Recensioni per
Rubiamo delle ali leggermente usate
di Mikirise

Questa storia ha ottenuto 3 recensioni.
Positive : 3
Neutre o critiche: 0


Devi essere loggato per recensire.
Registrati o fai il login.
Nuovo recensore
27/12/15, ore 11:53

Sesta classificata:"Rubiamo delle ali leggermente usate" di MichiGR




Ciao, sono stata costretta per i troppi errori grammaticali a non inserire una griglia di punteggio.

Il tuo lessico è scarno, stenti a trovare le parole adatte con cui proseguire la narrazione e per tanto tendi a ripetere sempre gli stessi termini.

Ti elenco alcuni, dei tanti errori grammaticali, presenti nella tua storia:

- Rubiamo delle ali leggeremente usate =>”Leggermente”

- Piper non sembrava veramente aver voglia di muoversi e si alzò in piedi lentamente, inclinando la testa e toccandosi nervosamente la piuma che era ciondolo della sua collana… => … che era il ciondolo della sua collana…

- Era riuscita a scoprire così tante cose sui daimon, da poter essere considerata alla pari dei professori che insegnavano in quella stessa università ed era stata così entusiasta delle sue scoperte da conviderle ogni sera con Calypso… => “Condividerle

- E più Charles cresceva, più aumentavano i suoi malanni, le sue convalescenze in infermieria.. => “Infermeria”

- Non era solo la questione degli Orsi, che probabilmente sarebbero stati animali nobili e non sarebbero stati disturbati dalla loro presenza… => “… se non fossero stati”

- Perché in quel momento, per lei, l'informazione più importante era quella, la preoccupava la colpa che poteva riacadere sul suo amico, il dolore che lui poteva provare. => ricadere

- Calypso afferrò la mano di Leo e lo pregò -pregò con tutta la forza che sentiva di avere nel suo corpo e nella sua mente- con lo sguardo di capirla, perché dovevano scappare di lì. => “da lì”, “via” -

- Silena si vide davanti una ragazza di più o meno la sua età aprire

- Ma non lo vedeva (non li vedeva) da quattro giorni, quando un uomo la prende da un braccio e cerca di portarla via dalla stanza illuminata artificialmente in cui l'avevano rinchiusa. “Prese”, “Cercò” tutta la narrazione è al passato remoto o prossimo, il presente quindi è errato.

- La prendono da quella camera da letto per portarla in un ufficio, o questo dovrebbe sembrare. => “Presero” “…o almeno così appariva…”

"Ovviamemte sai che esistono diversi tipi di amore, vero? => “Ovviamente”

- Charles si allontava un pochino => allontanava.

- … fatto provare un distrurbo interiore più che pesante… => “Disturbo”

- . Potrebbero essercisi trovati per caso e, chissà per quale motivo… =>

- "Oh, cielo. Tu si che sei divertete." => “Divertente”

- È una cosa che tua madre non ha voluto ascoltare, quando si è ritrovata quella lama tra le mani... come non ha voluto ascoltare che un'anima non appartente ad un universo non può vivere a lungo in quell'universo..." => “Appartenente”

- Forse avevano fatto qualcosa d'egoista -strappato ad un mondo un ragazzo o… => “Strappando”

- … era un brivido piacevole, il brivido che si sente al toccare il ghiaccio d'estate… => “Nel toccare” o “Toccando”

-… fu sfiorato gentilemente da Calypso => “Gentilmente”

Si correggereva: Leo Valdez era l'idiota, l'essere più stupido, irritante e fuori luogo della terra => -

- Doveva semplicemente arrivare fino a fuori città…



Tendi ad iniziare periodi con le congiunzioni:

Ma mancava qualcosa.
Ma questo non interessava a Calypso: occhi del genere li poteva apprezzare tutti i giorni allo specchio. Voleva contemplare quelli di Annabeth, così pieni di vita, di curiosità, di vivacità.
E le voci intorno a lei erano ovattate, quello di cui discutevano gli adulti le sembrava così poco importante da metterlo nell'ultimo posto della sua lista di cose importanti, che non erano molte, ai tempi.

E Silena sapeva che c'era qualcosa che mancava.

E più Charles cresceva, più aumentavano i suoi malanni, le sue convalescenze in infermieria

Attenzione agli accenti, nei programmi di scrittura ti segna in rosso quando non sono corretti:

-"Mia madre è morta" ribattè, alzando gli occhi al cielo.


