Recensioni per
La Mitica Alba
di MardukAmmon

Questa storia ha ottenuto 12 recensioni.
Positive : 12
Neutre o critiche: 0


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Recensore Master
05/06/17, ore 23:23

Sembra quasi di sentire gli antichi cantori declamare le gesta degli Arya, nostri antenati, con le loro voci più antiche del tempo, ma ancora giovani come quando questo mondo ebbe origine, forgiato dagli Dei. Una storia senza tempo, in cui si respirano gli archetipi universali e i più familiari rimandi alle nostre religioni etniche arcaiche, alla virtù degli antenati e allo spirito che, da qualche parte, rifiulge ancora in noi. Chissà quanto tempo è passato da quando Yama e Obràzok videro le stelle e calcarono questa terra, tra i fiumi e le pianure di quella che noi chiamiamo Urheimat, la patria ancestrale. Quando ancora gli Dei e gli Eroi camminavano tra noi.
Davvero una bella lettura.
Ti auguro di ritrovare la tua ispirazione e di continuare questa storia, perché, secondo me, merita :)

Mathilde

Recensore Master
15/09/15, ore 19:13

Hey di nuovo!
Loki? E ti pareva, non mancava che lui, il Dio ingannevole.
Qua le cose si mettono male, e cosa mi devo aspettare?
Ogni capitolo é una sorpresa, provo a indovinare cosa accadrà, ma poi rimango sempre a bocca aperta.
Questo é tutto merito tuo e di come sai combinare magistralmente le cose :)

A presto!
Iris

Recensore Master
15/09/15, ore 19:05

Hey!
Con questo capitolo mi hai fatto veramente rabbrividire.
Allora, ritrovare i due figli del Xshathra cresciuti, diventati ormai giovani uomini, mi ha fatto un piacere immenso: il momento che aspetto fin dall'inizio sta per giungere, ci siamo.
Inutile dire che le parti della prigionia e della grotta siano state le mie preferite, le ho adorate: e i Dioskuri, i Dioskuri che intervengono ad aiutare Yama, le candele illuminate, e la Stella Polare, quante emozioni e sensazioni.
Mentre leggevo mi sembrava di essere con loro, a fissare questa magica caverna e perdermi nelle luci del soffitto stellato.
Bravissimo, bravissimo davvero.

A presto,
Iris

Recensore Master
13/09/15, ore 09:36

Hey di nuovo :)
Bene, siamo alla calma prima della tempesta.
Diciotto anni, prima di dare avvio al Destino.
Cosa potrà succedere, intanto?
Temo per questa gente, ma allo stesso tempo sono tranquilla, perché i Saggi sono con essa, per educarla e consigliarla, e uomini pieni di onore la difendono.
Non mi resta, allora, che aspettare il prossimo capitolo.
Mettici tutto il tempo che ti serve, non ho fretta, davvero.
Grazie per condividere questa storia con noi :)

A presto,
Iris

Recensore Master
13/09/15, ore 09:17

Eccoci di nuovo qui.
Bel capitolo, questo, veramente.
Ora a questo Re maligno si contrappone un principe fiero e indomabile, che farà di tutto per riportare l'onore e la pace nella regione.
Benissimo, sono molto curiosa di vedere come andrà avanti.
Complimenti.

Iris

Recensore Master
06/09/15, ore 09:50
Cap. 8:

Hey di nuovo :)
Sono sbalordita, davvero.
Sono successe così tante cose, e ci sono così tanti riferimenti (la lupa mi ha fatto venire un tremito... devo aspettarmi presto una nuova Roma?), e così tante cose che vorrei chiedere, e indagare... ho fatto impazzire google nel tentativo di andarmi a ricercare tutti i nomi che hai nominato, e anche il seppur minimo richiamo...
E poi, bellissimo il sogno in cui parlano i suoi nonni, e gli spiegano sia il passato, suo padre, sia il futuro, lui stesso.
E sua sorella... non dirmi che una volta cresciuta quel mostro di Ahriman la vorrà sposare!
Tremo al solo pensiero.
Non mi resta che attendere gli altri capitoli.
Ti rinnovo i complimenti, e come sempre, una nota di merito per aver ampliato la mia cultura (che nell'ambito orientale é un po' carente... sigh)

A presto,
Iris

Recensore Master
06/09/15, ore 09:30

Salve di nuovo.
E infatti, come avevo pensato, Ahriman si dimostra un rancoroso assassino.
Questo capitolo mi ha fatto commuovere nel finale: dolce la scena in cui la povera Savitri, dopo aver realizzato la profezia, muore, ma non é sola tra le ombre e le nebbie, perché il suo sposo la sta attendendo per portarla nel luogo dove mai moriranno, e sempre saranno felici.
Allora, ottimo il riferimento all'aurora boreale del precedente capitolo, e una cosa: Deiwo Pytar vuol dire Santo Padre, Padre Celeste, in indoeuropeo, o sbaglio?
Ti rinnovo i complimenti per questa storia, e ti faccio una nota di merito per come riesci a mescolare elementi tratti dalle varie culture (la lingua latina, per esempio, ed elementi delle religioni orientali) senza tuttavia rendere il tutto pesante.

