagino che con più parole a disposizione avresti potuto arricchire e spaziare ancora di più. Insomma, tutto questo per dirti che l'originalità oscilla tra l'ommioddio che ficata e il ma no, dai, è roba già vista e straletta! Capisci quello che intendo dire? In ogni caso, ritieniti soddisfatta dell'impresa, perchè comunque hai concretizzato l'idea di un mondo alternativo, l'ambientazione è intrigante; ci sono luoghi, ci sono nomi, tutti spunti interessanti, ecco. Io approvo e penso anche l'altra giudice, ne sono sicura.
L'uso del dipinto è più che ottimo. Gli elementi ci sono tutti e li hai amalgamanti bene nella storia. Se guardo il dipinto, quella è effettivamente Laurel (bellissimo nome). C'è la sua espressione, la mano poggiata al mento, il rosario, la borsetta, il locale, c'è proprio tutto e mi soddisfa tantissimo. Mi congratulo con te. Come ti dicevo prima il soggetto ha l'aria di una donna del genere, e sono felice che tu sia riuscita a rappresentarla come la immaginavo. La caratterizzazione stessa è abbastanza ricca, le hai dato una personalità e hai raccontato i dettagli della sua vita (privata e lavorativa). È credibile e suggestiva. Anche Dylan è un bel personaggio, dopotutto, anche se ha avuto poco spazio per muoversi, ma hai dato comunque delle informazioni essenziali per capirlo. Non male, no? Brava.
E adesso passiamo al gradimento personale in cui posso finalmente sbizzarrirmi e dichiarare ciò che mi è piaciuto e cosa no! Alla domanda: “Ma la mia storia ti è piaciuta?” - la mia risposta è... Sì, abbastanza! Mi è piaciuto l'abbozzo di un potenziale mondo in cui esiste la Sterminatrice Laurel a caccia di demoni e l'organizzazione per cui lavora. I dettagli mi hanno sicuramente colpito. Ciò che invece mi ha fatto leggermente cadere le braccia è questo amore nato tra i due protagonisti. Personalmente l'ho trovato troppo frettoloso (nonostante fossero ricordi). Però pace, insomma, la colpa dobbiamo darlo al limite di parole e non ti biasimo! Comunque sia, le scene descritte erano abbastanza intense, anche se delle volte sembrava quasi che le altre persone attorno a loro non esistessero. Prendi per esempio la scena del biliardo + bacio. Ci sarebbe stata bene una reazione del resto della clientela, sia lì sia durante la scena tragica. No? Dylan muore con gran classe e nessuno muove un dito. A tal proposito, ammetto di esserci rimasta male, dopotutto erano una bella coppia ma immagino fosse inevitabile. Un gesto d'amore tristissimo e struggente. Mi è piaciuto anche l'inserimento di varie citazioni! In un certo senso valorizza l'idea. Magari sul finale avresti potuto dilungarti sulle sensazioni di lei, anche se è rimasta impassibile. Si amavano e la morte è un'esperienza orribile. Perdona l'accozzaglia di impressioni contrastanti, sappi che la tua storia è stata di mio gradimento. Complimenti vivissimi! |