Buonasera,
sono partita a leggere la tua “storia” (si può davvero definirla così?) con le migliori intenzioni, ma quello che ho trovato mi ha lasciato letteralmente senza parole. Anche se, a quanto vedo, non sei più andata avanti.
Credo di non aver mai visto tanti errori condensati in venti righe, ma cercherò comunque di farti un elenco dei vari aspetti per aiutarti per il futuro.
- Forma. Non puoi mischiare i tempi verbali, usare la consecutio temporum come antistress/zerbino, né considerare l’ortografia uno sgradevole contrattempo. Capisco l’italiano sia una lingua complicata a causa delle sue numerose eccezioni, ma ci sono online degli ottimi manuali che puoi consultare tranquillamente e gratuitamente, con tanto di esercizi per valutare subito se hai capito o no gli argomenti. Ti sarenno molto utili, credimi.
- Trama (e Introduzione). Il prologo, assieme all’introduzione, dovrebbe servire per invogliare il lettore a fermarsi a leggere la storia, dovrebbe catturarlo e spingerlo a passare il suo tempo a spingere il tasto aggiorna. Il tuo, invece, mi sembra soltanto qualche frase buttata lì, come se per errore avessi pubblicato i tuoi appunti personali, quelli dove schematizzi le scene da scrivere. No, no, no, vai troppo veloce, le storie richiedono tempo.
- Descrizioni. Totalmente assenti, come se stessimo guardando gli eventi attraverso gli occhi di un cyborg. I personaggi devono essere reali quanto le persone! Devi far capire con le parole al lettore non solo il loro aspetto fisico o la loro età, ma anche il loro carattere, come reagiscono agli eventi, alle situazioni. Stessa cosa per gli ambienti, per l’atmosfera che vi si respira (pensa alla scuola).
- Personaggi. Per i motivi di cui sopra, sono più piatti che ci fossi passata sopra con una schiacciasassi.
In poche parole, devi leggere ed esercitarti ancora moltissimo, prima di poter prendere in mano la penna. Devi fare un’indigestione di fantasy e di libri in generale, perchè hai bisogno di acquisire anche le strutture più elementari della frase e del discorso. Solo allora potrai provare nuovamente a raccontare qualcosa.
Viviana

Sai come fare un inizio avvincente, non c'è dubbio. Hai introdotto molto bene il personaggio di Rory, questo ragazzo in piena crisi adolescenziale con un rapporto piuttosto conflittuale con la madre, acuito dal fatto che è orfano di padre. Anche se descrivi uno scenario molto comune - una scuola di tutti i giorni, un ragazzo alle prese con problemi di tutti i giorni - permetti al lettore di intuire subito la piega fantastica che prenderà la storia. L'elemento di maggior interesse è sicuramente la collana, e i misteriosi sogni che tormentano le notti di Rory. Tocco di classe il non descrivere esattamente in cosa consistano gli incubi di Rory, elemento che incrementa l'attenzione del lettore e lo spinge a interessarsi alla vicenda che verrà narrata nel prossimo capitolo. Ottimo, davvero ottimo. C'è una sola cosa che mi lascia perplesso: trovo strano che l'unico ricordo che il padre abbia lasciato a Rory sia una collana, un oggetto decisamente femminile. Non ci sono foto, ritratti, abiti o qualsiasi altra traccia che Rory possa interpretare come ricordo affettivo del padre? E' una cosa strana, ma ha un certo potenziale: perché proprio una collana? E' un ennesimo interrogativo che spinge il lettore ad andare avanti, lo incuriosisce proprio perché è inconsueto.
Insomma, datti da fare e pubblica questo secondo capitolo :)