Recensioni per
Messaggi in Re minore ad un destinatario perduto
di Clockwise
Quarto capitolo! |
Capitolo tre! |
Secondo capitolo! |
Ohhhhhhh *.* Complimenti! che bel capitolo! |
Ciao, allora recensisco l'ultimo capitolo di questa storia, anche se - e credimi - non è affatto facile. Soprattutto non lo è l'ammettere di essere rimasta profondamente delusa. In ogni caso non me ne vergogno affatto, perché sono fermamente convinta di quanto sto per dire. Come avrai notato lascio una bandierina neutra e non una rossa, perché questa storia proprio non se la meriterebbe. In primo luogo perché è scritta molto bene e perché i primi capitoli mi erano piaciuti davvero molto. Di solito non lascio recensioni che non siano positive, l'ho fatto un tempo, ma da qualche anno a questa parte ho preso la decisione di non recensire se qualcosa non mi piace. Tuttavia, in questo caso ho fatto un'eccezione. |
Ciao, temevo questo capitolo su John come si teme la visita dal dentista XD perché sai già che ti arriverà una buona dose di dolore e non ci puoi fare niente: è inevitabile. C'era da aspettarsi che la lettera di John sarebbe stata dolorosa come un pugno nello stomaco e così è stato. Soprattutto a causa dell'incombenza di questo finale - che vede i due protagonisti felici ma tanti e tanti anni dopo - e che mi mette sempre molta malinconia. Lo so che sarebbe più saggio godersi i capitoli e non pensare a come andrà a finire, ma ogni volta che leggo qualcosa legato a questo verse, mi viene addosso sempre un po' di tristezza. Ed è proprio questo che mi piace della tua storia, i sentimenti che esprimi sono davvero molto forti e potenti, non lasciano di certo indifferenti e se mi hanno messo addosso qualcosa nel capitolo incentrato su Mary, figurarsi questo che parla di John. |
“….Sancio Panza e Don Chisciotte…”: inedito ed azzeccato il riferimento ai due personaggi di Cervantes, non avevo mai pensato a questo collegamento, ma è aderente ai nostri “eroi”, moderni, l’uno, eccentrico ma affascinante, perso in un suo mondo interiore fatto di idealità quasi del tutto irrealizzabili, come quella di difendere i deboli dalle angherie dei malvagi, l’altro più concreto e meno arguto, ma dalla grande umanità. Come Sh e John, con la differenza che il nostro consulting lotta contro i criminali soprattutto per testare costantemente il grande potere deduttivo della sua superiore intelligenza. Ma il riferimento che hai fatto mi ha colpito positivamente. La “telefonata” che Mary fa a Watson l’hai tradotta in modo efficace e senza scadere nel romanticume, ti sei saputa mantenere in un perfetto equilibrio tra le due (o tre, o quattro…?) facce del personaggio. Comunque, ciò che ha annotato Koa nella sua recensione, trova perfettamente d’accordo anche me: durante la lettura del tuo pezzo ho provato un senso di disagio, che risveglia quel senso di amarezza e di “scomodità” che mi è rimasto dopo la Season 3, con la presenza, importante e determinante, sulla scena di un personaggio così controverso come Mary. La grande ondata di sofferenza che ha travolto Sh nel post-Reichenbach vede, infatti, lei come corrente che travolge e scompiglia le vite già tumultuose dei due protagonisti. Certo, ha salvato John dall’abisso in cui il lutto l’aveva gettato, ma certamente non per sentimenti nobili. Che poi si sia effettivamente innamorata di lui, questo è possibile, ma, ripeto, è una figura sinistra e ancora mi è incomprensibile la positività che Sh le rivolge in modo così palese. Però mi pare di cogliere uno spiraglio di redenzione nella (bellissima) frase che metti a chiusura del suo messaggio a Watson: “…Capirà un giorno che suo padre è l’uomo più buono della Terra e il suo padrino è il più grande...". Interessante anche ciò che è rivolto a Sh, pur lasciandomi un brivido di sconcerto quel "..Ti tengo il posto accanto a me, ciao, ciao...". In sostanza la tua bravura si è rivelata tale proprio nell'affrontare un percorso (Mary tra John e Sh) che tuttora lascia in sospeso. Una FF "importante", la tua. |
Ciao, allora... recensione per niente facile (te lo dico in partenza così ti prepari). |
Premesso che mi piace. Mi piace tutto, la tua visione di Mary (sì, che ti piace si capisce eppure la vedi in modo molto obbiettivo; poi spiego), la tecnica che usi, tutto. |
Ciao e felice di ritrovarti. Ammetto che mi ci è voluto un momento per riprendermi, perché se c'è una sensazione che questo verse mi dà è proprio l'angoscia. I sentimenti di Sherlock e il sapere cosa e come andrà a finire... Mi destabilizza sempre un poco. Amo molto lo stile epistolare, ma ritengo che sia tra i più complessi da gestire perché si rischia di essere ridondanti. Ma tu l'hai trattato nel migliore dei modi e ne hai tirato fuori una storia estremamente delicata e sì, dolce per certi versi. |
Ma chi sei? Chi sei?? |
Molto bello ciò che hai scritto, lascia un senso di tenerezza e di sentimenti profondi e duraturi, il meglio della vita, insomma. Lo Sh che scrive lo fa sicuramente, come lasci intendere ("...Lo scotch di Mycroft è quasi finito..."), aiutato dall'alcool, che scioglie momentaneamente le sue rigidità razionali e logiche. La lettera che Holmes scrive è una vera e propria confessione, che esce direttamente dall'anima e che trova la sua ragione nella conquistata umanità che caratterizza, molto IC, il modo di comportarsi del consulting nella Season 3. Efficaci quei termini sbarrati, quelli che lui aveva scritto ma che, poi, ha cancellato per pudore: è lì che sta il vero significato di quanto scrive, e cioè il suo grande, disperato amore per John. Disperato perché Sh ha capito che è diventato la sua unica ragione di vita, senza sarebbe la fine. E questo tu lo fai uscire bene da ciò che Holmes scrive. Bello. |