Recensioni per
Breathing again
di Komorebi_

Questa storia ha ottenuto 2 recensioni.
Positive : 2
Neutre o critiche: 0


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Recensore Veterano
27/08/15, ore 18:30

Come ti avevo detto ecco il giudizio, che, udite udite gente, ha fatto raggiungere a questa storia il TERZO POSTO! Per cui se qualcuno legge le recensioni per avere un'idea generale segnalo questa storia come DA LEGGERE ASSOLUTAMENTE. Davvero bella.

Le note mi sono piaciute, molto esplicative e complete. Leggere che “arancione mancato” mi fa piagnucolare fan del rosso come sono, ma sono sicura andrà bene lo stesso. Per quanto riguarda il pairing: per Kuroko no Basket stranamente ho dei pairing molto mobili, tanto per dire, shippo contemporaneamente i seguenti: Akakuro, Akafuri, Kagakuro, KagaAo, Aokise e il KiKasa. Insomma: non ne ho di fissi. Storco un po’ la bocca con il MuraKuro, L’Aokuro e i KiKuro, ma non posso dire che siano dei veri Notp. Le uniche due che reputo inscindibili sono il MuraHimu e il TakaMido.
Nonostante ciò l’Aokaga è il primo pairing che mi sono trovata tra i piedi subito dopo il TakaMido (che è praticamente canon) quindi sì: possiamo dire che io sia ben ferrata su Bakagami e Ahomine. Ho molto apprezzato anche il video: non mi aspettavo di certo una cosa del genere, mi ha molto colpito il finale: insomma posso comprendere il deridere, ahimè i cercopitechi con il senno tipico dei dodo esistono, e anche chi insulta però addirittura mettere le mani addosso a due solo perché si tengono per mano in pieno giorno… ai miei occhi appare come un gesto tra lo spregevole, l’insensato, l’irrazionale e proprio lo stupido. Tuttavia ritengo che tu abbia fatto bene a non inserire lo storico: di per sé si considera storico ciò che appunto è storia e credo che questi eventi siano troppo contemporanei per essere storia anche se, come hai ben detto, credo che entreranno negli annales (come Alfred vestito di arcobaleno, ma queste sono perle che mi tengo per me come fan di Hetalia…)
Ad ogni modo se ti può consolare credo che il KagaKuro sia una coppia difficile da trattare: per intenderci non ho ancora trovato una buon storia con questi due. Su tutti gli altri più o meno sì, alti e bassi, ma non so, quello che ho letto finora mi ha sempre lasciato abbastanza insoddisfatta, come se mancasse qualcosa, e io stessa, nonostante abbia abbastanza fantasia per le dinamiche di coppia, saprei immaginare più o meno tutti insieme, ma questi due, per quanto siano adorabili, faccio fatica a vederceli nonostante tutto.

Titolo 10/10
Sul titolo c’è poco da dire in realtà: in tema con la storia e appropriato. In generale attenta quando scegli un titolo in una lingua straniera: non sempre potrebbe essere comprensibile perché preferire quella lingua alla lingua in cui la storia è stata scritta. Tuttavia tenuto considerato che Kagami è mezzo americano e che è la notizia USA del matrimonio a permettere ai due di dare tornare parzialmente a respirare ci sta. Punteggio pieno.

Grammatica, sintassi e punteggiatura 8/10

In questa sezione ad essere sinceri non hai brillato. Non essendo un genio della grammatica in certi casi non sono in gradi spiegarti con i termini tecnici l’errore, perciò h fatto del mio meglio. Nonostante delle scorrettezze in ogni caso la storia è bella, ben fatto

