Ed ecco che, finalmente, trovo il tempo per recensire questa bella storia!
Devo ammettere che, in genere, Aragorn e Arwen non mi suscitano particolari sentimenti.
Sarà che, dopo Beren e Luthien, la loro storia mi sa di già visto, anzi, pure un po' all'acqua di rose (niente Silmarilli di mezzo...) sarà che, nonostante io nutra un profondo interesse per le figure femminili del legendarium tolkieniano, Arwen mi è sempre parsa un po' incolore, cosa, questa, di cui mi dispiaccio immensamente... Insomma, non è lei a essere incolore, sono io a non riuscire a coglierne le sfumature!
Anyway, nonostante tutto ciò, la tua storia mi ha davvero colpita.
C'è un sentore di Numenor (non saprei in che altro modo definirlo) che permea l'intero racconto, un'atmosfera perfetta, assolutamente adatta al contesto e che io ho trovato incantevole.
Quasi si percepisce il buio, il freddo delle sale di pietra in cui Aragorn si ritira per morire, il lutto e il silenzio del corteo sono palpabili, in generale l'atmosfera è qualcosa che si insinua dentro e che non abbandona fino al termine della lettura e che anche dopo permane e lascia una certa inquietudine e forse no, inquietudine non è la parola giusta, ma in questo momento non me ne vengono di migliori perciò beh, forgive me XD.
Aragorn che cede la corona al figlio mi ha fatto venire i brividi, per un attimo mi è sembrato di vedere davvero non Aragorn ma uno dei sovrani di Numenor, uno dei primi re della stirpe di Elros, ed è stato bellissimo. Anche perché io adoro Numenor!
Ma la cosa che più ho amato all'interno di tutta la storia è stata Arwen. Perché grazie a te sono riuscita finalmente a cogliere un po' di quelle sfumature che mi sfuggivano, a vedere al di là di quella fanciulla che camminava leggiadra per i boschi di Imladris, al di là di una donna che implora lo sposo di non lasciarla.
Perché qui Arwen è viva, vera. Ne hai fatto un ritratto potente, struggente, bellissimo.
Il suo dolore è straziante, e altrettanto straziante è la sua incapacità di affrontare la morte di una persona cara, quel dono "assai amaro da ricevere" che, ai suoi occhi, giunge fin troppo presto.
E ho trovato bellissimo il suo non biasimare più nemmeno gli ultimi sovrani di Numenor, perché ora Arwen comprende cosa significa attaccarsi alla vita, a ogni istante di vita e non volerlo perdere.
Ho poi adorato le donne mortali viste con gli occhi di Arwen, che non riesce a comprendere come riescano a sopportare il lutto e ne ammira il coraggio, la forza d'animo, la fierezza.
E poi le figlie... Adoro chiunque si ricordi delle figlie di Aragorn e Arwen! Anche io ho sempre immaginato fossero due... E devo dire che anche i nomi mi sono piaciuti... In genere sono parecchio scettica riguardo a fonti come Realelvish (e forse Realelvish è il meglio in circolazione) e i nomi in genere me li creo da me, (ebbene sì, perdo tempo prezioso sottratto allo studio per spaccarmi la testa dietro a cose utilissime come lo studio del Quenya XD) però devo dire che i nomi che hai scelto tu sono forse i migliori nomi made in Realelvish che abbia mai visto! XD
E a proposito, Eldacaliel è tenerissima, nella scena finale in cui accompagna la madre a Lorien e cerca di riavvicinarla a sé convincendola a dimorare in Ithilien.
Davvero una gran bella storia, spero proprio di rileggerti da queste parti!
L'unico appunto che ti faccio, è di carattere strettamente soggettivo: ho trovato, da parte tua, un eccessivo "appoggiarti" alle frasi delle Appendici. Personalmente l'ho trovato fastidioso, a tratti il tuo racconto rischiava di diventare niente più che una cornice alle Appendici.. Poi tu sei stata abile a gestirlo, ma ripeto, avrei preferito un po' meno citazioni e una maggior rielaborazione dei dialoghi, magari riadattati al tuo sentire... Una citazizone all'inizio e alla fine (quella alla fine, secondo me, è assolutamente d'effetto) forse sarebbero state sufficienti. Però questa è semplicemente un'opinione personalissima, ovvio! XD
Grazie ancora per questa storia, avevo bisogno di riscoprire Arwen e non posso che esserti grata per avermi aiutata in questa mia riscoperta!
Melianar |