Recensioni per
Il lamento della Morte
di milla4

Questa storia ha ottenuto 9 recensioni.
Positive : 9
Neutre o critiche: 0


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Recensore Master
16/08/17, ore 18:17

Ciao milla4,
voglio ringraziarti, per prima cosa, di aver partecipato allo scambio di recensioni da me organizzato. Ora siamo giunti alla sua fine e così spero che vorrai partecipare anche a qualche altro post recensione che andrò a creare poi nel gruppo ^-^ Ora ti incollo la recensione alla tua storia, mi scuso di non averlo fatto prima ma ho avuto impegni familiari e, te lo scrivo tranquillamente perchè ho fatto pure un post su fb, sono caduta e non potevo stare al pc xD.


Sono stata estremamente felice di aver letto questa tua storia, mamma mia! Mi hai fatto passare i brividi. Hai messo subito in chiaro che tu, cioè non proprio tu ma il protagonista, fosse morto e quest ha catapultato subito il lettore - come è giusto secondo me - in una prospettiva di lettura tutta particolare. Hai una scrittura molto scorrevole e non mi sono mai bloccata nella lettura, cosa molto importante per me ^-^
E devo dirti una cosa che spero possa farti piacere, anche se non avessi scritto del Canto XIII e III in parte si sentiva benissimo a cosa ti stessi riferendo e quindi: bravissima!!!

-Han

Recensore Master
09/08/17, ore 19:09

Ciao milla, sono qui per lo scambio recensioni di Hanna! Eh sì, ormai sta per terminare ma nonostante ciò io ho ancora qualche storia da leggere! ^^
E tra queste c'è la tua! Non mi sono affatto pentita di averla scelta, perché mi è piaciuta davvero un sacco! *-*
Non mi era mai capitato di leggere qualcosa di così originale, che parlasse della Morte. Certo, ho letto tanti scritti in cui lei era la protagonista, ho sentito anche tante canzoni, ma le dinamiche con le quali tu le hai dato vita mi hanno sorpreso.
Quindi lei in fondo è solo un'anima, proprio come la nostra, obbligata a svolgere un compito che non le è mai piaciuto, ma che non poteva rifiutare.
Praticamente, oltre che essere una storia sovrannaturale, è anche un noir! Amo questa cosa *-*
Mi ha colpito molto la scena in cui l'Angelo della Morte ha portato via l'anima a quella ragazza, senza nessuna esitazione. Avevi già accennato al fatto che era privo di sensi di colpa, ma averne l'esempio di fronte agli occhi è stato ancora più duro.
Ho amato le citazioni dalla Divina Commedia, bellissimo! Ci stavano a pennello oltretutto, anche quella che hai deciso di inserire tu!!!
E alla fine... la Morte ha appreso che non si può tornare indietro, che quello è il suo destino, e allora ha cominciato senza scrupoli ad abusare del suo potere. Forse per ripicca, per senso di ribellione verso l'ingiusta punizione.
Mi ha colpito davvero davvero molto, non mi resta che farti tanti complimenti! :3
Alla prossima!!! ♥

Recensore Master
31/07/17, ore 16:57

Ciao =)
Sono qui per lo scambio organizzato da Hanna...
Beh, ammetto che navigo poco su questo genere, e se ti dovessi chiedere perchè ho letto la tua storia e perchè... Mi ha attratto, dal titolo, alla trama e infine la storia.
Lo so, potrà risultare strano, ma come si fa a dar vita all'angelo della Morte? Beh, in questa tua breve storia c'è la risposta.
E' contraddittorio parlare di vita con la Morte, ma in qualche modo le tue parole, le emozioni che trasmetti scrivendo raccontano proprio questo.

[L’unica cosa che mi differenziava dal me stesso di prima era un sottile paio di ali, leggere e trasparenti: erano lì per ricordarmi che tutto era cambiato. Un corpo non fa un umano.]

Mi piace questa frase perchè mi sembra quasi di immaginarla, di vederla attraverso le tue parole. Per me è proprio qua che si vede la trasformazione tra colui che era umano a colui che diventa l'angelo della morte, tuttavia nonostante la differenza è stata forte tu sei stata delicata. Lo so, è un'altra contraddizione, ma secondo me e un pò il filo conduttore di tutta la storia.
No, non è una cosa cattiva, anzi per me evidenzia ancora di più i due concetti tra l'essere vivo e morto, tra la vita e la morte e i due ruoli del personaggi che ovviamente uno c'è l'altro invece no.

