Caspita...arrivata alla fine del capitolo mi rendo conto di essere stata catapultata in vicende che hai gestito in modo davvero sorprendente. Infatti mettere insieme John e Mycroft é stato come cambiare il gioco, ribaltando il tavolo. Una mossa, la tua, sinceramente sorprendente: ho fatto bene a non lasciare la lettura di questa storia, dopo l’impressione un po’ disorientante del primo capitolo. Qui ritrovo una narrazione meno preoccupata di raccontare tutto e che procede, con sicurezza, attraverso le vicende.
In questo secondo capitolo entriamo decisamente nell’atmosfera sospesa ed ambigua del post Reichenbach, periodo, come ho sottolineato più volte, del tutto trascurato dai Mofftiss. Così in molte ff voi Autori avete cercato di dare delle risposte. Cos’ha fatto John per superare il suo dolore, come ha vissuto Sh la sua vita nascosta in attesa del ritorno, chi ha aiutato il suo “coinquilino” a non lasciarsi andare alla disperazione... Nella tua sceneggiatura, aggiungi un elemento fondamentale che aggiunge dolore a dolore: sappiamo che i due di Baker Street sono stati insieme e che Sh si è apertamente dichiarato a John. Ovviamente, in questo modo, hai caricato ulteriormente la disperazione di quest’ultimo, in quanto chi si è suicidato di fronte a lui, aveva poco prima detto di amarlo. Terribile. La tua rilettura di quegli attimi, aggiunge ancora più carica emotiva al “volo” di Sh dal tetto del Barts.
Perfettamente credibili i dialoghi in cui i due fratelli Holmes esaminano la situazione ed una cosa è certa, anzi due: John va aiutato a non cedere alla disperazione e Sh farà del tutto per tornare “in vita” il prima possibile.
Lo scambio tra Sh e Mycroft si chiude con una promessa che, andando avanti nella lettura, si carica di suggestioni inaspettate e sorprendenti (“..Promettimi che non lo lascerai mai solo...Te lo prometto...”).
Suggestioni che diventano fatti concreti. Ed ecco che “abbini” John e Mycroft. Sorprendente, anche per il periodo in cui tu hai scritto questa long. Infatti nel 2015, di argomenti inerenti il mondo di Sh BBC, ce n’erano a bizzeffe, prima di sviluppare potenzialità narrative così inaspettate, come questa improvvisa Johnoft o come si vuol chiamare questo pairing deflagrante nel contesto dell’immediato post Reichenbach. Mi sarei aspettata una trama del genere ora, nel 2020 o giù di lì, quando gli echi della fantastica Serie si stanno come allontanando e si battono percorsi creativi il più inusuali possibile. La tua genialità è consistita nel fatto di aver anticipato, e di molto, il desiderio di percorrere strade nuove, impensabili, decisamente di rottura. Sh con Moriarty, Sh con Magnussen, Sh con Irene, John con Sholto, John con il terzo misterioso fratello Holmes. John con Mycroft, no, non ricordo questa coppia, decisamente travolgente. Hai messo in risalto la forza dei sentimenti ed è proprio il Mycroft del “caring is not an advantage” che ne viene travolto. Interessante, e sconcertante, quella consapevolezza che lui ha del fatto che Sh non sia morto, ma non è un approfittarsi, secondo me, è proprio un essere travolto dall’umanitá e dalla luminosità di Watson.
Un capitolo, questo, decisamente forte in quanto a proposte riguardanti la sceneggiatura. Brava per il coraggio e, come sempre, per la scrittura fluida e pulita. |