Recensioni per
Ali stanche
di _sonder

Questa storia ha ottenuto 5 recensioni.
Positive : 5
Neutre o critiche: 0


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Recensore Master
24/01/16, ore 22:30
Cap. 1:

È domenica sera e ho aperto questa storia perché desideravo finalmente leggere qualcosa di tuo in questo momento di tranquillità.
Premesso che Levi non è tra i miei personaggi preferiti, posso dire con sincerità che me l’hai fatto apprezzare con questa flashfic dalla fine introspezione.
Mi è piaciuto moltissimo il modo in cui l’hai presentato, l’hai reso quasi più umano della versione canonica; nel manga lascia trasparire così poco di sé ed è stato interessante gettare uno sguardo su quelli che potrebbero essere i suoi pensieri. Mi pare perfettamente in character, oltretutto.
Lo stile mi piace, colpisce: per una flashfic di questo tipo – incentrata sull'introspezione di un personaggio e sul suo raccontarsi di sé – è azzeccatissimo.
Ho particolarmente apprezzato questa passaggio: “A osservarli meglio, gli alberi sembrano soltanto mani: i palmi vuoti di un'umanità che grida e punta le braccia in alto, in segno di resa, a chiedere una pietà che il sole non concede.”
È davvero bello.
Complimenti, un ottimo lavoro, è stata una lettura scorrevole ed estremamente evocativa: è stato un vero piacere leggerti!

Recensore Veterano
04/11/15, ore 19:52
Cap. 1:

☆ Recensione premio

Eccomi qui, come ti avevo già accennato, a recensire la tua OS su SnK, un anime che mi ha rubato cuore e anima fin dalla prima puntata.
Mi sono assicurata di essere in pari con il manga prima di iniziare a leggere il tuo testo perchè non volevo incappare nei "tanto detestati" spoiler, perciò scusa per il ritardo con cui mi accingo a recensire.
Bando alle ciance, arriviamo al contenuto della tua fic. 
Molto spesso (anzi, diciamo pure il 90% delle volte) le fic che parlano di Levi non affrontano quasi mai un argomento così delicato come la sua infanzia e giovinezza, né tantomeno accennano al suo rapporto con Kenny dopo la morte della madre, perciò sicuramente il tuo racconto spicca innanzitutto per la sua originalità.
Diciamo pure che ho trovato questa tua fic perfetta, sotto molteplici punti di vista. Non ho riscontrato alcun errore ortografico, l'impaginazione è chiara e semplice, quasi da manoscritto. La richezza del lessico, le descrizioni così minuziosa e dettagliate che dai di particolari all'apparenza insignificanti come gli alberi e quel paragone di Kenny con Petra (entrambi morti all'ombra di un grande albero) sono tutti elementi che mi hanno fatto venire i brividi. Levi non è capace di mostrare esplicitamente le sue emozioni e tu sei stata impeccabile nel "non descrivere" questo suo aspetto, il suo modo di affrontare il dolore, lasciando al lettore la responsabilità di immaginarsi l'espressione ed i sentimenti che travolgono il guerreriero più forte dell'intera umanità.
Permettimi anche di aggiungere un complimento per quanto riguarda il titolo, quell' "Ali" che richiama certamente il simbolo della legione esplorativa (che penso che Levi consideri come la sua unica famiglia) seguito però da quel "stanche", forse di lottare o di combattere o forse di dover affrontare ogni giorno la morte e vedere compagni, amici e conoscenti uccisi di fronte ad un nemico che sembra invincibile.
Un testo davvero pregnante di significato, nonché esaustivo nella descrizione della vita e della formazione della personalità di Levi.
Sicuramente un primo posto meritato a pieni voti, complimenti Sonder.

bridgetvonblanche
 

Recensore Veterano
15/08/15, ore 10:10
Cap. 1:


Prima classificata a pari merito al contest Who we are 

Grammatica e sintassi: 20/20 
Stile e lessico: 15/15 
Sviluppo della trama/originalità/gradimento personale: 10/10 
IC: 5/5 
Introspezione: 10/10 
Eventuale bonus: +1 
Totale: 61/60 +1 
Grammatica e sintassi: 
Grammatica e sintassi sono letteralmente impeccabili. Non c’è la minima sbavatura, sotto qualunque punto di vista. La storia è curata e precisa dalla prima all’ultima riga, assolutamente priva di errori di qualunque genere. 
Anche la punteggiatura è eccellente: varia, utilizzata con consapevolezza e precisione, incisiva ed efficace. 
Stile e lessico: 
Riesci a conciliare un’abilità stilistica che si avvicina al virtuosismo e una narrazione profonda, intensa, matura e ricca di contenuti. Ti destreggi fra espressioni crude, violente, incredibilmente realistiche e dirette con la stessa abilità con cui gestisci metafore e espressioni ricche, originali, audaci. Trovi l’equilibrio perfetto fra i registri, e lo stile, dalla prima all’ultima parola, risulta vario, innovativo, maturo. Compi scelte audaci, che rendono la storia “rischiosa”, poiché basterebbero poche parole per spezzare un equilibrio delicato e fragile e ”rovinare” il tono della storia; ma ciò non accade mai. Non c’è una singola caduta di stile, non una sola sbavatura. Riesci a mantenere intatto quest’equilibrio dall’inizio alla fine, dimostrando grande talento. 
Non solo: dimostri di saper riconoscere il valore delle parole e della costruzione delle frasi, così da saper sempre attribuire il significato giusto l termine giusto e costruire immagini incredibilmente efficaci e di immediata visualizzazione. 
Dimostri inoltre di avere un vocabolario ampio e ricco e di saperlo utilizzare con grande disinvoltura, riuscendo sempre a posizionare la parola giusta nel giusto passaggio e contesto. 
Scegli termini audaci, parole colloquiali accostate a vocaboli ricercati con una naturalezza che crea un’armonia difficilissima da raggiungere. Scegli espressioni assolutamente innovative, coraggiose, magnificamente coerenti con il momento narrato e con la voce narrante. 
Il ritmo, inoltre, è eccellente: alterni frasi brevi a periodi articolati e complessi, costruendo immagini elaborate che si alternano a considerazioni secche e violente. 
Sviluppo della trama/originalità/gradimento personale: 
Questa storia contiene livelli di originalità, accuratezza e precisione tali da rendermi davvero difficile decidere da dove cominciare il discorso. 
Dal momento scelto alla trattazione in sé la storia è articolata in modo intelligente, coerente, efficace. Comincia “alla fine”, alla fine della vita di Kenny, alla fine dello strano rapporto che c’era fra lui e Levi, e si espande in contemporanea nel passato e nel futuro. Si proietta verso i ricordi in un lato e verso la determinazione e la certezza della lotta dall’altro. 
Ci sono così tante considerazioni brillanti e perfettamente costruite da rendermi quasi impossibile trattare tutte in modo approfondito: praticamente ogni singola immagine meriterebbe uno studio approfondito, un commento (positivissimo) a sé. Non potendolo fare per ragioni pratiche, ne parlerò complessivamente: le considerazioni tramite cui ricostruisci le vite di Kenny e Levi sono geniali. Geniali dalla prima all’ultima parola. Non solo: non ti limiti a ricostruire la vita di Kenny e arricchirla, ma la ricostruisci attraverso gli occhi di Levi. Intrecci le loro esistenze con grande sapienza e abilità, dando un perfetto fondamento alla storia: il legame – contorto, bizzarro – fra loro che riesci a mettere in luce mostra perfettamente perché la perdita di Kenny sia abbastanza significativa per Levi da indurlo a pensare a tutte le perdite subite, a tutte le aspettative mai realizzate. Da indurlo a rinnovare la sua dedizione alla causa dell’umanità con determinazione. 
IC: 
Il modo in cui riesci a ricreare i meccanismi alla base della personalità di Levi è letteralmente impressionante. Il modo in cui ricostruisci la sua mente è tale da poter essere perfettamente inserito come base delle sue azioni e delle sue parole: se alle riflessioni contenute nella tua storia si accostassero le parole che lui pronuncia nel manga, ci sarebbe una continuità perfetta, un legame indissolubile. Il tuo lavoro va oltre l’IC: non è solo fedele al canon, è anche completo. È il perfetto approfondimento di ciò che nel manga, per ragioni ovvie, non possiamo leggere ma solo ricostruire. 
Introspezione: 
Riesci a portare avanti un lavoro di introspezione che parte dall’accostamento stesso delle parole all’interno di ogni singola frase. Non soltanto i pensieri che costruisci, ma il modo stesso in cui essi sono articolati fa parte dell’introspezione. Le riflessioni sono la base della storia, ma esse sono a loro volta sorrette da uno stile di grandissimi impatto ed efficacia. 
Il modo stesso in cui i pensieri sono formulati costituisce una prima “impalcatura” per l’introspezione, dunque. La crudezza e la violenza delle immagini veicolano perfettamente il modo in cui Levi vede il mondo, inducendo il lettore a vedere il mondo circostante e a vivere i suoi ricordi attraverso i suoi stessi occhi. Levi è il fondamento della storia, a partire dalle parole che sono scelte per portare avanti la narrazione. Il legame fra narrazione e introspezione è così saldo da non poter essere spezzato: senza il punto di vista, non esiste la storia. Perché il punto di vista è radicato in ogni frase, in ogni parola, in ogni percezione. Il lettore ha non l’impressione di “leggere” i pensieri di Levi, ma di viverli insieme a lui. Di pensare ciò che lui pensa, di considerare ciò che è accaduto con la sua mente, con le sue esperienze a sorreggere i ragionamenti. 
E quella seconda persona, quella voce che parla direttamente a Levi, spinge il lettore a immedesimarsi in lui ancora più in profondità: perché è come se la voce invisibile parlasse con chi legge e con Levi al contempo, spingendo il lettore ad avvicinarsi a lui più che mai, a identificarsi con lui in ogni immagine, in ogni aspettativa, in ogni esperienza e in ogni ricordo. 
Ogni sacrificio, ogni colpo inferto dalla vita, ogni perdita riecheggiano, come un mantra crudele e tragico che risuona in lontananza, impossibile da mettere a tacere. Ogni persona che l’ha lasciato che riaffiora nella sua mente, come fantasmi troppo forti per essere soffocati e ricordi troppo dolorosi per essere abbracciati Fanno capolino, si presentano alla sua mente a ogni nuova perdita, si sommano e si rafforzano fino a comparire per un istante. E rimangono nella sua mente, perché non possono essere dimenticati neanche quando tacciono, neanche quando non sono intenti a ripresentarsi. Quelle “lapidi” che erano persone, che erano amici, e che ora sono perduti per sempre. 
E gli accenni a tutti coloro che ha perduto, a partire da Farlan e Isabel, a partire da sua madre, finendo con l’uomo che l’ha preso con sé, ha salvato la sua vita e poi l’ha modificata radicalmente, forse in bene o forse no. E ogni perdita è tagica, intense, potente nella sua rievocazione, e al contempo non è mai “patetica”, mai melensa, mai idealizzata. Ogni perdita porta con sé la brutalità del modo in cui è avvenuta, a ricordare sempre quanto sia crudele la vita e quanto violenta sia la morte. Ogni personaggio nominato è introdotto e trattato, in pochissimo spazio, con tutta l’intensità che merita. Ognuno è ricordato, nessuno lasciato indietro, e ogni ricordo è di per sé un eccellente lavoro di introspezione. La somma di questi ricordi, uniti alle riflessioni, alle considerazioni, ai pensieri spontanei, sinceri, violenti quanto il mondo stesso, costituisce un approfondimento straordinario, a prova del fatto che è possibile, in uno spazio limitatissimo, creare qualcosa che sia a un tempo di impatto e accurato, approfondito ed estremamente efficace. 
 

