Recensioni per
L'ultimo sole
di Angelika_Morgenstern

Questa storia ha ottenuto 6 recensioni.
Positive : 6
Neutre o critiche: 0


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Recensore Veterano
02/11/20, ore 11:01

"Forse è esploso il sole!". Credo che questa sia la frase che più si avvicina a ciò che gli abitanti di Hiroshima possano aver pensato in quei frangenti ed è quella che più mi ha colpito in assoluto.
Intanto, permettimi di farti i complimenti per questa storia. Ho voluto scegliere appositamente questa per una ragione: il libro "L'ultimo sole di Hiroshima" è qualcosa di straordinario di cui, molti anni addietro, lessi dei brani a scuola. Mi colpì così tanto che non riesco, a distanza di tanto tempo, a scinderlo da quegli eventi, pertanto, ho voluto appositamente leggere un altro punto di vista, rimanendone affascinata, nella sua tragicità.
Hai saputo trattare un argomento storico di tale spessore con grande eleganza e accuratezza, tanto più che, nella prima parte, dai toni decisamente più leggeri e spensierati, ho avuto la percezione di ritrovarmi in uno dei film dello studio Ghibli, tanto l'atmosfera era lieve e curata in ogni dettaglio. Nelle parole di Kaori si ritrova perfettamente quel senso. E' adorabile lei: mamma di due bambini, in un'ordinaria (ancora per poco) giornata d'agosto. Mamma giapponese, che cresce i suoi figli educandoli all'autonomia (Naoki) e alla capacità di rispondere alle offese (Saori), eppure comprensiva nei confronti di entrambi e tanto dolce e giocosa. E' molto bello lo spaccato di vita che offri, così come adorabile è il flashback dell'incontro tra Kaori e Isamu (tra le due parti, questa credo sia quella più squisitamente tipica, dal festival del tanabata in tutti i suoi dettagli, di cui si vive, nelle righe, la partecipazione sentita), per poi tornare a quella giornata infausta. Dicevo che questa prima parte offre una lettura piacevole e molto scorrevole, tanto più che, nella seconda, è tanto lo stacco emotivo che ho avuto davvero il cuore in gola nel leggere.
E così, quando il "sole esplode", Kaori si ritrova per strada, portando con sè, ovviamente, la piccola Saori, alla ricerca di Naoki. Che momento. Non oso nemmeno immaginare cosa possano realmente aver provato gli abitanti di Hiroshima e Nagasaki in quell'istante. Penso che per quanto qualunque narrazione possa essere storicamente accurata, nulla possa realmente dire cosa abbiano provato, salvo loro stessi. Eppure, nonostante tutto, nelle tue parole riscontro un potere emotivo straordinario: è come se a un certo punto, ti sia affidata del tutto a Kaori e tu abbia vissuto con lei ciò che è accaduto, perché il crescendo di sensazioni, di dolore, di ansia, di terrore ha una potenza espressiva incredibile. Kaori vaga alla ricerca di Naoki, della salvezza e solo poco per volta si rende conto di ciò che sta accadendo intorno a lei: la descrizione di ciò che vede è cruda, realistica, disturbante, ma d'altronde, la realtà sa esserlo ancora di più. Vive la morte della sua bambina che, inconsapevolemente, lei finisce con l'accelerare nell'attimo in cui le fa bere l'acqua infetta o mette sulle ferite le pezze bagnate. La morte della piccolina è forse la parte più drammatica di tutte perché è graduale. Sulle prime, pensavo che quell'oggetto nero e molle sulle spalle di Kaori fosse Saori e invece no... per questo leggere è ancora più difficile, perché noi viviamo di pari passo il momento. Alla fine, questo arriva e arriva di pari passo con la morte di Naoki, istantanea e cruda oltre ogni misura. Kaori si ritrova sola, senza Isamu, ferita a sua volta, ma più che fisicamente, ormai nell'animo: ha perso i suoi due bambini, che avrebbe dovuto proteggere e che ha protetto, in realtà, ma per cui il destino ha deciso altro, beffardo e crudele.
Si ritrova in ospedale e scopre la verità dalle parole del marito stesso: non so come ne verranno fuori, dato che la storia finisce così. Certamente c'è la volontà di andare avanti nel dolore, di non dimenticare, ma le radiazioni e i danni da esse create avranno a loro volta strascichi importanti... certo è che la vita di Kaori, tutta famiglia, spensierata nella sua gioventù, quel ricordo del tanabata e del suo yukata fatto con le mani ormai bucherellate, le sue lezioni d'educazione e le risate con i suoi bimbi, ormai non ci saranno più. Il sole che è esploso le ha portato via ben più della vita... e questo è altrettanto tragico.
Niente, io ti rinnovo i complimenti perché leggere una storia simile (tra l'altro, è la prima volta che mi ritrovo sul genere storico) è stata per me anche occasione di riflessione, per cui sono molto contenta di aver scoperto un'autrice così in gamba e capace di tanta introspezione. Spero di rileggerti e intanto, posso solo dirti di continuare sempre così perchè hai davvero talento!!
Alla prossima!!

