Recensioni per
La sacerdotessa del demone
di Najara

Questa storia ha ottenuto 8 recensioni.
Positive : 8
Neutre o critiche: 0


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Nuovo recensore
29/11/15, ore 18:23

Recensione premio dal contest “Neo Superheroes vs Badass Villains”

Mumble mumble. Non so da che parte iniziare.
Penso che, come Valira, inizierò sottolineando l'impressione diversa che questa storia mi ha lasciato rispetto a “Eris” e “Il Tessitore”. Parliamo di tre racconti completamente differenti, ma in questo caso mi pare che manchi qualcosa alla tua sensibilità nello scrivere. La tua delicatezza si fa sentire solo molto avanti, quando arrivano nella città in cui la sacerdotessa dovrebbe consegnare Eve al Demone. Le prime pagine, invece, sono – come dire – “vuote”, impersonali, mancano del tuo tocco e, per questo, ho fatto fatica a ingranare nella lettura.

Complice di questo penso sia in parte anche la scelta di far capire solo molto avanti che il mondo in cui i personaggi si muovono è uno urban fantasy post-apocalittico. Quando chiarisci che per palazzi si intendono “grattaceli”, arriva un maggiore coinvolgimento. In quel momento riesci a catturare completamente l'attenzione, a incuriosire – e a stupire, con un piccolo colpo di scena: quello che credevamo un fantasy, è qualcosa di ben diverso. Tuttavia, se questi elementi urban fossero stati inseriti fin dall'inizio, le prime pagine sarebbero risultate più coinvolgenti.
Allo stesso modo, pure il registro lessicale usato fa poco effetto questa volta – strano, perché di solito sei molto abile. Non è puramente fantasy, né nella terminologia né nelle costruzioni sintattiche, ma non è neanche urban (e quindi più moderno): il contrasto fra un lessico fantasy e un'ambientazione urban sarebbe stato davvero vincente, se sviluppato meglio.

Eppure trovo che la storia ci sia e venga mantenuta una tua caratteristica fondamentale: i personaggi ben delineati, gentili anche se “antagonisti”, efficaci. Ho adorato sia Eve, nella sua semplicità, sia la sacerdotessa, fredda suo malgrado e gentile per indole. Il duo funziona molto bene e mi è piaciuto come hai gestito l'evoluzione del loro rapporto, pagina dopo pagina, fino ad arrivare alla fine, dove Eve permette a Diana di riscoprire l'amore.
Riguardo al demone... si capisce tutto bene dal racconto della Narratrice, ma speravo avesse più parte nella storia – invece di comparire per essere ucciso, per quanto questo svolgimento sia lineare e apprezzabile nel modo in cui viene attuato (donando l'Amore a una creatura che ne è priva). Questo risvolto porta a una conclusione che mi è piaciuta davvero, a un concludersi apprezzabile delle vicende di Diana e Eve, ma a un'apertura verso un possibile sequel.

Riguardo allo stile... leggere questo racconto dopo “Eris” e “Il tessitore” è stato strano: ci ho trovato cose che negli altri mancavano, per esempio una quantità di “lei”, “poi”, “mentre” del tutto evitabile. Soffermandomi sulla sequenzialità delle frasi, ti consiglio di togliere il più possibile i “poi”: se una cosa viene detta dopo, è intuitivamente successiva.

Ti segnalo inoltre le virgole prima dei “ma”: non sono opzionali! E, sempre riguardo alle virgole, ne ho riscontrata una notevole carenza. Sotto ti indicherò (insieme ad alcuni refusi) i punti in cui sono assolutamente necessarie, ma se vuoi possiamo poi mandarti il documento completo con i vari punti in cui servirebbero (di fondo, quando noi leggiamo comunque facciamo una sorta di editing per renderci conto dei problemi e dei punti di forza del testo).
Attenzione anche alle d eufoniche, alle ripetizioni e alla formattazione del dialogo – ma di questo si parlava sotto al contest, non mi ripeterò. Aggiungo soltanto che se metti il descrittivo delle azioni di B vicino al parlato di A confondi il lettore! Non sempre è intuitivo capire che il descrittivo si riferisce a una persona diversa da chi sta parlando: meglio metterlo a capo, quindi, o con una struttura più chiara.

