Recensioni per
Messaggi in Re minore ad un destinatario perduto
di Clockwise

Questa storia ha ottenuto 12 recensioni.
Positive : 11
Neutre o critiche: 1 (guarda)


Devi essere loggato per recensire.
Registrati o fai il login.
Nuovo recensore
29/06/15, ore 23:47
Cap. 4:

Quarto capitolo!

Wow, davvero, complimenti! Mi è piaciuta veramente moltissimo *-*
Scelta davvero azzeccata quella di intrecciare la storia di Amanda alla realtà di Shelock e John *.* sono l'una lo specchio dell'altra!
Ottima la scelta di far dire quelle parole che mai quei due avrebbero potuto dirsi faccia a faccia ai loro alter ego nella storia di Amanda, mi è piaciuta davvero molto! (si vede poco che sono entusiasta, eh?)
M'hai tenuta col fiato sospeso alla fine, traspare davvero l'amore dalle loro parole; l'amore semplice, di tutti i giorni, ma forte e genuino (:
Ho terminato di leggere con un sorriso a 360 gradi e sghignazzando ahahah
Brava! una delle più belle storie che abbia letto nell'ultimo periodo (:

Nuovo recensore
29/06/15, ore 23:32

Capitolo tre!
(si ormai mi son fissata e devo finire di leggere tutto sta sera e la tua storia mi ha particolarmente presa XD) Finalmente il punto di vista del mio amato John *-* hai reso perfettamente il suo essere tormentato, in bilico fra le due persone che più ha amato nella sua vita. E ora se n'è aggiunta una terza! la piccola Amanda!
Anche se sinceramente io non la vedrei molto simile a Sherlock, di sociopatici iperattivi ce n'è solo uno u.u la vedevo più come una bimba semplice e vivace, però mi fa simpatia (:
E sherlock è davvero carinissimo mentre legge il post di John *-* ha la stessa ansia di un sedicenne innamorato ahahah però rende benissimo l'idea (:
Corro a leggere l'ultima parte!

Nuovo recensore
29/06/15, ore 23:21
Cap. 2:

Secondo capitolo!
beh il personaggio di Mary non mi è mai piaciuto (sono troppo fissata coi Johnlock, mi dispiace XD) però qui si parte già dal presupposto che sia morta, quindi la cosa è fattibile. Mi è piaciuto come hai reso la situazione (: l'idea della telefonata dall'aldilà mi affascina e in questo caso ci sta alla perfezione! Ben fatto (:

Ps: i riferimenti a Harry potter e doctor who sono un vero tocco di classe (anche se sono di parte, visto che amo questi due fandom alla follia)

Nuovo recensore
29/06/15, ore 23:08
Cap. 1:

Ohhhhhhh *.* Complimenti! che bel capitolo!
M'hai fatta davvero emozionare! sono rimasta incollata allo schermo provando le stesse inquietudini e angosce di Sherlock!
Mi fiondo subito a leggere il seguito :3

Recensore Master
28/06/15, ore 13:51
Cap. 4:

Ciao, allora recensisco l'ultimo capitolo di questa storia, anche se - e credimi - non è affatto facile. Soprattutto non lo è l'ammettere di essere rimasta profondamente delusa. In ogni caso non me ne vergogno affatto, perché sono fermamente convinta di quanto sto per dire. Come avrai notato lascio una bandierina neutra e non una rossa, perché questa storia proprio non se la meriterebbe. In primo luogo perché è scritta molto bene e perché i primi capitoli mi erano piaciuti davvero molto. Di solito non lascio recensioni che non siano positive, l'ho fatto un tempo, ma da qualche anno a questa parte ho preso la decisione di non recensire se qualcosa non mi piace. Tuttavia, in questo caso ho fatto un'eccezione.

Premetto che il mio parere è personale e che non ritengo ritengo questa storia di bassa qualità, anzi. Scrivere storie di stampo introspettivo è comunque una cosa rara nel fandom e io lo apprezzo sempre. Come avevo già detto nell'altra recensione, con il precedente capitolo ho cambiato opinione su John e riguardo le scelte che ha fatto. Ma se prima non ritenevo necessario lasciare una bandierina neutra, qui non sono riuscita proprio ad avere un'opinione positiva.

