Recensioni per
Frustrazione
di Emotional Fever

Questa storia ha ottenuto 8 recensioni.
Positive : 8
Neutre o critiche: 0


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Recensore Master
18/10/17, ore 12:37
Cap. 1:

Anche tu non scherzi con i momenti drammatici. Ci hai trasmesso tutta l'angoscia della ragazza. Mentre leggevo mi domandavo "Perché" quell'uomo la trattasse così, ma credo che quasi mai c'è un perché.

Recensore Master
27/09/17, ore 18:17
Cap. 1:

Questo piccolissimo testo, mi ha COLPITO...in tutti i sensi!!!
Brevissima ma drammatica nonchè molto realistica descrizione di una delle molte violenze perpetrate fra le mura domestiche. Le tue righe sono molto intense e rendono perfettamente l'idea del dolore, della persecuzione e del sentirsi vittime calpestate dalla furia.
Leggendo le recensioni altrui, hai fatto trasparire che c'è qualcosa di tuo in questo scritto. :(- :(- :(-
Povera...

Attraverso "Frustazione" (titolo azzeccato) fai entrare il lettore dal vivo, direttamente sulla scena del crimine. Si perchè un uomo che picchia una donna è un criminale.
Il tema scottante della violenza sulle donne trattato in modo crudo, cioè reale. Mi piace molto per come è scritto e per ciò che hai scritto, diretto e senza fronzoli, senza prologo, senza inizio ma dentro un "orrore" ahimè senza fine a meno che la vittima non reagisce.
Il tuo racconto dimostra a chiare lettere che è possibile immagazzinare e contenere in poche righe un argomento come ben sappiamo scottante.
Sei stata brava, lo dico sinceramente, mi piace molto come scrivi.
Un abbraccio e una buona serata!!!

Recensore Junior
31/08/17, ore 12:20
Cap. 1:

Leggendo questa Storia mi viene in mente una canzone che sarebbe perfetta come sottofondo musicale. Non è Drammatica o dalle sfumature crude e spietate come potrebbe essere interpretata (parzialmente questa storia): LUND-BROKEN. È una canzone lenta, triste, dalla sfumatura bluastra della notte e dal ritmo triste e incline ad un finale senza via d’uscita, un finale che continua come una lunga ed infinta strada stretta e buia, con una grande luce alla fine di essa. La luce però cos’è? La luce è l’illuminazione, qualcosa di divino, “un tocco divino che accende il cuore e che dalla sua energia accende pure la mente.
Comunque sia, questa storia mi è piaciuta. Nulla di esagerato, o di troppo macabro, ma che mozza il fiato e ghiaccia il sangue nelle vene. Dalla prima all’ultima parola ho temuto il peggio per la povera ragazza senza nome, anche se a me viene in mente una lettera con cui chiamarla: A. Il poveruomo invece non so… così tanta sottomissione, non conta la religione, la civiltà o altre banali etichette “civilizzate”: egli è qualcuno che incute timore. L’uomo nero, il mostro nell’armadio, il demone nella bottiglia. Una persona mi disse “scegli bene i termini che usi”, ed è quello che ho fatto.
Molti vedono come vittima la povera A ed il mostro, l’aguzzino, il bastardo senza coraggio, L’uomo. Io invece ho imparato a levitare di pochi centimetri dal terreno ancorato da dei pesi ai piedi e ad aprire il mio occhio. Io non vivo tra le nuvole di un’utopia, “Nel paese degli uomini ciechi, colui che ha un occhio solo è RE!” io ho aperto un occhio ormai del tutto cicatrizzato nella nostra era: Il terzo occhio, l’intuizione.
Will you end my pain?
Will you take my life?
Will you bleed me out?
Will you hang me out to dry?
Will you take my soul in the midnight rain?
While I'm falling apart
While I'm going
Questa è la strofa di A, il suo incessante ritornello. Ormai la paura ed il dolore la sottomettono al mostro. La sua codardia non è idoneo al suo carattere. Nessuno nasce codardo, ma lo diventa a causa dei “Mostri”. Ma io vedo anche questo ritornello idoneo per il Mostro. Io ho usato termini specifici:
L’uomo nero, l’essere fatto di ombra che striscia sulle pareti sbraitando e gorgogliando frasi senza per i bambini, come l’uomo violento della storia che hai identificato come l’ombra mostruosa nell’immagine a inizio capitolo.
Il mostro nell’armadio, una creatura che angoscia i bambini dentro ad un mondo cupo e misterioso diviso da una porta socchiusa. Non molto diversa dalla porta socchiusa della cameretta di un bambino mentre sente i mostri che ringhiano e urlano dietro di essa, accompagnati da suoni orrendi e disturbanti di bottiglie rotte e urla di dolore smorzate.
Il demone nella bottiglia, “In vino Veritas”, una frase tanto saggia quanto errata. Il demone dai mille colori e tanti gusti che ti scruta con i suoi occhi rossi da dentro il contenitore di vetro non solo uccide il tuo corpo mangiando il fegato, ma anche la tua anima. “La fatina verde che vive nell’assenzio, l’afrodisiaco dell’Io, vuole la tua anima”. Io vedo quel demone che fissa dritta negli occhi A, mentre viene ingerito dall’uomo nero, e man mano, negli occhi bui e spenti di quell’uomo nero disperato, si accendono gli occhi del demone. Questo elisir divino fa uscire tante cose, è una porta che conduce all’armonia, all’intuizione o…alla Corruzione.
See I'm a waste of life
I should just kill myself
Yeah, I could slit my wrists
But it really wouldn't help
Wouldn't fix my issues
Or change your mind
Cause I broke your heart
And you buried mine
Now I'm 6 feet deep and I can't breathe
I got dirt in my eyes
And blood on my sleeves
But I dig my way up
Through these roots and leaves
So I can get some air
So I can finally breathe
And now I'm on my knees
Oh baby begging please
Will you
Will you
Io vedo questa strofa come descrizione dell’uomo nero. Ma chi è che prega? La propria bambina accucciata a terra? La moglie e madre della figlia che non lo comprende e che scatena in lui rabbia a ricordare dolorosamente il suo matrimonio ed il concepimento di sua figlia? Mentre il sangue dentro il suo cervello annega quei ricordi corrompendoli?
Io vedo due vittime e due aguzzini. Adesso il mostro è l’aguzzino e A è la vittima, ma mi domando…chi erano prima di adesso? E nella loro vita passata? Magari il mostro una volta era anche lui schiacciato al muro con e ginocchia strette al petto, e il suo Mostro stava davanti a lui, con una cinghia in mano o con il bastone… O forse una volta è stata A ad essere l’aguzzina del Mostro, in una vita che nessuno dei due ricorda. Loro due: Il mostro e A, sono le facce della stessa moneta che fluttua nell’aria dell’universo e nelle mani del Karma, e la loro "frustrazione" è che entrambi percorrono la stessa strada senza fine e sentono le proprie forze che li abbandonano lentamente scemando..E come cercheranno la loro Armonia? L'alcool? Le droghe? L'autolesionismo? Il suicidio? La ricerca di un partner più grande per trovare una figura paterna surrogata? IO NON LO SO. Siamo troppo piccoli ed ignorati per essere giudici. Io mi vedo come uno spettatore che osserva con il terzo occhio a qualche centimetro da terra, nascosto in un angolo buio per evitare di esser troppo presente e imperativo. Io mi metto a guardare e basta, il passato è passato, io opero solo su presente, per creare un futuro.
Comunque, sappi che questa storia mi è piaciuta molto, davvero profonda, davvero violenta, davvero introspettiva. Complimenti.
Spero che questa mia breve recensione non faccia cascare ne gli occhi ne le palle hahaha a presto!
-Mary

Nuovo recensore
20/05/17, ore 18:12
Cap. 1:

Ansia e curiosità si sono mescolate dal primo momento e mi hanno portato fino alla fine nel testo. Frasi brevi, dirette, taglienti. La struttura così schematica conferisce ancora più energia alla trama, aumentando sempre di più la suspence. Qualcuno salvi quella ragazza!