A presto,
Iris

Recensore Master
06/09/15, ore 09:14

Eccomi di nuovo qui, buongiorno :).
Allora, la storia sta procedendo sempre più velocemente, e i personaggi assumono sempre più precise caratteristiche; più di tutti mi ha colpito Ahriman: per quanto venga considerato una figura malvagia, qua sembra che poi non lo sia... cerca solo di riunirsi al padre, e gli ostili, i malvagi sembrano suo fratello e suo padre, che alla fine del capitolo decidono addirittura di umiliarlo lasciandolo in secondo ordine... ma potrebbe anche ingannare, essere un mentitore.
Vedremo andando avanti con la storia.
Belli i riferimenti ai templi, al sacrificio e alle figure degli antenati.
A presto.

Iris

Recensore Master
05/09/15, ore 19:23

Eccomi di nuovo qui.
Allora, devo dire che la storia mi prende sempre di più; vorrei saperne sempre di più, anche perché della religione di Zoroastro proprio sono ignorante.
Mi piace il tono sacro e triste, molto triste, che pervade la narrazione.
Sembra di assistere davvero alla fine di questa età felice (si, mi é ritornata in mente la storia delle varie età, da quella dell'oro, ricchissima, fino a quella più buia e deteriore).
Mi aspetto di tutto, davvero.
Una nota di merito per aver deciso di ambientare la storia in questo contesto indoeuropeo.
Scelta originale e bella, bellissima.

A presto,
Iris

Recensore Master
05/09/15, ore 19:14
Cap. 1:

Hey!
Finalmente ho trovato il tempo di passare a leggere la storia, e devo dire che é stata un'ottima sorpresa.
Hai citato talmente tanti luoghi ed atmosfere emozionanti che niente, ho fatto impazzire il web per andarmeli a cercare...
Una storia che parte fin dagli albori della nostra cultura, dagli Indoeuropei... insomma, potevo chiedere di meglio?
E lo stile... lo stile é qualcosa di sublime.
Adoro i contesti naturali, e sentir parlare di fiumi, steppe e praterie... insomma, tutto questo ti fa comprendere come lo reputi un ottimo inizio.
Complimenti.

Iris

Recensore Junior
13/08/15, ore 09:57

Un secondo capitolo di non facile lettura, poiché densissimo di riferimenti, mitologici e culturali, celati.
Mi è piaciuta moltissimo la scena con l'altare ottogonale, ai cui lati si sono posti gli antenati di coloro che saranno capostipiti delle cosiddette famiglie indoeuropee: Svartoviro dei Boiari, capostipite degli Slavi, Furio dei Lucensi, degli Italici, Brenno dei Celti, ecc...
Precisi e ben resi sono i rituali, tra cui quello dal sapore italico, ma non solo, del cippo di confine. Archetipica la scena del faggio diviso in due dalla folgore e il fuoco sacro, sui cui vengono immolati i sacrifici, ottenuto dal fuoco celeste. Anche qui ci rivedo la tradizione dei tre fuochi indoeuropei: quello celeste, quello del sacrificio, terrestre, e quello infero.
Da brividi l'allusione ai gemelli divini: Castores, Dioscuri, Ashvini per gli Hindu e Ashvinas per i Baltici, cavaliere del Sole e cavaliere della Luna! Molto profondo il fatto che i due gemelli terreni invece, rappresentino già una decadenza: il principio della dualità, tipica del mondo della manifestazione; ed ecco che vediamo l'origine di Ahtiman e Aura-Mazda.
Davvero complimenti!

Recensore Junior
13/08/15, ore 08:47
Cap. 1:

Ciao Marduk, già il tuo nome mi suggerisce tante cose :)
Allora, da quello che leggo questo è un proemio, fluente e diretto, che parla del tempo mitico degli Indoeuropei, degli Arya, di quando stavano tutti assieme, presumibilmente, nella grande pianura del Caucaso meridionale, non è così? Ho gradito moltissimo tutti i riferimenti che hai fatto; in primis alla citazione omerica nella stesura del proemio, nella struttura e nell'invocazione a Mnemosyne, la Musa originaria, e ispiratrice, secondo Platone, della prima delle quattro estasi filosofiche, poi i riferimenti alla teologia Zoroastriana, con l'introduzione del principio oscuro di Arhiman che si erge a contrapporsi a questa realtà. Non manca poi, giustamente, il riferimento all'India vedica e al Ramayana e a una divinità particolare come Zalmoxis, che è in bilico tra le culture indoeuropee occidentali e quelle orientali. Le grandi pianure, il Dnepr, i cavalli e i bisonti selvaggi, rievocano potentemente ciò che può essere raccontato solo dal Mito: la ur civiltà degli Indoeuropei, calderone ribollente da cui poi partirono i vari gruppi che spinsero chi ad Oriente, Sciti e Arya, chi ad Occidente come i Micenei e tutti gli altri.
Il testo è ricco anche dal punto di vista lessicale ed è poetico anche se segue il verso libero; ti confesso che mi piacerebbe moltissimo vederlo scritto in esametro omerico, poiché sarebbe il coronamento perfetto a tutti i manifesti e occulti riferimenti che hai fatto.
Tutto è evocativo di ricordi ancestrali qui.
Complimenti!
(Recensione modificata il 13/08/2015 - 08:48 am)