Sì, personalmente sono molto delusa dal finale. Per quanto abbia trovato originale il racconto di Amanda o divertenti i battibecchi tra John e Sherlock in cucina, ci sono diverse cose che proprio non mi sono andate giù e che mi hanno fatto storcere il naso. Gli stessi battibecchi che fanno sorridere, allo stesso tempo fanno storcere il naso perché John e Sherlock si comportano come una vecchia coppia sposata, flirtano sapendo di flirtare, tanto che persino Amanda se ne accorge... eppure non stanno insieme perché John non ama Sherlock come amava Mary e Sherlock, nonostante lo ami, sa di non poterci stare insieme. Questa, e magari non l'hai voluto o lo intendi diversamente, ma in ogni caso, questa è una situazione ambigua. E andrà bene per qualcuno, di sicuro sarà così e non c'è nulla di male, ma a me piacciono le situazioni chiare: o così o cosà. Non tutto e niente allo stesso tempo, perché è quello che John e Sherlock sono qui: tutto e niente.

Poi fra tutto quello che racconta il capitolo, non mi è piaciuto l'imput sul fatto che Mary possa non essere morta e che sia fuggita perché era convinta che suo marito amasse un'altra persona. Questo, perdonami, l'ho trovato quasi assurdo. E non per il fatto in sé che se giustificato potrebbe anche avere un senso (forse), ma per l'aver inserito un imput del genere a storia praticamente finita. A parte questo che è comunque un dettaglio c'è, come accennavo, la poca chiarezza nel rapporto tra John e Sherlock che sì, mi dà quasi fastidio. In particolare non mi è piaciuto il dialogo tra Hamish e William e il fatto che tu ci abbia fatto capire come si è sviluppato il rapporto tra John e Sherlock, non dalle loro stesse parole, ma da quelle del testo di Amanda. Pur essendo una cosa che non condivido, avrei forse preferito sentirlo dire dai diretti interessati, così mi sento quasi presa in giro. Il loro discorso sull'amore unico e speciale e che non sfocerà mai nel romantico, ambisce ad essere un discorso sull'amore universale, sull'amore senza scopi romantici e che è comunque forte e vissuto sinceramente, ma a mio avviso aggiunge ulteriore poca chiarezza ad una situazione già poco chiara e molto complicata di per sé. Lo so che tu è questo che vuoi, ma io (e credimi mi dispiace davvero) non vedo altro se non due persone troppo spaventate per poter vivere il loro amore, ma - e di questo ne sono convinta - se tu fossi stata chiara su questo fin da subito io non mi sarei nemmeno sognata di immaginarmi questi sentimenti provati da Sherlock e John. Io non vedrei in John rifiuto per paura, o i sacrifici di Sherlock nati dal timore di perdere anche quel poco di amore che riceve da John e Amanda. Quello che intendo è, che è se leggi una Sheriarty (cosa che ho fatto) o una Holmescest, non mi viene in mente che il Johnlock c'è e sta nascendo perché l'autore non me lo fa credere affatto. E invece... ambiguità! Il fatto è che le persone o si amano o non si amano. O vogliono stare insieme o non ci vogliono stare. E se per caso si amano, ma non possono stare insieme per, metti caso, incompatibilità o che so... allora in quel caso si presume che perlomeno ci abbiano provato. Se uno non vuole fare del Johnlock, mette la relazione subito su un piano non romantico e amicale (e non c'è niente di male in questo) e senza far galleggiare la storia in questa non chiarezza che, te lo dico con tanto affetto, è davvero fastidiosa. John avrebbe potuto dire: non ti amo, e sarebbe finita lì e invece tira la corda e questa vita che si costruisce assieme a Sherlock la vedo soltanto come un'illusione e nient'altro.