[Mi ricordavo cosa significasse sentire un qualcosa dentro sé, ma era come un ricordo lontano, non mio. Questa era la mia vita adesso.
Un tocco.]

Quest'altra frase è difficile da leggere, sta parlando di qualcosa che lui sa cosa significa ma che non riesce a sentire. Io vedo oltre le parole e posso quasi vedere la frustrazione del personaggio di non riuscire a fare ciò che vorrebbe,invece si trova in un ruolo che non avrebbe mai voluto avere: togliere la vita a qualcuno. Ma la cosa che mi colpisce ancora di più sono le parole di dopo.

[ Un semplice tocco e l’anima veniva strappata dal proprio involucro. ]

Questa frase mi ha davvero fatto venire i brividi perchè in poche parole sei riuscita a descrivere un concetto, una sensazione così profonda e intensa che si poteva quasi toccare. E'assurdo come una qualcosa di così duro tu sei stata in grado di non farlo trasparire come tale, anzi l'ho letto come se immaginassi la scena di una mano alzata verso la figura di qualcuno a cui l'angelo della morte stava per togliere la vita. E.. Sì, è una cosa brutta, ma allo stesso tempo l'ho letta come un tocco delicato e fragile.

[Ero il fantasma di me stesso, è vero, ma ancora sentivo il bisogno di un contatto.]

E poi ecco che ci si ritrova a leggere qualcosa del'angelo della morte dove si sente la vita, andando in contrapposizione con tutto ciò che lui è in realtà. E' proprio quello a cui mi riferivo prima e, nonostante tutto ciò sei stata in grado di toccare tasti davvero dolenti ma delicatamente.
Mi piace il tuo modo di scrittura, mi piace come hai portato alla trasformazione tra vita e morte e... un'altra frase che mi ha colpito è stata questa:

[La cara e dolce Morte aveva bisogno di qualcuno che la sgridasse, qualcuno di reale e non una semplice voce. Un contatto e nulla più.]

Concludo così perchè per me non c'è modo migliore per farlo e tu... tu hai scelto la più degna e perfetta conclusione per la tua storia.
Mi piace pensare che non è tutto bianco o nero, ma che ci sono numerose sfumature, ci sono colori oltre al grigio e sono proprio quelle che colpiscono chiunque, vivi o morti, le stesse che ci fanno capire di lottare e di non cambiare chi siamo, anche quando ci viene affidato un ruolo e un compito lontano da chi siamo o da chi eravamo.

Complimenti davvero...
Hai scritto una storia su un tema difficile, sei riuscita farlo con delicatezza e profondità.

Davvero complimenti,
Alla prossima (spero)
Claire

Recensore Master
28/07/17, ore 17:12

Ciao milla, sono qui per lo scambio recensioni organizzato da Hanna :3
Sono così felice che ci sia anche tu, che bellezza *-*
Mi dispiace solo di non poter leggere tutte le storie che hai iscritto, dato che sono su fandom che non conosco :(
Però, vabbè, per passare a trovarti c'è sempre tempo, dai ;)
Passiamo a questa storia... storia FANTASTICA, che ho adorato!
Ebbene sì, sei stata veramente ma veramente brava a dar vita alla Morte, anzi, all'Angelo della Morte; il che è un po' contrastante!
Però tu sei riuscita a dare vita a questa figura che alla fine di concreto non ha nulla; però tu ce l'hai fatta, sei stata magnifica!
Ho potuto scorgere dolore in queste righe, nonostante l'Angelo della Morte abbia detto di non aver provato nessun sentimento. Eppure sì, io ho provato delle cose negative nel leggere le tue parole, delle sensazioni un po' angoscianti... simbolo che sei riuscita a creare la giusta atmosfera, anche grazie all'inserimento magistrale e ben azzeccato delle citazioni dalla Divina Commedia.
Penso fossero ben utilizzate e anche ben contestualizzate, brava! *-*
Com'è andato il contest, poi?
Complimenti, ancora, come sempre è stato un super piacere leggerti, sei sempre tanto brava e riesci a buttar giù delle idee pazzesche e originali :3
A presto ♥

