Recensioni per
Dialoghi sulla guerra
di Kanako91

Questa storia ha ottenuto 22 recensioni.
Positive : 22
Neutre o critiche: 0


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Recensore Master
16/11/16, ore 22:10
Cap. 3:

Credo che ogni mia parola per descrivere come questo ultimo capitolo mi abbia fatta sentire e quali emozioni abbia scatenato in me risulterebbero solo banali ed inadeguate rispetto alla bellezza di questo lavoro.
Si tratta del capitolo conclusivo e il fatto che sia permeato di malinconia non dovrebbe stupirmi ma, nonostante tutto, non ho potuto fare a meno di versare una lacrima.    


Sapevo che Thranduil ne sarebbe uscito, magari non del tutto privo di ferite, ma comunque vivo ma in ogni caso mi sono trovata a tirare un grosso sospiro di sollievo alla lettura della prima frase.
Mi ha fatto sorridere la reazione del nostro principe quando ha capito di essere al cospetto dei servitori dei Valar così come mi ha fatto emozionare quando con la mente ritorna indietro al suono del corno.

---> "«Sono contento» disse lo strano uomo, in quel suo Sindarin dall’accento bizzarro quanto lui."


Rivorn.
Io giuro... Ritiro ogni cosa detta in precedenza su di lui e m'impegnerò a fargli un monumento. Ok, una tasta di cavolo cappuccio sì, ma non meritava di morire così T_T
è stato DECISAMENTE straziante leggere del suo tormento e di come voglia che tutto finisca anche se questo vorrebbe dire rinunciare alla vita.
Ma ecco che tu sai come farmi sorridere

---> "Di sicuro» disse Thranduil, con un sorriso. «E strada facendo, potresti fermarti a prendere un po’ di vino, di quello che piaceva al nostro re».

Al che Rivorn rise. «Un gran buon vino quello. Vorrei averne un bicchiere ora, invece di quegli intrugli che mi dà quella donna insopportabile»."
Ah, che bella cosa il Dorwinion.

Però ecco che mi trascini nuovamente nel baratro. Non voglio più vivere.


Cambiamo scenario con Thranduil che fa ritorno ma prima DEVO farlo
---> "Thranduil non aveva risposto a quelle parole, ma, mentre si stendeva sull’amaca della cabina, trovò quell’idea troppo allentate. Chissà se lei avrebbe voluto per marito uno sciocco che andava in guerra senza pensarci due volte."
♥♥♥♥♥♥♥♥♥♥♥♥ scuoricinamento infinito.
"Suvvia, Ech! Stai recensendo. Un minimo di professionalità, insomma"
"Giusto..."
                                                                                 
Qui mi è piaciuto davvero molto il confronto fra Thranduil ed i Silvani: mette in risalto quanto questi sia cresciuto... Che ci sia voluta quasi la morte, beh XD
Anche il ricongiungimento con il padre... Valar, credo di essermi squagliata come non mai in quell'abbraccio anche se non ti esimi dall'ennesima stilettata con il sottolineare che sia il primo dopo molto molto tempo.                                
                                                        
Ma la cosa più bella, ovviamente (senza voler togliere nulla al resto) è il ricongiungimento dei nostri due piccioncini e devo dire che hai davvero superato te stessa. Cosa che credevo impossibile..                                       
                                                       
Quel "idiota" me lo sognerò per le ere a venire.
Valar se sono la PERFEZIONE quei due. ed è pura perfezione ogni singola frase che segue quel che diventerà l'appellativo di Thranduil.                                 
Ho adorato la semplicità dei contatti fisici su di loro e come Arodel sembri riacquistare vita e soprattutto la voglia di vivere sempre di più man mano che trascorre del tempo con lui.                                          
Cari, siete entrambi pirlaH e a noi piacete esattamente per questo ♥                                 
Davvero... Non so come definirli se non come creazioni di Eru stesso.                                                                  
                                             

Dunque, dunque, dunque.                                                              
Io ti avevo avvisata sul contenuto e la pochezza di questa mia recensione ma nel mio cervello c'era un susseguirsi di scimmie urlatrici in preda a degli AAAWWW isterici XD                                  
A discapito delle mie parole, sappi che ho apprezzato ogni singola parola di quest'ultimo capitolo ed ammiro tanto il lavoro di ricerca che hai fatto e di come sei riuscita a renderlo.                                                                 
Commenti sulla tua abilità nello scrivere credo sarebbero solo uno spreco di font perché è ben evidente quanto tu sia dotata in questo senso.
In ultima, che non sarà l'ultima, vorrei ringraziarti per averci dato un prequel  di una delle storie d'amore più belle tra gli Elfi.                                    
Ultimo, questa volta per davvero, volevo farti un particolare plauso per l'introspezione di Thranduil. è un personaggio dalle mille sfaccettature e complesso, non ti meno di tipetti come Feanor o Madhros, e l'argomento che ci hai proposto non era certo facile da trattare. è un personaggio che ti è caro ed il tuo amore e la dedizione che nutri per lui traspaiono da ogni singola parola.                                                       
Ancora tantissimi complimenti e mi scuso per l'enorme ritardo con il quale sono a recensire.                                             
Complimenti.                        
Ech                                 

Recensore Master
25/01/16, ore 22:35
Cap. 3:

Io ora non so se tu stia ancora cercando di conciliare il libro e i viaggi allucinogeni di PJ, o se tu stia andando per conto tuo (come è giusto che sia), comunque sia questo modo di giustificare il fatidico scontro Thranduil/draghi è fantastico. È ancor più bello pensare che sia avvenuto in tempi remoti. È bello pensare (relativamente al film) che in quel face-to-face con Thorin Thranduil stia in realtà rievocando ferite sepolte, vecchie di moltissimi anni. In più, se anche nel tuo headcanon Thranduil avesse quella famosa ferita, acquisterebbe un significato ulteriore. Una ferita che gli ha permesso di crescere, il primo segno della sua maturità.
Perdonami se salterò un po' di palo in frasca, ma sto commentando man mano che procedo nella lettura, e alla fine farò delle considerazioni generali (dopo aver ripreso lucidità, è chiaro).

Interessante la figura di questo Cacciatore, che sarebbe un Maia, giusto? Sperando di non dire sciocchezze, ho ipotizzato fosse uno dei Maia a servizio di Oromë. L'hai descritto in un modo curioso (per certi versi mi ha ricordato Beorn), ma che rende tantissimo l'idea. Sei riuscita a rendere bene l'aura che lo circonda, e il modo in cui riesce a rasserenare Thranduil con una semplice canzone dalle parole sconosciute.

OH... NO.

No, nononono non ci posso credere.
In realtà qualcosa sospettavo, ma speravo che Rivorn vivesse almeno un altro po'. Invece me l'hai fatto morire in modo così... lapidario. No, non mi aspettavo che succedesse, non mi aspettavo che succedesse in questo modo, non così in fretta, non così all'improvviso... Mi si è spezzato il cuore, lo scambio di battute tra Rivorn e Thranduil mi aveva coinvolto tantissimo, avevo creduto anch'io alle sue parole, alle sue speranze... andremo ad Est... e invece...
Sei riuscita a farmi sobbalzare il cuore per la morte di un personaggio a cui prima avevo dato dell'imbecille assieme a Oropher, non so se rendo. No, davvero, questa morte improvvisa è stata una doccia fredda. Sicuramente Thranduil ne era consapevole in fondo al cuore, ma aveva ancora speranza. Sto soffrendo per lui. E come al solito, ancora una volta, la sua sofferenza è taciuta. E il silenzio diventa terribile, diventa insopportabile. Quello spazio bianco che risuona della lapidaria morte di Rivorn è qualcosa di devastante, qualcosa di assoluto e definitivo.
Pensa quale magia hai fatto con quel dialogo pre-morte di Rivorn, se sei riuscita a farmi stare in ansia così tanto per le sorti di un personaggio così secondario, che appare solo un'altra volta nel primo capitolo e in un ruolo nemmeno troppo simpatico.
La scena tra Thranduil e Rivorn morente fa male al cuore... i dialoghi sono bellissimi, e tu li scrivi sempre bene ma questa volta hanno un nonsochè di più... sono se possibile addirittura più coinvolgenti del solito. Ma forse è la situazione stessa... vedere Thranduil che cerca di consolare un amico è davvero qualcosa di nuovo, e come sempre riesci a mantenerlo fedele alla propria caratterizzazione anche in situazioni molto diverse una dall'altra.

Cambiamo argomento, perché altrimenti mi ritiro seriamente in un angolino a piangere. Quanta dolcezza il Cacciatore che dice a Thranduil di andare a sposare quella fanciulla a cui pensi tanto. Un'altra buona dose di dolcezza che mi ha fatto squagliare sulla sedia. Anche perché un po' di dolcezza e pensieri rassicuranti ci volevano, dopo quello che Thranduil ha passato (anche se ho sempre trovato questa cosa di leggere nel pensiero un po' inquietante...).
Comunque Thranduil innamorato resta di una tenerezza disarmante, e su questo non ci piove. I pensieri che, mentre è in guerra o comunque in una situazione travagliata, dedica alla donna che ama, sono un evergreen, e proprio per questo non mancano di efficacia. È davvero confortante lo sparuto pensiero di Arodel, una scheggia di luce e calore persa tra l'inesorabile imminente inondazione, tra i tumulti della guerra... si può facilmente capire perché Thranduil indugi così affettuosamente in questi pensieri, perché Thranduil cerchi di appigliarsi così saldamente al pensiero di Arodel, cercando di renderlo più vero della realtà che lo circonda. E ripeto, sei riuscita benissimo a porre un distinguo tra il Thranduil delle Spine e questo Thranduil “dei primordi”: è più loquace, è più speranzoso, più irruente, insomma è più Legolas.

Il modo in cui hai descritto il mare che avanza è un'altra di quelle cose tremendamente belle di questo capitolo. Sai cos'è che mi piace? È che scrivi tutto in modo... pratico. Ogni parola, ogni nome, ogni personaggio... non c'è niente che sia un puro fronzolo, ogni cosa ha una sua conseguenza, un suo motivo di esistere. Restando in “argomento inondazione”, hai reso in modo inquietante la velocità con cui l'acqua divora le cose, i luoghi geografici che devono cambiare di nome, i porti che vengono costruiti velocemente perché poi vengono subito sommersi... c'è forse qualcosa di più inesorabile e di meno arrestabile dell'acqua che avanza?
Di nuovo, non descrivi il momento decisivo in cui il Beleriand scompare definitivamente sotto il mare, ma ti soffermi su un passaggio, su un passaggio troppo veloce eppure troppo lento. Perché è ancora più doloroso vedere scomparire un lembo di terra alla volta, giorno per giorno, che vedere l'onda arrivare e divorare ogni cosa in un sol boccone.

Ecco. Parlavo del fatto che Oropher perennemente severo mi piace un sacco perché poi le sue rare manifestazioni di affetto sono meravigliose? Di questo parlavo, mentre mi sto squagliando sulla sedia per la... quarta volta, ormai? Ho perso il conto. Sono un budino squagliato ormai (che brutta immagine...).
Bando alle ciance, la riunione tra Thranduil e la sua famiglia, in particolare tra Thranduil e suo padre, mi ha spezzato il cuore. Posso vederci un certo parallelismo tra Oropher e Thranduil e come poi si comporterà Thranduil con Legolas. Comunque questa guerra è visceralmente servita a Thranduil, è proprio vero. È servita a farlo crescere, ad aprirgli gli occhi, a farlo diventare più saggio. Quanta distanza che c'è con il Thranduil del primo capitolo, spensierato nel suo recinto del Menegroth, che scherzava con i suoi amici e "stalkerava" la povera Arodel! E tu hai saputo rendere alla perfezione questa distanza, questo suo cambiamento. E mi piace moltissimo il fatto che tu non abbia dedicato spazio solamente ad Arodel, nella crescita di Thranduil, ma anche alla sua famiglia, e a suo padre soprattutto. Oropher con la voce tremante, la felicità incontenibile che spacca la sua freddezza, Thranduil che si sente in colpa... è tutto reso in modo meraviglioso, un corollario di emozioni perfettamente descritte, che si fondono alla perfezione una nell'altra.
Unico appuntino (ma proprio una sciocchezza):

«Sei tutto intero».
«Ho avuto un buon insegnante».