Stile e Lessico 17/20

Io direi che sia come formattazione che come stile ci siamo. Un piccolo consiglio ininfluente per la formattazione: in generale io la farei di qualche punto più grande, ma sono minuzie. Per quanto riguarda lo stile invece penso che la storia abbia un buon tono: è scorrevole, non annoia e ha un andamento naturale. Non ho molto apprezzato il linguaggio di Aomine: è vero che si presenta come il più svogliato della Kiseki, quello che “gli allenamenti, Dio me ne scampi” come anche quello che è stato letteralmente trascinato ad una partita in un sacco, e anche se non è esattamente un amante con rose, cuori e tutto il resto, personalmente non credo nemmeno che sarebbe così tanto sboccato, ma tutto sommato credo ci stia bene. Anche il modo di parlare di Kagami sia credibile e ho apprezzato la parte in inglese: infatti il nel suo mitico esordio Alex parlava quella lingua e trovo che sia un bene che parli in inglese. Inoltre se Aomine è russo direi che è un ottimo accordo tra tutto l’insieme delle varie lingue. Nonostante ciò penso che per questa categoria il problema più grosso sia rappresentato da lessico: ci sono vari casi in cui per quanto i costrutti non siano sbagliati ci sono una gamma di parole o modi migliori per indicare lo stesso concetto. Ti faccio qualche esempio:
- «Kagami, quando si era trasferito, non pensava sarebbe mai arrivato in quella situazione. »
Credo che sarebbe meglio dire che non avrebbe mai pensato di trovarsi in quella situazione. L’astio dei russi e del suo governo è noto in rete: pensare che Kagami non lo sapesse mi pare irrealistico esattamente come se si aspettasse un clima bello caldo.
- «Sente le membra molli, affaticate, ma l'insonnia non lo lascia stare»
Sarebbe stato meglio qualcosa di più incisivo di un semplice “lascia stare”.
- «Kagami osserva Aomine con la bocca sbilenca, atta a formare un smorfia dovuta al linguaggio non proprio educato dell'altro. Si sta stropicciando pesantemente gli occhi, e a dire il vero sembra più addormentato che sveglio. »
Atta semplicemente non suona molto; credo sarebbe stato meglio un’altra parola, come impegnata, contratta o simili. Inoltre non riesco a vedere la parola “pesantemente” adatta per la situazione.
- Kagami sente l'altro ovunque e ansima, mentre l'altro si premura di lasciargli qualche altro segno rossastro sul collo, succhiando avidamente con la bocca.
- «Da-Daiki! Fermo, aspetta!» si agita sotto di lui, e riesce appena a divincolarsi dalla presa dell'altro.
In entrambi i casi avresti potuto indicare Aomine con altri epiteti, perché se continui a dire altro è possibile perdersi tra chi è l’altro. Potevi dire l’uomo, Aomine, affidare ad Aomine una professione e chiamarlo con la suddetta (es. il poliziotto), il più scuro di carnagione… oppure scendere nei particolare della descrizione inserendo dei dettagli anatomici che identificano senza ombra di dubbio Aomine, come Taiga “che vede il ragazzo con i capelli blu/gli occhi azzurri lasciargli dei segni rossastri…”. Non è un errore, se non fai così rischi di ingarbugliarti di altro in altro e in questi periodi è evidente.
- «Piaciuta l’America?» chiede Kagami, iniziando a slacciarsi il cravattino al collo.
Io toglierei “al collo”: del resto Kagami è decisamente fantasioso, ma non vedo dove altro si possa mettere un cravattino.
- «Se solamente lasciassi che io ti faccia imparare la lingua…»
Trovo che sia poco scorrevole e devo ammettere che di primo acchito mi ha portato alla mente frasi come “vieni che ti imparo”. Nonostante sia grammaticalmente giusta, credo che sarebbe più scorrevole una struttura più snella, come “Se mi permettessi di insegnarti”, “se lasciassi che io ti insegni” o forse una frecciatina più sottile come “Se solamente ti degnassi di imparare la lingua…”
Riconosco di essere una persona molto pedante e non pretendo di avere la scienza infusa: è solo che se fossi incappata nella tua storia normalmente, da lettrice, queste sono tutte le cose che avrei contesta e questo è il motivo del punteggio in questa categoria. Qualche punto in più è tornato anche per la scelta stilistica, che a me pare una vera e proprio impresa, di non usare mai e nemmeno per una volta, le parole gay, omosessuale o simili: tanto di capello.

