Recensioni per
Amare vuole dire non dover mai dire Mi dispiace.
di mikimac
Con l’immagine travolgente di Sh che tiene tra le braccia il corpo ormai senza vita di John, ci fai entrare nella conclusione della storia. Cominciando a leggere quest’ultimo capitolo, prevedo già che il tuo raccontare evolverà verso situazioni emotivamente sconvolgenti, soprattutto per noi “johnlockers” ( spero di aver scritto correttamente il plurale perché la lingua inglese non fa parte delle mie più radicate competenze). |
Un’apertura di capitolo in pieno stile IC, con uno Sh totalmente fiducioso nel meccanismo degli eventi ( della serie: io torno e John sarà felicissimo di vedermi) ed un John che, invece, sente su di sé tutto lo sconforto di un lutto devastante e lo sconcerto di fronte ad un modo piuttosto “alternativo” di vivere un rapporto a due. Quindi i pugni ci stanno, eccome. Comunque, non per spezzare una lancia a favore del consulting, ma nella sua mentalità, razionale ed egocentrica, ad una causa legata alla fine di un periodo di separazione c’è, necessariamente, un effetto di felice accoglienza per un ritorno inaspettato. Solo che l’umanità, nel suo complesso intrecciarsi di relazioni e di punti di vista, si esprime in John con una reazione di rabbia e di doloroso stupore per quello che viene considerato, a tutti gli effetti, un tradimento. |
Qui entriamo proprio nel vivo della scelta narrativa che hai fatto ed ho trovato molto forte e significativo un elemento, soprattutto. Infatti entrambi, sia John sia Mycroft hanno del rimorso per ciò che sta succedendo. John, ovviamente, sta cercando un disperato conforto ed è a Sh che sta pensando, pertanto si sente disonesto agli occhi di Mycroft. Quest’ultimo, contemporaneamente, è tormentato da quello che io ritengo un problema morale molto significativo: sta tenendo nascosto a Watson la falsità del suicidio del fratello. Un peso decisamente enorme, schiacciante che, però, si dissolve nel constatare che, ciò che lui prova per John, travolge qualsiasi remora. Mycroft è decisamente innamorato della luminosità, dell’umanità accogliente, della dignità e del carattere forte dell’altro. Tutto il resto, scrupoli morali compresi, passa in secondo piano. E, in questo difficile contesto emotivo, fai prendere forma quello che diventa un elemento significativo, molto IC, secondo me, che non è mai stato completamente messo in luce, per quello che ne so io. Mi riferisco al profondo senso di colpa che John prova per non essere stato in grado di prevedere il suicidio di Sh. Terribile. Qui, da te, acuito ancora di più dal fatto che, tra loro, era davvero successo qualcosa. Perciò tutto è più aspro, più ingiusto. E Mycroft lo sta ad ascoltare, anche lui tormentato dai pensieri che ha sulla finzione terribile che è stata architettata ad insaputa dell’uomo che gli sta davanti, fiducioso. Ma ciò che prova per il medico, ai suoi occhi, giustifica qualsiasi menzogna o silenzio colpevole. Trovo ciò molto coerente e molto interessante dal punto di vista psicologico, non hai ceduto a banalità o a cose ovvie. |
Caspita...arrivata alla fine del capitolo mi rendo conto di essere stata catapultata in vicende che hai gestito in modo davvero sorprendente. Infatti mettere insieme John e Mycroft é stato come cambiare il gioco, ribaltando il tavolo. Una mossa, la tua, sinceramente sorprendente: ho fatto bene a non lasciare la lettura di questa storia, dopo l’impressione un po’ disorientante del primo capitolo. Qui ritrovo una narrazione meno preoccupata di raccontare tutto e che procede, con sicurezza, attraverso le vicende. |
L’approccio e l’ “immersione” in questa tua long sono stati come di fronte ad un fiume in piena: una piena di idee, di parole, d’immagini già note o frutto della tua reinterpretazione di certe parti della Serie dei Mofftiss. C’è tutto, con l’inserimento di quello che un po’ tutti ci aspettavamo, ed io auspicavo, cioè l’espressione di ciò che provano l’uno per l’altro. Nella tua storia non ci trasciniamo da subito l’ingombrante “elefante nella stanza” del “non detto” e “non fatto”. Si dice, si fa. E trovo interessante che il primo passo lo faccia Sh perché ciò dimostra come la piena del sentimento abbia cancellato le riserve e le chiusure nei confronti di quello che vuole il cuore. Immagino, ma lo scoprirò andando avanti nella lettura, che il problema, ora, non sia più dirsi quale sia la vera natura della loro “amicizia” ma far sì che la dimensione