Avrei messo qualcosa in più in mezzo a questi due dialoghi. Giusto per arrivare alla Perfezione con la P maiuscola. Solo per dare un poco più evidenza alla risposta di Thranduil.


Tiriamo le somme, con una terza lettura.
Il ricongiungimento con Arodel è quanto di più pacifico e assieme travolgente potessi scrivere. E siamo a tre punti salienti (davvero troppi per il mio povero cuore): la morte di Rivorn, il ricongiungimento con i genitori, e ora Arodel ritrovata. Sono tre momenti uno più bello dell'altro, tutti quanti caratterizzati da una carica emotiva resa con una potenza espressiva tale che letteralmente trasborda dalla pagina, e anche dallo schermo, e da qualsiasi cosa tenga imprigionate le parole. Fa mancare il respiro, così come il respiro manca a Thranduil, avvolto in quell'abbraccio così vitale, così vicino... E così come, molto probabilmente, il respiro manca anche ad Arodel, che incredula lo vede sbucare nella sua vita, ancora una volta. E noi siamo lì, assieme a loro. La scelta di farli abbracciare in ginocchio è assolutamente azzeccata, perché rende tutto più intimo, coinvolge ancor di più il lettore, la scena diventa ancor più racchiusa, raccolta, ancor più felicemente soffocante: siamo anche noi lì con loro, in ginocchio, avvinti in quell'abbraccio che è già un preludio e una promessa di tutto ciò che verrà dopo. È tutto stato deciso in quell'abbraccio. Se il loro primo bacio era partecipato da entrambi ma poteva essere anche un bacio d'addio, ora, con questo abbraccio, non c'è alcun dubbio che siamo all'inizio. È questo che lo rende così speciale, così inebriante e così vitale.
Anche la fine è di una bellezza infinita. Non tanto per come si rapportano Thranduil e Arodel, ma per come sono singolarmente cresciuti in questi tre capitoli, per come si sono sviluppati i loro discorsi, che hanno attraversato tutta la storia e sono man mano mutati in seguito agli eventi e alle esperienze fatte. Dialoghi sulla guerra, per l'appunto, e mai titolo fu più azzeccato.
E di dialoghi sulla guerra ce ne sono davvero tanti, e uno più interessante dell'altro. Perché, anche se come al solito nei miei commenti prolissi dedico maggior spazio alla parte emotiva, questa non è solo una storia di amore e di sentimenti. Questa è anche una riflessione, una bellissima riflessione che infine si racchiude in una formula fondamentale, una formula che diventa quasi l'eredità di Himeleth, che attraverso Thranduil arriva fino ad Arodel. E quando Arodel risponde così prontamente, Thranduil sa che sono arrivati finalmente a un punto di comune accordo, e che sono fatti l'uno per l'altra.

Kan...
...semplicemente, una delle cose più perfette e complete che tu abbia mai scritto.
C'è tanto Tolkien in questi tre capitoli, ma tanto. C'è di tutto in questi tre capitoli. E arrivata a questo punto ho davvero esaurito le parole per descrivere quel tutto.
Grazie per aver scritto questa triade su Thranduil e Arodel inquadrati agli arbori della loro storia. Questo racconto è stata una sorpresa immensa, per me. Ma questo già lo sai.
Non ho più parole, tutto ciò che devo fare è delucidare la mente e concedermi un'altra lettura, perché potrei parlare all'infinito, ma infine storie meravigliose come questa vanno primariamente lette, e rilette, e rilette ancora, e assaporate fino in fondo. E non c'è niente che più ti riscaldi il cuore, di una storia come questa. Di una storia che parla di amore, di morte, di famiglia, di sentimenti che nascono, di terre da difendere, di terre che scompaiono. Lo ripeto, c'è TUTTO in questa storia, ma a volte non c'è modo migliore di esprimere ciò che mi ha suscitato arrivando semplicemente alla fine e sorridendo in silenzio.
A prestissimo.

Tua,
Silvar



Arodel rise o pianse, lui non avrebbe mai saputo dirlo.

(però ora me vuole sapere cos'è successo qui in mezzo... Kan, non hai la licenza di ignorare questo mio appello disperato)

Un dito gli tracciò il profilo, dall’attaccatura dei capelli alla punta del naso [...]

Recensore Master
16/01/16, ore 13:28
Cap. 2:

Non so perché ma questa versione perennemente severa di Oropher mi piace assai, mi piace quando rimprovera Thranduil. In realtà credo che il suo sia un contrappeso necessario, perché Himeleth forse esagera dall'altra parte, lei è troppo… indulgente e coccolosa? È ovvio che poi Thranduil va sempre a piangere miseria da lei.
Comunque sia, Oropher mi piace. La sua caratterizzazione mi piace sempre di più. È sempre in vena di rimproveri con Thranduil, questo è vero, ma questo suo modo di porsi così scostante, rende d'altro canto preziosissime le sue rare manifestazioni di affetto (l'Abbraccio con la A maiuscola, sul finale di "Inferiore a nessuno"… o anche quella velocissima rievocazione della caduta del Doriath in "Racconti diseducativi", quell'unica volta in cui Thranduil ricorda di averlo visto impaurito).

Ed eccoci al secondo incontro con Arodel! Oh gaudio, non credevo fosse così presto. È solo una mia congettura, o la tenda di Arodel è fatta veramente dello stesso tessuto mimetico dei mantelli della Compagnia?
Mi viene voglia di abbracciarli. Sono perfettamente meravigliosi. Arodel spettinata, e Thranduil ancora più incantato. Poi inquadrarli in una scena così… normale, ravvicinata, fisica, che non ha niente di etereo… mi fa sciogliere. Tu hai saputo rendere Arodel viva come nessun altro. Hai saputo animare quella statua di pietra, ma animarla per davvero, non soltanto dandole un volto e un nome e facendola respirare, ma mettendole  in bocca parole che sono sue e soltanto sue, che non potrebbe dire nessun altro. Facendole mangiare quei tortini alle verdure e funghi, mettendole i capelli in disordine... Arodel è viva, è un personaggio in tutto e per tutto, esiste anche fuori dal tuo racconto, esiste anche nella mente del lettore, e nessuno potrebbe mai scambiarla per Arwen o Lúthien, è Arodel, e non potrebbe essere nessun altro. E se bisogna sacrificare un po' di austerità elfica per questo... ben venga! Come si dice, sarà un sacrificio necessario. 

Tornando (a proposito) con i piedi per terra, e tornando a fare il censimento delle scene adorabili: Arodel che afferra Thranduil e lo tira dentro la tenda… (in realtà non riesco a non ridere immaginandomi la scena di Thranduil che viene risucchiato tra i cespugli XD) Arodel che, accortasi dell'interesse che suscita in lui, si diverte a punzecchiarlo…

«No, mio figlio».
Thranduil sgranò gli occhi e Arodel scoppiò a ridere.
«Mi prendi in giro?»
[...]
«Avresti dovuto vedere la tua faccia. Non ho resistito».

Santi Valar, quanta dolcezza... vederli flirtare in modo così spontaneo è qualcosa di... ah non lo so. Ho semplicemente esaurito le parole.
Cito un altro dei miei pezzi preferiti:

[...] neppure quando Thranduil dormì nella tenda con loro, e Tirdegil si mise tra lui e Arodel con una battuta.

Ecco, questo è un altro di quei casi in cui con una semplice frase distratta mi costringi a chiudere il portatile per dedicarmi al fangirling impazzito senza rischiare di distruggerlo, prima di tornare a leggere a mente lucida. Ma solo a me ha fatto questo effetto, questa frase? Tento di spiegarti il perché, anche se temo non ci sia una spiegazione razionale. Innanzitutto mi piace l'idea che il padre di Arodel si intrometta tra loro, e mi piace anche l'idea (originale tra l'altro) che Thranduil vada d'accordo con lui. È divertente immaginare come quella battuta distratta detta da Tirdegil, che sicuramente non voleva avere implicazioni, scateni presumibilmente imbarazzo tra Thranduil e Arodel, che invece sono eccome attratti l'uno dall'altra. È come se vada involontariamente a reimpastare la chimica che c'è tra loro due. Non so in quali altri modi spiegarmi, forse sto solo cercando spiegazioni astruse laddove dovrei semplicemente dire: wow.
Mi piace un sacco il personaggio di Tirdegil, da un certo punto di vista mi ricorda Feren. Non Feren-Feren, insomma mi ricorda quel tipo di personaggio. E si vede che trabocca amore per la figlia da tutti i pori, e viceversa ovviamente. Ora sono curiosa di saperne di più sul passato di Arodel, di quel passato sul quale Thranduil, nella tenda, non ha il coraggio di indagare oltre. 

Vabbè dai, sono arrivata alla fine e sto volteggiando. Non sono più nemmeno in grado di mettere assieme altre parole di senso compiuto. Credo che tu abbia appena condannato il poco senso che questa recensione poteva avere.
Non so più che dire. Adoro il modo fisico che Arodel ha di rapportarsi con Thranduil, il suo rimanere in silenzio, i suoi sorrisi mancati, il suo improvvisamente afferrarlo per un braccio e portarlo nel bosco o trascinarlo dentro una tenda.
Non credevo che il fatidico bacio arrivasse così presto, ma d'altronde Thranduil sta andando in guerra contro Morgoth, quindi è naturale che si faccia prendere dall'ora o mai più.
L'unica cosa è che forse Thranduil si ricrede su Arodel un po' troppo in fretta, ma forse dico così solo perché adoravo vederli battibeccare, e ho un po' nostalgia di quei tempi.
Amo il modo di fare così diretto di Arodel. Amo il loro punzecchiarsi a vicenda, e alla fine... alla fine ogni cosa si rivela per ciò che è. Un sentimento forte, una storia che è già iniziata.
Thranduil che zittisce Arodel con un bacio è forse un'immagine un po' classica (anche se sempre e comunque efficace), solo che il classico si evolve subito in qualcosa di diverso: loro due che si stringono, che vanno oltre, con il sentore che potrebbe essere la prima e l'ultima volta. Amo anche il fatto che Thranduil abbia lasciato decidere a lei se approfondire o no, non volendo essere troppo invadente. E amo sempre e comunque il fatto che sia lui a fare il primo passo. Non perché Arodel sia una principessina che non può prendere l'iniziativa, ma perché è giusto che sia Thranduil, il giovane e stupido Thranduil, ad omaggiare l'intelligenza e la maturità di Arodel.
Concludo definitivamente, citandoti la battuta più bella del capitolo (dopo, naturalmente, il No, mio figlio di Arodel):

«Devi proprio andare a farti ammazzare?»
«La fiducia che hai in me è commovente».


E con questo mi dileguo.
Awwwww.

Silvar

Recensore Master
16/01/16, ore 12:44
Cap. 1:

Questo va oltre le mie più rosee speranze. Tu hai scritto per davvero ben altri... tre capitoli, tutti su Arodel e Thranduil? Ma è il mio compleanno? Peccato che, come al solito, me ne accorgo solo adesso. E il mio povero cuore non l'ha presa bene, è ancora in rianimazione.
Dunque, basta dire stupidate, cerco di riordinare le idee. Ma credimi, nonèfacile.