Il tuo stile nel complesso non è male, prediligi la narrazione ai dialoghi e alterni frasi semplici con altre più complesse, tuttavia i frequenti errori grammaticali, le ripetizioni, l’uso eccessivo delle particelle pronominali, degli aggettivi possessivi e dei pronomi personali influisce sulla leggibilità della storia.

Ti riporto le ripetizioni, veramente troppe, che ho trovato nel testo, talvolta di singole parole altre volte di più termini nello stesso periodo:

-… mentre i loro daimon, diventati piccoli piccoli…

- Il dolore di un bambino è sottovalutato da chiunque non sia un bambino.

-… quello di cui discutevano gli adulti le sembrava così poco importante da metterlo nell'ultimo posto della sua lista di cose importanti, che non erano molte, ai tempi.

- …e sussurrò piano piano,

- …Silena aveva dovuto gettare la lama nel cassetto, nascondendola sotto i suoi reggiseni, e chiudere il cassetto con talmente tanta…

- C'era il terrore dipinto nei suoi occhi, come se temesse la risposta di sua sorella, o la mancata risposta di questa.

- Il daimon di Calypso volò intorno alla sua testa, mentre lei, dall'alto della finestra continuava a guardare i bambini gyziani rincorrersi, per poi spingersi e riprendere a rincorrersi, in un gioco senza fine, in una faida con anche troppo senso per chi si trovava in mezzo a quei giochi.

- Erano passati mesi dall'arrivo dei due ragazzi con un daimon ad Oxford e tutta la servitù si adoperava affinché le due bambine non entrassero a contatto con i due bambini, come se fossero malati di lebbra, o di qualche altra malattia contagiosa.

- Il daimon della bambina prese a scendere, fino a posarsi sulla sua spalla, mentre lei continuava a guardare tutti quei bambini giocare. Tra loro, eccessivamente allegro, correva il bambino che condivideva il daimon con suo fratello. Prese la rincorsa per poi saltare addosso a un bimbo gyziano e scoppiare a ridere. Leo. Il fratello più piccolo doveva chiamarsi Leo, perché il fratello maggiore continuava a ripetere il suo nome con tante sfumature diverse e poi sorrideva sempre, quando il più piccolo si girava verso di lui. Era un sorriso piccolo, ma c'era.

- Calypso continuava a non guardarla. Leo era inseguito da questo gyziano e si era infilato in questo vicolo cieco, allora aveva dato le spalle al suo inseguitore e infilando le unghie nel muro si era arrampicato per i cancelli dell'università e stava passeggiando sui bordi dei muri…

- Il daimon di Calypso prese la forma di un usignolo, per scendere ed arrivare proprio davanti al naso di Leo. Il bambino sorrise. Calypso si ritrovò a sorridere senza capire il perché.
- …chiese piano piano…

- Al Polo Nord succedevano tante cose, e tante altre ancora erano successe. Non era solo la questione degli Orsi, che probabilmente sarebbero stati animali nobili e non sarebbero stati disturbati dalla loro presenza,

- Perché in quel momento, per lei, l'informazione più importante era quella, la preoccupava la colpa che poteva riacadere sul suo amico, il dolore che lui poteva provare.

- Erano state poche le informazioni che sua madre le aveva dato su quella lama, una di queste era che avrebbe capito quando avrebbe dovuto usarla e forse quello era il momento.

- Sua madre aveva detto che avrebbe capito. Ecco, questa era la cosa importante: capire.

- prima di essere spinta verso i ricercatori e scomparire per quello che ne sapevano, quella poteva essere l'ultima volta in cui l'avrebbero vista.

- In anni di conoscenza (ormai erano passati quattro anni dall'arrivo di Leo ad Oxford), Calypso aveva imparato a leggere il ragazzo quasi come riusciva a leggere

- … come se ci fosse un muro invisibile a dividerli. A dividere Leo un po' da tutto, dato che lui sembrava non riuscire a provare sentimenti forti. Annabeth pensava fosse perché i sentimenti di lui fossero divisi equamente con suo fratello e quello fosse stato il motivo della forte simpatia che Charles…

- Temeva la risposta, non temeva di chiedere.
- Calypso afferrò la mano di Leo e lo pregò -pregò con tutta la forza che sentiva di avere nel suo corpo e nella sua mente- con lo sguardo di capirla, perché dovevano scappare di lì.

