Ciao, eccomi da te.
INIZIAMO
il dolore e la violenza che trapelano da questi versi, portano direttamente all'immagine della guerra, quindi è molto chiara.
Leggendo la prima parte la collego più ad una guerra interna... come posso spiegarmi... una violenza fisica perpetuata nel tempo.
Leggendo la seconda parte invece ho proprio la sensazione di ritrovarmi in una guerra aperta, penso alle immagini che si vedono molte volte in televisione o si leggono nelle pagine di un libro che parla di questo.
Non ho trovato errori di grammatica o altro, mi sembra scritta bene, quindi positiva.
A presto, baci.
Morgana la Strega

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Ciao! Carina questa tua poesia, l'ho letta volentieri. Ho percepito bene la malinconia tra i versi, quando scrivi di "milioni di volti/che scendono". Nel porto, come qualsiasi altra stazione, c'è un costante andare e venire di persone, turisti, viaggiatori, uomini d'affari. L'immagine di questi sconosciuti che continuano a vivere le loro vite, mentre tira il maestrale e le onde si adagiano sulla spiaggia, per me, è molto bella. Brava!
Alla prossima
Monique

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