Recensioni per
Deviante
di Zero

Questa storia ha ottenuto 6 recensioni.
Positive : 6
Neutre o critiche: 0


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Recensore Junior
27/02/05, ore 19:04
Cap. 1:

pazzia e rinsavimento postumo. Mi ha ricordato vagamente la santa inquisizione, la jihad islamica, la shoà hitleriana e tutte le altre grandi "imprese" per portare la "luce"... ma, sinceramente questa storia, non mi pare "meritevole" di tutte queste discussioni (passami il termine "meritevole", per favore, sono un amante delle discussioniXD)

Cami
26/02/05, ore 21:53
Cap. 1:

Mi è piaciuta, non ho mai letto qualcosa di tuo, ma mi farò al più presto risentire!^^ Ancora complimenti, Camilla.

Nuovo recensore
26/02/05, ore 16:25
Cap. 1:

bello. La prima parte mi sembrava troppo positiva e solare per essere tua. L'ultima parte forse è un po' meno scorrevole ma comunque interessante.

Zero
25/02/05, ore 16:59
Cap. 1:

per sabrina: ti ringrazio molto per la recensione, molto approfondita e argomentata. Sono contrario a dare la mia interpretazione di un testo, perchè penso che ognuno debba trovare da solo la propria. Comunque in questo caso lo farò, per spiegarti il mio punto di vista. La mia idea era di creare la sensazione di un'iniziale fiducia e speranza del protagonista nelle proprie certezze e nei propri valori. Il personaggio non e' caratterizzato perchè chiunque può vederci chi vuole, ed eventualmente se stesso. La selva è una chiara metafora (di dantesca memoria) per indicare le difficoltà della vita, le insidie, il male. Nell'attraversare l'oscurità della selva, il viandante finisce per smarrire se stesso, e questo si vede dalle frasi che, creando un climax discendente, denotano la progressiva diminuzione della fiducia e della baldanza, fino a sprofondare nella disperazione. Infine, la paura porta il viandante a chiudersi, a diffidare di tutto ciò che lo circonda, a ritenersi l'unico giusto per difendersi dalla messa in discussione delle proprie certezze. Quest'atteggiamento di chiusura, derivato da una forma mentis di presunta superiorità sulle idee altrui (che in ultima analisi e causata dall'insicurezza) porta all'intolleranza, e quindi all'odio verso tutto ciò che è diverso da egli medesimo. Da qui vengono le invettive dirette alla foresta, alle città vicine, e in ultima analisi, al mondo intero. Il culmine di questo processo è l'uccisione di colui che era venuto a salvarlo, che, portando la luce, è divenuto esso stesso il giusto. Cessata la sua folle esaltazione, il protagonista si rende conto del suo gesto e si accorge di ciò che ha fatto. Lui, che si riteneva il portatore della Luce, ha infine ucciso la luce stessa, poichè nella sua ansia di separarsi dal male, era caduto egli stesso nel male. In questa chiave si spiega l'ultima frase.
L'intero racconto vuole inoltre comunicare quanto siano in realtà labili i concetti di bene e male, e come in realtà chi si ritiene portatore del Bene, raramente agisce giustamente. Di esempi di questo concetto ne abbiamo migliaia: le crociate tanto per citarne uno (ma se ne potrebbero trovare tanti, anche moderni).
Per quanto riguarda il lessico, esso tenta di riecheggiare quello biblico-profetico. Vari frammenti sono presi direttamente dalle Scritture. In questo contesto si giustifica l'impiego di termini più alti. Inoltre (e questa è una considerazione prettamente personale) io amo usare l'italiano in tutte le sue possibilità e sfumature linguistiche.
Riconosco che il racconto non era di facile lettura, nè di facile comprensione. Del resto, è necessario fare delle scelte. In racconti come questo è chiaro che la scelta di uno stile ermetico-simbolico, preclude larga parte del potenziale pubblico.
Grazie di nuovo. Aspetto la tua risposta.

Invader non loggato
25/02/05, ore 14:51
Cap. 1:

Suggestiva, senza dubbio. E anche piuttosto nuova, dato che mai ti avevo sentito affrontare temi così intimi o impressioni così personali. Non concordo con Sabrina. Se l'autore ha utilizzato un lessico vario e ricercato in questo contesto, significa che per lui sono termini normali e naturali da adoperare, e dimostra così una felicissima varietà lessicale che può benissimo utilizzare a suo piacimento. Esiste lo sperimentalismo. Fa paura questo racconto. O meglio, MI fa paura. Ho come colto la mia presenza, sono io che voglio trattenerti?

Sabrina
25/02/05, ore 13:10
Cap. 1:

Leggendo le prime righe del tuo lavoro, non ero riuscita bene a comprendere la situazione narrata in quanto ho visto molte informazioni di tipo descrittivo (rispetto a ciò che è visto da chi parla) ma molto poco riguardo la persona che le vede. Non riuscivo molto cosa succedesse perché mi sono sentita raggiunta da molte informazioni, quelle sensitive di chi parla, che mi sono sembrate non in fila tra loro. Ma forse quest’effetto voluto... l’effetto ‘bombardo’ direi... vero? Di certo credo sia dovuto alle frasi brevi, alle andate a capo e al fatto che non sono collegate poi tanto tra loro (le proposizioni) ma tutto ciò è giusto se si vuole comunicare lo stato d’animo del personaggio, solo che ci vuole particolare attenzione a non creare un qualcosa di disordinato.
Comunque, giusto verso le ultime righe: ‘Non riuscirai a distogliermi dalla mia strada!’; ho inteso gli eventi. Ora, la cosa che più mi è piaciuta riguarda la frase finale, quando dice che uccide il viandante (ovvero la ‘luce’), che mi ha colpita poiché ha dato una piegainteressante allo scritto. Forse l’ultima frase l’avrei preferita più incisiva, senza puntini di sospensione e senza il soggetto (che se sottinteso avrebbe dato maggior risalto sia a chi compie l’azione e all’azione). Alcuni temini stonano con l’andamento lessicale (...l’ho inventato io questoXP) del testo, e parlo di: lastricata, viandante, anela, sterpi, argentino (che viene usato sia per la foresta che per il canto degli uccelli mentre avrei preferito un’esclusiva dell’aggettivo da parte o dell’una o dell’altra cosa) e selva. Questi sono termini che solitamente non vengono usati e fanno parte di un periodo in cui, oltre a termini che ora risultano ricercati, v’era un linguaggio differente (più forbito come si direbbe oggi) che nella tua originale non ho visto.
Sabrina^^