Nuovo recensore
16/05/17, ore 09:26
Cap. 1:

Io, io non so se posso commentare e recensire questa piccola storia che tu hai scritto così bene.
Questo perché i sentimenti espressi sono davvero forti e mi hanno colpito così tanto che sto cercando di raccogliere le forze e il coraggio per commentare.
Coraggio che ovviamente tu hai avuto e che ti ha portato a scrivere questa tua emozionante storia.
Già da un po di tempo l'umanità mi fa schifo e disprezzo molte persone, ma dopo questo ho iniziato a disprezzare tutte le persone del mio sesso.
Questo perché al posto di cercar di trovare una soluzione con i metodi neutrali e consentiti, usano la forza e ciò non va bene.
Comunque ognuno ha i suoi traumi e anche te riuscirai a superarlo e a usarlo per essere migliore delle altre persone che popolano questo mondo.
Ps emette cosi tanta emozione che avrei voluto esser li e aver preso io lo spintone e non tu, così che questo episodio non ti avesse mai colpito.

Recensore Master
02/05/17, ore 12:34
Cap. 1:

Sono venuta a leggere anche questa storia perché nella mail me ne aveviparlato.
E' terribile che abbiate vissuto una cosa del genere. Non riesco ad immaginare l'impatto psicologico che questo ha avuto su di voi... Credo che ogni parola risulterebbe banale o scontata e che dire un semplice:
"Mi dispiace"
sarebbe troppo poco e che comunque non ti aiuterebbe per nulla.
Sappi che, come ti ho detto nella mail, ammiro sia te sia tua madre per il vostro coraggio e per il fatto che, nonostante tutto quello che avete pasato, siete riuscite a rimaner pesone calde e altruiste. Non credo sia una cosa da tutti, dopo aver vissuto traumi psicologici e aver subito violenza fisica.
Non so cos'altro dire, se non che ti voglio bene, anche se ti conosco da pochi giorni!
Questa non è una vera e propria recensione, ma un commento per dimostrarti che ti ammiro e che ti sono vicina. Spero le mie parole potranno aiutarti, anche se, grazie a Dio, ora quel periodo orribile è passato.
Rimani sempre la persona meravigliosa che sei, dolce Andy!
Giulia

Recensore Master
25/06/16, ore 19:23
Cap. 1:

Sono fermo da 5 minuti a cercare parole per commentare questa piccola storia, ma non ci riesco, perché semplicemente non ce ne sono... E' tutto racchiuso qui sopra, in queste 110 parole che hai scritto tu.
E' stata molto breve e terribilmente diretta, non me lo aspettavo... Hai fatto riflettere me e tutti quelli che avranno letto la tua storia prima di me: questi delitti accadono, e ormai sono all'ordine del giorno. Ti confesso che, a sentirne parlare alla TV praticamente ogni giorno, mi sono quasi stufato, ma questo ha fatto in modo che venissimo (io e tutti gli altri come me) desensibilizzati a questi fatti, e questo non va bene! Bisogna invece parlare, raccontare le proprie storie chi ne ha (come hai fatto tu, e mi dispiace molto sapere che tu abbia avuto una esperienza simile...) così che il mondo capisca quanto sia sbagliato ciò che sta accadendo!
Non so davvero come commentare, so solo dire che in situazioni come questa provo vergogna di essere un "maschio" e mi chiedo se avrei gli stessi sentimenti al riguardo "dall'altra parte"...
Sei stata brava anche nella scelta dell'immagine, quell'ombra è inquietante e trasmette tutta la paura che prova una donna (ragazza, bambina, chiunque) nel vedere il proprio oppressore. L'unica cosa che non riesco a capire è il titolo: frustrazione riguardo a cosa? A non poter parlare? La frustrazione che si prova nell'essere completamente impotenti di fronte a una persona che vuole farci del male? Non lo so...
Gran bel lavoro, davvero. Continua così!
Altair13Sirio

Recensore Veterano
11/08/15, ore 14:43
Cap. 1:

Ciao... ho poche parole per esprimere quello che ha suscitato in me questa breve storia, ma proverò comunque a lasciarti un piccolo commento. Hai mai visto il programma "Amore criminale"? A me scendono sempre dei lacrimoni per tutto il tempo di una puntata e questa drabble ha riassunto in 110 parole quello che non basterebbe un libro per poter adeguatamente affrontare. La violenza sulle donne è un argomento purtroppo ancora attuale, nonostante il medioevo sia passato da qualche annetto... è stata una scelta molto coraggiosa e lodevole far luce su questi drammi e far riflettere tutti i lettori, oltretutto riportando un'esperienza tua personale (mi sembra di aver capito) che certamente non è facile da raccontare.
Sono oltremodo disgustata da come certi uomini si comportano con il genere femminile, che è per molti aspetti superiore.
bisy