Recensore Junior
29/01/17, ore 10:53

Ciao! Sono qui, finalmente, a lasciare le recensioni premio per il contest "Midnight thoughts".
Allora... Generalmente non leggo molte originali, in quanto tendo a dare la precedenza a fanfiction sui miei fandom (per non dire ship) preferiti. Pertanto, ammetto che, se non mi avessi linkato questa storia come recensione premio, probabilmente non l'avrei mai scoperta.
E' molto interessante, perché effettivamente non ci ho mai pensato più di tanto: è un tema che ricorre, certo, in letteratura, nei film, nelle serie tv, eppure non mi sono mai del tutto soffermata a pensare a come dev'essere. Il famoso e terribile Mietitore.
E' affascinante il modo in cui l'hai caratterizzato: metodico, meticoloso, il suo è un compito che va svolto, portato a termine, senza se e senza ma. In modo asettico, quasi indifferente. Interessante anche l'ipotesi che il Mietitore, prima, fosse un umano: è una visione molto originale, dal momento che di solito si tende ad immaginarlo come un qualcosa di eterno. In Supernatural, ad esempio, la Morte (uno dei quattro Cavalieri dell'Apocalisse) dice molto chiaramente di essere presente da sempre, da prima del tempo, e afferma che un giorno dovrà addirittura mietere Dio (forse il caro vecchio Nietzsche aveva ragione?).
Quindi l'ipotesi che prima fosse una persona è davvero originale e interessante e, in effetti, il compito che gli è stato offerto sembra più una punizione che un onore.
Molto bella, poi, l'immagine della ragazza investita e della Commedia sporca del suo sangue proprio in quelle pagine, a lor modo, "profetiche". E' molto evocativa. Mi ha colpito poi questa frase: "Era bellissima, o forse solo viva.".
Molto bene con lo stile e la grammatica, vorrei segnalarti solo qualche cosuccia:

- all'inizio, quando scrivi "né dolore né angoscia", io metterei una virgola fra i due ("né dolore, né angoscia").
- lo stesso alla frase "Non provavo sentimenti né emozioni", quindi "Non provavo sentimenti, né emozioni".
-"Per chi era ancora in vita non era una carezza era un autobus, un infarto, un assassinio.". Dal momento che fai un elenco dei possibili modi in cui le persone possono perire sotto al tocco della Morte, dopo "carezza" io metterei i due punti esplicativi ("Per chi era ancora in vita non era una carezza: era un autobus, un infarto, un assassinio.")
-"e, chi mi mandava a fare il lavoro sporco, lo sapeva bene.". In questa frase, mettendo per inciso "chi mi mandava a fare il lavoro sporco" separi il soggetto (chi mi mandava) dal predicato (lo sapeva bene), cosa che non può essere. Credo sarebbe meglio togliere del tutto quelle virgole e lasciare la frase per esteso senza alcuna pausa.
-"Non potevo cambiare la mia sorte… o forse si?". Semplicemente, quel "si" finale non è un si impersonale, ma un sì affermativo, e di conseguenza va scritto con l'accento, quindi "o forse sì?".

E con questo è tutto! A presto ^^
Starsfallinglikerain.

Recensore Master
20/12/16, ore 16:13

Recensione premio per il contest: The Contest is Here!
Milla4: premio per la terza classificata in assoluto

Bene: io non leggo volentieri originali di solito, ma adesso so dove servirmi se mi prendessero queste strane voglie: c’è chi saccheggia il frigo, io lo farò al tuo profilo!
Il punto di vista della Morte è qualcosa che ho già visto in varie storie, ma anche questo non sarebbe un difetto: ci sono argomenti affascinanti che è normale che richiamino più persone.
Ma una versione così, che mostra due aspetti, quello cattivo (per disperazione) e quello quasi buono (per natura) non mi era mai capitata.
La Morte era un umano, prima? Perché no? In fondo non è una divinità, per dire, è qualcosa di molto più vicino alle creature che vivono sulla terra che a qualcosa di inimmaginabile.
Molte volte si scrive di persone che trattano con la Morte, come “qualcuno” che parla la tua lingua (la partita del cavaliere e la Morte del Settimo Sigillo è il top, direi). Qui c’è il procedimento contrario: quest’anima condannata inizia con l’assolvere il suo compito in modo molto passivo, è un lavoro… una carezza e la persona o animaletto, finisce sotto una macchina.
Sei stata fantastica nell’unire in questa descrizione una tristezza sottile e una specie di indifferenza, perché sono opposte al prevedibile, cioè sono i soggetti ad essere invertiti rispetto alla comune immaginazione.
Poi, la rivelazione, dalle parole – anche quelle immortali – del divino poeta: la Morte sarà punita, infine, per aver svolto il suo semplice dovere?
Eppure senza di lei il grembo della terra scoppierebbe, tutto deve avere termine. Sì. Perché la giustizia si vede che proprio non c’è, su nessun piano e livello.
E allora si fa carestia, epidemia… i quattro cavalieri dell’Apocalisse? Sono sue manifestazioni?
certo, sì. Finché qualcuno la terrà sotto controllo. Perché come i diavolo dei Rolling Stones, è “in need of some restrain”.
Hai una capacità di catturare l’attenzione di quella che, come ti ho confessato, poteva essere una lettrice distratta, che è notevolissima!
ottimo lavoro, cara! A prestissimo,
Setsy