di coppia sia armonicamente inserita nelle loro vite, il che reputo molto difficile. Viene subito da pensare al “volo” di Sh dal tetto del Barts ed alla profondità del dolore di John. Nella tua storia, ovviamente, questa situazione è ancora più aspra perchè è davvero successo “qualcosa” tra loro due e, sicuramente, il “perché” che echeggia nella testa di John è molto più urlato di quello che lo porta dall’analista in TRF. Per quanto riguarda la dimensione narrativa della storia, trovo sempre la tua capacità di scrivere correttamente e fluidamente ma voglio esprimerti un parere sincero. Questo primo capitolo, non ho ancora letto gli altri che seguono, l’ho trovato scritto “in velocità”, quasi tu fossi preoccupata di scrivere tutto ciò che costituisce lo scenario delle future vicende. Tanto materiale, tra il conosciuto ed il nuovo, quello tuo. Ho avuto l’impressione di una corsa veloce verso un obiettivo che, penso, e ripeto, possa essere lo sviluppo di ciò che avevi in mente tu. Inutile? Beh, non lo so, ma, sinceramente, questo pezzo l’ho trovato molto diverso dai primi capitoli di ciò che ho recensito da poco. In altre long o OS, mi hai fatto entrare subito nel vivo di ciò che tu volevi raccontare, senza la preoccupazione di ricostruire lo sfondo della scena. Qui, invece, ma è una mia personalissima impressione, ho avuto la sensazione che tu fossi in qualche modo “preoccupata” di riprendere tutto quanto della sceneggiatura dei Mofftiss, con delle tue personalizzazioni. Secondo me, troppo in un solo capitolo. Anche perché tu scrivi molto bene e, chi ti legge, gusta innanzitutto centellinando frasi ed immagini. Qui, tu, mi hai dato l’impressione di avere molta, molta “fretta” e di volerti liberare dall’urgenza di raccontare qualcosa che premeva urgentemente nella tua testa. Così, secondo me, non hanno trovato il giusto risalto gli elementi che appartengono alla tua rielaborazione, come la mossa di Sh di chiedere a John un passo in più nel loro rapporto in cui l’amicizia rimane sicuramente indietro e non più sufficiente a spiegare certi sguardi, certi atteggiamenti. Mi è piaciuto davvero quando l’hai fatto succedere, in quel momento così intenso sul bordo della piscina, contesto temporale veramente adeguato: un John provato e sconvolto, uno Sh chiaramente preoccupato di quanto stava succedendo. Inserimento, il tuo, ben pensato e non troppo forzato rispetto alla sceneggiatura dei Mofftiss. Ma, come dicevo prima, la magia di questa scena viene quasi travolta dall’urgenza di raccontare tutto il resto, Irene compresa. Ovviamente preferisco essere sincera con te perché meriti davvero uno sguardo d’attenzione e questo vuol dire anche, se necessario, dire sinceramente il proprio parere. Comunque ovvio che andrò avanti nella lettura e, altrettanto ovvio che rimane elemento degno del massimo rispetto la tua libertà d’Autore di scrivere cosa e come vuoi. |
Questa è stata la primissima storia che ho letto di Sherlock :) ed è subito finita tra le mie preferite, anche se tanto tanto tanto triste :( Ammetto che mi piacerebbe vedere anche nella serie della BBC una versione di Sherlock così fuori di sè... ma credo che dopo aver letto le tue ultime storie anche questo desiderio sarà soddisfatto :) |
Sì, ma io dovrei fare la valigia e partire, non continuare a leggere questa storia!! |
É bellissima. Stupenda. E commuovente. La adoro. Letteralmente Di solito nom amo i finali aperti ma questo è perfetto! I miei complimenti, mi piace il modo in cui scrivi, molto. |
Devo dire che mi hai fatto venire un magone assurdo. Accidenti. Io faccio sempre di tutto per non commuovermi eppure succede sempre *soffia naso* |
Oh mio Dio.. Cioè, lo ammetto, a me la Johncroft non mi ha mai emozionato molto. Mycroft l'ho sempre visto solo con Gregory, ma qui mi stai facendo vedere una nuova ship che mai avrei pensato di prendere in considerazione D: E non è una cattiva cosa u.u |
Ciao, mi piace questo capitolo, appena ho letto che andavano verso una zona malfamata ho capito subito cosa fà John dopottutto lui per me è come un angelo custode :) |
Salve! Non sono una che recensisce spesso, ma questa storia mi intriga molto! Non mi sembra di aver mai letto niente del genere perciò sono davvero curiosa di sapere come andrà a finire - senza contare che scrivi davvero bene! Questo primo capitolo è un po ' il riassunto delle due stagioni quindi non c'è molto da dire, ci tenevo a farti sapere che seguirò la storia! |