Recensioni per
I've never forgotten that promise
di _Alexis J Frost_

Questa storia ha ottenuto 1 recensioni.
Positive : 1
Neutre o critiche: 0


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Recensore Veterano
06/06/17, ore 10:25

Ciao, di nuovo!
Come anticipato, rieccomi a recensire un'altra delle tue storie.

Comincio col dirti che ho apprezzato molto il fatto che hai voluto dedicare la fic al periodo più oscuro della vita di Gil: da quanto ne so, mi sembra quello meno affrontato nei vari fandom. Questo momento, che peraltro ha occupato gran parte della sua vita, è tanto drammatico quanto affascinante, in quanto il Re di Uruk è venuto pian piano a conoscenza di quel suo lato così umano che, fino a quel momento, non si era mostrato in tutte le sue sfaccettature. La morte di Enkidu ha giocato un ruolo direi fondamentale in questa sua scoperta, così come anche l'errare senza meta per ottenere quel qualcosa che persino per lui era irraggiungibile. Mi è piaciuto molto il modo in cui hai voluto mettere l'accento su questi due eventi, e di come essi lo abbiano condotto alla sua disperazione e alla sua paura della morte. In primis, la morte del suo unico amico, che possiamo definire il fattore scatenante del suo stato d'animo. E poi, i suoi "desideri malsani", che lo accompagnano per tutta la durata de viaggio (e probabilmente della sua vita) e che sono un perpetuo ricordo di quanto lui sia solo in questa impresa. In questo periodo difficile i suoi pensieri vanno a quel qualcuno che avrebbe potuto alleviare la sua sofferenza, e si perde nei ricordi di quelle promesse che si erano fatti quando erano ancora insieme.
Certamente la fic ha un tono malinconico, ma la parte finale dà un senso di sollievo: nonostante la morte del suo amico, Gil è riuscito a mantenere comunque la promessa. E finché tiene con sé le Catene del Paradiso, che simbolicamente parlando sono Enkidu (che tra l'altro quando è uno spirito eroico le sue catene si chiamano appunto Enkidu, quindi rafforza il tutto), può sentirsi un po' meno solo, dai? Si spera.

Bellissime, poi, le metafore che hai utilizzato nelle varie parti del testo. L'ennesimo filo della tela che li univa ogni giorno? Dà veramente l'idea di un rapporto costruito, forgiato, coltivato nel tempo, come se ogni giorno i due si impegnassero per completare questa tela con sottili e resistenti fili. E poi, le parole paragonate ai petali portati via dal vento: belle, vere ma allo stesso tempo inafferrabili.

E' interessante vedere anche le descrizioni fisiche di Enkidu su cui hai messo l'accento nel corso della storia, che effettivamente sono degli aspetti che più potrebbero colpire se lo si incontra: i capelli lunghi, morbidi e profumati e il dolce sorriso. Due aspetti che lo caratterizzano, e che mostrano quanto, ancora dopo tanto tempo, sia così vivido in Gil il ricordo dell'amico.

Sullo stile, come anche l'altra volta, non ho nulla da ridire, anzi! Ti trovo abile con le parole, ma soprattutto nell'esprimere in modo quasi tangibile i sentimenti dei personaggi. Non ho neanche errori grammaticali/sintattici da segnalare, quindi ancora meglio!

Alla luce di ciò, e anche del fatto che mi sembra di aver scritto abbastanza, direi di chiudere qui stavolta.
Grazie per aver condiviso questa fanfiction in questo sito, mi ha colpita molto.

Un saluto,
-Hesper