Gran parte dei miei dubbi riguardano il fatto che il finale di questo verse lo abbiamo già visto e che sappiamo già cosa Sherlock ha provato, prova e proverà nei confronti di John per questo penso e penserò sempre che il discorso: "ti amo, ma non sono capace di stare in una relazione romantica" non stia in piedi per niente. E non parlo in generale, perché se si parte - ad esempio - da zero in una fanfic in cui voglio ritrarre uno Sherlock asessuale, allora va benissimo perché sono partita fin dal primo momento dal concetto che Sherlock Holmes sia asessuale. Ma qui... in tutte le storie che hanno preceduto questa c'era il Johnlock e c'era l'idea che - se avesse potuto - Sherlock si sarebbe buttato in una storia romantica con John praticamente subito. Inizialmente pensavo si trattasse dell'incapacità di esprimere i sentimenti, cosa del tutto IC con Sherlock, ma ora che Mary non c'è più e i due vivono insieme e hanno una figlia, restano comunque in una situazione non romantica pur amandosi. (?) Voglio dire... potrebbe anche andare bene, i due potrebbero anche non volere una storia romantica o avere paura di buttarcisi per timore di rovinare l'amicizia, d'accordo, ci starebbe, ma nel modo in cui l'hai raccontata tu fin dal primo capitolo di "Aforismi", tutto ciò che vedo io adesso è ambiguità. Ti faccio un altro esempio, se John decidesse di tirarsi indietro all'ultimo momento e di lasciare le cose come stanno e il narratore condannasse il suo gesto facendo capire che tirarsi indietro per paura porta sofferenza o che è sbagliato (questi sono esempi di sentimenti che si possono provare in questo caso), allora sarebbe stato differente, perché in questo modo avremmo saputo che è il personaggio ad essere semplicemente un umano che fa le sue scelte. Giuste o sbagliate. Qui non vedo alcun velo che separa narratore e personaggi. In questo modo, sembra più che altro che sia tu in quanto autrice ad esserti tirata indietro all'ultimo momento e non i protagonisti. Anzi, sembra quasi che John e Sherlock non c'entrino nemmeno niente con questo finale.

Come ho detto non lascio più recensioni negative, ma questo dovevo proprio dirlo. Non è stato facile accettare l'idea di essere rimasti delusi da una storia che mi piaceva molto e che amavo innanzitutto per originalità e profondità introspettiva. Se la si vede in questo senso, la storia non delude, entrambi gli aspetti ci sono. Il """"problema"""" sono John e Sherlock. O forse sono io... non so, come ho detto a qualcuno potrebbe anche piacere l'ambiguità e il vivere tutta una vita di questo genere. Mi dispiace solo non essere riuscita ad adattarmi alla conclusione di questa storia o di non averla intesa come tu probabilmente volevi venisse recepita. Ho capito che la scelta è tua, ed è assolutamente vero, ma io sono convinta del fatto che dove l'autore faccia le sue scelte legittime lo stesso debba fare il lettore.

Grazie comunque per averci regalato un verse tanto bello e speciale.
Koa

Recensore Master
24/06/15, ore 13:20

Ciao, temevo questo capitolo su John come si teme la visita dal dentista XD perché sai già che ti arriverà una buona dose di dolore e non ci puoi fare niente: è inevitabile. C'era da aspettarsi che la lettera di John sarebbe stata dolorosa come un pugno nello stomaco e così è stato. Soprattutto a causa dell'incombenza di questo finale - che vede i due protagonisti felici ma tanti e tanti anni dopo - e che mi mette sempre molta malinconia. Lo so che sarebbe più saggio godersi i capitoli e non pensare a come andrà a finire, ma ogni volta che leggo qualcosa legato a questo verse, mi viene addosso sempre un po' di tristezza. Ed è proprio questo che mi piace della tua storia, i sentimenti che esprimi sono davvero molto forti e potenti, non lasciano di certo indifferenti e se mi hanno messo addosso qualcosa nel capitolo incentrato su Mary, figurarsi questo che parla di John.