- Lou Ellen viveva in un quartiere malfamato di una campagna malfamata

- …con un sorriso smagliante, i capelli colorati di un viola troppo vivace per essere solo un viola e un vestito retrò

- Aveva raccontato di quando erano diventati amici, di quando Leo giocava con i gyziani, di quando…

- Leo riusciva a far esplodere le camere). Calypso poteva sentire sotto la sua pelle la pelle di Leo e Festus sopportava pazientemente le feste che le faceva Etere.

- sussurra piano piano

- Il ragazzo boccheggiò e le sue prime ore in quel nuovo universo gli sembrarono così sorprendenti da riuscire solo ad indicare le cose e aprire la bocca. La televisione, il computer, i semafori gli sembravano cose così stupefacenti…

Utilizzi in maniera errata gli aggettivi possessivi, inserendoli anche quando non è necessario:

-…loro madre era stata chiara: era una cosa importante.
- La ragazza posò il suo sguardo sui loro daimon, che giocavano poco lontano da loro.

-Ai tempi Silena aveva quattordici anni e dormiva nel suo letto a baldacchino, nella sua grande camera da letto singola.
- Lasciò un bigliettino a Silena e diede l'addio alla sua famiglia. Sperò che suo padre decidesse di prendersi cura di loro (cosa che non successe) e divenne parte del mondo dove le anime camminano al tuo fianco. => Tuo di chi?

- Le sembrò immediatamente un amore, anche se le sue prime parole verso di lui…

Utilizzi eccessivamente le particelle pronominale generando frasi in se pesanti da leggere:

-Le stavano tornando alla mente piccoli ricordi, frammenti di vita che le ricordavano una mancanza continua di qualcosa, o qualcuno, e Silena non sapeva a cosa era dovuta, o perché l'aveva collegata con la lama sottile lasciatele dalla mamma; sentiva solo che doveva provare a fare qualcosa.

La punteggiatura è spesso inserita in modo scorretto, soprattutto le virgole. Non capisco le frasi della storia inserite tra parentesi:

-("Ciao Rapunzel" gridò il bambino.)

-(Lo voleva proteggere, perché è questo che fanno gli amici, no?)

-("Ella non vuole fare del male. Ella è stata brava.")

-("Perché avete fatto questo a Ella? Ella rivuole Sybi.")


Alcuni periodi sono troppo contorti, come per esempio il seguente:

- Purtroppo, però, non voleva accettare le conclusioni raggiunte dalla sua mente, perché sarebbero state troppo disastrose, si sarebbe data della paranoica. Avrebbe scelto di gettarsi dall'aeronave, piuttosto che accettare qualcosa del genere.



La tua storia si sviluppa in due mondi paralleli. Da un lato il mondo della “The Golden Compass ” e l’edificio di Oxford con Calypso e Annabeth, dall’altro tre sorelle Piper, Drew e Silena.

Calypso e Annabeth sono incuriosite dalla comparsa di due bambini, Charles e Leo, che condividono lo stesso daimon, cosa ritenuta impossibile. I bambini fanno amicizia e diventano inseparabili.

Gli anni passano e i ragazzi crescono, arriva per i daimon il tempo di acquisire una forma fissa; il daimon di Annabeth diviene un topo, mentre quello di Calipso e l’altro di Charles e Leo non raggiungono una forma definitiva. Per tale motivo vengono inviati al Polo Nord, in dei laboratori dove in passato si conducevano esperimenti per scindere i bambini dal proprio daimon, ottenendo come risultato la morte o la pazzia nei sopravvissuti. Calypso, Charles e Leo vengono rinchiusi qui e separati. Calypso incontra Afrodite, donna proveniente da un altro mondo che per amore ha preso il daimon di Charles per poter rimanere in questo universo. Intanto dall’altra parte, la maggiore delle tre figlie di Afrodite, Silena, sente che è giunto il momento di usare il pugnale che la mamma le ha affidato prima di scomparire. Scopre che il pugnale apre un varco tra i mondi e porta Charles nel suo. Con l’apparizione del giovane si sente finalmente completa e anche il ragazzo sente di appartenere a quel mondo. Con la scomparsa di Charles, Leo ha un daimon tutto per se e può ricambiare i sentimenti di Calypso. Entrambi i giovani vengono lasciati liberi di tornare a casa e i loro daimon acquistano finalmente sembianze adulte.

La tua trama è avvincente, piena di colpi di scena e di riferimenti che solo in un secondo tempo si intuiscono. La vicenda è lineare, forse un po’ piatta nella parte iniziale sul mondo di Piper e sorelle perché non si capisce che importanza abbiano, ma successivamente anche quella parte viene spiegata.