Alcuni refusi riscontrati:

- Fu il pensiero di un secondo eppure la fitta di dolore si diramò dal suo petto a tutto il corpo facendola gemere e stringere i denti.
° per reggere questa frase, hai bisogno di una doppia virgola → Fu il pensiero di un secondo, eppure la fitta di dolore si diramò dal suo petto a tutto il corpo, facendola gemere e stringere i denti.

- “Un’anima o tutte” Mormorò. Rispondendo alla domanda con la risposta di rito.
° a parte la ripetizione fra “rispondendo” e “risposta”, dopo “mormorò” ci va una virgola, se la frase seguente presenta un gerundio.

- Le persone che prendeva avevano varie reazioni, c’era chi piangeva dall’inizio alla fine, chi supplicava, chi l’insultava e anche chi voleva sapere e pretendeva informazioni sul suo destino, come se sapere avrebbe cambiato qualcosa.
° “proprio destino”: se utilizzi l'aggettivo possessivo “suo”, potrebbe sembrare che il destino di interesse sia quello della sacerdotessa, mentre non è così!

- Questa preda non era diversa salvo forse per la sua irriverenza nei suoi confronti, i più la temevano, questa donna la odiava, sì e la disprezzava, ma non la temeva.
° quando si utilizza il “sì” in questa struttura, andrebbe inciso fra virgole

- Ma il silenzio non sembrava appartenere alla sua natura infatti quando raggiunsero una cittadina non riuscì a trattenersi ancora.
° prima di “infatti” andrebbe una virgola

- Le strade della città erano perfette per la caccia, gli animali ormai le consideravano casa loro e percorrevano strade prestabilite e ben visibili che in un bosco a volte erano introvabili.
° dopo “visibili” andrebbe una virgola

- Una volta tese le trappole cercò dell’acqua, il fiume scorreva poco lontano e lei poté attingerne per il suo cavallo poi controllando di essere sola si svestì ed entrò nell’acqua fredda.
° per reggere questa frase in modo corretto potresti → Una volta tese le trappole cercò dell'acqua, il fiume scorreva poco lontano e lei potù attingerne per il suo cavallo. Poi, controllando di essere sola, si svestì ed entrò nell'acqua fredda.

° “Posso frugare in una di queste case e trovartene quanto vuoi di sapone”
Questa frase presenta un doppio complemento oggetto: “ne” e “di sapone”. La struttura è corretta soltanto se dopo vuoi utilizzi una virgola, altrimenti è una ripetizione che sta male nella lingua italiana.

- Per questo si crearono dei gruppi clandestini e il demone, che appariva uno dei più deboli divenne il più importante, perché lui poteva trovarli.
° “... e il demone, che appariva uno dei più deboli, divenne il più importante,...”

- Se avesse scelto uomini forti e minacciosi i Sopravvissuti avrebbero iniziato a temere loro più del demone, ciò era inaccettabile, quindi ha scelto delle donne.
° “... ciò sarebbe stato inaccettabile, ...”

- “Io ho sentito parlare di un gruppo di persone che lo sfidavano, che viaggiano da villaggio in villaggio…”
° “... che lo sfidarono, viaggiando di villaggio in villaggio... ”

- Se credeva che il racconto di quel giorno cambiava qualcosa allora si stava sbagliando di molto.
° “... di quel giorno avesse cambiato qualcosa, allora...” oppure “... di quel giorno cambiasse qualcosa, allora...”

- Intimò ancora il demone, un sorriso sarcastico che compariva nel notare la sua piccola ribellione.
° “...un sorriso sarcastico comparve nel notare...”

- Forse aveva davvero creduto che quel giorno non arrivasse mai, tutti lo speravano quando il viaggio diventava lungo, tutti si sbagliavano.
° “... che quel giorno non sarebbe mai arrivato, tutti...”

- Fu sul punto di negargli quella richiesta,...
° negarle, sta parlando di Eve!

- Eve che aveva una smorfia di sofferenza in volto alzò lo sguardo per incrociare i suoi occhi. Occhi freddi e vuoti, come sempre. Fu un istante poi la ragazza scosse la testa e con un gemito la tirò verso la salvezza.
° secondo me mancano delle virgole → Eve, che aveva una smorfia di sofferenza in volto [questo è un inciso, quindi dovrebbe essere racchiuso fra virgole], alzò lo sguardo per incrociare i suoi occhi. Occhi freddi e vuoti, come sempre. Fu un istante, [questa virgola serve per dare ritmo] la ragazza scosse la testa e con un gemito la tirò verso la salvezza.