Recensore Master
17/12/16, ore 17:38

Salve!
Lo so che i 4 mesi sono quasi finiti chiedo venia.
La storia mi è piaciuta, parla della morte, e devo essere sincera è un avvenimento che mi ha sempre suscitato molte domande, ma soprattutto cosa succede.
La tua storia è innovativa, soprattutto perché parla del mietitore,mi ha colpito sin dalla trama.
Non ho molto da dire, poiché sarebbe una semplice ripetizione del fatto che è bellissima, perciò mi limito a farti i miei più sinceri complimenti.


A presto

The MAL Girl💖

Recensore Veterano
23/09/15, ore 11:38

Quinta classificata al contest "V'è un piacere nello... scrivere" di AmahyP e Chloe R Pendragon- Valutazione di Chloe R Pendragon
 
Grammatica: 10,5/15
A dispetto di quanto possa far intendere il punteggio, hai dimostrato di avere una grandissima conoscenza della grammatica italiana. Il testo è complessivamente corretto, ci sono solo una manciata di errori, molti dei quali di distrazione/battitura, precisamente:


  • L’unica corsa che mi differenziava dal me stesso di prima, era un sottile palio di ali, leggere...” = qui ci sono due errori di distrazione, cioè “corsa” al posto di “cosa” e “palio” invece di “paio” (L’unica cosa che...un sottile paio di ali);
    ...tutto ciò che prima del mio arrivo erano vivo, parlava, giocava, mangiava, ora era cibo per i vermi...” = il primo verbo andava al singolare, così da concordare con il numero del soggetto (tutto ciò che prima del mio arrivo era vivo);
    ...era irrilevante che conoscessi tuto il meccanismo...” = errore di battitura, manca una “t” (tutto);
    ...stava parlando di lui.” = essendo la narrazione in prima persona, avresti dovuto usare il pronome personale “me” (stava parlando di me);
    o forse si?” = trattandosi dell’avverbio di affermazione, avresti dovuto mettere l’accento (o forse ?).


A parte queste facezie, nulla da dichiarare se non ottimo lavoro!
 
Stile: 14/15
Il tuo stile è senz’altro accattivante, capace di conquistare il lettore fin dalle primissime frasi e di accompagnarlo in un vortice di emozioni. Le frasi sono bilanciate alla perfezione, presentano tutte una lunghezza peculiare, studiata per avere il massimo impatto su chi legge; anche la punteggiatura rispecchia tale intento, impartendo un ritmo incalzante alla lettura per accentuarne l’impatto emotivo. Ci sono state solo due scelte che non ho condiviso, precisamente:

  1. Mi chinai….” = immagino si sia trattato di un errore di battitura, ma i puntini di sospensione sono tre, non quattro (Mi chinai...);
    Ero un dannato e questa, sarebbe stata la mia punizione perenne” = qui invece avrei omesso quella virgola per non spezzare il ritmo di lettura, sebbene immagino fosse voluto per mettere in risalto “questa” (e questa sarebbe stata).


 
A parte queste due sciocchezze, sei stata decisamente magistrale, talmente accurata ed evocativa da lasciare senza fiato il lettore; il testo scorre meravigliosamente, rendendo alla perfezione tutte le sfumature di pathos che la vicenda richiede, attraverso una sintassi finemente strutturata e una punteggiatura sempre precisa.
Passando al lessico, posso dirmi più che soddisfatta, dato che hai puntato su un registro linguistico a dir poco azzeccato. Hai scelto di mantenerti su una sana via di mezzo tra l’aulico e il semplice, senza mai cadere nel banale o usare espressioni pompose e artificiose; ogni parola ha una sua precisa funzione ed è stata inserita con puntualità invidiabile, senza mai ripeterti a vuoto. Per concludere, hai utilizzato uno stile meraviglioso, adatto al contesto e semplicemente irresistibile: bravissima!
 