Ho apprezzato i molteplici riferimenti al fandom di Percy Jackson dal nome dei daimon “Festus” quello di Leo e “Nike” quello di Atena; al porre le tre semidee appartenenti alla casa d Afrodite come sorelle di un’unica madre, al ricreare i rapporti conflittuali tra Drew e Piper; all’inserimento di Clarisse come migliore amica di Silena,alla scelta di fare accompagnare i ragazzi da Atena al Polo Nord, all’inserimento di Ella replicando il suo parlare in terza persona, potrei continuare all’infinito… Ci sono anche dei riferimenti alla “Bussola D’oro” come l’episodio iniziale dell’armadio in cui le ragazze si nascondo.

La tua storia è originalissima, hai saputo sviluppare una trama innovativa, utilizzando moltissimi personaggi del fandom di Percy Jackson e mantenendone intatte le caratteristiche. Non è una cosa semplice e in questo sei stata veramente brava. Veniamo quindi hai personaggi, ne hai inseriti molti ma i principali sono: Annabeth, Leo, Charles, Silena e Calypso. Tutti molto fedeli all’originale, Annabeth nel suo essere curiosa, dedita alla lettura e a conoscere i meccanismi del funzionamento dell’aereonave; Leo nel suo modo solare di porsi e nella curiosità verso i marchingegni; Charles nel suo essere impacciato, Silena nella capacità di avvertire un vuoto e nell’impegnarsi per colmarlo e Calypso nel non fidarsi degli altri, nella sua difficoltà ad aprirsi e a istaurare un rapporto con Leo.

Il prompt da te scelto era: gatto. L’hai inserito come daimon di Calypso e compaiono felini anche in diverse parti della narrazione. La trama non è centrata sul prompt quindi sì è presente ma non da nulla in più.

In sé la storia mi è piaciuta principalmente per la tua capacità di creare una trama che non fosse scontata, e in cui lentamente, proprio come un puzzle, tutti i pezzi combaciassero generando un finale strepitoso. Ho apprezzato i tanti riferimenti al fandom di Persy Jackson e la tua capacità di inserirli in maniera scorrevole nella storia, come se ne fossero parte integrante. Mi dispiace perché la tua ff merita e i tanti errori rendono stentata la lettura facendo perdere quell’atmosfera magica che sei riuscita a creare. Ti consiglio di cercare una beta che ti aiuti a rivedere ciò che non va e di rileggere la storia. So che nei contest ci si riduce all’ultimo minuto e non si ha il tempo di fare un’opportuna fase di revisione, ma questa è necessaria per rendere una storia piacevole da leggere.

Ora che il contest è concluso, spero che tu abbia il tempo di rivederla perché è una storia, che con le opportune modifiche, merita senz’altro di essere letta.

Recensore Veterano
09/09/15, ore 13:59

Ehi! Da quanto che non leggevo una tua storia e....lo sai, quando ero alle elementari amavo quella trilogia come la mia famiglia e usavo i cuccioli cerca amici come Daimon (già, che bimba fantasiosa). E poi c'era Will, il mo dolce Will. Quel libro era una genialata dopo l'altra!
Ma parliamo della tua genialata.
Ho avuto una paura folle, davvero, non potevano separé Calypso da Etera.
E Leo, te lo dirò sempre: il tuo Leo è perfetto. In questa ho anche visto una sfumatura di innocenza che stringeva il cuore ("Ciao Rapunzel!").
Ecco, bella anche la cosa dei due mondi, si capiva molto bene. E ho capito la chiamata di Clarisse, l'ho capita sì sì!
Non mi ricordo solo chi sia Lou Ellen, devo rimediare.
Complimenti per la bravura ce ti ritrovi, a presto!

Recensore Junior
03/09/15, ore 00:10

Alloooora…
(è incredibile il fatto che più una storia è lunga meno cose ti vengono da dire, ma l'appetito vien mngiando, quindi…)
A parte qualche errore di grammatica era tutto molto ben scritto, e questa era la parte "normale" di me.
Poi c'è la parte sclerotica, che inizia dicendoti che TEAM LEO È MEGLIO!!!!!! Ok, lo so, non centra niente, ma non sarebbe una cosa sclerotica se centrasse qualcosa…
*arriva Festus e mi spara*
Tutti: GRAZIE FESTUS!!!!!!!
*Tatti fanno un monumento a Festus che diventa l'eroe nazionale*
E preferisco risparmiarti il resto…
dopo questi scleri del mio malato e meraviglioso (?) cervello malato, ti lascio.
Baci, Lapy