Mi è piaciuto come hai trattato l'approccio di John alle cose che aveva da scrivere. Il rimandare e il tentare di trovare qualcosa da fare e che non gli faccia affrontare il proprio dolore, ma il rimanere comunque stoico, me lo hanno fatto ritrovare molto. E poi ci sono le sue parole... toccanti e vere da fare male. Da questa lettera esce un concetto che ho apprezzato molto, il fatto che sia palese che John ha amato Mary nonostante tutto e che la sua morte lo abbia devastato. Abbiamo già parlato di questo nelle storie precedenti, ma a mio avviso tu in questa lettera fai uscire un'altra cosa molto importante ovvero l'amore che John nutre per Sherlock. Fino ad ora non mi era mai stato molto chiaro, ma qui lo confessa e lo ammette. Ammette che vedere Sherlock con Amanda gli fa dimenticare tutto, persino la sofferenza, e che con lui è felice e anche per il rapporto che Sherlock ha con la bambina. Penso d'aver capito in quale situazione si trova, cioè vive con Sherlock e lo ama, ma allo stesso tempo non può dimenticare tutto quello che ha passato e non parlo solo di Mary, ma della finta morte di Sherlock. Io credo, senza offesa per John, che siano un mucchio di grossissime cazzate! Davvero. Non sto cercando di sminuire il sentimento di John per Mary, né di sottovalutare le sue paure o quello che ha passato quando ha visto Sherlock buttarsi dal tetto del Barts. E non metto in dubbio che il fatto che ora ci sia una bambina che complica tutto, ma davvero... John non può venire a parlare dell'amore mai espresso e poco chiaro che provava per Sherlock e allo stesso tempo dire che non potrà mai più provare nulla del genere. Per me sono tutte scuse. Il fatto è che sono convinta che John non abbia mai avuto modo per davvero di rendersi conto fino a dove arrivasse il suo sentimento per Sherlock, che per timore non si sia permesso di comprendere quanto profondo fosse il suo amore per lui. E credo sia un po' troppo comodo avere da Sherlock tutto questo e ricevere da lui così tanto, senza dargli nulla in cambio. E in questo non conta il buon cuore di Sherlock e il suo dire "mi andava bene anche così" perché magari lo pensava, ma non è vero. No, non mi piace come si sta comportando. Affatto. E il dire di "star soffrendo" non basta. Cioè, è facile nascondersi dietro le proprie paure.

Credo che sia più di tutto questo, che mi ha pugnalato di questo capitolo. Il fatto di essermi resa conto che John è diverso da come lo avevo sempre visto fino a questo momento. E credo si meriti tutta la sofferenza che sta passando in questo momento. Prima mi dispiaceva perché aveva seppellito due persone amate, ma ciò non giustifica niente soprattutto se una delle due è viva e vegeta e se ti sta dando talmente tanto, che non ha mai bisogno di chiedere, perché lui sa sempre quello di cui hai bisogno. Se non si fosse capito faccio il tifo per Sherlock mentre John è sulla mia lista nera... XD

D'accordo, non so come prenderai questo delirio. Ma la storia continua a piacermi, specie perché mi stai facendo cambiare punto di vista su John che sto guardando con occhi diversi. Forse molto severo, ma comunque diverso. D'accordo, al prossimo capitolo.
Koa

Recensore Master
18/06/15, ore 01:56
Cap. 2:

“….Sancio Panza e Don Chisciotte…”: inedito ed azzeccato il riferimento ai due personaggi di Cervantes, non avevo mai pensato a questo collegamento, ma è aderente ai nostri “eroi”, moderni, l’uno, eccentrico ma affascinante, perso in un suo mondo interiore fatto di idealità quasi del tutto irrealizzabili, come quella di difendere i deboli dalle angherie dei malvagi, l’altro più concreto e meno arguto, ma dalla grande umanità. Come Sh e John, con la differenza che il nostro consulting lotta contro i criminali soprattutto per testare costantemente il grande potere deduttivo della sua superiore intelligenza. Ma il riferimento che hai fatto mi ha colpito positivamente. La “telefonata” che Mary fa a Watson l’hai tradotta in modo efficace e senza scadere nel romanticume, ti sei saputa mantenere in un perfetto equilibrio tra le due (o tre, o quattro…?) facce del personaggio. Comunque, ciò che ha annotato Koa nella sua recensione, trova perfettamente d’accordo anche me: durante la lettura del tuo pezzo ho provato un senso di disagio, che risveglia quel senso di amarezza e di “scomodità” che mi è rimasto dopo la Season 3, con la presenza, importante e determinante, sulla scena di un personaggio così controverso come Mary. La grande ondata di sofferenza che ha travolto Sh nel post-Reichenbach vede, infatti, lei come corrente che travolge e scompiglia le vite già tumultuose dei due protagonisti. Certo, ha salvato John dall’abisso in cui il lutto l’aveva gettato, ma certamente non per sentimenti nobili. Che poi si sia effettivamente innamorata di lui, questo è possibile, ma, ripeto, è una figura sinistra e ancora mi è incomprensibile la positività che Sh le rivolge in modo così palese. Però mi pare di cogliere uno spiraglio di redenzione nella (bellissima) frase che metti a chiusura del suo messaggio a Watson: “…Capirà un giorno che suo padre è l’uomo più buono della Terra e il suo padrino è il più grande...". Interessante anche ciò che è rivolto a Sh, pur lasciandomi un brivido di sconcerto quel "..Ti tengo il posto accanto a me, ciao, ciao...". In sostanza la tua bravura si è rivelata tale proprio nell'affrontare un percorso (Mary tra John e Sh) che tuttora lascia in sospeso. Una FF "importante", la tua.

Recensore Master
17/06/15, ore 13:59
Cap. 2:

Ciao, allora... recensione per niente facile (te lo dico in partenza così ti prepari).

Devo confessarti che non so come prenderla. E non che il capitolo sia scritto male o che la caratterizzazione di Mary sia "sbagliata", anzi, hai fornito una visione che reputo convincente del suo personaggio. Il fatto è che io con Mary ho dei seri problemi. Credo che sia il personaggio con cui ancora adesso non riesco a rapportarmi in maniera serena, e che non riesco ad inquadrare. Per quel che mi riguarda è più difficile lei di Mycroft o di Sherlock. Quando si parla di Mary sono sempre molto spaccata a metà, tanto che non ho ancora oggi un'idea obiettiva e precisa del suo personaggio. Diciamo che è un sentimento contorto, una specie di disprezzo/amore non ben definito. Ancora mi sfugge e non riesco a capirla o a sviscerare la sua mente in modo logico, forse perché quello che abbiamo visto nelle prime due puntate si è rivelato falso e io non sono in grado di tirar fuori la verità riguardo le sue intenzioni/sentimenti dalle prime due puntate, considerando chi abbiamo scoperto essere nella terza. Insomma, Mary non è solo quella di His last vow, ma nemmeno solo quella dei primi due episodi e l'ambiguità mi confonde ecco.

Premesso questo (scusa, la ritenevo una precisazione importante), ammetto d'essere rimasta stupita dal fatto che tu l'abbia affrontata così presto. Dopo la profondità affettiva di Sherlock, sfociata un po' nella malinconia, confesso che mi sarei aspettata qualcun altro, uno come John. Il punto è ritengo sia complicato dare di Mary un'idea precisa, ma ho apprezzato davvero tanto il fatto che tu le abbia concesso un'umanità che sia sincera e soprattutto che tu lo abbia fatto in questo modo, dandole addirittura una certa ironia. Mary parla in una maniera... che mi suona poco familiare per certi versi (ma ribadisco, non è OOC). Mi ha ricordato tanto quello che di lei abbiamo visto in The empty hearse, dolce e ironica in più punti. Probabilmente è questo punto che mi sta facendo spendere fin troppe parole, il fatto che tu sia riuscita a concentrare tutto quello che abbiamo visto di Mary e che lo abbia fatto unendo ogni sfaccettatura, ogni più piccolo sentimento in un'unica lettera "scritta" da un unico personaggio. Un personaggio che parla con sincerità e che è onesto e vero forse come mai lo è stato in vita. Ed è la morte a renderla onesta perché oramai si trova in un luogo in cui le bugie non hanno più senso. Qui Mary è carina e simpatica, ma è anche un killer. Un sicario cresciuto in una "città spietata e fredda" con due fratelli maggiori e che ha avuto a che fare con la peggior feccia dell'umanità. Il contrasto tra il suo lato dolce e questo così tanto crudo, trovo che sia drammatico e difficile da digerire, ma che sia credo l'unica chiave di lettura per poter leggere il personaggio. O almeno l'unica che mi abbia convinto fino a questo momento. Forse Mary è entrambe le cose. Una madre amorevole e un'assassina venuta su in mezzo alla feccia. Una sposa con la pistola, come ci viene anche mostrato nel Mind Palace di Sherlock.

