Recensioni per
The king emperor and the plastic bags
di Samarskite

Questa storia ha ottenuto 1 recensioni.
Positive : 1
Neutre o critiche: 0


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Recensore Master
17/07/15, ore 21:37

 “Sono di tutti i colori della luce, re, ma su ognuna di loro c’è una scritta diversa . […] Si dice che su ognuno di essi ci sia riportato un male del mondo”.

Non ho ancora le idee ben chiare riguardo al finale, spero mi vengano in mente mentre scrivo ciò che intanto ho meditato riguardo ai sacchetti. Il fatto che siano colorati insiste molto sulla differenza dei mali inaggiunta alle scritte, ma il fatto che inizialmente siano solo alla periferia è una metafora ancora più grande? Nel senso, prima i mali del mondo ci stanno distanti, noi non crediamo alla loro esistenza e ce ne freghiamo altamente ma poi piano piano colpiscono e arrivano anche a noi. 
Il vento: o salva la situazione o distrugge tutto. Ma cosa c'è da salvare? Nel mondo ci sono i mali non ci si può fare niente… Perché allora distrugge tutto? Perché è il più grande dei mali e colpisce direttamente al cuore (in questo caso il castello del Re)? 
Il Fante è colui che cerca di aiutarti, ti consiglia, ti spiega come stanno le cose… Ma neppure lui alla fine riesce a "salvare" il Re. Perché?
(Ci sono più domande che risposte okay)

"Tutti trattennero il respiro, senza vedere cosa celassero le tenebre al di là della soglia. Solo il regnante ed il suo collaboratore erano abbastanza vicini da poter vedere: fu allora che il re imperatore cadde in ginocchio, senza la corona, e scoppiò a ridere."
La corona. Già prima se l'era tolta e il Fante gliela aveva rimessa, ma adesso dov'è? In camera, mica va a letto con la corona! Ma perché c'hai insistito marianna zucchina!?!???! L'unica cosa che mi viene in mente potrebbe simboleggiare è il peso dello Stato, il peso di tutte quelle vite nelle sue mani e che lui non riesce a salvare perché non sa cosa fare, non ha idea di come risolvere la situazione… Quindi in questo ultimo momento è come se il vento l'avesse liberato, ma poi ride… Ride per non piangere o? 
Trattiene il sacchetto nelle sue mani, però non capisco se lo fa perché non riesce a liberarsene o come se stesse soffrendo perché il vento sta portando via tutto e lui non può più fare niente. (Non so più cosa sto scrivendo o dove voglio finire)

Il mio problema è che bene o male tiro fuori qualche ingrediente qua e là, ma non riesco a capire la ricetta e come si ottiene il minestrone (o la crostata, come vuoi). Mi vengo in mente solo soluzioni banali come "nessuno può togliere i mali dal mondo", ma sarebbe troppo facile. E quella risata non mi convince. C'é qualcosa ma non so ancora cosa. Lo scoprirò solo vivendo (o rileggendo).

Chiara