Utilizzo del pacchetto: 9,5/10
Sono profondamente colpita dal modo in cui hai utilizzato gli elementi a tua disposizione, inserendoli in un contesto particolare e sviluppandoli abbondantemente, nonostante la brevità del testo. Il tema della metamorfosi è il fulcro della vicenda, il pilastro su cui poggia tutta la storia: la trasformazione del protagonista in una sorta di “Angelo della Morte” ha rappresentato il punto saliente del racconto, dato che sarà proprio questo cambiamento a suscitare l’insofferenza del protagonista e a scatenare la cosiddetta “epidemia”.
Passando al pacchetto vero e proprio, ho trovato davvero particolare il modo in cui hai deciso di svilupparlo, soprattutto per quanto riguarda la trama: non mi aspettavo che il protagonista dopo la morte si trasformasse nella Morte stessa, è stata una trovata brillante. Francamente, mi sarebbe piaciuto se ti fossi soffermata un po’ nel descrivere questa metamorfosi, dato che era l’argomento base da cui partiva la storia, pertanto non ho potuto darti il massimo per questa ragione. Tralasciando questo aspetto, mi ha entusiasmato il fatto che tu abbia impostato il tutto sul piano interiore, focalizzando l’attenzione sull’introspezione e sull’impatto emotivo che un simile mutamento deve poter causare in chi lo subisce: pur divenendo immortale, il protagonista si trova a dover trascorrere l’infinità in solitudine, tra gelide carezze e morti improvvise. Hai avuto un’ottima intuizione, avvalorata da una splendida esecuzione, per cui la minuscola obiezione passa in secondo piano rispetto alla tua maestria.
Un discorso a parte va fatto per la citazione: mi è piaciuto da impazzire l’escamotage  del libro, ha dato un vero e proprio tocco di classe alla vicenda. Non solo sei riuscita a inserire una terzina dantesca all’interno del testo, addirittura ne hai aggiunta un’altra, peraltro con una naturalezza disarmante. Come se ciò non bastasse, hai usato il trucco del libro per introdurre nel testo la citazione, così da rendere il tutto ancora più armonioso. Ciò che più di tutto ha reso degno di nota l’impiego della citazione è stata la sua “reale” funzione: dopo aver letto distrattamente quelle terzine, il protagonista si ribella e scatena una vera e propria strage, tutto solo per avere un contatto “vero” con qualcuno. Davvero geniale, non si può definire in altro modo: complimenti!
 
Caratterizzazione dei personaggi: 9,5/10
Questo parametro è stato difficilissimo da stabilire, dato che la tua storia presenta una caratterizzazione “sfuggente”. Mi spiego meglio: il protagonista viene presentato come un umano che, una volta perito, si è trasformato nella Morte. Da quel momento la sua esistenza è diventata sempre più vuota e triste, caratterizzata da una solitudine sconfinata. Tutto ciò che egli desiderava era una semplice interazione con qualcuno, un banalissimo contatto che non fosse unilaterale, come quello che aveva con coloro che erano destinati a morire. Aveva talmente tanto bisogno di qualcuno con cui condividere le sue emozioni da ribellarsi e compiere una strage: persino una punizione sarebbe stata meglio di quella condizione, almeno ai suoi occhi disperati e tristi. Questo è ciò che ha reso così  alto il tuo punteggio in questo parametro, ma allora perché non ti ho dato il massimo? Per il fattore “sfuggente” che ho accennato prima: tutte queste emozioni emergono dal testo con una certa intensità, ma chi legge le percepisce come se fossero “attenuate”. Ho avuto la sensazione di avere davanti a me una barriera di vetro che disperdeva una parte di quel pathos che è insito nella storia, rendendo meno palpabili le emozioni; non sono riuscita a capire con esattezza quale fosse il freno che non faceva arrivare a destinazione le emozioni, eppure non posso negare di averne risentito in parte. Ciò non toglie che hai fatto un lavoro encomiabile, in barba alle mie ultime riflessioni: bravissima!
 