Ciò che più mi ha incuriosita, in questo capitolo, sono stati i bulletti di quartiere che Thranduil si porta dietro. Voglio dire, ormai ci siamo già scervellate abbastanza su come accostare Thranduil all'altro sesso. Ma a come accostare Thranduil a degli amici? Non è una cosa immediata. Un re non ha amici, non quel tipo di amici. E già non è chiaro immaginare Thranduil in veste di re (parlando del Tolkien-verse), figuriamoci prima che lo diventasse (è un mio serio problema, ne sono consapevole. Non riesco a immaginarmi in modo chiaro Thranduil in tenera età. Menomale che ci sei tu a darmi una mano). Insomma, in poche parole, ancora una volta grazie per avergli dato dei tratti così... umani. Thranduil qui è tratteggiato quasi come un adolescente, con la sua adorabile buona dose di incoscienza (incoscienza elfica, naturalmente. Che oltre una certa soglia non si spinge mai). Non sembra distinguersi troppo dai suoi amici (che, in effetti, imbecilli è la loro definizione. Grazie Oropher per il suggerimento), sembra stare più o meno sul loro stesso piano. Non sembra distinguersi troppo da loro tranne che... sul finale, ovviamente, con quello slancio di galanteria. Ecco, ho usato la parola galanteria, ma in realtà io vedo in quel gesto di afferrare e baciare la mano di Arodel per salutarla un gesto del tutto diretto e spontaneo (un po' come i baci che si scambiano i bambini), che non ha nulla a che vedere con l'etichetta o cose simili. Credo infatti che l'errore più grande che si possa commettere sia tratteggiare gli Elfi e i loro rapporti secondo etichette e cerimonie prestabilite. Io credo invece che gli Elfi si atteggino in modo diretto, e se si comportano in un modo altero è solamente perché così è la loro natura, non perché i costumi della loro "società" glielo impongono. 

Etichette a parte... Thranduil fa tenerezza. Ci prova a raccontare a sé stesso la scusa del “la sto pedinando perché devo farle capire che ho ragione io”, anche se è evidente che i motivi sono ben altri. Infatti lo ammetterà anche a sé stesso: non poteva però negare di volerla rivedere.
Mi piace anche il fatto che sia Thranduil a cercarla, e non viceversa. Arodel è sicuramente una donna - un'Elfa - saggia e indipendente, ma nonostante ciò è Thranduil a farle capire in qualche modo il suo interesse, è Thranduil ad esporsi per primo. Questo per ribadire un'ennesima volta quanto i cliché non siano mai e poi mai applicabili né ai tuoi personaggi, né ai tuoi dialoghi, né a tutto in generale. 

Mi piace il modo in cui Oropher difende Arodel (anche se in modo del tutto indiretto). In realtà Oropher è misteriosamente diventato il mio nuovo mito, mi piace che ci sia qualcuno che di tanto in tanto rimproveri Thranduil (ne ha bisogno! Soprattutto adesso, che è piccolo e stupido). La mia parte preferita rimane però la sequenza finale (era da chiedere?). Avevo paura di una sorta di bacio d'addio, ma come ho potuto anche solo un attimo dubitare di te? Era ovvio che non avresti scritto niente di così scontato. Da brivido questa parte:

Anche lei aveva contato quante volte si erano visti.

In generale ho adorato vedere Thranduil alle prese con un sentimento che ancora non riesce ad afferrare, vederlo alle prese con una ragazza che sta per sfuggirgli, e che non riesce a trattenere. È tutto molto... scivoloso e improvviso. Visto dal suo punto di vista, è un po' come se tutto tra loro stesse accadendo in modo... asincrono, in tempi diversi, in tempi sbagliati, in tempi piccoli. Non so come spiegarmi... si può avere nostalgia di qualcosa che non è mai iniziato? Però è questo il sentimento che percepisco in Thranduil, in quell'ultima scena. Non so dire se Arodel ricambi, a questo punto della storia, ma quasi quasi spererei di no. Non sarebbe da lei cascare di già ai suoi piedi, e poi mi parrebbe un cambiamento troppo brusco, dopo che ancora gli dedicava frasi svogliate del tipo: Oh, sei di nuovo tu, l’idiota col desiderio di morte. (50 minuti di applausi per questa battuta, a proposito ♥)

Arodel sarà anche più giovane di lui, ma è senza dubbio più matura. So che Thranduil lo fa più per orgoglio personale che per prenderla in giro, ma è comunque un po' amara quella parte in cui lui e il suo seguito di amici la seguono tra i tavoli della festa, provocandola. Ci ho visto anche una piccola, forse impercettibile dose di persecuzione e crudeltà, in quella scena. Di bullismo elfico, insomma. Avrei voluto dare una sberla a Thranduil (e al suo seguito di ghiandaie, come Arodel definisce i suoi amici, in modo piuttosto azzeccato, dovrei aggiungere). Anche se Arodel ovviamente non ha bisogno di essere difesa. Comunque mi sembrano tanto una banda di bulli ambulanti, lui e i suoi amici. (Di nuovo, 1h di applausi per Oropher).

Un'altra cosa poco convenzionale e proprio per questo molto, molto gradita, è quella famosa frase per cui il nostro giovin-Thranduil dovrebbe un po' vergognarsi (e la cosa bella è che poi se ne vergogna. Thranduil che si vergogna di qualcosa? Meraviglia):

Le voci che giungono al tuo telaio sono così precise da farti sputare sentenze?

Amo la capacità di Arodel di mettere in ridicolo Thranduil (senza farsi troppi scrupoli), ma in effetti a volte non ne ha proprio bisogno, perché ci pensa Thranduil stesso e le sue frasi maschiliste a mettersi in ridicolo. Ok, non so proprio se riuscirò a spiegarmi questa volta. Non mi fraintendere, quello che voglio dire è che questa affermazione di Thranduil che rispecchia un suo pensiero leggermente maschilista ci sta a pennello. Stiamo pur sempre parlando di un Thranduil piuttosto immaturo, di un Thranduil sicuramente non saggio, di un Thranduil che non ha ancora incontrato Arodel, e quindi trovo che certi suoi pregiudizi siano del tutto credibili. E Arodel che gli risponde per le rime è meravigliosa. Thranduil ha bisogno di questo, in fondo. Di una donna che sappia tenergli testa, e che lo contraddica senza usare mezzi termini.
Dunque, ecco finalmente svelato il fatidico episodio di cui i due parlano in “Inferiore a nessuno”. Non ti ringrazierò mai abbastanza per aver deciso di approfondire ancora un altro po' questa adorabile coppia.

Tornando all'ultima scena, quella che senza dubbio fa più battere il cuore, trovo davvero commovente la preoccupazione di Thranduil non appena sa che Arodel dovrà partire (quasi va in panico). Ed è adorabile quando teme di esserne in qualche modo responsabile:

Non ti avrò davvero cacciata di qui con le mie parole?

Sono contenta di vedere che Thranduil, pur essendo immaturo e un poco pregiudicato, almeno sa chiedere scusa. In altre parole, la sua caratterizzazione è assolutamente credibile. Ma potevo forse aspettarmi altro da te?
Al prossimo capitolo, Kan ♥

Silvar
 

Recensore Veterano
05/08/15, ore 16:55
Cap. 3:


eccomi, finalmente arrivo anch'io! a volte ritornano, vediamo di fare in fretta u___ù

comunque, questo qui è un bellissimo capitolo, credo anzi sia il mio preferito di tutta questa storia! non c'è niente da dire, Kan, è assolutamente perfetto in ogni sua parte, descritto con cura e dedizione, e mi ha fatto tantissimo piacere leggerlo. ma procediamo con calma u_u

tanto per cominciare, mi è piaciuto tantissimo l'incontro iniziale di Thranduil con il Maia di Orome e i guaritori Vanyar, il suo "stranimento" di fronte all'incontrare degli Ainur e gli Eldar d'oltremare, che parlano quella che per lui è una lingua carica di pessimi ricordi.
mi è piaciuto tantissimo anche il modo in cui hai parlato del fatto che Thranduil e i suoi compagni si siano trovati ad affrontare un drago, mette una tristezza infinita sapere che ne sono sopravvissuti così pochi (anche se io, ehm, non stravedo esattamente per i Sindar XD), e sapere che non torneranno più a casa. mi piace il modo in cui hai reso il tuo personalissimo head canon così coerente con ciò che sappiamo della War of the Wrath (e a trovare una spiegazione coerente e credibile per i urgh serpenti del nord di cui parla il film e che erano assolutamente inutili a mio parere ....- essere un po' meno vaghi no,eh?)

e mi è spiaciuto tantissimo pure per Rivorn! ok, non gli ho detto cose proprio carinissime nel primo capitolo, me ne rendo conto, ma vederlo ridotto così ... è stato terribile, davvero, e mi spiace tantissimo per lui, spiace di sentirlo così, come se volesse essere "liberato" da quella prigione che ora è il suo corpo che non può più essere sanato, e saperlo che forse si è "lasciato morire" proprio per sfuggirne.davvero non si può sapere quale sia l'alternativa migliore, è una situazione talmente difficile e delicata che non si può mai sapere cosa sia giusto o meno, in questi casi. comunque mi ha commosso tantissimo, specialmente il loro dialogo, il parlare di Cuinivien.
ed è anche bello che Thranduil ripensi alle parole di Arodel, di come si renda conto che lei aveva ragione, per quanto lui forse avrebbe fatto esattamente lo stesso se fosse tornato indietro. così come lo è quando pensa a lei quando vede il mare, e sa che l'unica cosa da fare è godersi la vita finchè può, perchè le  guerre non finiranno mai, ma almeno lui può fare in modo di evitarle il più possibile. mi è piaciuto tantissimo il modo in cui hai descritto i Teleri e il mare che ha coperto il Beleriand!

e bellissimo anche il ritorno di Thranduil dai suoi genitori, è stato dolcissimo e commuovente, e Oropher mi ha fatto tenerezza (chi lo avrebbe mai detto? :PPPPPPP) dopotutto malgrado sia un babbeo è pur sempre un padre che vuole bene al proprio figlio, e vedere tutta la famiglia riunita è stato dolcissimo <3
mi è piaciuto tantissimo come hai descritto i Laegrim, il loro carattere schivo e sospettoso e le loro usanze, li hai descritti perfettamente, e non saprei come  dirlo, ma sono proprio "loro". e ancora una volta non posso fare a meno di complimentarmi con te per la tua cura e precisione nei dettagli.
e mi è piaciuto tantissimo anche il malinconico accenno di Thranduil alle terre del Beleriand che sono coperte dal mare, e che lui non potrà mai più rivedere, ma che è meglio che restino vive nella sua memoria, piuttosto che una desolazione nella realtà.

e mi è piaciuto tanto anche il momento in cui Thranduil va a reincontrare Tirdegil e lo trova intento a raccontare la storia di Gondolin ai bambini dei Laegrim! è una scena che mi ha messo tantissima tenerezza, è fluffosissima e mi piace :D
però come, vi piacciono le storie che parlano dei Noldor Bruttih e Kativih? :PPPPPP

comunque, Arodel e Thranduil son di una tenerezza assurda. mi fa tantissimo piacere rivederli assieme, e che lei sia così commossa ll'idea di rivedere vivo il suo idiota preferito XD
ok, scherzi a parte, mi ha commosso il vederli riuniti finalmente, malgrado tutte le avversità <3
e mi è piaciuto tantissimo il loro dialogo finale. Arodel ha ragione, combattere può essere terribile e non è la soluzione a tutto, però alle volte è necessario, per proteggere ciò che amano. è tutto incredibilmente vero, e tu lo sai! <3
ok, mi piacerebbe lasciare una recensione migliore, ma sono un po' incasinata, quindi non mi riesce di lasciar niente di meglio di questo .... schifo. credo andrà meglio la prossima volta, spero, nel frattanto posso solo dire che questa storia è stupenda, e che sono così felice tu l'abbia scritta <3
a presto, carissima,

Feanoriel

PS: shippo anch'io Rivorn/La donna insopportabile XD
PS2: AdoVo le tue Shameless Promotion, ne voglio di più! u___ù
(Recensione modificata il 05/08/2015 - 05:10 pm)

Nuovo recensore
04/08/15, ore 22:26
Cap. 1:

*__* che bello, Arodel è un personaggio interessantissimo (e poi in effetti, anche io preferisco elleth ad elfa, anche se, nella mia ignoranza, prima di ora non conoscevo il primo termine alternativo..) e mi è piaciuto un sacco il modo in cui sia lei che Thrandull sono forti sulle loro idee e quindi non possono che scontrarsi, teste dure.. le scene tra di loro sono tutte molto scorrevoli e appassionanti da seguire, ho divorato questa parte..credo che poco a poco leggerò tutto quello che hai scritto con Arodel, sono curiosa di vedere come svilupperai il rapporto tra lei e Thrandull <3!

