Quando sono arrivata alla fine di questa fanfiction, avevo la strana sensazione che ci fosse qualcosa di familiare nello stile e nel modo di dipingere i Winchester. Poi ho letto le note alla fine e, cliccando sul link per la tua storia “Fantasma” ho visto che eri la stessa autrice di quella magnifica OS. Questo per farti i miei complimenti perché significa che hai un modo di scrivere particolare, che anche a distanza di tempo, pur non ricordando esattamente chi fossi mi ha permesso di riconoscerti.
Passando a questa OS, da pignola quale sono ho trovato giusto un paio di errorini che ti segnalo prima di passare a parlare dei contenuti:
- “da una controllatina in giro e torna a dormire.” “Dà” come verbo dare va con l’accento per distinguerlo dalla preposizione semplice.
- “che, chi fa il suo mestiere, alla vecchiaia difficilmente ci arriva.” Non penso sia necessario racchiudere il soggetto “chi fa il suo mestiere” tra due virgole.
- “Di qualcosa. Fa qualcosa.” Gli imperativi “tronchi”, in cui è caduta la “i” finale, necessitano dell’apostrofo (“Di’” e “Fa’”)
- “Sam non da un calcio al suo risentimento” “Da un calcio alla elaborata bugia creatasi tra loro.” “Ora gli sorride, poi gli da le spalle” Questo è sempre il verbo dare in cui manca l’accento.
Tutto qui, nulla di che come vedi, infatti lo stile è meraviglioso e grammatica/ortografia a parte queste due cose sono perfette.
Comunque.
La descrizione iniziale del caldo e dell’insofferenza di Dean mi sono piaciute davvero moltissimo: è un bel modo di sottolineare quanto quel lavoro sia stancante, perché un conto è rimanere rinchiusi in ufficio a soffocare perché il ventilatore purtroppo si è rotto, un conto è dover inseguire mostri in giro per il paese nonostante l’afa.
Realistico il motel, dal momento che è risaputo come Dean e Sam non alloggino in alberghi a cinque stelle, e perfetto quella specie di climax usato per descrivere l’oppressione del caldo: la stanchezza, il sudore, i borsoni, le cicale e la chiave che non si gira, Dean e scardina direttamente la porta. L’ho trovato IC, perché a un certo punto le buone maniere, soprattutto in un posto decadente come quello, non sono qualcosa di cui gli freghi granché.
IC anche l’intervento di Sam e la discussione sui soldi, mi è particolarmente piaciuta questa frase:
Se in sorte gli capita il bicchiere mezzo vuoto, un Winchester si beve la poca acqua rimasta, non perde tempo decidendo da che angolazione conviene osservarlo.
L’ho trovata perfetta per descrivere la loro situazione e la loro vita. L’acqua c’è? Beviamola. Perché in una situazione come quella che devono affrontare loro, in una vita che è una sfiga dopo l’altra (e qui hanno appena iniziato, poveracci), non si possono permettere di perdere tempo a sindacare su quello che viene dato loro, lo prendono e basta.
Mi è piaciuto molto (ma, in effetti, cos’è che non mi è piaciuto in questa OS?) anche Dean che supera Sam e occupa il bagno prima di lui, perché è una di quelle piccole cose che ci ricordano che anche loro sono esseri umani e anche loro sono normalissimi fratelli che battibeccano e si rubano il bagno a vicenda, quando non sono impegnati ad ammazzare mostri.
E poi Sam che aggiusta il ventilatore a pale, dando mostra delle sue abilità di tutto-fare che si vedono nell’ottava stagione, con Amelia, è un bel richiamo al canon, in maniera sottile.
Molto realistico Dean che non dorme, non davvero, e condivido in pieno con te la visione di John come quello che “veglia” sul sonno dei ragazzi: ricordo una scena della prima stagione in cui Sam e Dean dormivano mentre John era seduto al tavolo ad ascoltare la stazione della polizia, ricordo anche di aver avuto l’impressione che Dean stesse dormendo davvero solo quella volta. Quando sono solo lui e Sam, ho sempre pensato, deve controllare che dal buio non esca fuori nulla, deve vegliare su Sam – cosa valida anche per quando il padre li lasciava da soli da bambini, probabilmente –, ma quando c’è John può dormire perché si sente protetto dalla sua presenza (mi sa che ho anche un’OS su ‘sta cosa, da qualche parte nel mio PC xD).
Ora invece John non c’è più e Dean non può permettersi di dormire come si deve.
