Recensioni per
People dream of what you and me have found
di Elissa_
Arrivata alla fine di questa storia m'è risuonata in testa la stessa considerazione che faccio tra me e me ogni volta che ti leggo su Facebook, e direi che è giunto il momento di tirarla fuori. Riguarda il tuo modo di raccontare: è 'plastico' - modella le scene come fossero creta - e, soprattutto, straordinariamente coinvolgente. Basti guardare l'incipit di questa storia; con un paio di pennellate ti dipinge un'intera dinamica e ti catapulta nel racconto, al fianco dei protagonisti - ti sembra d'essere acquattato lì accanto a loro e di spiare ed origliare dallo stesso pertugio. |
Provo sempre un senso di malinconia a leggere le retirement!lock, non so mi sembrano sempre in punto di morte (anche se poi non lo sono affatto) o come se ci fosse rimpianto e malinconia. Questa è diversa. Mi ha trasmesso serenità, pace, felicità. Mi piacciono questi John e Sherlock sessantenni che si baciano come due ragazzini e fanno l'amore come quando ne avevano trenta. Bellissima proprio. Anche il piccolo riferimento a Gloria Scott, è stato apprezzato. |
Insolito punto di vista quello che tu usi; insolito e difficile da sviluppare perché. cercare di entrare nei pensieri di Sh, nel suo contorto modo di vedere le cose, non lasciandosi travolgere dalla sua mitica intelligenza, è veramente una sfida di alto livello. Direi che ti è riuscito bene. L'osservatorio privilegiato da cui possiamo entrare nella scena che si svolge, presumo al 221b, è lo sguardo di uno Sh circondato da ciò che egli non ha mai avuto e cioè il calore di affetti sinceri e disinteressati: "...questa è la tua vita, ora...la manina calda di una bambina sulla tua vestaglia... ricoperto di Watson addormentati...". Hai descritto con partecipazione e sensibilità un momento di quell' "incredibile vita ordinaria" che costituisce il porto sicuro a cui è approdato Sh, guidato dalla luce dell'umanità travolgente e dall'affetto di John. |
Molto piacevole la tua storia, trovata per caso, durante un annoiato "zapping" nel fandom di Sh. Ti confesso che ho letto anche il capitolo precedente ma, a Sh e John studenti, preferisco la versione più IC. Intanto il tuo linguaggio è molto curato, dinamico e quasi giornalistico ("... Sherlock era già inesorabilmente finito nel suo spazio personale...") per la precisione con cui rappresenti le circostanze in cui si svolgono le vicende. Ammicca in modo ironico ma per niente "pesante" alle situazioni che possono essere imbarazzanti, con una concessione simpaticissima alla tenerezza con cui John tratta il suo squinternato coinquilino. Da annotare, tra altre cose, la descrizione che, mentalmente, Watson fa del consulting: "..Sherlock Holmes, consulente detective, drama queen per eccellenza e fallimentare sociopatico, fosse l’anello mancante tra l’uomo e il polipo..."). Mi ci sono soffermata più volte perché sai trasmettere, e non solo in quella frase, leggerezza e un certo umorismo nel tratteggiare gli insoliti comportamenti di Sh che, comunque, vengono accolti da un John quasi materno nel suo approccio con lui. Bello, rassicurante. |
Ciao, mi è piaciuta molto anche questa. Indubbiamente (ed è una cosa che si nota tantissimo, credimi e che di certo ti ho già detto) senti questi personaggi proprio tuoi. Li conosci davvero bene ed infatti ti giostri con abilità, tra dialoghi perfetti e che sanno di loro in tutto e per tutto, ed espressioni. Questa descrizione di un primo appuntamento, è di sicuro una delle migliori che abbia letto. In effetti non ti soffermi in maniera particolare sull'introspezione, c'è come ci sono tanti altri dettagli, come le descrizioni degli ambienti o i dialoghi tra John e Sherlock, eppure ogni più piccolo particolare introspettivo e psicologico traspare in maniera evidente. Mi piace perché parte un po' lenta, quasi in sordina con questi Sherlock e John messi in una situazione che loro per primi sentono come nuova e che li fa relazionare come se non si fossero mai visti o conosciuti prima. E poi al ristorante, un locale nuovo dove non ci sono ricordi e dove possono essere solo loro. E l'abilità straordinaria di John di riuscire a mettere a suo agio un evidentemente poco abituato Holmes, che di uscite a due e appuntamenti ne sa ben poco. Ed ecco che allora iniziano a parlarsi come hanno sempre fatto, perché sarà anche un primo appuntamento, ma sono sempre John e Sherlock. |
Ed eccomi a recensire l'ultima delle tre pubblicate. Anche questa ricalca l'atmosfera della precedente, ma per certi versi le sensazioni sono amplificate. Soprattutto quelle legate alla sensazione di calore e di amore, che se prima c'erano e le si apprezzava, qui ti investono in pieno. In buona parte è l'effetto parent!lock (un genere che non trova sempre i miei gusti, lo confesso) e che tu descrivi come se fosse il prolungamento naturale, quasi scontato, di quanto abbiamo visto fino ad ora nella serie tv. Sottolinei l'idea che è comunque strano che un uomo come Holmes diventi padre di una bambina e che sia parte di una famiglia con annessi e connessi, assieme a John. Allo stesso tempo però la descrivi come scelta ovvia, non poteva andare che così insomma. Con questo John innamorato alla pazzia, il cui sentimento arriva addosso in modo davvero prepotente. |
Ciao, eccomi di nuovo ^-^ |
Ciao, allora... ho impiegato un po' prima di decidermi a leggere questa raccolta. Prima preferivo avere la mente sgombra dalle mie paranoie Johnlockiane (che non riguardano affatto te), altrimenti non sarei riuscita a godermi questa prima storia e sarebbe stato un vero spreco leggerla di malumore, perché merita tantissimo. |
Ciao amika! |
Di questa ti ho già dato la mia opinione, ma siccome penso sia giusto ribadirlo e ho voglia di lasciarti recensioni ti dico: |
Sherlock polipo è ufficialmente la mia cosa preferita di sempre, sappilo. |
AMIKA NON AVEVO ANCORA LETTO CIÒ CHE CRIMINE |