Recensore Veterano
22/07/15, ore 17:16
Cap. 3:

Eccomi, Kan!….!
Ho adorato veramente tantissimo questo capitolo: sul serio, è meraviglioso!
In assoluto il mio preferito dei tre.
Ho amato ogni singola scena, ogni singolo dettaglio…. Mi è piaciuto veramente veramente tanto!

Ok, la pianto e provo come sempre ad andare con ordine: l’inizio.
E’ stato come ritornare all’atmosfera di “Sulla soglia della notte”: ho ritrovato tutta l’atmosfera e tutti i particolari che mi avevano catturata!
Questa volta però la prospettiva è quella opposta, e questo ha reso il tutto ancora più interessante e affascinante!
Hai reso perfettamente tutta la confusione di Thranduil mentre cerca di capire dove si trova e con chi sta parlando, con tutti i pensieri e le sensazioni che lo sommergono.
Mi ha intenerita il momento in cui Thranduil capisce chi è veramente Pallando basandosi sui vaghi ricordi della sua infanzia: amo il modo in cui sai inserire questi accenni al passato dei personaggi, descrivendo con poche ma efficacissime parole sia i loro pensieri sia la scena del loro passato.
Immagino non sia semplice, per Thranduil, trovarsi difronte un essere che da bambino probabilmente un po’ temeva, come anche molti altri Sindar, e il particolare uso che Pallando fa del Valarin non migliora certo le cose…

Ecco, il modo in cui hai reso le varie difficoltà di comunicazione in questo capitolo è eccezionale, Kan, davvero.
Dall’accento bizzarro nel Sindarin di Pallando a i Vanyar che, poveracci, non capiranno nemmeno perché tutte le volte che parlano metà dei feriti li guardano male….
Ci sono tante, troppe differenze, alcune recenti, altre antichissime, che si trovano a dover convivere in una situazione in cui poter comunicare, potersi capire, è fondamentale.
Gli esempi di Thranduil e di Rivorn sono più che illuminanti. Veder nascere tutte quelle incomprensioni e quella solitudine, in un contesto in cui invece servirebbe un conforto, mi ha fatta star male.
Un altro dettaglio che ha reso queste tue descrizioni delle scene post battaglia così meravigliosamente vivide, così incredibilmente ben descritte!

E’ stato straziante sentire tutto il dolore di Thranduil mentre pensa a tutto ciò che ha appena vissuto, e a cosa rimane ora.
Si sente benissimo tutto il dolore, l’orrore che prova nel rendersi conto che solo una dozzina dei suoi compagni sono sopravvissuti, quei compagni che conosceva, con cui è cresciuto, e che morendo lo hanno salvato. Vederlo confrontarsi con il caso, o la fortuna, che ha deciso che a finire sotto i corpi fosse lui, e non uno qualsiasi degli altri, è veramente terribile, e mi ha fatto salire le lacrime agli occhi il momento in cui Thranduil vorrebbe ricordarli tutti, ma non ci riesce.
Ho visto, dietro quel tentativo, quasi il desiderio i poterli ringraziare di persona, e di chiedere loro scusa, con quell’opprimente senso di colpa di chi è sopravvissuto, e non sa ne saprà mai perché lui si e gli altri no… ho la sensazione che Thranduil abbia per un momento sperato di poter tornare indietro e convincere tutti a non andare mai e poi mai ad unirsi a quella guerra….

E tutto questo dolore insopportabile non può che aumentare quando Thranduil vede i feriti, alcuni che forse non si risveglieranno mai… è un’immagine che mi ha colpita tantissimo.
E… oddio, Rivorn! È stato orribile, atroce ritrovarlo così!
Appena due capitoli fa mi sperticavo in insulti, ma… vederlo così mi hafatta stare veramente malissimo, mi si è spezzato il cuore.
Non meritava tutto questo.
Avrei preferito rivederlo nel pieno della sua arroganza, piuttosto che così: spezzato, devastato nel corpo e nell’anima.

Rivorn, che nello scorso capitolo sembrava quello più ansioso di partire e, come Thranduil, pronto a prendere parte agli eventi, ora sarebbe pronto a prendere parte agli eventi, e ora riesce solo a chiedersi cosa mai l’abbia spinto a una decisione del genere.
Il fatto che le sue parole disperate riecheggino quelle di Arodel è un’ulteriore conferma di quanto quella guerra, con tutto il suo strascico di dolore e morte, lo abbia segnato.
Mi ha spezzato il cuore il modo in cui spera e prega di morire presto, per non dover più sentire le ferite, per non dover più ricordare come le ha ricevute… Rivorn non vuole essere un sopravvissuto, non vuole vivere in quel corpo mutilato dalla guerra in cui lui stesso si è gettato. Vuole seguire Maenir, (che mi da l’idea di essere il suo amico più caro assieme a Thranduil), e morire.
Anche il suo desiderio di andare all’est, a cercare cugini lontani e posti di cui ha solo sentito parlare, per quanto forse per un momento abbia assunto i contorni di una speranza ( tutto, pur di non rivedere più quei luoghi...), alla fine non è bastato.
Ed è dolcissimo il modo in cui Thranduil gli rimane accanto, e soprattutto come cerca di confortarlo senza però esagerare o mentire, perché sa che una bugia farebbe solo soffrire di più il suo amico.
Ho veramente amato questa scena, il modo delicatissimo con cui hai descritto il dialogo tra i due amici, con l’affetto di Thranduil che cerca di scacciare la disperazione di Rivorn….
Ho sperato fino all’ultimo che Rivorn, grazie a quella conversazione, si sarebbe ripreso, il fatto di averlo visto ridere mi aveva confortata proprio come aveva confortato Thranduil… e invece no. Rivorn voleva morire, e purtroppo nessuna speranza, nessun momentaneo sollievo sarebbero bastati a trattenerlo…

E… Rivorn e la “Donna insopportabile”? è una bella idea!
Mi incuriosirebbero parecchio, come coppia XD.
Mi è venuto da pensare poi che anche la apparente? Indifferenza della guaritrice abbia dato il suo contributo all’aumentare della disperazione di Rivorn… di sicuro ha aumentato il senso di solitudine che sentiva, già acuito dal fatto che non riusciva a parlare con nessuno…

Il viaggio di Thranduil verso casa è stata una piccola grande sorpresa!
Non me lo aspettavo, e la descrizione che ne hai fatto è interessantissima!
(E un’altra sorpresa è stata la comparsa dei Teleri: finalmente abbiamo visto anche loro!).
Il modo in cui Thranduil guarda con curiosità i Teleri, suoi lontani parenti, e come sembra quasi tentato di parlare con loro, ma, ancora una volta, a fermarlo è la distanza che si è creata, inesorabilmente, tra le rispettive lingue, usanze, persino aspetto (interessantissima anche proprio l’immagine che Thranduil percepisce dei Teleri, con quella luce che si portano dietro da Aman e che lui non riesce a spiegarsi).
Mi ha colpita la sensazione di Thranduil, e ancora di più di Rivorn, di non riuscire ad avvicinarsi, ad entrare in contatto con la gente venuta da Aman…
Ma ancora di più mi ha colpita lo smarrimento di Thranduil mentre guarda il paesaggio: non lo riconosce più, devastato com’è dalla guerra e col mare che avanza a ricoprirlo piano piano, e finisce per non volerlo nemmeno più vedere. Anche le foreste e le valli che in realtà esistono ancora, per lui è come se fossero già state cancellate. Non esistono più, non sono più quelle che ha conosciuto prima di tutta quella devastazione.

E questo non fa che aumentare il contrasto tra i luoghi dove sta passando l’esercito dei Valar e i tranquilli boschi dell’Ossiriand, che sono sempre stati un luogo sicuro, mai seriamente toccato dalla guerra.

E ora arriviamo a una delle cose che mi sono piaciute di più in assoluto in questo capitolo: il modo in cui hai reso i Laegrim!
Sono loro, sono assolutamente loro.
Schivi, riservati e incredibilmente determinati, quasi inquietanti nel modo in cui riescono a individuare e a fermare, senza alcun timore, ogni straniero, anche chi, come Thranduil, in realtà non è affatto uno straniero.
E perfetta anche la descrizione del modo in cui si muovono, in cui comunicano: in certi passaggi diventa qualcosa di così suggestivo...
Mi ha fatto piacere trovare delle descrizioni così dettagliate del modo di vivere e degli usi di questo popolo.

Non mi aspettavo che Oropher avesse raccontato ciò che aveva detto e combinato il figlio a tutti i Laegrim, ma visto quanto in futuro si affezionerà a questo popolo direi che la cosa in qualche modo ci sta, e il modo in cui i Laegrim introducono il discorso con Thranduil mi ha davvero colpita.
La loro visione è semplice e diretta: il loro re è morto per dare a tutti loro la possibilità di vivere in una terra sicura, e loro non faranno mai niente che possa rendere vano questo sacrificio.
Davvero una riflessione particolare su questo popolo che, lo confesso, ho sempre fatto fatica a capire.

Ecco, sei riuscita a farmi definitivamente intenerire per Oropher… il momento in cui abbraccia Thranduil e in cui quest’ultimo si accorge di quanto gli fosse mancato suo padre mi ha commossa, commozione che non ha potuto che aumentare quando è arrivata anche Himeleth.
E’ una scena davvero dolcissima, resa ancora più significativa dalle riflessioni di Thranduil che, pur non pentendosi mai della sua decisione, ora capisce meglio i suoi genitori.

Il finale è veramente meraviglioso!
Fantastico il modo in cui descrivi come si sono sistemati Arodel e Tirdegil e come si siano già inseriti alla perfezione nella società dei Laegrim, la scena di Tirdegil che legge ai bimbi dei Laegrim è carinissima, e il battibecco tra i bimbi mi ha fatta morire dal ridere! (è un caso, per caso, che Tirdegil stesse leggendo proprio la storia di Maeglin? Adoro letteralmente la maniera discreta ed efficacissima con cui riesci a collegare tutti i tuoi racconti!)

Arrivando finalmente all’incontro tra Thranduil e Arodel: sai, desideravo tantissimo vedere questa scena, e trovarla in questa storia mi ha fatta immensamente felice!
La gioia di Arodel nel poter riabbracciare Thranduil, nel vederlo e nel sentirlo ancora vivo mi ha commossa, è una scena così bella, così spontanea e sincera….

Bellissimo anche il dialogo tra i due, un confronto diverso dagli altri, perché ora entrambi parlano segnati da esperienze che hanno cambiato la loro visione delle cose, anche se non hanno modificato il loro modo di pensare.
Arodel si batterà sempre per un’alternativa alla guerra, anche ora che ha capito le motivazioni di chi voleva combattere, e Thranduil non si è pentito ne si pentirà mai di aver agito, di non essere rimasto ad aspettare, ma ora sa che, in futuro, cercherà sempre di capire se c’è un'altra soluzione possibile, prima della guerra.
Perché ora la guerra la conosce, sa quanto dolore porta con se, sa che non è solo grandi gesta e gloria.
Mi ha colpita il rammarico di Arodel, la sua tristezza nel sentirsi così poco coraggiosa, nel non riuscire ad avere la stessa determinazione di Thranduil nel voler proteggere gli altri.
Come Tranduil ha compreso che la guerra non è l’unica soluzione, così Arodel ha avuto occasione di riflettere su questo lato del suo carattere, anche se forse questa lotta con se stessa non finirà mai del tutto.

