Recensioni per
Il ragazzo immortale
di Undead

Questa storia ha ottenuto 10 recensioni.
Positive : 8
Neutre o critiche: 2 (guarda)


Devi essere loggato per recensire.
Registrati o fai il login.
Recensore Master
07/12/15, ore 14:40

VALUTAZIONE CONTEST 21 PROMPT IN CERCA D'AUTORE


Grammatica e sintassi: 6/10
 
Il lessico è troppo colloquiale in certi punti per essere corretto in un elaborato scritto e quasi tutte le virgole fuori posto (tendi ad usarle al posto degli altri segni di punteggiatura, specie il punto fermo), ma l’errore più grave è il passaggio dal passato remoto al presente. In fine ti faccio presente che sarebbe più corretto scrivere gli anni per esteso (ventunesimo) per esteso e non usando i numeri.
 
Uso del prompt 13/15
 
C’è un ragazzo nella nebbia su delle rocce e ciò che hai descritto è molto somigliante al quadro. Però il viandante è in un paesaggio montano non su una scogliera. Capisco le esigenze della trama e sei comunque riuscita ad inserire molto bene l’immagine nel testo (per questo hai guadagnato un punteggio alto), ma ciò che descrivi non è il prompt che hai scelto.
 
Titolo 5/5
 
Il titolo mi è piaciuto molto: è intrigante e riassume bene la storia.
 
Coerenza del testo e originalità: 10/15
 
L’idea mi piace: un ragazzo prodigi che ha il compito di custodire la sua isola m ci sono diverse cose che non tornano.
Tanto per iniziare non capisco come faccia un bambino di quattro anni a possedere le stesse proprietà di linguaggio di un adulto considerando che (per quanto un possa essere intelligente) ci sono cose che prima di determinate età non si imparano (come ci insegnano la pedagogia infantile e Piaget). Sempre nello stesso periodo mi ha fatto storcere il naso l’espressione affare economico: ogni affare, inteso come transazione, è per sua natura economico. E poi come hanno fatto i genitori di John a costruire un castello in meno di quattordici anni? I castelli sono costruzioni imponenti che necessitavano di centinaia di manovali per non parlare della pietra per costruirlo. E se nell’isola non veniva mai nessuno chi ha fornito pietre e manovali?
Ed i fuochi d’artificio da dove vengono? O meglio: la conoscenza della polvere pirica da dove viene? In Cina hanno avuto secoli di tempo per perfezionarla, ed in Europa dubito che si conoscessero fuochi d’artificio prima di Marco Polo; ma sulla tua isola chi ha fornito a John tutte le conoscenze e i materiali?
Leggendo questa storia ho notato una cosa strana: sei molto meticolosa nell’annotare gli anni ma non dici nulla circa la collocazione geografica dell’isola o il numero de suoi abitanti. Addirittura riporti la Crociata di Luigi IX!
Per ultimo nel futuro se già oggi con i satelliti è possibile visualizzare l’intero globo, come mai tu parli di esploratori che cercano posti sconosciuti?
Ci sono molte cose non dette e non sono dettagli secondari ma elementi che minano la coerenza della storia. Ad esempio rimane misteriosa la ragione per cui John non si ammala.
 
Sviluppo dei personaggi 9/15
 
John è sicuramente un bambino prodigio ma sembra più noioso di Oliver Twist. Intelligente, buono, giusto e magari anche inconsapevolmente bello. Desidera farsi degli amici a tal punto da non accorgersi, nonostante la sua super intelligenza, che gli altri gli stanno vicino solo per interesse. Parla con il Re per trovare una cura alla malattia come se Luigi fosse House (e questo mi ha fatto dubitare molto che fosse tanto intelligente). Prova a curare tutti, anche se probabilmente ad un certo punto nessuno lo voleva. Capisco la volontà di scrivere una specie di favola ma John non ha personalità (o meglio quella che ha è troppo monolitica) ed privo di qualsiasi attrattiva.
Tra l’altro nel medioevo non esistevano i cognomi (i poveri on li avevano ed i nobili usavano le loro terre) quindi il fatto che si chiami John Blue è anacronistico.
 