- Credi davvero che io possegga un cuore?” Diana guardò con orrore l’essere alzarsi, rotolò via ma ormai sapeva che aveva fallito.
° “...ormai sapeva di aver fallito.”

Nuovo recensore
29/11/15, ore 18:20

Recensione premio dal contest “Neo Superheroes vs Badass Villains”

Porca paletta!
Che brutto esordio...
Ok, andiamo con calma.
Ciao, come va? ^^ Pronta per la recensione?

Porca paletta! Ma che ti è successo? In Il tessitore (come in Eris) ti ho riempito di complimenti per come affronti le trame e i temi più “spinosi” con maestria e delicatezza, qui il tuo “cuore” mi sembra essere arrivato solo negli ultimi capitoli T_T
Una volta giunte a “una grande città fatta di palazzi alti molto volte gli alberi di una foresta” (descrizione splendida) finalmente ho sentito di nuovo il trasposto, ma prima proprio no, e mi dispiace tantissimo T_T

La bandierina è comunque verde, perché il finale mi piace, molto! L'eccitazione dell'altezza! La felicità dello spettacolo offerto dalla città! Il pericolo di morte! La scelta della salvezza! Il bacio (o qualsiasi altra forma di dimostrazione di affetto incondizionato) che rompe l'incantesimo è qualcosa che mi piace sempre leggere/vedere (sono una fan di Once Upon A Time!). La meravigliosa sconfitta del demone, a cui Diana dona l'Amore! Le protagoniste che si allontanano verso il tramonto (io mi immagino il tramonto XD) in puro stile western!
...sono commossa!

Anche la storia è molto interessante.
L'ambientazione però non è riuscita a dovere. Ha un enorme – a mio parere – difetto. Non chiarisci subito che si tratta di uno urban fantasy!!! Io fino ai palazzi – “una grande città fatta di palazzi alti molte volte gli alberi di una foresta” mi piace proprio sta definizione u.u – mi ero immaginata un'ambientazione fantasy (complice anche il cavallo ^^;). Poi arriva la città e tutto acquista una luce diversa. Dal classico fantasy con i demoni si passa a uno urban post‑apocalittico! Nella mia mente i villaggi (abbandonati e non) sono diventati i residui delle nostre città. La strada su cui si allontanano un'autostrada piena di macerie (come nel film Vanishing on 7th Street). I conflitti sono i nostri, i demoni li abbiamo chiamati noi.
...oppure mi sono immaginata tutto ed è solo un'ambientazione estranea a noi, che usa i grattacieli ^^; scusa, se ho capito male, chiedo umilmente perdono...

Passiamo ai soliti appuntini.
Anche qui ho trovato qualche ripetizione e un uso a volte smodato degli aggettivi possessivi – che come già detto possono essere sostituiti con proprio/ecc –, ma il termine che ho trovato di più è “lei”. Per curiosità ho cercato quante volte compare: 86! °° dove si può sarebbe da togliere, comunque in generale è sempre un po' inutile questo tipo di precisazione, soprattutto se i sta descrivendo cosa fa una sola persona.

Sulle locuzioni tipo “chiese allora” “disse allora” “detto quello” “tentò allora” “disse ancora” “poi parlò di nuovo”già ne abbiamo parlato quindi evito pure qui :)

Cerca di stare attenta anche:
- alle precisazioni inutili tipo “ con la mano allontanò una ciocca di capelli”. Non è scorretto aggiungere “con la mano”, ma è ovvio, di solito le ciocche di capelli si allontanano con le mani. Se invece il personaggio lo facesse con i piedi o la coda è davvero dovuto il chiarimento ;)
- alle frasi che si possono sostituire con una parola. Tipo: “Gli chiese con voce alta affinché la sentisse.”. In questo caso l'uso di “urlò”, “gridò” o “la richiamò” andrebbe più che bene. (inoltre nella stessa frase ti segnalo il refuso “gli”).