Originalità: 10/10
Sinceramente, non avevo mai letto qualcosa del genere: hai scelto di  puntare sul mistero e sul sovrannaturale, dando alla storia quel quid capace di renderla assolutamente innovativa. Mi ha colpito tantissimo la scelta della metamorfosi, trasformando il protagonista nella Morte stessa hai stupito il lettore, rendendo la vicenda decisamente innovativa; oltre a questo aspetto, mi ha colpito il discorso “solitudine”, elemento tanto inusuale quanto efficace. Di solito si punta sull’amore tra la Morte e una persona destinata a perire – per intenderci,  stile “Meet Joe Black” – oppure all’incontro con i cari della vita passata – “Ghost” –, ma mai avevo visto qualcosa di simile: qui l’unico vero sentimento che domina è la solitudine, quel senso di abbandono e di vuoto capace di fare impazzire chiunque, specialmente se la prospettiva è l’eternità.  Per questi motivi non ho potuto fare a meno di darti il massimo, chapeau!
 
Gradimento personale: 9,5/10
Ho adorato questa storia per i motivi più disparati, dalla forma al contenuto. Ho apprezzato la scelta della narrazione in prima persona, per la quale mi congratulo dato che non è affatto semplice gestirla; allo stesso modo ho gradito lo stile che hai utilizzato, dotato di una fluidità esemplare così da rendere la lettura un vero piacere. Mi è piaciuto l’utilizzo degli elementi a tua disposizione, uniti da una convincente introspezione e da una serie di stratagemmi vincenti, primo fra tutti l’inserimento del libro. Hai dato prova di una spettacolare originalità e di una bravura degne di nota, perciò non mi resta che farti i miei più grandi complimenti: ottimo lavoro!
 
Totale: 63/70
(Recensione modificata il 23/09/2015 - 11:42 am)

Recensore Veterano
22/09/15, ore 21:09

Quinta classificata al contest "V'è un piacere nello... scrivere!" di Chloe R Pendragon e AmahyP

Grammatica:
La tua storia è breve, ma si sa che dappertutto possono capitare sviste di battitura, nel tuo caso ne ho trovate davvero pochissime. Eccole:
L’unica corsa che mi differenziava dal me stesso di prima, era un sottile palio di ali: hai scritto per sbaglio “corsa” al posto di “cosa”. Inoltre, ho notato che qui e altrove hai messo la virgola tra soggetto e verbo senza la presenza di un inciso, e questo va contato come errore grammaticale.
chi lo mandava a fare il lavoro sporco: forse non ho capito io la costruzione della frase (può essere), ma mi sembra che quel “lo” sia di troppo o sia un errore di battitura… dato che la storia è in prima persona, magari volevi scrivere “chi mi mandava”, oppure semplicemente “chi mandava”.
tutto ciò che prima del mio arrivo erano vivo: “tutto ciò che era vivo”.
era irrilevante che conoscessi tuto il meccanismo: “tutto il meccanismo”.
Ero un dannato e questa, sarebbe stata la mia punizione perenne: anche qui c’è la virgola tra soggetto e verbo.
o forse si?: hai dimenticato l’accento sul sì.
Come vedi, le sviste sono davvero pochissime e posso darti un ottimo punteggio, brava!
 
13,75/15 

Stile e lessico: Ho trovato il tuo stile generalmente buono e davvero adatto per il tipo di storia che hai scritto. Pur essendo semplice, riesce a rendere bene l’introspezione del personaggio che hai scelto di presentare. Lo stile è quasi colloquiale, con molte domande dirette, pensieri che fluiscono direttamente dalla mente del narratore, e molte espressioni (come “la cara e vecchia Morte”) danno colore alla storia, facendoci avvicinare a chi parla e racconta.
A volte tuttavia c’è qualche difetto nell’uso delle virgole, qualcuna di troppo, ma in questo non compromette la correttezza delle frasi, forse rallenta solo il ritmo dove dovrebbe essere più spezzettato. Le frasi brevi e incisive vanno benone, riescono ad esprimere subito il concetto che vuoi far intendere, direttamente e senza troppe metafore. Ho notato anche che è presente qualche ripetizione (ad esempio a mio parere nella prima parte è ripetuto troppe volte il verbo “sentire”) che avrebbe potuto essere evitata con l’utilizzo di sinonimi.
Comunque il punteggio rimane molto buono per lo stile chiaro ed evocativo che hai saputo usare.
 