Trama: Originalità e Sviluppo  19/20

Questa categoria è un bel match. Se dicessi di non avere mai letto una storia in cui i nostri due eroi si scontrano con la difficoltà di una relazione omosessuale mentirei spudoratamente: è un tema cardine di questo genere e io, da brava fan accanita dello yaoi, credo di averlo visto in tutte le salse. Tuttavia mi lascia molto colpita l’ambientazione, del tutto insolita, e la storia è innegabilmente ben sviluppata: segue un andamento pacatamente dolceamaro, come del resto è la realtà. C’è il disincanto nel prendere il mondo per ciò che è e spesse volte mi sono chiesta: “perché Kagami non fa semplicemente le valigie? Perché non molla Aomine o non lo convince a traferirsi nella ridente america regalando un bell’Oxford alla pantera russa?”. E la risposta è semplice: perché la vita non va come vogliamo e tante volte non si può semplicemente mollare tutto. Non posso dire che la tua storia abbia dei twist nella trama da farmi dire “wow, questa non me lo aspettavo davvero”, e anche la proposta di Aomine, mi è sembrata solo lo scorrere naturale degli eventi perché Aomine è pur sempre Ahomine, ma non è di certo insensibile. So che probabilmente sono una grandissima rompiscatole, ma il fatto che da un lato fosse così normale, ma dall’altro per certi versi prevedibile (stai tranquilla: sono io che ho letto troppe fanfiction) mi induce a non darti il massimo, per quanto in realtà una storia del genere sia rientri nei miei gusti. Inoltre ho incontrato due piccoli snodi che reputo poco credibili: il primo riguarda i pensieri di Aomine, sul fatto che Kagami fosse nato in terre di libertà. In realtà per quanto riguarda gli Stati Uniti dipende molto dove nasci: ci sono città che non sono per nulla aperte, come dimostrano vari casi di suicidi che avvengono tuttora, soprattutto ai danni delle varie persone LGBT (uso questa terminologia perché è un buon termine ombrello, anche se dovrei compilare un lungo elenco per rendere bene l’idea). Quindi in linea di massima sulle coste sì, si potrebbe essere più aperti, e le voci su Los Angeles e Miami lo confermano, ma come mi disse un mio cugino del New Jersey “il centro degli Stati Uniti è un mistero” e quando gli dissi, scherzando, che sparano agli opossum, lui ritenne questa opzione non tanto improbabile. Ricordo inoltre la politica del “don’t ask, don’t tell”. Se Kagami fosse nato o vissuto in una di queste città, in Russia, cirillico a parte, si sarebbe pure potuto sentire come a casa. Invece per quanto riguarda il Giappone invece, Wikipedia informa che seppure gli atti omosessuali sono attualmente considerati legali e sono riusciti a raggiungere la parità per l’età del consenso e la possibilità di servire nell’esercito, le coppie gay non hanno: nessuna legge.

Caratterizzazione dei personaggi 20/20

Partiamo da Alex: ho trovato adorabile che parlasse inglese. Himuro: è decisamente lui, tranquillo e paziente come solo il ragazzo può essere e nonostante tutto svolge il suo ruolo di Aniki, pure a distanza. Murasakibara all’eterna ricerca di dolci mi ha fatto sorridere: penso che il regalo di nozze del ragazzo sia una bella scorta di Maiubo che ad una persona normale durerebbe almeno per cinque anni (ma non di certo a lui). Per quanto riguarda i due personaggi principali trovo che siano in linea sia con le personalità che di solito il fandom attribuisce a questa coppia sia che con il canon. Come ti dicevo penso che Aomine non debba essere per forza così sboccato, ma questo è un punto di vista e di certo mi piace il modo diretto che ha di interagire, che è tipico del ragazzo, come anche il fatto che né la Russia né qualsiasi AU possa impedirgli di giocare un uno a uno: chiaramente la sua firma. Anche Kagami mi piace: il suo essere preoccupato per la cosa ed essere sfinito potrebbe non essere da lui, ma è il suo testardo rimanere che fa del tuo protagonista un ottimo Kagami: non è uno che cede. Inoltre è tipico di Kagami eccitarsi per una notizia nel bel mezzo delle attività ehm… “ricreative” preferite di Aomine. L’unica cosa che forse mancava era la sua fame esagerate, ma era sicuramente Kagami, anche per il modo di rispondere al suo ragazzo. Un altro lato che mi ha fatto sciogliere è che i due interagiscono bene come coppia: semplicemente funzionano. Non cedono troppo a compromessi cambiando eccessivamente il loro carattere diventando OOC. Sono pur sempre Aomine e Kagami e conservano il loro comportamento ma funzionano come coppia e l’equilibrio che hai usato per descrivere il loro rapporto è a dir poco perfetto. Nonostante ciò c’è un’unica frase che mi sembra OOC, questa:
«Che razza di amore è, quando gli sta chiedendo di nascondersi, quando lo sta facendo vergognare di ciò che è, quando lo sta distruggendo con le proprie mani? »
Non credo che ci sia un universo possibile in cui Aomine si possa vergognare di una cosa del genere. A parte la sua faccia di bronzo, ho sempre visto Aomine come un personaggio che fa ciò che fa sulla base di una forte convinzione: l’unico motivo che spingerebbe Aomine a vergognarsi è il fatto che si sta nascondendo e non credo che sarebbe invece l’amore per Kagami né tantomeno l’essere gay. Se si vergogna è forse solo per il suo modo di affrontare la cosa. Credo che tu non intendessi che Aomine si vergognasse di stare con un ragazzo con quella frase, per cui ho deciso di non levare niente: per un punto martin perse la cappa, ma non mi sembra il caso di invalidare una splendida caratterizzazione per una sola frase.