E' stato bello vederli insieme, felici, mentre stanno per cominciare (oppure hanno già cominciato?), la loro vita insieme!
Li abbiamo visti passare da perfetti sconosciuti a una coppia di innamorati che ha imparato a conoscersi, nei pregi come nei difetti, e ad apprezzarsi reciprocamente per questo.

Grazie infinite anche per questa storia, Kan!
Hai scelto tre momenti interessantissimi e li hai raccontati in modo perfetto, con tutta la tua grandissima abilità nel inserire sempre i dettagli giusti, e nel non tralasciare mai nulla.
E’ stato meraviglioso poter conoscere ancora meglio il personaggio di Arodel, e poter scoprire, attraverso questi tre episodi così particolari e importanti della sua vita, altri lati del suo carattere così complesso.
Hai creato un personaggio veramente bellissimo!
Perfetta come sempre la caratterizzazione di Thranduil, e anche quella di tutti i personaggi secondari, dai genitori di Thranduil al fantastico personaggio di Tirdegil.
Tantissimi complimenti davvero!

A prestissimo!
Un abbraccio!
Tyelemmaiwe

Recensore Master
21/07/15, ore 22:09
Cap. 3:

Questi Dialoghi sulla guerra sono davvero commoventi. Non solo per l'argomento, che affronti con grande delicatezza, ma perché fai il ritratto dei personaggi rendendoli complessi e realistici. Il ritorno a casa di Thranduil mi ha fatto spuntare una lacrimuccia. Grazie per questa perla.

Recensore Master
11/07/15, ore 12:52
Cap. 3:

Buongiorno! Con grande tristezza mi accingo a commentare anche l'ultimo capitolo di questa tua mini long, che, per quanto mi riguarda, è stata un meraviglioso regalo. Un qualcosa che sognavo fin da quando ho letto 'Inferiore a nessuno' ^^. E non è nemmeno il periodo del mio compleanno! Tanto meno Natale, LOL.
Ok partiamo: immaginavo, complice la tua introduzione alla storia, che il capitolo si sarebbe aperto con la Guerra d'Ira, o meglio, con il post Guerra d'Ira. E qui mi si è accesa una lampadina nel cervello, bling, ecco la rivelazione! Tre parole: sono una polla! Ora è tutto chiarissimo, e mi inchino a te per questi splendidi collegamenti che riesci sempre a fare tra tutte le tue storie. Mi ricordo che avevi detto per esempio che ‘Le Spine’ fossero state scritte per creare un background alla long, tuttavia questo non mi impediva di squittire (sì hai letto bene ^^), ogni volta che trovavo dei riferimenti. Stessa cosa è successa qui! Thranduil è il ‘soldato’ ferito che vediamo anche in Sulla Soglia. OMG! Devo andare assolutamente a rileggere quel pezzo, una volta finito qui (cioè tra un bel po’ ^^”). AHahahah mi hanno fatto ridere le tue note in proposito ^^: scommetto che è stata Mel ad arrivarci, quella ragazza dagli occhi di falco.
Che emozione ritrovare i Guaritori ^O^!! Aaaaw mi sembra di essere in uno di quei romanzi di Sthephen King (se non sbaglio era la serie della Torre Nera) dove lui ama far interagire personaggi provenienti da suoi diversi romanzi. Dio, è una cosa che mi fa impazzire, il crossover ‘intra-autore’ come lo chiamo io ^^. Beh comunque mi è venuta una gran nostalgia per Nieliqui, e non vedo l’ora di leggere delle sue future ‘avventure’. Ma povere Thranduil puccio, ti sto trascurando, forgive me!
Mi era dispiaciuto un pochino nell’altra storia, non trovare la descrizione vera e propria della battaglia, ed è stato straziante rivederne ora alcuni stralci attraverso gli occhi di un superstite. Un colpo al cuore me lo ha dato l’accenno a Ancalagon il Nero, quell’essere spietato e letale, che come tutte le cose che mi creano repulsione, mi ha anche sempre irrimediabilmente e stranamente attratta. Thranduil si trova in quell’orribile fase in cui la battaglia è appena finita, tu sei sopravvissuto, e sei pieno di sensi di colpa, rimorsi e tristezza per tutti coloro che non ce l’hanno fatta. Loro sono morti e tu sei vivo, ed è stato il caso a decidere, non una tua qualche azione gloriosa, e questo ti fa ancora più male, e magari desiderare di essere morto con la spada in mano, nel tentativo di proteggere qualcuno. Ciò che è successo non è colpa tua, ma il solo fatto di poter essere ancora in grado di respirare ti fa sentire immeritevole di quell’aria. Questa è la sensazione (magari riduzionistica e piena di clichè) che mi sono sempre immaginata dei reduci di guerra, alimentata anche da certe letture o dalla visione di certi film o telefilm. Ma Thranduil è un Elfo non una ragazza ^^”, e ciò che prevale in lui in questo momento è più che altro un dolore, troppo grande da sopportare, e la voglia di dimenticare ogni cosa… ciò che riesce a salvarlo e sostenerlo in quel momento è il ricordo del primo e unico bacio dato ad Arodel e questa cosa mi scalda il cuore, fino a sciogliermi completamente. Ah, non sembra ma sono una gran romanticona… quanto spesso ci ha pensato a quel bacio Thranduil, da quando è partito? O per meglio dire, ha avuto occasione di pensarci? Gli è stato di conforto? O è stato una distrazione? O ancora è stato  quasi dimenticato, in mezzo a tutto l’orrore che lo circondava, in mezzo a tutte quelle atrocità… dove non rimane altro che l’istinto, la rabbia, l’istinto di conservazione per chiunque: Elfi, Uomini, Orchi… solo i Cacciatori abbiamo visto essere un pò diversi.
Il pezzo con Rivorn è straziante e bellissimo e così pieno di spunti di riflessione che potrei stare qui fino a domani a parlarne ma purtroppo non posso. Mi hanno affascinata moltissimo le considerazioni sulla Guerra e sul fatto se fosse o giusto meno andare a combattere. Credo anch’io che la Guerra non sia solo dolore, e che a volte vi sia una pace che si raggiunge solo al di là della guerra (questa non è mia, la dice Artù ne ‘Il primo cavaliere’ e mi è sempre piaciuta da morire). Ma come dici tu, non è nemmeno una cosa nella quale buttarsi a braccia aperte, e dovrebbe venire utilizzata come ultima risorsa. Io sono molto idealista e romantica: non ho mai considerato la Guerra d’Ira come desiderio di riaffermare una gloria passata, ma come la disperata richiesta d’aiuto di un popolo morente, e la necessità di estirpare quel male che da troppo tempo affliggeva il Beleriand. Chiamami ingenua, so bene di esserlo. E difatti estirpare il Male per sempre non sarà mai possibile, per lo meno non su questa terra, e un certo senso nemmeno “giusto” (prendimi molto con le pinze) perché un equilibrio sarà sempre necessario. Tuttavia so che se fossi stata al loro posto, non sarei più riuscita a guardarmi in faccia se non avessi fatto tutto il possibile (essendo che ne avevo le capacità) per dare il mio contributo a una causa che ritenevo giusta (fare qualcosa per tenere a bada le tenebre non è mai inutile secondo me). Sappi che la mia è appunto una visione molto romantica xD e probabilmente influenzata da troppe letture. Sapere della morte di Rivorn mi ha fatto male sai? Nonostante lo conoscessimo da tipo 5 minuti… sarà felice ora? Avrà trovato una meritata pace?
Innegabile che la guerra laceri e cambi irrimediabilmente le persone… è successo a Niel (sebbene per altri motivi e per altre storie) ed è successo ora a Thranduil. Ho apprezzato moltissimo la sua umiltà, nel dialogo con l’Elfo, quando riconosce di essere vivo a causa della morte dei suoi compagni, e non per meriti personali, e ho semplicemente adorato la sua domanda ‘chissà se vorrà per marito uno sciocco’ xD.
Vedo anche che è riuscito a dare una risposta alla domanda di Himeleth ^^: proprio come lui stesso aveva detto nel capitolo precedente: come posso scoprirlo se non andando in guerra? E così è stato. Bello come tutto si ricollega e acquista senso ^^, niente nei tuoi testi è messo a caso. Aaaw io vado in brodo di giuggiole per queste cose!
Mi hanno colpita anche le considerazione che ora ha riguardo il ‘ritirarsi nella foresta’! Sono completamente ribaltate riguardo all’inizio e come sappiamo condizioneranno alquanto le sue scelte future… ‘la guerra dev’essere sempre l’ultima risorsa’… sì, sto decisamente imparando a comprendere moltissime cose di Thranduil e ti ringrazio molto ;)
A volte quando torni a casa dopo un po’ di tempo può capitare che ti senta come se tu non fossi mai partito, l’ho sperimentato di recente. Dipende da chi ti accoglie e da come ti accoglie, ed è questo che ho visto nelle tue righe ^^. Dolcissimo e meraviglioso ritorno a casa.
Le parole di Himeleth mi hanno anche fatta riflettere molto su una domanda che volevo farti a fine recensione e invece ti faccio ora: che cosa significa il titolo della tua serie? Mi ero fatta l’idea che la ‘vigorosa primavera’ fosse Thranduil… è davvero così? Oppure intendi frammenti del passato, di una terra e di un tempo che non ci sono più? Sono molto curiosa e spero tu possa rispondere ^^.
Che amore Tirgedil che racconta la storia della caduta di Gondolin, aaaaaaw! Ugh a me Idril proprio non piace -.-… lo so sono strana. Non che con questo io giustifichi Maeglin ci mancherebbe… ma quella per me rimane un’oca insopportabile. Ok ignorami.
L’incontro finale tra i nostri eroi è stata la cosa per cui ho più smaniato durante la lettura ed è stato xoegfoewfboewfbwek perfetto, tutto quello che speravo di leggere e anche di più ^^. E non rimane molto altro da dire in realtà… hanno scoperto di essere entrambi due idioti ahahahaha che si completano perfettamente. Aaaaaw belli loro ^O^! Ripeto, incredibile il cambiamento che avvenuto e trovo che tu lo abbia descritto veramente con maestria. La fine è dolce fuffluso quel che serve, senza inutili smielinature e io sono davvero soddisfatta. LOL non avevo dubbit che Arodel avrebbe avuto la risposta pronta per la domanda di Himeleth. E Thranduil, avendo saputo rispondere pure lui è come se si fosse dimostrato degno di lei. Ognuno dei due è andato incontro alle idee dell’altro, e si è giunti al compromesso perfetto, dal quale ripartire e costruire qualcosa di nuovo e speciale. Fine XD.
Insomma hai fatto felice una Benni, puoi essere soddisfatta, buahahahah.
Conoscendo i tuoi progetti futuri, mi piange un po’ il cuore al pensiero di non sentirti più parlare di Thranduil per un po’… o per sempre çç. E chi lo avrebbe detto un anno fa! That’s a miracle ^^. Però magari ti verrà ispirazione per oneshot, chi lo sa…
Ti saluto e spero di sentirti presto <3 buona pausa e ci si rilegge a settembre!
Un abbraccio affettuoso,
 
Benni

Recensore Master
10/07/15, ore 14:26
Cap. 3:

Ce la faccio, ce la faccio!
Oddio, Kan, è tutta la mattina che provo a recensire, ma non ci riesco: ogni volta che riapro il capitolo mi viene da piangere, e così desisto.
Ma ok, adesso sono pronta. Va bene.
Dunque, partiamo dall'inizio: sì, l'impronta di Sulla soglia si sente. O sì, si sente eccome.
E Thranduil che guarda smarrito lo strano uomo, lo sente parlare nella propria testa e non capisce fa una tenerezza infinita. Per poi farsi odiare due secondi dopo, quando sente parlare il guaritore Vanya in Quenya.
Thranduil, ma non lo sai che il Quenya è terapeutico? Ascoltare il Markirya tre volte al giorno favorisce il saldarsi delle ossa, per non parlare della Mel che ti recita il giuramento di Feanor come ninna nanna (ebbene sì, posso farlo XD) ok, ok, non divaghiamo.
Thranduil, torniamo a lui. Ecco, mi è piaciuto che tu abbia fatto in modo che si salvasse per mera fortuna, e non per via di un qualche atto di eroismo o cose simili.
Lo hai reso in qualche modo più vero, non saprei in che altro modo definirlo. Diciamo che non lo hai innalzato al di sopra di altri, ecco.
Ed è straziante la sua sofferenza mentre scopre quanti Iathrim siano morti (cosa dicevo, io, a proposito del combattere per regni che non esistono? Ah no, lo diceva Arodel. Vabbè) e il vederlo domandarsi perché, perché proprio lui sia sopravvissuto a tutto questo. Oddio, ma perché tu ogni volta mi fai venir voglia di abbracciarlo? Dovrei odiarti per questo! E invece no, ti adoro. Sempre di più.
E Rivorn... Ecco, li mi sono seriamente detestata per avergli augurato il peggio. Eccolo, l'Elfo bruciato, devastato dal fuoco che vediamo in Sulla soglia.
Eccolo, Rivorn. Oddio, non riesco a scriverne senza che mi salga il magone.
Non solo hai descritto con vividezza impressionante il suo stato fisico, ma anche quello emotivo: Rivorn vuole morire e prega affinché ciò avvenga il prima possibile, e cosa può fare Thranduil? Può forse essere ipocrita, e consolarlo con parole vane? Certamente no. Ed è qui che si vede la loro amicizia, con Thranduil che gli stringe la mano e gli racconta di Quivienen e degli Orocarni in maniera tanto bella e dolce da far stringere il cuore.
E poi la battuta sul vino... A proposito, dov'è che viene citato il vino nei Figli di Hurin? Proprio non ricordo e mi piacerebbe un sacco andare a rileggere!
E ho trovato terribilmente vero ciò che dice Rivorn a proposito dei Maiar che ti parlano dentro la testa quando non li vorresti sentire... Al solito Valar e Maiar tentano di far bene, e inevitabilmente prevaricano. Ma in che altro modo potrebbero fare, d'altronde?
La morte di Rivorn, poi, mi è parsa molto "elfica": nel senso che, forse, fisicamente avrebbe anche potuto salvarsi, ma ha preferito "lasciarsi andare". Almeno, è così che la vedo io. E come biasimarlo?
E così, Thranduil se ne riparte, unico tra gli Iathrim, alla volta dell'Ossiriand. E devo dire che il Maia di Orome che si è preso cura di lui (chissà chi è, a proposito? Lo conosciamo?) Mi sta piuttosto simpatico... Ok, ha quell'aria paternalistica che mi fa salire ogni volta il nervoso, ma è così tenero con Thranduil, e Thranduil di questo ha bisogno. E quando gli dice di andare a sposare Arodel... Bravo, tu sì che hai capito tutto! Non come Tranduil, che è un pollo e ha bisogno che arrivi un Maia a dirgli le cose.
No, ok, sono cattiva... Thranduil aveva solo bisogno di rimettere in ordine le idee.
Anche perché questa guerra ha rimesso in discussione il suo modo di pensare, e questo, io credo, lo vedremo più che mai nella maniera in cui sceglierà di guidare il suo regno e di preservarlo e, a un dato momento, anche di isolarlo.
Poi a questo naturalmente contribuiranno anche la morte di Oropher e di Arodel, ma io credo che l'inizio stia qui, nella Guerra d'Ira, nella prima battaglia di Thranduil.
Terribile e assolutamente veritiera la tua resa del paesaggio mutato, con il mare che divora ogni cosa... Tu pensa che la prima volta che ho letto il Silma, quando ho letto la frase "e il Sirion non era più" ho urlato: "nooooooo il Beleriand!" e a momenti scoppiavo in lacrime, e ogni volta mi fa lo stesso effetto.
La resa che hai dato di tutto ciò è perfetta, e Thranduil che in mezzo a tutto ciò si sente straniero rende questa desolazione ancor più viva e terribilmente palpabile.
E poi, i Teleri... I Teleri che non scendono dalle navi e che son così diversi dai Sindar, nonostante siano entrambi appartenenti al clan dei Nelyar... A proposito, il Telerin somiglia più al Quenya che al Sindarin, quindi forse avrebbe disturbato le delicate orecchie del caro Thranduil, ma questa è un'inezia in tutto ciò... Anche perché l'attenzione alle lingue e alle barriere linguistiche che riesci ad avere ogni volta è qualcosa che mi esalta in maniera incredibile e vorrei abbracciarti anche solo per questo!
E la tua resa dei Silvani... Oddio, ne vogliamo parlare?
Sono perfetti, così selvatici, così schivi, così devoti al loro amato e compianto sire Denethor...
A proposito di Denethor, poi, questa figura ultimamente mi sta intrigando parecchio, fforse un giorno scriverò qualcosina in merito, ma questa è un'altra storia e ne riparleremo in altra sede, se vorrai.
Anyway, belli belli. E Oropher che si confida con loro... Bello lui!
Ecco, a proposito di Oropher... Diamine, mi ha rifatto tenerezza! Ti odio, Kan. Cioè no, ti vorrei abbracciare. Però... Oddio, quell'abbraccio... E Himeleth... Ma belli, loro!
E infine arriviamo alla tanto sospirata Arodel.
Di nuovo selvaticissimi Silvani, che per carità, guai a dire dove sia Tirdegil... Chi è Tirdegil? Noi non lo conosciamo, oh no no.
Diffidenza, portami via.
E... Tirdegil che legge ai piccoli la storia di Maeglin e della caduta di Gondolin! Chissà poi perché "quella" storia, neh? Ultimamente Maeglin mi finisce sempre tra i piedi, come il prezzemolo... Tu credo possa capirmi!
E quanto son belli i bambini che battibeccano? Hai un talento, tu, per i battibecchi!
A parte il fatto che il Flet su cui vive Arodel è troppo bello, con le coperte i cestini ecc, il ricongiungimento... Oddiodddiodddiodddio, il ricongiungimento!
Ecco, una parte di me avrebbe quasi voluto che Thranduil si inginocchiasse. Ma no, è stato meglio così. E sono così belli insieme, così uniti, così teneri, così consapevoli. Consapevoli di amarsi, consapevoli che la pace altro non sia se non l'assenza di pericoli e che quest'ultima va preservata.
Belli, bellissimi.
E mi sa che al matrimonio non manca molto... E visto come funziona tra gli Eldar direi che il tutto si può sbrigare tra poco e a breve, sì sì sì.
Se non hanno già fatto e tu hai glissato!
Sono una polla, a volte.
Grazie infinite per questa storia, Kan, l'ho adorata, dalla prima all'ultima riga... E amo la tua maniera di saper comporre attraverso le tue storie un mosaico tanto preciso e armonioso, è qualcosa di meraviglioso e assolutamente non da tutti.
E così, la prossima storia arriverà a settembre... Tutte le mie paturnie te le ho già espresse in privato, mi limito a ribadire quanto sia ammirevole, da parte tua, tanta cura e attenzione nei riguardi dei tuoi scritti.
Come entrambe sappiamo non è cosa da tutti, e da parte mia non posso che farti tanto di cappello.
Ciò non toglie che il mercoledì mancherà qualcosa, e che mi costringerai ad aspettare il mese degli ultimi appelli con trepidazione (mannaggia a te! XD)
Ok, chiudo qui questo delirio, perché è già abbastanza terribile così.
Grazie infinite per tutte le meravigliose storie che condividi con noi, ci risentiamo presto!
Melianar
P.S.: Rivorn e la donna insopportabile... Oddio, non ci avevo proprio pensato! Il tuo amore per i battibecchi può far questo ed altro, direi. Mi piacerebbe una cosina su loro due, un giorno. Per me lei si chiama Lauriel, comunque... Il perché poi te lo spiego in privato, se vuoi! XD
P.P.S.: sì, la questione del nome Finarfin è nello Shibboleth... Comunque, sia Finarfin che Fingolfin sarebbero da tradurre con "Finwenolofinwe" e "FinweArafinwe" immagina la gioia che mi dà questa cosa! :P

Recensore Master
07/07/15, ore 23:09
Cap. 2:

E ci sono finalmente, prima che arrivi mercoledì, a commentare anche il secondo capitolo <3. Sì lo so, ho ancora 'Sulla soglia' che mi guarda male... abbi pazienza Niel, arriverò, promesso çç. Ma temo che Thranduil abbia la precedenza. Rendiamoci conto come siamo ridotti ^^"... Thranduil ha la precedenza! Tu chi sei, e che ne hai fatto della Benni?! Sì la Benni, quella ragazza che Thranduil non lo poteva vedere neanche col... col... col telescopio! LOL. Beh diciamo che poi, buona parte della mia impazienza e del mio amore, sono dovute alla figura di Arodel ;). Questa maestrina sicura e affascinante che mi ha rubato il cuore (non in quel senso, ovviamente!).

Se già il primo capitolo era intrigante, molto ben scritto, con la tua solita profondità e cura per i dettagli, questo secondo è finora il mio preferito, per alcuni motivi ^^. Oddio, il primo è comunque fantastico, io AMO alla follia leggere dei 'primi incontri' delle mie ship preferite, specialmente quando le cose non sono cominciate esattamente nel migliore dei modi ^^. Ma qui ricompare HImeleth!! Himeleth, parliamone *^*! Tu sai che io la adoro, aaaaaaw. E poi finisce con un bacio, CIOE'. Io fiowvnrlvberbverbvje tutta. Ma vediamo di ricomporci, che questa recensione è già troppo fangirlante, e cerchiamo di andare con ordine partendo magari dall'inizio.

Il confronto padre-figlio: ho amato ogni singola parola. Una delle cose che amo di Tolkien, è che ha saputo prendere molti aspetti dell'uomo (inteso come essere umano) e renderli... non so come dire, ha saputo dargli una dimensione più alta, epica. Il desiderio di Thranduil è quello che milioni e milioni di ragazzi, giovani, adolescenti, hanno ora e hanno avuto. Poter camminare con le proprie gambe, poter fare da soli le proprie scelte. Arriva per tutti il momento di cominciare a voler pensare con la propria testa e lasciare il nido, mettendosi in gioco e 'giudicando' con sguardo e mente aperta, le idee che i nostri genitori ci hanno 'inculcato'. A volte scopriamo che sono cose buone, anche per noi. Altre volte no, e dobbiamo avere il coraggio di costruirci le nostre, scoprire quale sia il nostro posto e il nostro compito. Fortunatamente i dilemmi a cui siamo posti di fronte non sono pericolosi come affrontare Morgoth, ma chi non ha avuto simili discussioni, con il proprio padre o la propria madre, riguardo ai più svariati argomenti?

-->«Non vuole obbligarti a seguire la sua strada, ma vuole che tu capisca il perché delle sue scelte».
Thranduil posò la spada sulle ginocchia e guardò sua madre. «Capisco il perché delle sue scelte e non lo condivido. È arrivato il momento di farmi provare la miastrada».
Himeleth sospirò. «Non devi fare l’esatto opposto di quello che facciamo noi per dimostrarci che sai fare le tue scelte»<--
Oddio Himeleth, quanto mi siete mancate tu e la tua saggezza *^*! Credimi quando ti dico che è davvero un immenso piacere leggere ancora di lei <3. Amo la sua figura credo al pari di quella di Arodel, e mi chiedo se il motivo non sia, perchè in fondo un pò si somigliano... o almeno così mi è parso. Lo so che è un pò una credenza/un clichè, ma secondo me un pò è vero che le donne cercano inconsciamente negli uomini qualcuno di simile alla figura paterna, e viceversa. Per questo motivo mi piace credere che in qualche modo, Arodel ricordi Himeleth a Thranduil.
Bellissimo il fatto che uno dei motivi per cui Thranduil vuole combattere, sia per rendere più sicuro quel mondo nel quale Arodel si ritrova a viaggiare. Romanticone lui ^^! Sappi che avevo gli occhi a cuoricino, lol ^^.
Interessante la domanda che Himeleth pone al figlio. Non mi sono ancora data una risposta, ma tendo a essere d'accordo con lui: potrebbero non esserci solo quelle due opzioni.