Passiamo ai refusetti :)

- “Per un momento pensò di fermarsi lì per la notte malgrado fosse ancora pomeriggio e davanti a lei ci fossero molte ora di luce.” → “molte ore”

- “La sorpresa sul volta della giovane fu più che evidente.” → “volto”

- “Il demone non da spiegazioni. Ordina e basta.” → “dà”

- “E tu parteci a questo orrore?” → “partecipi”

- “Eve rabbrividì, tutti conoscevano i segugi, nessuno voleva incontrarne uno, i racconti parlavano di carneficine e massacri compiuti da una sola di quelle bestie. “Di nuovo non sappiamo cosa avvenne, probabilmente i demoni a corto di prede si avventarono gli uni su gli altri, si crearono dei gruppi e scoppiò quella che è chiamata la guerra dei demoni. Lo scontro fu imponente e distrusse gran parte del mondo, intere foreste bruciate e mari diseccati.” → “Segugi” (prima lo ha messo maiuscolo, quindi suppongo che vada maiuscolo); “sugli” (“su” e “gli” vanno attaccati): “Guerra dei demoni” (essendo il nome della guerra va maiuscolo); “disseccati”.

- “il cristallo nel pugno e si addormentarsi.” → il “si” è inutile.

- “poi scese da cavallo e lo legò ad un spunzone di ferro” → “uno”

- “Lo sguardo vuoto che Eve ottenne di risposta le fece alzare le mani in segno di resa” → “in risposta”

- “La ragazza era seduta sulla sua coperta e la fissava mentre lei si occupava dei conigli e del fuoco e pose grande enfasi sulla parola bisogno.” → la parola “bisogno” andrebbe appunto virgolettata perché inserisci una citazione del parlato in descrittivo.


Concludo con qualcosa che non c'entra nulla con grammatica & co.
Nel terzo capitolo Diana si apre la camicia e le metti un reggiseno. Personalissimamente io il reggiseno lo avrei evitato. In un mondo post‑apocalittico un indumento di questo tipo stride molto, e poi... come posso spiegarmi... la sacerdotessa è vuota, perché indossare un indumento che è solo estetico (alzando e separando u.u)? Oltretutto non le importerebbe nulla di mostrare il seno a chicchessia. Eliminandolo sottolineeresti ancora una volta l'assenza di cuore di Diana.

Bene! Dopo averti rotto di nuovo le scatole con i miei discorsi da farmacista precisina, concludo rinnovandoti i miei complimenti!
Alla prossima <3

Recensore Veterano
17/09/15, ore 21:46

Ecco qua, cara! (Tsunade)

The Ancient Tales {Contest Fantasy ; Pacchetti + Immagini}
V Classificata


Grammatica e Lessico: 17.9/20
Stile: 23/25
Uso dei Pacchetti: 20/20
Uso dell'Immagine: 15/15
Gradimento Personale – Tsunade: 9/10
Gradimento Personale – Ino;Chan: 9/10
Punteggio finale: 93.9/100

La lista degli errori è stata omessa per ragioni di praticità!

Il grande pregio della tua storia sta nell’assoluta linearità dello svolgimento. Ha un inizio preciso, dei personaggi ben caratterizzati e, soprattutto, termina in modo aperto ma l’intreccio che riguarda le due protagoniste risulta completo e ben comprensibile. Non serve sapere di più per godersi la narrazione, non ci sono buchi di trama ed hai spiegato alla perfezione gli aspetti che hanno portato alla fine del mondo civilizzato di un tempo. La semplicità a volte può sembrare una caratteristica negativa, ma secondo noi è molto più soddisfacente vedere uno scrittore padroneggiare bene un intreccio semplice e portarlo a termine, piuttosto che creare magari una storia molto complicata che, però, lascia dei punti in sospeso e finisce per essere inconcludente.

Ci hai presentato un mondo post-apocalittico (non siamo certe se si tratti del nostro oppure no), spiegandoci la sua natura e l’origine dei demoni che l’hanno invaso, finendo poi per uccidersi tra loro e lasciarne in vita uno solo, che si rivela essere l’antagonista della storia. Anche l’origine delle sacerdotesse è bella e ben strutturata, il fatto che siano solo donne è molto affascinante ed originale ed è interessante l’idea che hai sviluppato per quanto riguarda i popoli: il demone ha attuato una sorta di “dividi et impera” per tenere separati gli umani e lasciarli nella propria ignoranza, infatti persino i viaggi più lunghi di un giorno sono vietati e punibili con la morte. La descrizione del mondo, per quanto fugace, rimane comunque impressa nella mente del lettore e fa da contorno agli eventi principali.