Un po' meno ambiguo, e più chiaro, è l'amore che Mary nutre per John e che traspare dalla prima lettera (scusa, continuo a chiamarla così per comodità). Amore che io credo onesto e sincero e a cui ho creduto nell'ultima parte dell'ultima puntata. Tu lo fai uscire in maniera forte e anche citando la piccola Amanda, il perno di un rapporto madre/figlia che nella serie ci è ignoto così come nel tuo verse, ma che ci regali in piccoli frangenti che escono da questa lettera. Amanda invece la conosciamo molto bene, e in particolare mi è piaciuto il desiderio di Mary che la bambina non cresca nel rancore e che piuttosto sia meglio che della madre non le si parli, almeno fino a che non abbia raggiunto l'età per capire. In questo ho visto quasi disperazione e la volontà che Amanda conosca anche e soprattutto i lati migliori di sua madre.

In ultimo c'è il messaggio a Sherlock. Quello, forse, di più difficile interpretazione. In 'Aforismi' veniamo a sapere che Mary ha capito fino a dove arriva l'attaccamento di Sherlock per John (e forse conosce bene anche quello di John per Sherlock, più che altro in ciò che è stato). Eppure, ora che ne ha l'occasione, che può dirgli quello che pensa veramente del loro non essere mai riusciti a parlarsi, non rimarca su questo fatto. Anzi ci scherza sopra dicendo che sono due timidoni. Si premura di alleggerire le pene di Sherlock e di aiutarlo a togliergli il senso di colpa per la sua morte, che di certo Sherlock prova. Questo suona di tentativo di redenzione. Più che vedere una Mary completamente cambiata e "buona", vedo una Mary che prova ad espiare i propri peccati, quelli commessi in vita, cercando di alleggerire un po' le pene di Sherlock. Forse lo fa perché sa che ora toccherà a lui star vicino a John e vuole che Sherlock sia emotivamente stabile e forte, per John e Amanda. O magari perché desidera davvero che anche Sherlock stia meglio. Può, in effetti, essere entrambe le cose.

Quello che so per certo è che sei riuscita a mettermi in difficoltà con queste lettere di Mary (o messaggi direttamente dall'aldilà, che dir si voglia). E ti posso assicurare che non è facile mandarmi in crisi o confondermi. Quindi grande rispetto e stima per il lavoro che hai fatto.
Ho apprezzato molto anche le citazioni ad Harry Potter ;)
Alla prossima.
Koa

Recensore Master
17/06/15, ore 12:30
Cap. 2:

Premesso che mi piace. Mi piace tutto, la tua visione di Mary (sì, che ti piace si capisce eppure la vedi in modo molto obbiettivo; poi spiego), la tecnica che usi, tutto.
Percepisco davvero il tuo bisogno di sfogo mentre scrivi.
Ho un dubbio solo su una cosa: John e Sherlock sognano questo messaggio in segreteria? O lei lo lascia sul serio e loro lo sentono?
*è scema*
Comunque, torniamo a noi: Mary.
Credo tu abbia fatto qualcosa di unico, qui, sai? Sì, lo credo.
C'è la Mary che conosciamo, quella che ormai sappiamo essere stata una sua identità costruita per avvicinarsi a John; e abbiamo la pedina di Moriarty che le sta dietro, quella oscura, spietata, si riesce ancora a sentirla nella praticità e freddezza con la quale affronta certi argomenti (pericolo per voi, mi faccio da parte, fatevi le vostre vite. punto. per capirci).
Mentre Mary parla si riesce a fondere perfettamente queste due persone, si riesce a capire quanto ormai intrecciate siano l'una e l'altra, come ormai lei si consideri la moglie di John e allo stesso tempo l'assassina che doveva ucciderlo.
Oggi, è diventata qualcosa di diverso. Un'ombra di passaggio che ha fatto scelte che han deciso del futuro degli altri; e ora ne compie altre con impatto ancora maggiore. Ma cerca di sistemare le cose con queste poche parole.
Sto delirando.
Comunque, penso davvero ci sia un mondo dentro quello che Mary lascia loro in eredità: tabula rasa; il perdono universale, il sollievo della coscienza per continuare ognuno con le proprie vite... possibilmente felici.
E' un gesto incredibilmente altruista.
Brava!
Ele
(Recensione modificata il 17/06/2015 - 12:31 pm)