Gradimento personale 6/10
 
L’idea del ragazzo che vive, se non in eterno, molto più a lungo del normale per preservare l’isola è molto bela ma potevi renderla molto meglio sia da un punto di vista lessicale sia per l’organizzazione dei fatti. Sono saltata solla sedia quando ho letto quel “Già perché…” in quanto si tratta di un’espressione da lingua parlata e non scritta. Ed anche sulla sua ammissibilità in forma avrei i miei dubbi.
Il modo con cui dipani la vicenda è davvero troppo semplicistico: quasi tutti gli incisi sono inutili (non specificano nulla). Anche la descrizione di pensieri, emozioni ed azioni è semplicistica.
Interessante è la parte in grossetto. Pensare di separare una porzione narrativa dalle altre vuol dire che ti sei impegnata per scrivere questa storia. Non ho capito però la ragione per cui scrivi in colori diversi i pensieri di John e Marika.
 

Recensore Veterano
18/11/15, ore 13:04

Ciao! Sono qui per lo scambio su Facebook!
Devo ammettere che questa storia è davvero particolare, mi è piaciuta, anche se ci sono state un paio di dettagli che per forza di cose mi hanno un po' mandata in confusione, soprattutto l'impaginazione.
Credo che mescolare corsivo, grassetto, colori al testo normale non sia stata la migliore delle mosse.
Più che altro toglie omogeneità al racconto, con continui sbalzi da un paragrafo all'altro nella seconda metà della storia.
L'idea mi è piaciuta molto, magari è stata sviluppata un po' brevemente, ma di sicuro è un buon lavoro.
Alla prossima!

