Ah, maledetta me che non mi accorgo delle belle storie in tempo! La tempistica non è il mio forte.
Bazzico su questa categoria, quella di JoJo, da quasi un anno, e ammetto che questa storia è una delle migliori nell'intera categoria che, per altro, è ben poco visitata, purtroppo...
Ma veniamo a noi. Lo stile di scrittura è coinvolgente, soprattutto nell'ultima parte della storia, e, anche se a inizio lettura la scelta della prima persona mi sembrava quasi azzardata, nel corso della lettura mi è piaciuto molto. Il punto di vista di Rohan, personaggio che purtroppo non ho apprezzato troppo in DiU (ah, la mia ossessione per Keicho Nijimura si presenta sempre... miserere..!), è ben descritto. Un particolare che ho molto, MOLTO apprezzato è stata la somiglianza ai vari spin-off di Araki, tra cui "Così parlò Rohan Kishibe", "Rohan al Louvre", "Episodio 6: al confessionale" eccetera. Sembrava proprio una storia di Araki stesso, complimenti!
Ah, e le descrizioni. Io amo le descrizioni del paesaggio, è un mio pallino fisso purtroppo (o forse per fortuna?). Le descrizioni del bosco mi hanno davvero lasciata meravigliata, mi sono piaciute un sacco... beh, poi ambientare una storia in un paesino sperduto della Lombardia, questo lo apprezzo particolarmente per motivi personali. Forse per il fatto che io stessa vengo da un paesino sperduto della Lombardia? O forse per il fatto che ho ambientato una serie nel mezzo della pianura padana, coff coff... Beh, l'idea del paesino dimenticato che diventa il centro dell'avventura la adoro, se non si fosse notato, ops...
Il finale mi ha lasciata spiazzata. Non avrei mai immaginato che potesse essere Cherie la causa di tutto, né tantomeno il suo stand! Ottimo lavoro, non c'è che dire. Spero di vedere altri tuoi lavori in questa sezione tanto desolata...
Dopo questo papiro mi congedo, credo di avere rotto abbastanza. Ciao! |