E così Thranduil si mette in cammino, e guarda un pò in chi doveva imbattersi ^^? Sìììì, proprio in lei!
Conoscere suo padre è stata una sorpresa bellissima: lo amo già al pari di sua figlia, e dopotutto non poteva essere altrimenti xD. Che personaggio esilarante. Uhm, non so se esilarante sia la parola giusta, perchè non intendevo dire ridicolo, quanto piuttosto... particolare, eccentrico. Completamente diverso da come me l'aspettavo e da ogni altro Elfo a cui sono abituata. Anche se la mia opinione sugli Elfi, da quando ho iniziato a leggere le storie tue, di Fey, di Mel, ecc è alquanto cambiata sai? Prima li sentivo così distanti da me... voi invece mi state mostrando di quanta umanità siano capaci, quali siano i loro travagli interiori... insomma, che sono di carne ed ossa, esattamente come me, pieni di dubbi, paure, imperfetti.
Lo scherzetto sul figlio mi ha quasi colta in castagna ^^, ma solo QUASI U.U (Perchè io contrariamente a Thranduil, so eheh).
Il momento in cui l'Elfo rimembra l'arrivo dei Feanoriani e la morte di Elwing mi ha lasciata senza fiato, per la dura condanna nelle sue parole. Come pure vedere il totale cambiamento di Arodel. Cambiamento che ha però contribuito ad avvicinarla incredibilmente al suo futuro marito.
L'approvazione di Tirdegil giunge tanto gradita quanto inaspettata, ma a un prezzo: la perdita del sorriso di Arin (meraviglioso soprannome *^*, complimenti a chi di dovere :-*). Fa riflettere quanto siano diverse le idee di padre e figlia a tal proposito... ma ciò serve soprattutto per mostrare quanto Arodel si stia ormai affezionando al nostro futuro Re.

E di fatti il vero motivo della sua angosciante preoccupazione si svela nelle ultime righe, in quel bellissimo, disperato e insperato bacio, che sembra quasi rubato a tutta quella tenebra che circonda i due giovani. E' sbocciato così, all'improvviso, senza che nessuno dei due l'abbia voluto o pianificato, ed è perfetto, e mi ha sciolta completamente *^*. Non potevi finire il capitolo meglio di così <3. Thranduil ha un'ottima ragione per tornare, e riprendere il discorso da dove è stato interrotto.
Bello, bello, bello. Apre alla speranza, ma lascia anche con l'amaro in bocca. Fortuna vuole che noi sappiamo che andrà TUTTO BENE U.U
Non vedo l'ora che sia domani per la conclusione <3

Un abbraccio grande e mille complimenti!

Benni

Recensore Master
04/07/15, ore 21:04
Cap. 2:

Eccomi! *alza la manina per far vedere che, una volta tanto, non recensisce con millenni di ritardo*


Ed il capitolo entra subito nel vivo e mi piace (Y)
Ritroviamo il vecchio Oropher intento a rimproverare il figlio, un richiamo diverso però da quello nel precedente capitolo.
è il timore di non veder più tornare il figlio che lo spinge a scontrasi con lui, forse avrebbe preferito un diverso tipo di approccio.. o almeno così mi è sembrato...
Quel "Thranduil" lasciato in aria e la fuga improvvisa dalla stanza.
Mi si è spezzato il cuore perché mi è sembrato di vedere, in un cert senso, Thranduil e Legolas. (a mio avviso, questa scena potrebbe benissimo adattarsi ad un ipotetico incontro fra Thranduil e Legolas dopo che quest'ultimo ha accettato di seguire la Compagnia)


La mia Himeleth <3 <3 <3 <3 <3
Non poteva mancare la nostra adorata Himeleth che, come ogni madre, tenta di dissuadere il figlio con metodi e parole più dolci rispetto ad Oropher. 

---> "Himeleth sospirò. «Non devi fare l’esatto opposto di quello che facciamo noi per dimostrarci che sai fare le tue scelte»."

Ed eccola qui. La classica frase che perseguita noi figli XDDDD
Mi piace come cerchi, attraverso i ricordi d'infanzia, di far aprire gli occhi al figlio.

---> " Sarebbe stata utile solo a distruggere il morale delle truppe e Thranduil rise a quel pensiero."
Sono quasi caduta dalla sedia, giuro.
Thrandy sei trasparente.

E, finalmente, i due giovani innamorati si ritrovano e che incontro bizzarro, lasciamelo dire.
E subito vediamo Thranduil ad indagare su come si sia evoluta la vita di Arodel negli anni passati lontani. 
Lo scherzo è a dir poco adorabile ma, presumo, che l'espressione di Thranduil lo fosse ancor di più, per non dire esilarante.

Come sempre sempre pronti a stuccarsi i nostri due piccioncini <3 anche se, questa volta, sono i segni della guerra a guidare le loro parole.
L'afflizione e i sensi di colpa di uno e la rassegnazione dell'altra. Probabilmente è stata la perdita del resto della famiglia a farla cambiare così drasticamente ma è comunque confortante vedere che Thranduil si accorge di questo suo cambiamento e tenti di farla stare meglio offrendole su un piatto d'argento la possibilità di rifilargli l'ennesima frecciatina.

Oh *___*
Ecco il suocero. E che suocero! Thrandy ti è andata proprio bene ;-)

---> "«Non avrei mai creduto di essere felice di vedere giovani andare a combattere» disse Tirdegil e un sorriso comparve sul suo volto, «ma vedo in te la volontà di fare il possibile non solo per il nostro regno che non c’è più, ma anche per gli altri popoli. Sono certo che Elu Thingol e Melian sarebbero orgogliosi di voi»."
E qui mi vedo Thranduil con un sorriso ebete a 44 denti e gli occhi a forma di cuoricino XDDDD

Mi piace davvero Tirdegil. 
Il suo modo di fare, il suo atteggiamento e le sue parole.
A mio dire sembra quasi più un Uomo che un Elfo.
è un pacione *spupazza*

Il pensiero sul sorriso di Arodel mi ha quasi uccisa.

---> "«Devi proprio andare a farti ammazzare?»
«La fiducia che hai in me è commovente»."
A D O R O!
Potrei passare la vita a leggere tue ff con battibecchi fra questi due <3<3<3


O___O
*La mascella di Ech arriva a toccare il pavimento e la pressione le va a mille*
Il linguaggio corporeo qui è al suo meglio, davvero. Come lui la cerchi ma poi si fermi per lasciare a lei il comando della situazione e come lei che lo stringe a se e trema per l'intensità di ciò che prova per Thranduil.
Mi è piaciuto davvero tanto che il principe si sia fermato ed abbia aspettato la risposta di Arodel <3.


Complimenti. Complimenti ed ancora tanti complimenti. Per tutto: dalla caratterizzazione dei personaggi, agli adorabili battibecchi fra i due piccioncini in amore, dalle stupende quanto minuziose descrizioni dei particolari, a Tirdegil fino allo stupendo coronamento del capitolo.
IL BACIO!
Che letteralmente mi ha fatto tremare le ginocchia.
Con questo finale, non vedo l'ora di leggere il prossimo capitolo.

T-I A-D-O-R-O-
La tua devota, affezionata, dipendente
Ech

Recensore Master
04/07/15, ore 17:29
Cap. 1:

*si prostra ai suoi piedi*
Oh tessora mia, io non sono degna di leggere una tale meraviglia.
Ho aspettato con ansia che pubblicassi ancora qualcosa con protagonisti Thranduil ed Arodel e non potrei essere più felice di così *saltella sul posto*


Oh, Valar! Io ADORO le storie d'amore che nascono dai bisticci e dai continui battibecchi per cui AAAAAWWWW!
Siete così pucci <3 <3 <3 <3

Da subito mi hai conquista. Insomma il modo in cui entrambi difendono le proprie convinzioni, con un tale fervore da distogliere l'attenzione dalla celebrazione del ritorno dei due guerrieri.
Arodel ti amo.
Già nel precedente racconto, non ti avevo fatto mistero del mio amore per colei che diventerà la regina di Mirkwood ma qui. Andiamo... è irriverenza, saggezza, arguzia, intelligenza, fascino e mistero allo stato puro. Sfido io che il buon caro e vecchio Thrandy sia caduto ai suoi piedi come una pera cotta.

E Thranduil taci che è meglio. Sono gli ormoni elfici dell'adolescenza a parlare (XD)
C'è da dire che il suo desiderio di andare in guerra per difendere i propri confini sia lodevole ma, come sostiene Arodel, è da stupidi voler attaccare quando non ve ne è motivo e soprattutto quando c'è la magia di Melian a proteggerli.

---> "«E io credo tu dovresti evitare di portarti dietro il corteo di ghiandaie. Se non altro, mi fanno capire il tuo desiderio di morte»."

Hai sentito? Cogli il piccolo suggerimento e prova un approccio senza il pubblico, vedrai che ci sta XD

---> "«Che cosa ti ha fatto quella ragazza, che sei dovuto andare ad attaccarla con quel branco di imbecilli dei tuoi amici?»"
Ecco Thranduil da chi ha preso. Non avevo mai pensato che un Elfo potesse usare la parola "imbecille" ma in questo caso non posso far altro che dare ragione al paparino Oropher.

---> "Thranduil mosse un passo verso di lei e le prese una mano. Portò le nocche alle labbra, senza riscontrare alcuna resistenza nel braccio di Arodel. Incontrò il suo sguardo, la bocca ancora contro la sua pelle."
KABOOOM!
Lo hai sentito? Era il suono dell'esplosione combinata delle mie ovaie e del mio cuore. Oh Thranduil, come galanteggi tu nessuno.


Cosa dire? Cosa dire? Cosa dire?
Devo mettermi sul serio ad imparare l'elfico perché non so più come dirti quanto ogni cosa che esca dalla tua "penna" sia stupenda.


La frase conclusiva mi ha messo su un'angoscia che tu non hai idea U.U
Per cui corro subito a leggere il prossimo capitolo.

Recensore Veterano
04/07/15, ore 16:01
Cap. 2:

Eccomi Kan!
Mamma mia che bello che è questo capitolo, mi è piaciuto davvero tantissimo!
Innanzitutto ho adorato l’immensa cura che hai messo in ogni dettaglio, dall’attenzione che metti nello scegliere le parole per definire ogni popolo del Beleriand ( abar in Sindarin, per esempio!), al cibo, dagli abiti alle descrizioni dei personaggi in viaggio: tutto perfetto!
Complimenti davvero, Kan, non mi stancherò mai di dirtelo!