Parlando dei personaggi, Diana ed Eve sono due protagoniste complete. In pochissimi capitoli sei riuscita a creare due personaggi femminili molto credibili e dalle mille sfaccettature. La contrapposizione tra le due rende avvincente la storia: Eve con la sua grande curiosità e la sua purezza fin dall’inizio si rifiuta di essere una vittima degli eventi e si ribella al suo destino, condizionando indirettamente anche Diana. Quest’ultima, invece, per quanto il rituale del demone l’abbia resa fredda e impassibile mantiene una scintilla di umanità e di ribellione, scintilla che la porta a riacquistare la propria consapevolezza e ad uccidere il demone. La scoperta dell’amore per entrambe è descritta con toni molto delicati, è come una sorta di detonatore da cui scaturirà la lotta finale e la libertà delle due. Il fatto che Diana fosse una Narratrice, in qualche modo lascia aperta la possibilità di un seguito in cui le ragazze viaggeranno per il mondo con lo scopo di istruire gli umani Sopravvissuti sulla propria storia. Il demone, grande antagonista della storia, è un cattivo in tutto e per tutto. Pur non delineandolo nei minimi dettagli, risulta un personaggio credibile nella sua crudeltà: è cattivo per il gusto di esserlo, perché la schiavitù della razza umana è un suo obiettivo, quasi simile ad un divertimento. Peccato forse per la sua uscita di scena molto rapida, ma ci rendiamo conto che si adattava comunque al ritmo abbastanza veloce della narrazione e, soprattutto, al finale che non necessita della sua presenza.

L’Immagine è inserita molto bene: il protagonista del disegno è senz’altro il demone, accompagnato dai Segugi di cui ci parli nella narrazione. La Situazione è inserita altrettanto egregiamente e non abbiamo fatto fatica ad individuarla. Anche la Classe rispecchia perfettamente il personaggio di Diana, in più hai anche spiegato cosa significa essere una Sacerdotessa nel mondo che hai delineato, quindi non può farci che piacere. Insomma, si tratta di una storia molto completa e pulita che ci è piaciuta molto, siamo rimaste coinvolte negli eventi della narrazione dalla prima all’ultima riga e questo è sicuramente sintomo di un racconto ben scritto. Grazie per aver partecipato!
 

Recensore Master
09/07/15, ore 22:16

Ma a Diana non si può rimproverare ciò che ha fatto.Poteva ribellarsi,ma sarebbe stata qualche altra fanciulla a fare il suo sporco lavoro.In questo caso l'epilogo è più che azzeccato,si prospetta un periodo di amore e felicità.Speriamo che non ci sia qualche cretino che rovini il tutto!Mi fa piacere che ci possa essere un seguito.Ciao e grazie.

Recensore Master
09/07/15, ore 22:13

Mah perdincibacco! Non riesco a seguire i tuoi aggiornamenti.Hai qualche gene da supergirl? Comunque Eve ha saputo risvegliare il cuore della sacerdotessa come nelle più classiche delle favole,con un bacio! E se bastava solo un pò d'amore per sconfiggere il demone,gli ultimi umani sopravvissuti ne avrebbero dovuto fabbricarne in quantità industriali,ma ahimè,la paura fa novanta! Ciao e grazie.

Recensore Master
04/07/15, ore 12:00

Tutti hanno un punto debole,anche i demoni.Per Eve si sta avvicinando la fine o sarà un nuovo inizio? La sacerdotessa avrà un moto di ribellione o sarà anche lei succube degli eventi.Gli umani non impareranno mai,vogliono sempre più,ma tutto ciò che desideriamo,alla fine è solo effimero.Ciao e grazie.

Recensore Master
28/06/15, ore 10:59

Non sarà così invincibile sto demone,un punto debole l'avrà pure lui.Se poi dovesse con tutta quella mattanza,fra poco si ritroverà senza un suddito se non lui stesso e i suoi/sue scagnozzi/e.Un periodo postatomico o postmedievale alla claymore.Racconterai il perché di tutta questa desolazione? Questa Eve mi sembra un tipo tosto.Ciao e grazie.

Recensore Master
27/06/15, ore 21:43

Un'altra avventura? Questa sembra più triste delle altre,credo che la protagonista deve svolgere un ingrato lavoro.Chissà che non trovi una persona che non la possa rendere più benevola,più umano no,perché alcune volte sappiamo essere più cattivi dei demoni.Ciao e grazie.