Mi ha fatto riflettere il discorso sulla vecchiaia: non avevo mai pensato alla vecchiaia come a qualcosa che i Winchester avrebbero potuto disdegnare, ma in effetti con un peso come quello che si portano dietro loro convivere con i ricordi di un’intera vita sarebbe devastante. Non voglio immaginarmi Dean in una casa di riposo, da solo, a ripensare a Sam e a tutti quelli che sono morti “per colpa sua”.
E ora, dopo tipo ottocento parole, eccoci alla vera e propria storia e al Wincest.
Non ti nascondo di essere rimasta inizialmente perplessa di fronte all’atteggiamento di Dean e a quel voler fare in qualche modo del male a Sam, semplicemente perché nonostante i momenti bui, le litigate, gli scontri, proteggerlo è sempre stato tutto per lui e mi riesce difficile immaginare che possa volontariamente fare qualcosa di diverso.
Ma qui viene fuori la tua grande bravura, perché invece è bastato poco per convincermi che fosse la cosa più IC che potessi fare.
Dean vuole essere e sentirsi l’unico colpevole: suo fratello non merita l’Inferno, non è sporco, perché lui non ha fatto nulla, è stata tutta colpa di Dean, come sempre, è lui l’unico a meritare di bruciare, non Sammy, mai Sammy.
Ripeto: ora sono fermamente convinta che non saresti potuta rimanere più nel personaggio. E questo grazie al tuo ottimo lavoro con l’introspezione, alla maestria con cui hai descritto questo conflitto interiore che tormenta Dean, perché da una parte sa che è sbagliato, dall’altra di sveglia sudato e ha bisogno di ricaderci.
Magnificamente descritto questo bisogno che rasenta l’ossessione, quel legame a filo doppio, triplo, quadruplo che li unisce anche nella serie. Hai dato una versione Wincest del canon, hai raccontato qualcosa che è talmente IC e talmente ben ritratto da poter essere benissimo inserito nella serie così com’è, senza un grande sforzo di fantasia.
Non c’è stata una sola cosa che mi abbia fatto storcere il naso in questa storia, nemmeno la scelta dai ruoli durante il rapporto: sono fermamente convinta che Dean debba stare sotto, ma come l’hai ritratto tu è semplicemente perfetto, anche perché Sam semplicemente lo lascia fare per la sua sensibilità che lo porta a capire cosa ci sia nella testa bacata di suo fratello.
Introspezione, dunque, meravigliosa in ogni punto della storia, anche nelle scene di sesso, gestite meravigliosamente senza scadere nel volgare e in maniera realistica.
Mi è piaciuto anche il discorso del bacio, scambiato una volta sotto un albero e ora sostituito con le “scopate”, perché il bacio è intimo e dolce, Dean invece voleva essere colpevole di un reato che lo rendesse carnefice mentre Sam rimane una vittima innocente.
Molto ad effetto il ribaltamento di ruoli quando Sam decide di dire basta e prendere posizione, quando “La bugia si è infranta, l’equilibrio è rotto”, Dean che si sente minacciato, in trappola, e allora inizia a graffiare, a tentare di ferirlo. Ma la lealtà e la devozione di Sam, il modo in cui conosce Dean, un’intimità non fisica che gli permette di vedere oltre la facciata, gli permettono di restare, di non dargliela vinta fuggendo.
Bello come la caccia rappresenti un po’ una scappatoia, un impiego che permette di non pensare più a quello che è successo, e meravigliosamente descritta la duplice natura di Sam attraverso gli occhi di Dean: ciò che rende interessante questo personaggio, dal mio punto di vista, è proprio l’oscurità che alberga dentro di lui, una bestialità che si mostra ogni tanto, in questo caso quando Dean è in pericolo.
Nonostante queste siano “solo” parole e non una puntata di un telefilm, il cambiamento di espressione di Sam, il passaggio da un essere freddo e spietato a “Sammy” mi è sembrato vivido, evidente, tangibile.
Ah, ed è parecchio IC Dean che si butta in un’azione suicida perché tanto non ha nulla da perdere, tanto è condannato lo stesso. Ricordo quell’atteggiamento nella terza stagione e ricordo di averlo insultato parecchio.
Bellissima la conclusione, uno strano “Io e te insieme, anche nella merda più completa”, anche se in questo caso il loro “Inferno” è un Paradiso di amore incestuoso.
Non so come concludere questo papiro (tendo a essere prolissa, nel caso non si fosse notato ^^), posso solo dirti che anche questa storia fila dritta tra i miei preferiti, che hai uno stile a dir poco meraviglioso, una capacità imbarazzante di azzeccare alla perfezione le caratterizzazioni di entrambi i fratelli, arrivando così a creare dei capolavori.
Complimenti e a presto! |