Vic

Recensore Junior
13/11/15, ore 11:42

Ciao! Eccomi qui per lo scambio! ^^
Come mio solito, inizio con le correzioni e poi passo alle considerazioni più prettamente personali.
Per prima cosa, a parte le date che è più comodo mettere a cifre, ti consiglierei invece di usare le lettere quando devi indicare gli anni – sia che si parli, come qui, dell'età di qualcuno, sia che tu voglia indicare un lasso di tempo a partire, per esempio, da un certo evento in particolare – e toglierei quelle virgole nell'ultima parte della frase relativa, quando accenni agli affari che il protagonista conduce.
Iniziano subito, però, le lacune a livello narrativo: vero che, fin dalle prime righe, si prospetta come un racconto che ha dell'impossibile, magari ambientato in un mondo parallelo al nostro, dove la logica è un po' diversa da quella che circolava nel mondo reale nell'undicesimo secolo, ma allora perché poi, più che gridare all'uso della stregoneria per un bambino che così piccolo – e per giunta appartiene ad una famiglia povera, senza mezzi e priva immagino quindi di qualsiasi istruzione – compie simili imprese, gli abitanti del villaggio si scandalizzano per una ricchezza venuta nel giro di relativamente pochi anni.
"Pescato" credo andrebbe in maiuscolo, perché mi pare di capire sia il nome proprio di una particolare festa, come il nostro Natale o la nostra Pasqua.
"Già perché il povero John non aveva mai sperimentato l’amicizia, tutti i coetanei che aveva incontrato nel corso della sua vita lo avevano evitato, deriso e umiliato": qui cambierei la punteggiatura, mettendo una virgola dopo la prima parola e poi i due punti dopo "l'amicizia". Anche la punteggiatura della frase seguente è da rivedere, perché è troppo lunga ed articolata per essere efficacemente scandita da sole virgole.
"Avevano pensato a tutto": ripetizione di "tutto", potresti mettere "ad ogni cosa".
Dopo "erano certi" va eliminata la virgola.
Quando parli del sogno di normalità del protagonista, forse sarebbe meglio togliere "ragazzo", dato l'inizio della stessa frase – a proposito: dopo "voleva solo avere degli amici e" va levata quella virgola arbitraria.
Necessita poi un "ad" prima di "ogni cambio" e subito dopo un "di"; invece di "nella prossima occasione", poi, va un "alla prossima occasione".
Le sviste e gli errori, in verità, proseguono praticamente sino alla fine del testo...
Avevo deciso di editare tutto, ma mi fermo qui perché necessiterebbe davvero di moltissimi altri caratteri questa recensione, per lo meno per essere di aiuto pratico in tema di correzioni – ad eccezione di una mia cara amica, anche lei qui sul sito e presente pure nel gruppo, non conosco altri che hanno la determinazione di segnalare, punto per punto, gli errori di uno scritto... e poi non so nemmeno se la mia fatica verrà recepita con interesse! XD
In breve, ti suggerisco di rivedere il pezzo intero, rileggendo con calma. Possibilmente ad alta voce, perché è un qualcosa che aiuta molto a capire le giuste pause da adoperare.
Per quanto riguarda la sostanza, trovo che il testo abbia lo spirito tipico della fiaba: gli eventi vengono raccontati più che tecnicamente mostrati, tutto è molto vago, sfumato ed il tempo vola in fretta, da un punto all'altro della storia. In verità non è un genere di narrazione che adoro, perché l'insieme è così poco indagato, solo accarezzato, che mi è impossibile apprezzare l'ambientazione appena accennata o i personaggi, poco approfonditi nei loro caratteri – però si tratta di una scelta personale e persino io, a volte, ho adoperato questo stile favolistico, per esempio nel pezzo mitologico che hai commentato.
L'ambientazione, ecco, è un altro punto dolente. Mi sono chiesta sin dall'inizio perché tu avessi scelto di specificare con tanta precisione il tempo in cui si svolgono le vicende – non si tratta nemmeno di decenni indicati, ma di particolari, singoli anni – se poi non ti sei minimamente preoccupato di dare una parvenza di storicità al pezzo: è come stare in bilico fra il mondo reale ed uno fittizio, diviso fra Luigi IX di Francia ed il Pescato, fra magia nera ed anacronistici fuochi d'artificio, fra improbabili classi sociali – non so dove sia ambientata la tua storia, ma nel Duecento la borghesia, in molti luoghi, non s'era ancora formata – e balli di coppia che, nel senso più moderno del termine e come tu hai inteso, al tempo non esistevano. Spero sinceramente che sia davvero una sorta di mondo parallelo al nostro, perché, altrimenti, sarebbe stato meglio eliminare qualunque pretesa di – errata – documentazione storica, a favore di un totale background immaginario, libero dalla realtà dei secoli passati.
Anche la caratterizzazione del protagonista, come accennato, è molto flebile: la tipologia favolista in genere non aiuta a delineare personalità troppo vivide, vero, ma questo suo particolare tratto non è una legge e tu, in quanto narratore preoccupato a far interessare i lettori al personaggio, avresti dovuto cercare di porre un po' rimedio alla cosa; invece quanto sappiamo di John è che è praticamente perfetto – un po' il Gary Stu della situazione – perché intelligente, gentile, generoso, modesto, geniale, affettuoso e pure – almeno in parte lo è stato, ecco – decisamente fortunato: un tipo che non ispira forse nemmeno troppa simpatica, perché totalmente ideale, non reale.
I suoi pensieri sono molto superficiali e le sue azioni incredibili sono troppo sommariamente riassunte, senza spiegazione alcuna: che tipo di affari conduce? Come fa, da solo, a trasformare l'isola in una sorta di Eden?
È intrigante il salto nel futuro – anche se non ho capito perché hai messo tutto in corsivo – ed è bello vedere uniti quasi la fantascienza con la favola tradizionale, però anche qui avresti potuto ampliare un po' di più, soffermarti sui dettagli che spesso trasmettono verosimiglianza e sulle caratterizzazioni, che arricchiscono la storia, suscitando l'interesse dei lettori.
Mi è piaciuta anche la fine che, almeno in parte, spiega il perché John sia rimasto in vita: non più ragazzo destinato da chissà quale potere, al di sopra di tutti, ma semplice mezzo, una staffetta che, al momento giusto, passa di mano il messaggio ad un'altra.
Ma anche qui, però, ci sono delle piccole lacune nella trama, che dovrebbero esser riempite: da chi o cosa, per esempio, doveva proteggere – domanda: sei un fan di Lost? – l'isola, John? E come l'avrebbe fatto, esattamente? Perché per quasi mille anni, dici, niente e nessuno è apparso lì e, realisticamente parlando, a meno che non vi siano calamità naturali, calamità che comunque una persona non può fermare in alcun modo, l'isola, grazie al naturale ecosistema e soprattutto a quel certo non so che di magico che ha in sé, si sarebbe comunque preservata da sola, se non minacciata da presenze esterne.
Sommariamente, questo è tutto quanto ho da riferire sul tuo pezzo, sebbene potrei aggiungere ancora alcune altre note.
E si arriva quindi anche al momento più doloroso, fra virgolette, cioè quello di assegnare il giudizio finale.
È un momento che odio, perché avrei preferito di gran lunga avere una scala di voti piuttosto che assai più sommarie bandierine... ma non posso cambiare le cose e dunque devo adeguarmi. xD
A titolo di chiarezza, ti dico che assegno le bandierine verdi a quei pezzi che mi sono piaciuti moltissimo o a quelli che, pur non essendo eccezionali, mi sono risultati comunque gradevoli da leggere. La bandierina neutra, invece, per me indica una sufficienza generale, che io assegno a quelle storie che, tutto sommato, hanno un livello minimo di adeguatezza. La – è di questo colore, vero? – arancione, infine, la assegno a quelle che, a mio avviso, purtroppo sono troppo piene di errori o lacunose o che, in qualunque altro modo, dimostrano di non possedere un grado tale da rientrare nella sicura e piena sufficienza – e naturalmente si beccano anche questa votazione quelle storie che trovo assolutamente pessime, sebbene assai di rado, di mia spontanea volontà, vada a recensire testi del genere.
Ho fatto questa premessa perché sono stata molto combattuta, nell'assegnare l'opinione finale.
Odio lasciare bandierine arancioni in giro ed infatti è una cosa che non faccio quasi mai, però nel gruppo mi è stato chiesto di esser onesta ed obiettiva e, sebbene mi scocci profondamente far la parte dell'antipatica rompiscatole, voglio restare fedele a quei propositi.
Il problema, ecco, è che qui si scivola nell'insufficienza: le motivazioni sono quelle che ho segnato – credo abbastanza ampiamente, in caso contrario sono disposta a discuterne ancora o a spiegare, se non son chiari, certi miei appunti! – sopra.
Spero non me ne voglia – ho sempre l'ansia, quando non assegno pareri positivi... – , quindi; in fondo anche le critiche negative possono essere utili e di valore, se motivate. Anzi: sono proprio quelle che fanno crescere, come autori.
Un saluto!