13,5/15 

Utilizzo del pacchetto: Avevo pensato io il pacchetto che hai scelto, e per quanto mi riguarda l’hai rispettato e interpretato in modo soddisfacente. La metamorfosi dopo la morte c’è, ed è molto originale che il protagonista diventi proprio la Morte stessa, la tua idea mi ha colpito. In particolare, ho notato un’evoluzione del personaggio, che diventa pian piano più consapevole del proprio ruolo, di cui all’inizio non comprende la ragione, fino alla “rivelazione” finale. Anche l’uso che hai fatto della citazione, la chiave che fa comprendere al protagonista di essere un dannato facendogli pensare all’Inferno di Dante, mi è sembrato buono. Mi è piaciuto anche il contesto in cui l’hai inserita, l’unica cosa che mancava forse era un po’ più di riflessione sui versi, trattandosi di una storia introspettiva, prima di giungere alla conclusione, oppure magari una sequenza descrittiva in cui il protagonista “vede” i dannati all’inferno. Resta il fatto che hai interpretato il prompt che ti abbiamo dato in modo personale e originale, complimenti!
 
9/10 

Caratterizzazione dei personaggi: Nonostante il protagonista sia caratterizzato da una certa aura di mistero che lo avvolge – e non nego che forse mi sarebbe piaciuto se avesse ricordato qualcosa di più, anche qualcosa di piccolo, del suo passato – l’ho trovato ben sviluppato nella sua introspezione. La storia si focalizza su di lui e sui suoi sentimenti, quindi è comprensibile che non ci siano altri personaggi, tuttavia la parentesi della ragazza che viene uccisa dal nostro protagonista aggiunge un particolare alla trama. Mi è piaciuto come l’hai descritta con un’unica frase: “era bellissima, o forse solo viva”, perché ti sei saputa immedesimare completamente nel tuo personaggio, guardando con i suoi occhi. In conclusione, hai saputo a mio parere raccontare questa storia da un buon punto di vista.
 
 9/10 

Originalità: Sicuramente l’originalità è il punto forte di questa storia. L’interpretare il mio “metamorfosi dopo la morte” come “metamorfosi in Morte” è stato secondo me una trovata molto originale. Anche il finale mi ha sorpreso: basandomi fra le altre cose sul titolo, mi aspettavo che alla fine il protagonista rimanesse a svolgere il proprio compito con una nuova consapevolezza e con il dolore nel cuore, e non che desse sfogo in quel modo alla sua frustrazione. È bella la volontà, come scrivi tu, di “essere punito” che caratterizza l’ultima parte dei pensieri del protagonista, e anche la considerazione finale in cui si dice che lui ha solo bisogno di un contatto, di una sensazione.
Per quanto sia difficile che io sganci il punteggio pieno in originalità, tu te lo sei meritato!
 
10/10 

Gradimento personale: La tua storia mi è piaciuta soprattutto, come ti ho detto al punto precedente, per l’idea iniziale su cui l’hai basata. Inoltre, anche grazie allo stile con cui l’hai scritta, sei riuscita a farmi sentire molto bene ciò che il protagonista percepiva e ho finito, se non proprio per identificarmi con lui, sicuramente per provare una certa empatia.
I miei passaggi preferiti sono quelli in cui descrivi il “lavoro” del protagonista, in particolare mi ha colpito la scena dell’uccisione della ragazza. Anche se molte cose e molte motivazioni rimangono in sospeso, la descrizione di lui che le accarezza il viso con dolcezza e poi, finalmente, si ferma a pensare, mi ha coinvolto davvero molto. Come ho già detto, lo stile secco e le frasi brevi non stonano affatto con questo tipo di storia, anzi contribuiscono a creare atmosfera.
Anche il fatto che tu abbia aggiunto un ulteriore passaggio del mio amato dante, per dimostrare che quello in cui il protagonista si trova è, in effetti, l’inferno, ha contribuito a farmi apprezzare ancora di più il tuo racconto.
Concludo quindi la valutazione facendoti i complimenti per aver scritto questa storia, bella e molto particolare. Un piccolo appunto sul banner: spero che ti piaccia lo stesso anche se ho messo una ragazza e il tuo protagonista è maschio… il fatto è che la figura del Mietitore triste che riflette sul compito che gli è capitato in sorte mi ha ricordato moltissimo Momo, che è quella ragazza, protagonista di Shinigami no ballad (è una miniserie anime molto carina, secondo me)… quindi ho deciso di metterci lei!
Chiusa parentesi, ancora complimenti per il tuo racconto!
 
8/10 

Totale: 63,25/70 

Grazie per aver partecipato e complimenti!