Recensore Junior
11/07/15, ore 00:19
Cap. 1:

Che bello, una flash sul mio personaggio preferito di SnK. Evocativa ed efficace, da qui traspaiono la tristezza e la stanchezza di Levi: il cui prezzo da pagare (per essere il soldato più forte a difesa dell'umanità), è continuare a veder morire i suoi compagni uno dopo l'altro, levando le sue stanche ali (titolo azzeccatissimo) su una montagna di cadeveri sia nemici che amici. Le sue vittorie non possono che avere un sapore amaro. Brava, e a presto! ^^   

Recensore Master
11/07/15, ore 00:06
Cap. 1:

Bella, bella, bella! A volte le parole sono riduttive. Mi è piaciuta molto questa tua introspezione su un personaggio che io adoro, a cui tu hai saputo rendere sicuramente giustizia.
C'è poco da dire se non ce l'hai centrato in pieno ripercorrendo i punti salienti della sua vita, che ci fanno capire perché Levi, si comporta in un certo modo e ha certi atteggiamenti. Solo una visione superficiale e poco attenta non riesce a vedere oltre il suo sarcasmo e la sua asocialità, soffermandosi magari solo sulla sua "figaggine". Personalmente ho immenso rispetto per gli autori che amano i personaggi di cui scrivono, ed è for di dubbio che tu Levi lo ami, lo si capisce dalla cura con cui ha raccontato questa storia. E' un personaggio affascinante e complesso a cui hai saputo dare tratti realistici, profondi e dignitosi, usando metafore che io ho molto apprezzato.
Ma la frase più bella è questa: Altri fratelli giacciono come avanzi di un pranzo, fra calzature ricoperte di bava e armi senza un padrone. L'erba è un tappeto di carcasse: compagni.
Forte VERA cruda, assolutamente IC con il personaggio e l'anime (non ho letto il manga, ma mi sono spoilerata lo spoilerabile e quindi so di Kenny).
Infine un a nota di lode anche per la cura messa nell'impaginazione e nella grafica. Sono cose che io apprezzo molto perché dimostrano l'amore per quello che si fa e che si vuole condividere.
Complimenti, spero di cuore che scriverai ancora in questo fandom
(Recensione modificata il 11/07/2015 - 12:15 am)