Recensore Veterano
12/11/15, ore 18:18

Hello!
Non so cosa ho appena letto, ma mi è piaciuto.
Devo ammettere, a mio rammarico, che ci sono diversi errori e imprecisioni, e anche altre piccole cose che non quadrano. A detta mia, se hai tempo e voglia, una controllatina non farebbe affatto male. Giusto per togliere quelle piccole cose, agli occhi di molti addirittura insignificanti o inesistenti, che rovinano la complessità totale del racconto.
Non prenderla affatto come una critica, dico solo che rileggendo andrebbe anche meglio.

Devo dire che come storia mi è piaciuta molto. Fossi in te avrei approfondito di più sulle sensazioni di John, ma a pensarci forse la tua scelta di stile è più azzeccata, Rendi il tutto un po distaccato dalla vicenda, ma allo stesso tempo vi fai entrare chi la legge. Quasi come a leggere una di quelle vecchie leggende sovrannaturali.

Nel complesso mi è piaciuta davvero molto.

Complimenti per la storia davvero carina.

Alla prossima
Bye

Dihanabi

Recensore Veterano
25/08/15, ore 15:03

Ciao!
Allora, all'inizio questa storia mi stava prendendo, poi leggendo ho sentito che qualcosa non andava. Alcune cose mi hanno fatto storcere il naso. Se la famiglia di John era povera come ha fatto a studiare? A comprare i libri ecc... Non so, questo non mi ha convinto molto. Anche il modo in cui certe frasi vengono formulate, non mi lasciano entrare veramente dentro la storia e mi dispiace, perchè di base hai molta fantasia e la storia nel suo piccolo funziona. Mi dispiace per John, che ha dovuto vedere e subire la morte delle persone che amava. Perché come può legarsi a qualcuno se poi questo morirà mentre lui no?!
Con ciò che ho riportato sopra, non metterò di certo questa recensione critica, perchè comunque ho letto la storia e sono arrivata la fine. Non mi sono piaciute come formato le frasi colorate. se vuoi evidenziare qualcosa basta metterla in corsivo, ovviamente è un consiglio! Siamo qui per questo :).
Beh, comunque bella!
Arte

