Buongiorno!
Un primo luogo, una premessa.
Ci sono prologhi e prologhi. Esistono prologhi lunghissimi, che fanno da info-dump, e prologhi più personali che servono ad introdurre un personaggio.
Personalmente nel corso degli anni sono arrivati a ritenere il progolo un medium ormai molto più televisivo che letterario. In un testo puoi sempre evocare informazioni e ricordi mentre in un format televisivo, hai più costrizioni.
Non che io sia prevenuto a tutti costi contro i prologhi: possono tornare molto utili ed essere davvero belli ma occorre dedicare loro il triplo dell'attenzione. Se sono in prima persona, poi, bisogna fornirne loro ancora di più.
Se poi sono un mezzo flashback...
In ogni caso...esistono anche diversi tipi di realismo.
Quello che concede ad un bambino di cinque anni di colpire un soldato al collo con la spada del padre è un realismo molto basso, davvero da anime.
Realisticamente non ne avrebbe la forza, nè sarebbe alto abbastanza per riuscirci prima di ricevere una scarpata in faccia e collassre per un trauma cranico.
Pensa che quello che vuoi narrare, per quanto incredibile, ha delle basi nell'umano. Considera questi dettagli, usali per costruire i tuoi personaggi e le loro vicende.
Non in ultimo, studiando psicologia, posso dirti che la madre non perderebbe molto tempo ad abbracciare il figlio. Stanno venendo attaccati!
Scappate!
Mettetevi in salvo!
Ai sentimenti pensateci dopo! xD
Dai, puoi migliorare! La recensione è neutra ma confido che la storia decollerà e con questa anche il tuo modo di scriverla.
Forza e coraggio! :)
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