Recensore Master
12/06/15, ore 17:37
Cap. 1:

Ciao e felice di ritrovarti. Ammetto che mi ci è voluto un momento per riprendermi, perché se c'è una sensazione che questo verse mi dà è proprio l'angoscia. I sentimenti di Sherlock e il sapere cosa e come andrà a finire... Mi destabilizza sempre un poco. Amo molto lo stile epistolare, ma ritengo che sia tra i più complessi da gestire perché si rischia di essere ridondanti. Ma tu l'hai trattato nel migliore dei modi e ne hai tirato fuori una storia estremamente delicata e sì, dolce per certi versi.

L'analisi che hai fatto su Sherlock e quello che di lui fai uscire dalle sue stesse parole, è qualcosa che scuote dentro, davvero. In particolare il discorso legato alla solitudine, all'essere solo ma il rendersi conto d'aver bisogno della compagnia di qualcuno, pur sapendo di non essere capace a tessere rapporti interpersonali. È un'analisi drastica, ma veritiera e ottima. Anche il dicorso legato a sogni e incubi, pur essendo strano detto da lui, mi ha presa in modo particolare. Sherlock sogna e i suoi incubi sono legati a doppio filo a John e anche all'essere abbandonato.

Mi è piaciuto anche quel breve accenno al primo incontro, dove lui dice d'aver affascinato John e d'averlo ammaliato... Quanto è vero! Così come lo è questo modo di amare bello e terrificante, come lo sono i ricordi di Redbeard e Victor che hai inframezzato.

Il finale è sconcertante. Fa capire tante cose di questo verse e su tutto, chiarisce il non riuscire a sbloccarsi e ad avvicinarsi. Con Amanda che fa sempre più da scudo... Insomma, come ho detto all'inizio, mi ci è voluto un attimo per riprendermi perché toglie il fiato. Letteralmente.

Ah complimenti anche per le citazioni, in particolare per La Tempesta ;)
Alla prossima e ancora complimenti.
Koa

Recensore Master
11/06/15, ore 14:11
Cap. 1:

Ma chi sei? Chi sei??
Stima assoluta, hai proprio uno stile devastante (in senso buono).
Mi piace, mi piace molto, io personalmente adoro che il lato fragile di Sherlock venga messo a nudo. Adoro il contesto narrativo che hai scelto, adoro tutto.
Molti complimenti, seguirò la raccolta volentieri.
Bellissimo!
Baci
Ele

Recensore Master
11/06/15, ore 00:47
Cap. 1:

Molto bello ciò che hai scritto, lascia un senso di tenerezza e di sentimenti profondi e duraturi, il meglio della vita, insomma. Lo Sh che scrive lo fa sicuramente, come lasci intendere ("...Lo scotch di Mycroft è quasi finito..."), aiutato dall'alcool, che scioglie momentaneamente le sue rigidità razionali e logiche. La lettera che Holmes scrive è una vera e propria confessione, che esce direttamente dall'anima e che trova la sua ragione nella conquistata umanità che caratterizza, molto IC, il modo di comportarsi del consulting nella Season 3. Efficaci quei termini sbarrati, quelli che lui aveva scritto ma che, poi, ha cancellato per pudore: è lì che sta il vero significato di quanto scrive, e cioè il suo grande, disperato amore per John. Disperato perché Sh ha capito che è diventato la sua unica ragione di vita, senza sarebbe la fine. E questo tu lo fai uscire bene da ciò che Holmes scrive. Bello.