Nuovo recensore
22/08/15, ore 19:53

Interessante... vorrei tanto che ci fosse un seguito :D
Complimenti, quando avrò tempo, darò un occhiata anche agli altri tuoi racconti :)

xoxo

Recensore Junior
22/08/15, ore 15:11

Ciao :) eccomi qui!
Che dire, l'originalità non manca e nemmeno il mistero. La storia mi ha fatto tristezza, essere soli è la cosa peggiore, figurarsi poi per mille anni.. e chi avrebbe resistito ahah? da come lo interpreto il lieto fine non c'è ma almeno lui riesce a scomparire alla fine, forse è bello pensare che torna dai suoi compaesani :)
In bocca al lupo anche a te :*

Nuovo recensore
21/08/15, ore 01:19

Eccomi qu! Allora, scelta interessante quella di partire da un quadro co enigmatico ,come il viandante sul mare di nebbia.
Ricambio il favore, segnalandoti "affari, economici" penso ti sia una virgola, oppure puoi anche averla messa per non far sentire sole tutte le altre (?)
Questo non stona affatto con la storia comunque, molto introspettiva. John è un personaggio complesso tanto quanto il compito assegnatogli.
Non so come sia andato il concorso ma ti posso dire che io, da lettrice passiva, l'avrei messo al primo posto. ;)
Alla prossima, Francesca

Recensore Veterano
20/08/15, ore 22:18

Per prima cosa voglio dirti che adoro "Viandante sul mare di nebbia" *-*
E' un quadro estremamente poetico e misterioso secondo me, e l'ho trovato molto adatto alla situazione di John, che si è ritrovato solo nell'isola che ha sempre considerato casa sua dopo che era finalmente riuscito a trovarsi degli amici.
Anche l'idea del contest mi è parsa molto interessante e stimolante. Un'idea carina e molto originale.
Prima di tutto, però, voglio farti notare dei piccoli errori che ho riscontrato durante la lettura:
-"a 10 era capace di concludere affari, economici," qui c'è una virgola di troppo tra "affari" ed "economici".
-"Tutti erano curiosi di vedere il castello, che i proprietari", anche qui una virgola in più tra "castello" e "che..."
-"Peccato che era l'unico a poterne godere", qui è sbagliato il tempo verbale, dovrebbe essere "Peccato che fosse l'unico a poterne godere."
Ho trovato qualche altro errore di punteggiatura e qualche imperfezione nei tempi verbali, ma per il resto la storia mi è piaciuta molto, davvero. Hai creato una bell'atmosfera di mistero che si addice al soprannaturale.
Magari mancano delle descrizioni dei luoghi e dei personaggi, ma nonostante questo sono rimasta con il fiato sospeso fino alla fine.
Mi piace l'idea dell'epidemia misteriosa, mi ricorda un po' The Maze Runner, non so se lo conosci, è una bella trovata.
La fine della storia mi ha lasciata quasi con l'amaro in bocca: adesso che succede? Marika cosa farà? Prenderà il posto di John?
Ci sono un sacco di domande senza risposta e devo farti i complimenti per essere riuscita a creare un'atmosfera così tesa e misteriosa.
Nel complesso la storia mi è piaciuta molto e credo che potrebbe anche nascerci una long che dia risposta a tutti i dubbi che il finale fa sorgere e che spieghi meglio tutti i misteri legati alla sfera.

A presto,
TimeFlies

Recensore Master
20/08/15, ore 21:55

Eccomi!
Noto i miglioramenti rispetto alle altre storie, bravo!
Ti segnalo solo due cose per quel che riguarda l'ortografia: un piccolissimo e insignificante errore di battitura (hai scritto affari, commerciali) e un paio di parti dove usi il presente invece di continuare con il passato.
Interessante il modo in cui John ottiene l'immortalità, con una sfera blu che attende solo un successore. Ma quindi Marika prenderà il suo posto, ma lui? Morirà?
Ho notato le precisioni storiche. Ti sei documentato, vero? Lo apprezzo molto.
A presto!