Ciao :3
Ora, sono arrivata qui tramite il link dello scambio recensioni (che, per quel che mi riguarda, vuol dire innanzitutto scoprire autori nuovi che in situazioni "normali" mi sfuggirebbero) e devo dire che ne sono stata molto, molto felice.
Confesso che non sapevo bene cosa aspettarmi: è un tema complesso, quello trattato, che sfocia spesso in situazioni ben più delicate della semplice dipendenza da videogiochi.
A questo proposito, non posso che farti tanti complimenti: non ne è uscito né un pappone paternalistico, né una storia leggera ed inadeguata alla tematica. Al contrario, l'ho trovata molto ben bilanciata e l'espediente dei pensieri della protagonista su un diario ha reso tutto più coinvolgente.
Nives è realistica, innanzitutto, e questo è un punto molto importante. Ha una famiglia presente (Michael, la madre che la trascina nella scommessa, il padre che non ci può essere quel giovedì in pizzeria), brutte giornate che si alternano a momento di ottimismo e un contesto solido: attorno al personaggio è stato costruito un mondo che si apre come lei, giorno dopo giorno. Prima conosciamo la camera di Nives, il diario in cui decide di sfogarsi, la soffitta con la consolle e i giochi che conosce a memoria. Poi, con tutto il tempo necessario (e anche qui un "brava" è d'obbligo) Nives incontra Clarissa, volge lo sguardo oltre il solito negozio di videogiochi, scopre cose che si era persa- e noi con lei. E' una progressione che ho trovato molto graduale e l'ho apprezzata parecchio perché è realistica.
La fine, poi, è anche meglio. Quando Nives è super-entusiasta per il gioco nuovo, guadagnato a pieni voti, mi sono detta "Ma dai, non è possibile"... E poi, bam. Non le piace. Si è ormai resa conto di tutte le cose che non fa da tanto tempo e che ha perso (la scuola, le amiche, il rapporto con la famiglia) e ok, così è mooolto più d'impatto che se fosse arrivata in cucina sbuffando e dicendo "no ma che palle il gioco io voglio vivere". E' più d'impatto, più curato e più verosimile -ed è anche quello che mi ha fatto mettere la storia tra i preferiti.
Non tanto per il tema, che se vogliamo è un po' il classico messaggio positivo per ragazzine che soffrono di dipendenza (e ne conosco, quindi ho potuto comprendere bene la mancanza di Nives da scuola e la sua perdita di contatto), quanto per come è gestito il tutto.
Last but not the least, lo stile. Ok, ok, a parte alcune virgole che mi hanno lasciata un attimo perplessa (ma a livello personale, ad un certo punto anche la punteggiatura diventa soggettiva), tutto il resto è davvero perfetto. Nessun errore di battitura, stile più che scorrevole, punto di vista piacevole- e l'espediente del diario, che alterna la I alla III persona per pochi pensieri, rende tutto più coinvolgente. Approvo, approvo, approvo <3
Mi è piaciuto leggere questa breve shot anche dal punto di vista stilistico, perché si fa capire senza perdersi in chissà che giri pur non perdendo di vista la serietà dell'argomento ed è molto ben scritta.
So, complimenti su tutta la linea, sono rimasta davvero piacevolmente sorpresa! E grazie per la bella lettura, per quanto breve :3
See you on the other side
Ellie |