Utilizzo dei pacchetti e delle fonti 16/20
Questa ammetto essere una categoria ostica per me da giudicare. Non si può dire che tu non l’abbia usato: il rifermento c’è, si coglie bene. Di per sé questo quadro è interpretabile come l’amore bloccato nella morte, un soggetto conturbante all’interno della coppia, oppure l’incomunicabilità che però non esclude la passione. Invece qui è come se fosse stata la società ad infilare quei sacchi sulla testa di Aomine e Kagami che non dovrebbero amarsi, ma si cercano con passione privati di tutto. Secondo questa interpretazione ci potrebbe anche stare, tuttavia credo che nella tua storia tu abbia dato più peso al sacco sulla testa in maniera più fisica, ovvero al senso di claustrofobia che darebbe. Questo fa di Aomine e Kagami due amanti soffocati e tenendo conto del tema è più che ovvio da chi lo sono, tuttavia il suo inserimento non mi convince del tutto. Probabilmente questo è dovuto ad una frase in particolare, in cui si fa riferimento al sacco come un mezzo per nascondersi. Questa interpretazione a mio parere va contro sia alla chiave di lettura che comunemente viene data (o per lo meno a quella che io ho letto) sia a quella che io personalmente attribuisco: i due amanti si cercano e si baciano, nonostante a loro non rimanga la vita né il tatto e provino quel senso di claustrofobia. Secondo il mio modo di vedere i due amanti hanno il sacco, ma il loro modo di fare lascia intuire che ce l’hanno per cause esterne. Invece nella tua storia è come se fossero Aomine e Kagami ad esserselo messo, per via del peso del mantenere il loro segreto. Inoltre lo sviluppo del quadro mi pare da un lato troppo sottile nella storia e i punti in cui è evidente il riferimento a questo sono pochi se si fa una media delle parole totale. Questo è il motivo che non mi porta a dare un voto pieno a questa categoria
 

Recensore Junior
04/08/15, ore 22:19

Questa storia mi ha stretto il cuore e, in parte, dato un briciolo di speranza per loro due.
Non so tanto bene com' č che funziona in Russia, ma so che sono molto restrittivi come mentalitá e non simpatizzano per le relazioni omossessuali. Hai caratterizzato sia Kagami che Aomine alla perfezione, l' uno che sembra l' unico fuocherello quasi spento in una societá fredda, che non centra niente ma rimane per la persona che ama e l' altro che é abituato a portare sempre appresso una maschera, ma non puó sopportare di vedere l' amato soffrire. Sarebbe bello poter vedere il loro matrimonio, felici e liberi di poter essere quello che sono conducendo la loro vita in America ** mentre leggevo le ultime righe ripetevo freneticamente "Di di sě!!!", peró anche un finale come hai scritto tu ci sta bene, da molto spazio all' immaginazione, con il pensiero che al mondo non č possibile che esistano sempre e solo cose brutte, sicuramente una briciola di bontá, da qualche parte c'č.
Ah, chiedo venia, probabilmente mi sono lasciata troppo andare con il mio lato romantico ^^' quando vedo scritti come questi, con una delle mie coppie preferite (perchč I love AoKa for ever!! *w*) non riesco proprio a fermarmi xD
In conclusione ti faccio i miei complimenti per l' ottimo scritto e spero di poter leggere altre tue storie, soprattutto con questa coppia~ <3

Baci, madoka94