Ok...*prende un lungo respiro*.
Prima di tutto devo dirti che mi piace come scrivi, come costruisci i dialoghi, la tensione emotiva tra loro, ho trattenuto il fiato in certi momenti.
Passiamo agli insulti.
Ovviamente non ti insulterò, sapevo bene cioò che stavo per fare leggendo questo tuo scritto, il dolore ad ogni parola, perchè il momento è delicato e anche solo immaginare come possano essere andate davvero le cose fa estremamente male, per chi come noi crede nell'amore tra queste due persone. So che è solo una storia, probabilmente scritta per ''sfogare'' certe sensazioni, e mi chiedo quanto delle tue reali considerazioni ci siano tra queste righe. Io mi ci sono ritrovata, ho pensato davvero che può essere andata così, ma leggerlo nero su bianco mi getta addosso un'inquietudine che non ti so dire. Come se fosse innocuo pensarlo finchè quel pensiero resta tale nella tua testa, fino a quando poi vedi che prende forma nelle parole di qualcun altro, ed è allora che diventa reale, o plausibile.
Mi ha fatto piangere.
Mi ha fatto rimanere con la voglia di leggerne ancora.
Ma mi è piaciuto moltissimo perchè aldilà di tutto, loro si amano.Hai descritto louis esattamente come lo immagino (non so se anche tu lo immagini cosi'), e dio quanto ha fatto male leggerlo mentre affrontava i propri sentimenti consapevole degli sbagli.Il tormento di Harry reso alla perfezione.
Ho amato questa parte:
Louis si osserva le mani. Le sta stringendo, ma nemmeno se ne rende conto. C'è solo confusione nella sua testa. Da settimane. Milioni di immagini e domande. Nomi, ricordi annebbiati dall'ansia. Fotogrammi di quello che è stato e di quello che vorrebbe lo fosse. Passato e futuro che si rincorrono nel suo presente senza incastrarsi mai. Una spirale infernale di possibilità bruciate e rimpianti incandescenti.
L'unica cosa chiara, costante, è lo scivolare denso del suo sangue nelle vene. Lo sente spingere sulla parete della sua pelle in cerca di qualcosa.
Di qualcuno.
Vorrebbe schizzare fuori dalle vene per ricordare a Louis il significato della parola vivere.
Quel brivido che solo ora lo percorre davvero, come un orgasmo che gli risale per la spina dorsale fino a fottergli il cervello.
“Io ti amo” dice con un filo di voce.
Ti ho odiata qui:
“No, Louis, cazzo. Non ti puoi presentare qui dopo tutto questo tempo e dirmi che mi ami, quando c'è una tizia dall'altra parte del mondo che sta aspettando tuo figlio. Tuo figlio, Cristo Santo! E pensare che solo perché è vero, questo cambi qualcosa. Non è così che funziona”.
SONO MORTA PER TUTTO IL RESTO.INUTILE CHE STO A CITARE.DEVO FARTI IL COPIA INCOLLADI TUTTA LA STORIA.
Per favore continua a scrivere, non vedevo l'ora di leggere qualcosa di tuo.
Rachele.
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