Devo dirlo, in questo capitolo stavo quasi per empatizzare con Oropher: mi è sembrato di vedere, sotto tutti gli strati di padre severo che si è messo addosso, la sua preoccupazione per la scelta di Thranduil e la sua paura che il figlio veramente non torni più da quella guerra…..
Hai descritto in modo veramente particolare questo “scontro” tra padre e figlio: non è un litigio, ne un tentativo di uno dei due di prevalere… entrambi hanno le loro opinioni, che, dopo aver convissuto per tanto tempo, si scontrano.
Thranduil, che è ancora giovane, pensa che le scelte che deve fare per mostrare la sua visione delle cose debba essere drastica, mentre Oropher, e in seguito anche Himeleth, cercano di fargli capire che buttarsi così in mezzo a una guerra non è il modo giusto per mostrare ai suoi genitori che ora sa cavarsela da solo.
A questo poi si aggiunge la differenza di opinioni vera e propria, con Oropher che preferisce la prudenza e il rimanere in disparte che è sempre stata la politica del Doriath, e Thranduil che è stanco di rimanere a guardare mentre altri affrontano il nemico che li sta perseguitando e muoiono… sente che continuare a rimanere al sicuro mentre altri sono in pericolo sia una scelta quasi codarda, che comunque vada finirà per rimpiangere, come continua a rimpiangere il fatto di non essere stato al fianco di Dior e della sua gente quando i feanoriani hanno invaso il Doriath appena risorto.

Altrettanto intenso il momento del dialogo tra madre e figlio: Himeleth sceglie un modo diverso, più pacato e “materno” per cercare di trattenere il figlio, e lo fa non solo provando a spiegargli ciò che già gli aveva detto Oropher, ma provando anche a farlo riflettere su ciò che può insegnare la storia della loro gente: sono mai stati in pace? No, perché un pericolo da cui difendersi c’è sempre stato.
E’ come se per Himeleth quella guerra non fosse altro che una nuova forma della minaccia che ha sempre perseguitato gli elfi.
Mi ha colpita la sorpresa di Thranduil alla scoperta che nemmeno presso le acque di Cuivienen c’era la pace: penso sia stata questa notizia, tra tutte le parole della madre, a farlo iniziarea riflettere sul serio sul fatto che forse non esiste solo la guerra contro un nemico e poi la pace.
Mi ha davvero colpita tanto la riflessione iniziata da Himeleth, perché apre veramente tantissimi spunti di riflessione, anche solo partendo dai tre diversi modi di vedere la situazione di Oropher, di Himeleth e di Thranduil.

Ma nemmeno questa riflessione serve a fermare Thranduil: la decisione di prendere parte alla Guerra d'Ira ha assunto un significato troppo importante per lui: è la sua occasione di fare qualcosa, di mettersi alla prova, di trovare le risposte a domande come quelle di sua madre, anche.
E' un'esperienza che vuole e sente di dover fare, fino alla fine e indipendentemente dalle opinioni altrui.

Il modo in cui Arodel ricompare nella storia mi ha sorpresa quanto a sorpreso Thranduil: vederla accampata comoda comoda in mezzo alla Taur-im-duinath mi ha fatta sorridere, e mi ha fatto anche pensare che ormai, dopo tutti i viaggi in condizioni disperate che lei e il padre hanno fatto, Arodel sappia perfettamente badare a se stessa.

Ed ecco che ricominciano i battibecchi, serrati come sempre, ma in cui si sentono perfettamente tutti i cambiamenti che hanno segnato i due.
Da una parte Thranduil che porta avanti le sue convinzioni, con il rimorso per non aver fatto nulla fin’ora e determinato a non fare più questo errore, a combattere per il Doriath, per chi è rimasto degli Iathrim, per tutto il Beleriand forse.
E tra una beccata e l’altra non può non osservare Arodel e iniziare ad accorgersi di tanti piccoli dettagli che prima non aveva mai notato…. da quelli relativi all'aspetto fisico di lei ad altri, più profondi, più tristi.
La sua costante punta di gelosia mentre insiste nel indagare chi sia la persona con cui viaggia Arodel mi ha fatta ridere, ma a stendermi veramente è stata la risposta finale di lei quando Thranduil le ha fatto apertamente la domanda: “no, con mio figlio”. Ahahahahahahahahah! Arodel, sei un genio.
Sentirla fare battute all’inizio della conversazione mi ha fatta rendere conto di una cosa: Arodel è si diventata più spenta e rassegnata, come nota Thranduil, ma è anche diventata brava ad alzare muri all’occorrenza di ironia caustica, oppure di indifferenza, per non mostrare tutta l’amarezza e il dolore che sente ora che si è trovata a vivere sulla propria pelle la più terribile delle conferme ai suoi timori.
Pensare a quanto questo dolore l’abbia segnata, lei che è sempre stata così pessimista, mi ha fatta star male…..


E ora… Tirdegil! Finalmente l’ho conosciuto, sono così felice!
E mi piace, mi piace davvero tantissimo: con quel suo comportamento allegro, quasi da silvano, quel suo modo simpaticissimo di scherzare e quel suo modo discreto ma attentissimo di accorgersi anche dei più piccoli particolari: non lo da mai a vedere, ma si vede che intuisce veramente tantissime cose sulle persone con cui ha a che fare.
Ho capito ora cosa intendevi con i riferimenti alla sua “stramba” entrata in scena: quella, oltre al modo buffissimo che ha di risolvere le situazioni spinose mi ha fatta morire dal ridere!

E non potrebbe essere più diverso da Arodel: Arodel sa ancora farsi una sana risata (e vorrei anche vedere, con le faccie che fa fare a Thranduil XD!), ma a cosa serve sorridere? Non le viene più spontaneo, come se pensasse che sia qualcosa di inutile, qualcosa che non le verrebbe naturale.
Per suo padre invece è il contrario: non prende nulla in maniera frivola, anzi tutt’altro, ma la sua dimensione mi sembra quella dell’ottimismo “alla giornata”.

Mi hanno colpita molto anche i dialoghi tra Tirdegil e Thranduil: si vede che Thranduil rimane davvero colpito dalle parole e dal comportamento di Tirdegil e mi pare anche che finisca per provare per lui un particolare rispetto, anche a causa del fatto che Tirdegil è il primo che non lo giudica uno sciocco per la sua decisione di partire, ma anzi intuisce subito quali siano i motivi che lo hanno spinto a questa scelta.

Bellissima la scena finale, con quel bacio dato e accettato di getto, persino da Arodel che non fa mai nulla di getto, almeno non più…
In quel bacio e in quell’ultimo tentativo di Arodel di fermare Thranduil, dando quasi voce alla paura che penso l’abbia perseguitata per tutto il capitolo, si vede quanto Arodel sia preoccupata per lui e quanto Thranduil se ne sia reso conto e cerchi di rassicurarla, senza però tornare sui suoi passi.
Mi è piaciuto il contrasto tra la gioia di Thranduil nel vedersi accettato da Arodel e il nervosismo di lei, che sembra tentare di tenere lontani da quel bacio i pensieri pessimistici che le stanno affiorando alla mente…..

Ho iniziato a intravvedere gli sposi che abbiamo imparato a conoscere, e li ho adorati!

Tantissimi complimenti, Kan, un capitolo veramente meraviglioso, che ho adorato letteralmente dall’inizio alla fine e in ogni sua più piccola sfaccettatura, e questa volta ce n’erano davvero tantissime, di sfaccettature!

Aspetto il terzo dialogo, curiosissima come sempre!

A prestissimo!
Tyelemmaiwe

P. S. Mi ha colpita moltissimo il modo in cui hai descritto i momenti di vita quotidiana degli elfi in viaggio: li hai resi in modo davvero perfetto, anche il modo un po’ strano di viaggiare che hanno escogitato Arodel e Tirdegil!

Recensore Master
03/07/15, ore 20:11
Cap. 2:

Eccomi, finalmente!
Ho trovato questo secondo dialogo molto più bello rispetto al precedente, e già il primo mi era piaciuto assai.
Ma questo ha qualcosa che me lo fa amare di più... Sarà la profonda malinconia che lo pervade, sarà l'atmosfera che richiama "Sulla soglia", non so dirti con precisione. Anyway, l'ho adorato.
E così, Thranduil vuol fare il ribelle.
Leggendo non ho potuto che pensarne una delle mie, ovvero: "teneri, questi piccoli Iathrim che si ostinano a combattere per un regno che non esiste più e non esisterà mai. Commoventi". Ok, la smetto d'esser caustica.
Per la seconda volta mi trovo a quasi intenerirmi per Oropher: Oropher che, sotto la sua maschera di durezza, cela una viva apprensione nei confronti di un figlio che, in sostanza, lascia la pace dell'Ossiriand per andare a farsi ammazzare.
Complimenti, Thranduil, sei una cima.
Ehm, sì, avevo detto che non dovevo più essere caustica, giusto?
Anyway, sì, Oropher è, a modo suo, tenero.
Ma veramente tenera è Himeleth, la cui saggezza e pacatezza non posso che ammirare sempre di più.
Meraviglioso e, a mio parere, assolutamente condivisibile, il suo discorso in merito al reale significato di pace e di guerra... E sì, non son stati i Noldor (tra Thranduil ed Eol ormai stavo per scrivere Golodhrim... Ohi me misera! XD) a portare la guerra nel Beleriand, perché i Quendi non son mai stati immuni dal pericolo e, anzi, a Quivienen la vita era più precaria che mai.
Ma tutto ciò Thranduil dovrà apprenderlo con l'esperienza e, perché no, anche con l'aiuto di una certa Elleth di nostra conoscenza.
Ed ecco che arriviamo all'incontro tra Thranduil e Arodel: qui la tristezza di Arin (sorry, Tirdegil, posso chiamarla così anch'io?) è qualcosa di palpabile, e non so esattamente come dire, ma mi è rimasta dentro molto a lungo, dopo aver finito di leggere.
Si coglie a pieno tutto il suo crescente pessimismo, tutta la malinconia che la caratterizzerà negli anni a venire.
Arodel è stata segnata da perdite terribili, (madre e fratello uccisi dai Naugrim, giusto?) ha visto le atrocità che avvengono nel Beleriand, e tutto ciò non ha fatto che accrescere le sue convinzioni.
E' dolcissimo il contrasto tra Thranduil, convinto della fondatezza delle proprie idee e sempre pronto a far dell'ironia, e la quieta rassegnazione di Arodel... Arodel che non sorride mai, e che, ho il sospetto, impiegherà parecchio tempo prima di sorridere di nuovo. E non solo di fronte a Thranduil...
Ecco, questo contrasto tra i due è ciò che li accompagnerà per tutta la durata della loro unione, sia nel bene che nel male.
Il bacio finale è dolcissimo, tenero e disperato ma, allo stesso tempo, carico di speranze e di cose non dette. Può essere un bacio disperato e pieno di speranze? Perché quello tra Thranduil e Arodel lo è, non ci sono altri modi per definirlo.
Quanto a Tirdegil, è magnifico: come ti ho scritto in privato, per me lui è un misto tra Arthur Weasley e Xenophilius Lovegood (non ci credo, l'ho scritto giusto!)
E' adorabile nel modo in cui si rapporta alla figlia, si vede che tra i due il rapporto è strettissimo. E il modo in cui li divide per la notte... Oddio, troppo buffo, troppo tenero!
Vorrei, poi, spendere due parole su un aspetto delle tue storie che mi piace tantissimo e che, puntualmente, dimentico di prendere in considerazione: il cibo.
Trovo tu abbia un'attenzione tutta particolare per questo aspetto della vita, (forse, più semplicemente, fa parte della tua attenzione per tutti gli aspetti del quotidiano) non dai mai un'importanza eccessiva al cibo, ma lo inserisci perfettamente nei contesti giusti in maniera delicata e appropriata e, cosa più importante, il cibo è sempre adatto alle circostanze. Gli Eldar mangiano sempre cose di cui potrebbero nutrirsi, alimenti anche particolari, come le tortine di funghi in questo caso, ma mai esagerati o eccessivamente strani. Non so, c'è una cura per questo aspetto, aspetto che, in genere, mi incuriosisce parecchio, davvero notevole, e la cosa mi esalta.
Poi beh, Thranduil con il Lembas che gli ha dato mammà... Ci facciamo sempre riconoscere, neh?
Ok, credo di aver già detto abbastanza idiozie per questa sera, quindi la chiudo qui... Ci risentiamo presto!
Melianar
P.S.: "no, con mio figlio"... Ok, lì sono morta! Grande, Arodel!

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