Recensore Junior
28/02/17, ore 18:45

La mostruosità della guerra riassunta in un racconto e in una (delle tante) date storiche che dovrebbero ammonire la gente, non incoraggiarla ad intraprendere queste "missioni di pace" che però preferisco chiamare, se mi è consentito, crimini contro l'umanità.
Splendido, mi sono commossa, bravissima!

Recensore Veterano
04/06/16, ore 17:01

Ok, mi devi una confezione di kleenex, non un pacchetto, proprio una confezione.
Amo questo periodo storico, anzi lo adorò e lo conosco alla perfezione, amo il Giappone e la sua cultura, anche se certe esagerazioni non le digerisco tanto.
Detto questo hai scritto una cosa così complessa e tragica come se fosse davvero una passeggiata, hai scalpellato la vita di una famiglia e poi l'hai sfasciata con un "atomica" martellata.
O dio, sembrerò un sadico, ma mi è piaciuto davvero tanto che hai lasciato dei superstiti, così si evita il lieto fine, tutti morti e nessuno a leccarsi le ferite, no non mi sarebbe piaciuto.
Così invece è perfetto due pollici bene in alto e bandiera verde a prendere e portar via

Recensore Junior
07/09/15, ore 12:56

ciao! finalmente riesco a leggere anche questa storia che è davvero straziante, specialmente per il modo in cui hai raccontato gli attimi e i ricordi felici e spiensierati di Kaori, fino a quando, all'improvviso, tutto viene distrutto in un solo attimo quel maledetto giorno sotto i suoi occhi. davvero terribile e sconvolgente, peccato che non sia una storia di fantasia ma di fatti successi nella realtà purtroppo ... complimenti per questa storia e alla prossima!

Recensore Master
20/08/15, ore 19:03

Eccomi qui :-) Allora la storia di Hiroshima e Nagasaki è una delle pagine piú nere che l'uomo abbia mai fatto e raccontarlo in una storia non è affatto facile...mi è piaciuta molto la storia dei protagonisti, i quali sono felici e vivono la loro quotidianità, la quale, come ben sappiamo, verrà rovinata dallo sgancio della bomba atomica...il momento in cui la protagonista vede gli effetti dell'ordigno è stato un momento davvero intenso e doloroso, un evento che non dovrà mai piú succedere...non è facile raccontare una storia del genere e tu sei stata brava nel raccontarla con la giusta delicatezza...lo stile è scorrevole e invita il lettore a immedesimarsi nei protagonisti...in questo caso nel dolore straziante e infinito della protagonista, la quale si è vista sola e la famiglia disintegrata, un corpo salvo ma un'anima distrutta. Non ho altre parole..i miei complimenti.

Recensore Master
13/06/15, ore 00:57

è terribile tutto quello che successe su entrambi i fronti durante la 2 mondiale, da una parte quel pazzo di Hitler, dall altra un paese civilizzato e basato su solidi principi come l america che pero non ha scrupoli a utilizzare due bombe mortali, e molto probabilmente ne avrebbe usata anche una terza. Mi è piaciuto molto il tuo racconto, sia per lo stile che per come l hai sviluppato. Ottimo lavoro!!