Questa recensione potrebbe contenere citazioni, deliri e fanghèrlamento.
La lettura è sconsigliata ai minori di sedic'anni.
Tony Stark non è un eroe. Leggendo quest'introduzione, ho capito che avrei amato la storia. Perché so che la visione del mondo che mi circonda è questa, ed il giorno in cui io la condividerò voglio che un fulmine mi colga in pieno, ma è una visione così comune e condivisa, e che Tony sente così addosso che dovevo amare questa storia.
Lo ha sempre saputo, fin da quanto si è ritrovato ad assistere impotente alla morte dell'uomo che lo aveva salvato, fin da quando ha fallito nel proteggere il suo migliore amico e nel mantenere la promessa di una casa e una vita normale. Ecc'appunto. Ma "proteggere il suo migliore amico"? Suppongo tu stia parlando di Happy. Mi sento in dovere di dire che Rhodey avrebbe dovuto proteggere Tony. Perché è Rhodey il maledetto soldato addestrato. Invece no. Invece Tony ha dovuto lottare per sopravvivere, lottare per salvare gli altri, lottare per tornare ad una vita normale e ha dovuto fallire perché le persone muoiono comunque, perché lui cade nel fango ogni volta, perché lo additano e accusano comunque anche se non ha potuto farsi una vita proprio perché deve salvarli, perché hanno bisogno di lui.
Fin da quando l'occhiata disgustata di Rogers gli ha fatto capire che non importa quante volte si sacrifichi, o quante battaglie combatta dalla parte giusta, o quanto si sforzi di raddrizzare i torti di un mondo che gli grava sulle spalle, perché intessuta alla sua pelle, ancor più stretta e visibile dell'armatura, ci sarà sempre la sua identità di Mercante di Morte. Possiamo parlarne? Parliamone. Quel non importa quante volte si sacrifichi, o quante battaglie combatta [...] ci sarà sempre la sua identità di Mercante di Morte mi ha fatto male fisicamente, perché sembra che qualsiasi cosa lui faccia nessuno riesca a vedere oltre il Mercante di Morte, perché anche se salva il mondo e protegge le persone e salva la giornata non va bene comunque, e si becca sguardi d'odio, di disgusto o d'accusa e io sto male.
Tu non sei un eroe. Ma potresti essere grande. Ho un po' frignato qui, perché c'ha ragione Loki, e che il cielo ce ne scampi. Io credo, ma questo deve derivare dal fatto che li shippo, che Loki possa capire Stark meglio di quanto abbiano fatto gli Avengers e tutte le persone della sua vita - Pepper esclusa, ma Pepper è la vita di Tony - e dopo il trattamento che Avengers e company hanno riservato a Stark nell'ultimo film inizio a pensare che realmente Loki lo avrebbe trattato meglio.
Pensa a cosa potresti fare senza sciocchi scrupoli a fermarti. Alla pace, alla salvezza, alla grandezza che potresti ottenere. Pensa a quanto sarebbe più facile. Una vocina nella mia testa, al cosa potresti fare senza sciocchi scrupoli a fermarti ha risposto tutto. Perché Stark ha creato un nuovo elemento, perché è intelligente e sveglio, perché tenta in tutti i modi di essere normale e non ci riesce e se smettesse di combattere potrebbe fare tutto.
Ti attenderò, Stark.
“Non contarci, Rock of Ages”. Della serie, barcollo ma non mollo, che è forse la cosa più bella e orribile e frammatica di Tony. Sa che niente cambierà, che resterà il Principe della guerra, il Mercante di Morte, il fabbricante d'armi, ma non tentenna e va avanti per la sua strada. Fino alla distruzione.
Mi è piaciuta molto la presenza eterea, quasi immaginaria, di Loki. Non sai se è lì o se è solo la mente annebbiata di Tony a vederlo, ma lo senti, ed è fantastico.
Niente, grazie mille per questa storiella, spero che la recensione rifletta anche solo un minimo di quanto mi sia piaciuta e di cosa mi abbia fatto provare. |